HARRY POTTER E IL
SEGRETO DEL VELO
Capitoli: 01/12 (in prosecuzione)
Pairing: Draco-Harry
Raiting: Nc17
Avvertimenti: yaoi,
shounen ai, slash
Note dell’autrice:
Chi segue altre mie storie conosce la mia lentezza nel
postare, e sa che ne ho molte in prosecuzione. Chiedo venia, e vi assicuro (per
quanto possa aver valore quest’affermazione fatta da me) che i primi 12
capitoli, già scritti, saranno postati abbastanza frequentemente (tipo 2 volte
l’anno invece di una sola – scherzo :-P )
Cap. 01 - Risveglio
Harry si svegliò di colpo.
Si rese conto quasi subito di non essere nella sua stanza,
ma… allora, dov’era?
Dopo un attimo di confusione si rese conto del leggero
russare accanto a lui, e vide una nuvola di capelli biondi posata sul cuscino
al suo fianco.
Draco.
Il suo sguardo si addolcì, mentre osservava il suo torace
alzarsi ed abbassarsi ritmicamente.
Era la prima volta che il serpeverde gli chiedeva di restare
a dormire da lui.
Forse perché, per quanto l’altro non l’avrebbe mai ammesso,
le cose tra di loro stavano prendendo una piega
diversa.
Forse solo perché prima era semplicemente mancata
l’occasione, e la sera prima erano stati semplicemente
fortunati. Con Tigher e Goyle
in infermeria dopo aver subito gravi lesioni alla pelle per una pozione
particolarmente malriuscita, almeno per un paio di giorni la stanza era tutta
loro.
Ed Harry avrebbe sicuramente
trovato il modo per sfruttare l’occasione al massimo.
Era strano a pensarsi, loro due assieme.
In realtà non era nemmeno una vera e propria relazione, a
dirla tutta.
Semplicemente, erano due ragazzi con tanta voglia di
divertirsi ed una discreta attrazione l’uno per l’altro.
Cioè, per Harry era sempre stato
qualcosa di leggermente più profondo della semplice attrazione, ma di certo non
glielo sarebbe andato a dire.
Così, due o tre mesi prima, dopo una partita di quidditch che si era risolta in modo particolarmente
negativo per i grigio verdi, i due avevano cominciato
a litigare nello spogliatoio, e la cosa si protrasse abbastanza a lungo, tanto
che gli altri, stanchi delle loro solite discussioni, avevano deciso di
andarsene e di mollarli là.
Ai due però non era dispiaciuto molto, ed alla fine si erano
trovati, senza neanche sapere come, aggrovigliati uno all’altro senza alcuna intenzione di staccarsi.
Harry sorrise appena.
Erano passati pochi mesi, eppure le cose erano DAVVERO
cambiate tra di loro, in un modo che Harry non avrebbe
mai creduto possibile.
All’inizio Draco lo aveva trattato male,
ma poi poco a poco i loro incontri erano diventati una piacevole
abitudine. Così avevano cominciato a vedersi sempre più di frequente, ed anche
se all’inizio si limitavano a scopare e a parlare prima e dopo i loro rapporti
solo per allentare la tensione, poco a poco i discorsi erano diventati più seri
e personali, o a volte si divertivano a scherzare e giocare tra
di loro. E, anche se Draco non l’avrebbe MAI
ammesso, era diventato un po’ più…gentile, verso di lui. Quantomeno non passava
tutto il suo tempo ad insultarlo.
Non c’erano mai state vere e proprie tenerezze, o segni di innamoramento.
Nulla.
Ma Harry non gliene faceva una
colpa, ed alla fine aveva imparato a non dar peso alla cosa. “Durerà finché
durerà”, si diceva, perché era inutile forzare le cose, e farlo sembrare ciò
che non sono. Dopotutto, era già tanto che Draco gli
avesse concesso quel minimo di intimità che ora
avevano.
Non era sveglio da molto, ma non riusciva assolutamente a
riprendere sonno, così si mise a fissare Draco.
Guardò i suoi capelli biondi delicatamente sparsi sul
cuscino, e la sua carnagione pallida, il volto dai lineamenti perfetti.
Si stupì di sé stesso.
Da quando aveva preso ad avere questi pensieri così…
vomitevoli?
Era sempre stato una persona
abbastanza romantica e dal cuoricino tenero, ma qui si sfiorava la nausea.
Sospirò rumorosamente.
Era fottuto. Qualcosa doveva aver
disturbato il serpeverde, perché ad un cero punto si mosse ed aprì appena gli
occhi
– Che c’è Potter? Già sveglio a
quest’ora? È notte fonda…
Harry lo guardò divertito. Aveva i capelli arruffati e gli
occhi notevolmente annebbiati dal sonno.
– Niente. Non preoccuparti, torna a dormire…
Draco sbuffò.
– Figurati, e chi si preoccupa per te, SanPotter?
Dicevo solo perché non voglio che fai casino e che mi
svegli, tutto qui.
Harry sospirò.
– Naturalmente, Malfoy. Tranquillo, adesso me ne starò fermo
e buono, contento?
Draco, inaspettatamente, gli diede un bacio a fior di
labbra.
– Sì.
Rispose, e tornò a dormire.
La mattina dopo, Harry si svegliò piuttosto tardi. Era
domenica, e di conseguenza non c’erano lezioni, così se anche non fosse tornato
subito al suo dormitorio non ci sarebbero stati
problemi.
Si chiese per quale motivo Malfoy non l’avesse
svegliato, in genere non era così delicato con lui…
Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando sentì la voce
dell’amante da fuori la porta.
– E se io non avessi intenzione di
farlo?
– Non puoi sottrarti, Draco, lo sai…
Gli rispose un’altra voce.
Harry, ancora intontito dal sonno, non riusciva a capire chi
fosse… Ma per qualche motivo si sentiva in
apprensione.
Non doveva, si disse mentalmente.
Lui e Draco non stavano davvero insieme. C’era solo sesso, tra loro. Solo
questo. E lui non doveva preoccuparsi di ciò che
accadeva all’altro. Non erano affari suoi.
– Non mi va, d’accordo? Non puoi costringermi!
*Sciaff*
Harry balzò in piedi di scatto.
Chiunque fosse gli aveva appena
dato uno schiaffo. Però, quella voce… era familiare…
– Ma sei scemo? Io non posso e non
voglio costringerti a fare nulla, ma tuo padre? Hai pensato a quello che ti
farà lui se ti rifiuti?
Harry si avvicinò, lentamente, alla porta. Cominciava ad
avere una vaga idea di quello di cui forse avrebbero potuto parlare, ma… non
voleva credere che fosse così.
– E se io decidessi di farlo, ma di
non seguire il tuo stupido piano?
– Ti farai ammazzare!
– No, mi farai ammazzare tu. Senti, io non
voglio complicazioni. Mi vogliono con loro? Benissimo. Potrei anche
farlo, ma non seguirò i tuoi stupidi piani.
– E a te andrebbe bene così? se ti chiedessero di ammazzare qualcuno, tu lo faresti?
Harry, dall’altra parte della porta, trattenne il respiro.
– Non potrei sottrarmi comunque,
no?
L’altro sospirò.
– Sei tu a decidere il tuo destino, Draco, sempre.
Ricordatelo: c’è sempre un’altra soluzione.
Harry finalmente capì a chi apparteneva la voce. Piton! Come diavolo aveva fatto a non accorgersene subito.
– Può darsi.
– Pensaci, Draco. non devi darmi
una risposta subito. Ma ti prego, pensaci. Non lasciare che gli altri decidano della tua vita…
– Come cerca di fare lei?
Harry sentì dei passi allontanarsi.
Tornò a sedere sul letto, e qualche istante dopo Draco tornò nella stanza.
– Bene, Potter. Vedo che ti sei svegliato…
Il moro annuì.
– Beh, che c’è ora?
– Io… nulla, è che…
Draco lo guardò più duramente.
– Hai origliato, Potter?
– NO! Cioè, forse ho sentito
qualcosa, ma io… non volevo sentire, te l’assicuro!
Draco sospirò, ed Harry ne approfittò
per provare a chiedergli qualcosa
– Senti, qualunque sia il problema, non so, se ti va di
parlarne…
Draco ghignò
– Che c’è, Potter, un attacco di
sentimentalismo acuto? No che non mi va di parlarne, e se anche ne avessi voglia non lo farei di certo con te.
Harry accusò il colpo, ma non disse nulla. Sapeva che Draco
non si fidava abbastanza di lui, anche se oramai si ritrovavano a discutere
abbastanza spesso di cose anche intime. Ma non si
erano mai confidati riguardo veri problemi, e soprattutto non così a “freddo”.
Magari dopo aver passato un po’ di tempo assieme il discorso più o meno
casualmente cadeva su questioni personali, ma Harry non pretendeva certo che
questo accadesse su richiesta, soprattutto con un
Malfoy incazzato e sul chivalà. Però,
per qualche strano motivo negli ultimi tempi quando Draco gli rispondeva così,
ci rimaneva sempre un po’ male.
– Hai ragione, scusami. Dimenticavo
che…
– Non dire qualcosa che potrebbe farmi incazzare
più di quanto io non sia già, Potter. Non vorrei
ritrovarmi a buttarti fuori a calci.
Lo interruppe Draco.
Harry non rispose nulla, allibito.
In genere in queste situazioni finivano sempre per litigare…
– Piuttosto… – continuò il biondo – sono
quasi le 9.00 … non so te, ma io non ho voglia di vedere i miei compagni…
Harry lo guardò senza capire
– La sera scorsa non è che tu ti
sia dato granché da fare, sai? Credo che dovremmo recuperare…
Harry comprese dove voleva arrivare, e così si alzò dal
letto per avvicinarglisi.
– No, che schifo! Ti sei appena alzato! Vatti a fare una
doccia. C’è un asciugamano pulito sullo sgabello, ed anche uno spazzolino.
Harry alzò un sopracciglio, perplesso.
– Ho sempre il materiale di scorta in caso di visite…
Ghignò il biondo.
Harry ci pensò su un attimo. Lui si era fermato per la prima
volta a dormire dal biondino, per cui…
– Quindi, quando mi dicevi che avevi da
fare, in realtà tu…
– Ehi, non crederai mica di avere l’esclusiva, vero?
– Ma…
Draco scosse la testa.
– Oppure, il puro ed innocente SanPotter era convinto che per lui avrei tenuto a freno i
miei istinti?
– Fai schifo!
Ringhiò il moro. Se prima era
preoccupato per lui, ora era incazzato nero.
– Dai, datti una calmata. Se ti può consolare, sei il primo a restare tre mesi con me…
– Quindi, l’altra storia è più
recente di…
– Storia? Quale storia? Credi davvero che abbia l’amante
fisso?
– Beh, io…
– Vado più o meno con chi mi capita, Potter! Ora fila in
bagno.
Il moro lo fece, pensieroso, più che altro per potersi
calmare un secondo e poter riflettere senza il biondo davanti. E quando ne uscì, era tutt’altro che ben disposto nei suoi
confronti.
– Oh, bene, ce l’abbiamo fatta.
Peccato, avevo voglia di fare qualcosa con te, ma ora non è
che mi vada più tanto…
Harry lo guardò duramente
– Bene, perché la cosa è reciproca.
Draco si avvicinò, perplesso
– Che c’è, non ti sarai offeso, eh
Potter?
Harry si allontanò.
– Sì. Contento? Mi fa schifo andare a letto con qualcuno che
si sbatte tutta la scuola mentre sta con me!
– E da quando saresti geloso, sentiamo!
Sbottò Draco, trascinandolo sul letto.
– Che c’è, vuoi essere l’unico?
Vuoi che ti dica che ti amo, che non posso vivere ne respirare senza di te? Che staremo assieme per sempre, o cazzate
simili?
Il biondo lo fece distendere, sedendosi sopra di lui a
cavalcioni.
– Beh, stai tranquillo che non accadrà mai. MAI, hai capito?
Harry era sconvolto. Draco tremava, e sembrava non avercela
solo con lui. per qualche motivo era nervoso, e
riversava su Harry i suoi problemi… senza contare che la discussione con il
moro lo aveva fatto incazzare ancora di più. Non si
era mai comportato così…
– Io non intendevo questo. Sei un cretino, Draco…
Gli rispose Harry senza mezzi termini.
– Ah sì? E che cosa intendevi,
allora?
Gli urlò Draco.
– Io… io non pretendo che tu stia solo con me. – mormorò il moro, distogliendo lo sguardo – anche se mi
farebbe piacere. È solo che… Mi ha dato fastidio saperlo, ecco tutto. Ed il
fatto che tu non gli dia alcuna importanza, e che di…
di noi non te ne importi nulla, ecco…
Draco si rilassò un po’ di più, e si chinò a baciarlo.
– Adesso sei tu il cretino, Potter…
Harry lo attirò più vicino a sé, e gli sussurrò in un
orecchio
– Sei strano ultimamente… che cosa ti sta succedendo?
– Niente – mormorò Draco, chinandosi sul collo di Harry, e cominciando a baciarlo lentamente – niente…
***continua***