“You know I'll make you wanna scream”

Avenged Sevenfold, “Scream”

L'uomo dai capelli scuri camminava con passi pesanti.
Una smorfia maligna gli deformava il volto, mentre percorreva con lo sguardo la fila di alberi che aveva davanti, alla ricerca della sua preda.
«Sto venendo a prenderti» cantilenò, e la sua voce aveva una sfumatura agghiacciante. Era una di quelle voci in grado di paralizzare un corpo e allo stesso tempo di accelerare i battiti di un cuore fino a farlo scoppiare «e ti prometto che quando ti troverò urlerai, e ti pentirai di avermi sfidato!»
L'uomo guardò con circospezione dietro al primo albero, ma non c'era nulla.
Non un ombra, non un suono.
Si mosse verso il secondo albero ancora più lentamente, cercando di non farsi sentire, ma ancora una volta si rivelò una precauzione inutile: non c'era nessuno, nascosto lì dietro.
Ad un tratto un rumore quasi impercettibile, un lieve tramestio di foglie, lo fece voltare verso una larga quercia.
Oh, posto perfetto dove rintanarsi.
Stando ben attento a non far frusciare a sua volta il tappeto di foglie autunnali, anzi mettendo i piedi il più possibile su sassi e radici, l'uomo arrivò ad appiattirsi contro il grande albero e prese a strisciare con le spalle al tronco.
Più vicino, un po' più vicino...
«Iiiih!» fece la bambina, lanciando un gridolino e precipitandosi fuori dal suo nascondiglio «Papà, mi hai trovato!» disse delusa, poi iniziò a spingere la schiena del padre, puntellandosi con i piedi «Adesso girati e non guardare! Questa volta non mi troverai mai, nemmeno in un milione di anni...»