You are the only exception.







 

Third.






 

Bussai freneticamente alla porta di casa Black, e attesi pazientemente che qualcuno si degnasse di aprirmi.
Ero stata una completa stupida, credendo che ‘innamorandomi’ di qualcuno che non fosse Jake, sarei stata bene.
La verità era che io avevo un costante, disumano bisogno di Jacob, della sua risata, di quegli occhi scuri, di quel sorriso perfetto, di quella pelliccia che mi teneva calda in inverno. Avevo bisogno delle sue sfide, delle sue carezze, dei suoi pizzicotti, dei suoi ‘ti voglio bene’.
Io avevo bisogno di Jake, e di dirgli che ero innamorata di lui. Non mi importava se questo avrebbe potuto rovinare la nostra amicizia, io avevo bisogno di sapere che lui sapeva, ecco. Il mio cervello mezzo vampiro era sempre stato molto sviluppato, tanto da rendermi matura.
A dodici anni ragionavo come una ragazza di diciotto, e anche se all’ inizio non riuscivo a spiegarmi cosa fossero quelle strane emozioni che provavo, con il tempo avevo capito che era quel sentimento che c’era fra Carlisle e Esme, fra nonno Charlie e Sue, fra Alice e Jasper, fra Emmet e Rosalie, fra mia madre e mio padre. Fra Emily e Sam.
Sam mi aveva parlato di un legame che i lupi creavano con gli umani, chiamato imprinting. 
Ma ogni volta che ne parlavo con Jacob, lui si rabbuiava e cambiava discorso. Una parte di me, sperava ogni giorno, che lui avesse l’ imprinting con me.
Ma questo non era successo, e avevo paura. Paura che si innamorasse di qualcun'altra, lasciandomi sola.
Avevo paura di dirgli che l’ amavo perché non volevo fare come Leah e Paul. Non volevo soffrire come aveva fatto lei.
Ma, mai come in quel momento, avevo la necessità di svuotarmi dei miei sentimenti, e sbattergli in faccia tutta la verità.
Dopo quella che mi parve un’ eternità, ma che in realtà erano solo pochi secondi, un Jacob sconvolto venne ad aprirmi.
Un sorrisetto sghembo e triste allo stesso tempo, si fece spazio sul suo volto.
«Ciao Jake, posso entrare?» domandai educatamente e lui subito si spostò con tutto il suo metro e novantotto, permettendomi di entrare.
Solitamente, ero una tipa di poche parole, in quanto usavo il mio potere di trasmettere i pensieri con un semplice tocco della mano.
«Nessie, d… devo parlarti.» annunciò lui, torturandosi le mani. Una parte di me mi stava urlando di chiedergli di far parlare prima me, di togliermi quel pensiero. Ma il groppo in gola mi bloccò, e mi limitai ad annuire, convincendolo a continuare.
«Hai mai sentito parlare dell’ imprinting, vero?» domandò titubante, e annuii nuovamente. Sapevo cosa stava per dirmi, e non volevo ascoltare.
Non volevo che mi dicesse di aver avuto l’ imprinting con chissà quale sconosciuta. Non mi importava.
«Ecco, è proprio di questo che devo parlarti. Ormai io e te ci conosciamo da… praticamente sempre. E credo sia giunto il momento di…»
Lo bloccai con un gesto della mano, fredda. Sentivo che qualcosa, dentro di me, si stava spezzando definitivamente.
«Non continuare, Jake. Sii felice.» la voce si spezzò sulle ultime due parole, e prima che le lacrime cominciassero a scorrere senza freno, uscii velocemente da quella casa, diventata improvvisamente troppo stretta per i miei gusti.
«Nessie, Nessie! Aspetta, dannazione!»
Continuai a camminare imperterrita, anche se sapevo che non avrebbe mollato la presa così facilmente.
«Nessie! Perchè non mi fai finire di parlare!» si lamentò, e mi raggiunse pochi secondi dopo. Mi prese per un polso, costringendomi a voltarmi verso di lui.
I suoi occhi avevano una scintilla mai vista prima, e mi odiai per averla notata.
Non volevo vederlo felice con qualcun'altra, volevo vederlo felice assieme a me.
Ma io ero mezza vampira, e questo doveva aver condizionato il suo giudizio nei miei confronti. Amici, niente di più.
«Cosa vuoi ancora?» sbottai, tentando di smuovere il mio polso dalla sua presa calda e forte. Lui rise sghembo, era più forte di me.
«Sei gelosa, per caso?» mi provocò, e gli mollai un ceffone in faccia con decisione. La sua testa si girò di 90 gradi, e potevo chiaramente notare un sorriso su quella faccia da… stupido.
«Se mi hai chiamata per dirmi quanto bello sia avere l’ imprinting, beh risparmiatelo! Io non farò la fine di Leah, ok? Io non ci sto a vedermi messa da parte per una puttanella qualsiasi! Io sono tua amica!» urlai con rabbia, e feci di tutto per ricacciare indietro le lacrime.
«Nessie, ma se non sai nemmeno quando e con chi l’ ho avuto, l’ imprinting!» mi ricordò beffardo, e mi morsi un labbro inferiore, pronta a schiaffeggiarlo nuovamente. Io non ero Leah, io non avrei sofferto, non l' avrei permesso.
La mano libera si diresse velocemente verso la tua faccia, ma con velocità mi bloccò anche quella. Ero bloccata, in trappola.
Fece dei passi avanti, costringendomi ad arretrare, finché la mia schiena non si poggiò delicatamente su un tronco d’ albero.
Al contrario di quello che pensava la mia famiglia, secondo me Jacob aveva un buon odore. Di foglie, di alberi, non di cane.
Aveva un buon odore e basta, e avrei passato l’ eternità a sentire quell’ odore.
«Non mi interessa saperlo, quindi lasciami in pace, cane!» sbraitai, e tentai nuovamente di divincolarmi. Nulla.
«Sei testarda, Nessie.» disse dolcemente, e si avvicinò, facendo combaciare il suo petto con il mio.
«Ho avuto il mio imprinting, non appena i miei occhi hanno incontrato i suoi.»
«Auguri.» sputai acidamente. Non volevo ascoltarlo, perché si ostinava?
«I suoi occhi sono color cioccolato, così simili a quelli della madre.»
Alzai di scatto lo sguardo, guardandolo negli occhi. Mia madre mi aveva detto che prima della trasformazione, i suoi occhi erano color cioccolato, esattamente uguali ai miei.
“Jacob è speciale. Un giorno capirai bene perché” mi disse una volta, mentre aspettavo con ansia che il mio amico arrivasse.
«E lei è bellissima, testarda, speciale. E anche se con l’ imprinting io potrei essere anche un fratello o un amico per lei, io sono innamorato. Io la amo, e darei la mia vita per un suo sorriso.»
 

“Avere l'imprinting con una persona, significa che dal momento in cui la vedi, ogni cosa cambia. Tutto a un tratto non è la gravità che ti tiene attaccato al pianeta. ma è lei. Nient'altro ha importanza... per lei faresti qualunque cosa. Saresti disposto ad essere qualunque cosa.” Sam guardò me, e per un attimo i suoi occhi si spostarono su Jacob.
 
 
«Ti amo, Nessie.» fu un sussurro, ma fui capace di udirlo ugualmente. Improvvisamente, il cuore accelerò i battiti, e le gambe sembrarono fatte di gelatina.
Poggiai la mia mano sulla sua guancia, il polso ancora stretto nella sua. E utilizzai il mio potere, ciò che mi rendeva unica, oltre ad essere mezza umana.
Nella sua mente, come nella mia, passarono delle immagini brevi e significative.
Io che mi aggrappavo a lui, quando mi trovai davanti i Volturi.
Io che man mano che crescevo, mi sentivo sempre più attratta da lui e dal suo sorriso.
Le volte in cui deviavo il discorso ‘Jacob’ con i miei, sapendo che mi avrebbero messa in imbarazzo.
Il dolore provato quando pensavo che lui non mi avrebbe mai ricambiata.
E quell’ immensa voglia di baciarlo, che mi tormentava da un bel po'.
 
Quando la visione fu interrotta, vidi un sorriso felice dipingergli il volto.
Pochi secondi dopo, le sue labbra erano poggiate delicatamente sulle mie, modellandosi in un bacio dolce, che non tardò a diventare più passionale, e il mio cuore non poté non scoppiare di gioia.









 

Writer's corner
 

Ed eccoci arrivati alla fine di questa mini long haha c:
Mi è piaciuto molto scrivere, seppur tre brevi capitoli, questa storia.
Alla fine, non ho voluto renderla una long dove Jacob e Nessie litigano,
si strappano i capelli a vicenda e poi si dichiarano hahaha. Ecco, da come l' ho
visto io, dal film, era sembrato un amore molto semplice, che aveva solo bisogno di
essere esternato. Sono partita dal presupposto che Nessie non sapesse che Jacob avesse
avuto l' imprinting con lei, e quindi la sua mente era tormentata da 'mi vuole o non mi vuole?' HAHA
Ma vabè, spero che vi sia piaciuta e che vi abbia emozionato, almeno un po' sdfgh quanto amo queste gif?
With love,
@watermelonway