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Autore: Lety Shine 92    07/12/2012    4 recensioni
Cosa sarebbe successo al termine di Skin Deep se Regina non avesse imprigionato Belle, ma si fosse vendicata in un modo ben più sadico?
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III - True Love

 

Sto per impazzire , si disse Belle rinchiusa nell'angusta cella.

Da tre giorni ormai sopportava le torture dei sacerdoti: aveva gridato, implorato la loro pietà, chiesto mille e più volte che la smettessero, aveva assicurato loro che non c'era nulla di diabolico nell'amore che provava per Rumpelstiltskin.

Certo, era una ragazza forte, non si era fatta intimorire dal trattamento ricevuto durante i primi giorni al Castello Oscuro, ma la sofferenza fisica e l'umiliazione di quelle torture l'avevano come svuotata.

Non riusciva a trovare conforto neanche nel sonno: lì si accavallavano ricordi dei mesi come domestica al servizio di Rumpelstiltskin ed i momenti delle torture appena subite, dando vita a scene grottesche. Finiva sempre per svegliarsi con il cuore che le batteva all'impazzata, a causa delle sue stesse urla.

-Basta...-, sussurrò piano la ragazza. Un attimo dopo le parve di notare una strana luce violacea provenire dall'esterno.

Belle alzò lo sguardo verso la finestra della cella e sbattè un paio di volte gli occhi credendo di aver visto male; quello che prima era a malapena uno spiraglio utile a far entrare l'aria ora era una finestra abbastanza larga da far passare una persona, inoltre le sbarre che  bloccavano perfino la luce fino a poco prima erano letteralmente svanite.

La giovane si alzò dal misero giaciglio e si avvicinò alla finestra. Se le fosse capitato qualche giorno prima avrebbe subito pensato ad un incantesimo, ma le violenze dei sacerdoti avevano distrutto gran parte delle sue certezze: che la finestra fosse sempre stata così e la sua follia gliela avesse fatta apparire diversa? Era possibile che non si preoccupassero di una possibile evasione dei prigionieri, vista l'altezza?

Un altro passo e si trovò a ridosso dell'infisso, le bastava un balzo per sedersi sul davanzale.

È per me, si ritrovò a pensare Belle. E quasi senza deciderlo si sedette sulla finestra e fece penzolare le gambe fuori dalla torre.

In fondo cosa le era rimasto? Il suo Vero Amore la odiava al punto di scacciarla, e suo padre ordinava di farla torturare per esorcizzarla dal peccato.

Addio Rumpel , pensò mentre si lasciava scivolare nel vuoto.

Nella cella, conficcata in una piccola nicchia sul muro, la scheggia di uno specchio mostrò per un attimo il sorriso compiaciuto di Regina.

 

 

Nella caduta Belle chiuse gli occhi: non voleva vedere la morte arrivare con il terribile impatto al suolo che la attendeva.

Le sembrò che passassero minuti, ore intere senza che il suo corpo toccasse terra.

È solo un'impressione, tentò di dirsi in un primo momento, ma poi si rese conto che lo schianto non arrivava davvero e sentì chiaramente una forza che la riportava verso l'alto, solo allora si decise ad riaprire gli occhi: stava risalendo la torre, trainata da una nuvola magica che proveniva dalla sua cella.

Pochi secondi dopo era di nuovo nello spazio ristretto che aveva occupato in quei giorni. E Rumpelstiltskin era davanti a lei.

Non è possibile! Devo essere già morta...

Lui le andò vicino lentamente, come se temesse una sua reazione. Belle allungò la mano per toccargli la spalla; strinse il tessuto della camicia di lui tra le dita e le parve di riacquistare la lucidità persa a causa delle frustate e dei ferri roventi.

-Sei reale.-, disse piano, incredula che lui fosse davvero lì, con lei. Che lui l'avesse appena salvata.

Rumpelstiltskin esibì una versione più dolce del suo solito ghigno e sentì le lacrime spuntare agli angoli degli occhi; avrebbe voluto stringerla a se per non lasciarla più, ma vedere il suo sguardo confuso e turbato gli ricordò all'istante che era stato proprio lui a scacciarla e a maltrattarla per primo. A causa sua il padre l'aveva imprigionata e fatta torturare.

Si avvicinò al muro e tolse il frammento di specchio; Regina aveva già chiuso il contatto, ma era meglio andare cauti. Lanciò il pezzo fuori dalla torre e si rivolse a Belle.

-Non penso che tu voglia restare qua. Ti potrei portare in altro reame, che ne dici?-, le propose poi.

-Cosa?-, chiese lei. -Io pensavo che fossi venuto per...-, lasciò la frase a metà, senza avere il coraggio di concluderla; di certo c'era che Rumpelstiltskin l'aveva appena salvata da una morte atroce, ma non voleva farsi delle inutili illusioni, sperare in un suo cambiamento tanto radicale da convincerlo di amarla.

Rumpelstiltskin vide l'indecisione sul volto di lei. -Ovviamente dovremmo passare prima dalla mia residenza per... Ecco...

-Prepararci al viaggio?-, lo aiutò Belle, sorridendo timidamente: non aveva mai visto l'Oscuro rimanere senza parole.

Sembrava molto più umano.

 

 

Grazie alla magia, raggiunsero in un baleno il Castello Oscuro; entrarono nel salone principale, dove tante volte avevano passato delle serate assieme -lei intenta a leggere qualche romanzo avventuroso, lui filando la paglia in oro al suo arcolaio.

 

"Mi piace guardare la ruota, mi aiuta a dimenticare"

 

-Aspetta qui un attimo: vado a prendere il necessario.-, le comunicò in tono triste.

Stava per lasciare la stanza, quando la sua voce lo fermò. -Aspetta! Rumpelstiltskin, aspetta!-, come a voler sottolineare quelle parole gli corse incontro e lo abbracciò da dietro; aveva infine deciso di fare un ultimo tentativo, di dare un ultima chance al Vero Amore.

Rumpelstiltskin rimase inizialmente rigido tra le sue braccia, poi si sciolse dall'abbraccio e si girò per poterla guardare negli occhi.

-Dovresti odiarmi, dovresti scappare urlando terrorizzata. Come puoi volermi ancora con te dopo quello che ti ho fatto?-, il suo viso grigiastro era deformato in un ghigno che avrebbe potuto terrorizzare a morte un bimbo, ma lei non si mosse nè distolse lo sguardo. -Nonostante le tue speranze, io sono ancora un mostro.

-Ma non lo capisci? È proprio per questo che devo restare.-, rispose con slancio lei. -Se tu mi vuoi ancora, ovviamente.-, aggiunse.

Rumpelstiltskin non le diede una risposta a parole, ma l'abbracciò a se, desiderando di riuscire a trasmettere tutto l'amore che provava per lei con quell'unico gesto che gli era concesso.

-Un giorno, tu e io spezzeremo la maledizione dell'Oscuro.-, le promise, sussurrando piano, il viso nascosto nella chioma castana di lei. -Ma nel frattempo la magia mi serve: ricordi il figlio che ho perduto? Ti ho parlato di lui.

Belle gli fece cenno di aver capito: ricordava quel breve e frammentario racconto mai concluso e il modo in cui lui era a disagio nel parlare dell'argomento.

-Il suo nome è Baelfire e non è morto; una magia molto potente l'ha trasportato in un altro mondo, un reame che  da anni tento inutilmente di raggiungere. La maledizione mi serve per ricongiungermi a lui!

La ragazza lo ascoltò con attenzione, riuscendo a percepire chiaramente l'amore che Rumpel provava per il figlio. Non poteva evitare il confronto con il modo in cui suo padre l'aveva trattata: a dispetto del suo aspetto spaventoso e del suo carattere irascibile, Rumpelstiltskin era capace di amare ben più di Sir Maurice.

-Non preoccuparti, possiamo aspettare.-, gli disse, prendendo le sue mani nelle proprie. -Ti starò accanto e insieme ritroveremo Baelfire.

Le sue rassicurazioni erano solo promesse, ma ebbero uno straordinario effetto calmante su di lui. Si rilassò e prese fiato, perchè stava per fare una cosa che si era negato in tutti quegli anni: aprirsi con qualcuno e rendersi vulnerabile.

-Ti amo Belle.-, alcune tra le parole più semplici del mondo, così difficili da dire per lui; le aveva tenute dentro dal momento in cui l'aveva scorta tornare al Castello Oscuro con la paglia che le aveva chiesto.

Se possibile, lo sguardo di lei si fece ancora più luminoso. -Ti amo Rumpelstiltskin.-, disse sorridendogli.

E come nelle fiabe più classiche, il Vero Amore aveva infine trionfato.

 

 

 

Angoletto dell'Autrice

Qualunque riferimento a dialoghi presenti in altri episodi di OUAT è puramente intenzionale^^
Per quando riguarda il film dal quale ho scopiazzato nel cpaitolo precedente, si tratta di Come d'incanto (Enchated) della Disney!
Voglio ringraziare di cuore nari92 e emily silente che hanno recensito il secondo capitolo, alessia_noir e Veggie12775 per aver messo la storia tra le preferite e alessia_noir e buffy4ever per averla inserita nelle seguite.
Com'è ovvio non sono la ABC, ne uno degli sceneggiatori di OUAT e scrivo per puro divertimento (solom mio XD)...

Se la fan fic vi è piacuta, o vi ha fatto proprio schifo, fatemelo sapere lasciando un commento^^

  
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