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Autore: Heart InRussia    08/12/2012    2 recensioni
C'é qualcosa in noi che non potrà mai spegnersi del tutto
C'é qualcosa in noi che dobbiamo tener sempre acceso perché ci accompagna avanti
Qualcosa che abbiamo nelle vene, nelle mani e negli occhi.
E'il desiderio di vivere, anche quando tutto ciò che é intorno muore.
You may not understand
You could think everything is as you said
If you still think this way
Baby you should see the underworld.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya, Yuri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lei non c’era, nessuno aveva idea di dove fosse. I Korenn avevano già passato diversi paesi quel giorno ma di lei nessuna traccia. E’ sempre così, non  ci si può mai fidare degli altri, bisogna far tutto da soli.

Avrebbe rispettato la sua decisione. Sarebbe andato al castello e si sarebbe vendicato su quello e i suoi abitanti. Gli Agaert dovevano sapere che con il principe Kossig non potevano scherzare. Entrò in acqua e lasciò che l suo corpo si trasformasse. Quindi, tanto rapido da non essere quasi invisibile, si diresse verso l’edificio regale.

Cos’era il deserto di Agaert? Nient’altro che sabbia , cactus e ancora sabbia. Ma se si andava a cavallo, o si proseguiva comunque a una buona velocità, in una decina di ore era possibile spostarsi da un paese all’altro, perché persino in un luogo inospitale come quello era possibile trovare piccoli centri abitati e i ragazzi appunto si trovavano in uno di questi.

Quando quella mattina Lily si svegliò non erano neanche le otto di mattina.  Non che avesse dormito tanto, ma non si sentiva stanca né aveva voglia di rimanere sul divano, quindi si alzò e decise di uscire, nonostante non avesse idea di dove andare e stessero tutti dormendo. Attraversò la stanza e aprì la porta lentamente, per non svegliare nessuno, quindi si trovò sul pianerottolo. Ripercorse il corridoio e ritrovò le scale, quindi scese al primo piano scoprendo che quell’hotel aveva un piccolo bar dove far colazione.

La mattina era fresca di alba e tutto era avvolto nella pace e serenità: Lily non se la sentì di rimanere chiusa nell’hotel, seduta a un tavolo, quindi decise di uscire per far colazione.

Si dice che la vendetta è un piatto che va servito freddo. E invece lui aveva agito d’impulso, senza programmare niente,  impulsivo come un ragazzino. Non ne era pentito, comunque. Ancora non aveva idea di dove fosse e perciò la sua piccola vendetta era giusta. Che sperimentassero cosa voleva dire ingannarlo.

 

Visitò il paesino, diede un’occhiata ai negozi, individuò quelli che avrebbe visitato. Tornò in albergo, convinta di trovarli tutti svegli ma quando entrò in camera li vide ancora addormentati.

Takao, che probabilmente si muoveva nel sonno, dormiva scomposto sul tappeto, schiena a terra e braccia spalancate, con il lenzuolo che aveva preso la sera prima aggrovigliato attorno al busto, mentre Kei che si era addormentato nelle stesse condizioni  era assolutamente composto, nella posizione della sera precedente. Lily non poté fare a meno di notare quanto i suoi tratti, mentre dormiva, fossero più dolci.

Anche Yuri dormiva composto,  appoggiato su un fianco e col volto affondato nel cuscino (l’unico che c era nella stanza). Con una punta di irritazione e fastidio dovette ammettere che anche lui, nonostante il caratteraccio, era un bel ragazzo.

In ogni caso, erano le nove di mattina e i ragazzi ancora stavano dormendo, quando secondo il programma sarebbero dovuti partire dopo pranzo, avendo già comprato vestiti e cibarie; fu così che, sogghignando tra sé e sé, si avvicinò a Takao, si inginocchiò sul pavimento e avvicinandosi all’orecchio del ragazzo e disse: “Fermo o sparo”.

 

 

 

“Un modo più stupido, più idiota di svegliarmi non potevi trovarlo!” Sbraitava Takao scendendo le scale e cercando di dare un ordine ai capelli.

Yuri lo seguiva tetro di fianco a Kei, che si massaggiava lo zigomo destro, mentre da dietro la ragazza ancora stava ridendo.

“Non mi aspettavo quell’urlo!” riuscì a dire prima di scoppiare di nuovo a ridere.

“Neanch’io” commentò tagliente il ragazzo più vecchio del gruppo.

“Ce l’avranno del ghiaccio in questo posto? Certo che anche tu, cazzo” commentò  di fianco a lui il compare di Takao.

“E che ne sapevo che fossi lì?- Si lamentò questo-è stato uno scatto del braccio assolutamente involontario!”

“Ritenetela la mia piccola vendetta- disse la ragazza sorridente mentre entravano nel bar- per lo scherzetto che mi avete fatto in paese ieri”

I ragazzi la seguirono, mugugnando propositi di omicidio e vendette più serie.

 

“E quindi il centro è di là?” le chiese Takao mentre uscivano dall’hotel dopo aver fatto colazione. Il clima era molto meno teso dopo che avevano mangiato, e ormai la vittima del suo scherzo già ci rideva su.

“Esattamente-Gli rispose Lily, tra lui e Kei, mentre imboccavano la via principale del paese- E quello è il primo negozio. Beh  volendo potremmo trovarci qui tra un’ora, che ne dite?”

“Per me va bene” disse Takao prima di avviarsi verso la vetrina indicatagli.

Guardò Kei. “Credo che andrò da quella parte” Le disse.

“A dopo allora!”

Ma dov’era Yuri? Si girò e lo vide fermo qualche metro indietro, fermo davanti a un’immagine pubblicitaria: incuriosita da ciò lo raggiunse, desiderosa di sapere cosa poteva aver attirato tanto la sua attenzione: lui, Yuri, il ragazzo che non dormiva la notte, mr. ’Quanto-sono-ricco-quanto-sono-bello-no-non-fatemi-domande’ , mr.Wo-wo-wo! Guardò anche lei quello che stava fissando , e capì. O almeno, immaginò.

 Davanti a loro c’era la pubblicità di un negozio di vestiti, reclamizzato da un abito bellissimo, rosso e lungo; ma quello che doveva assorbire così tanto la sua attenzione era la modella che lo indossava, ritratta nella foto: quel genere di ragazze che fanno sentire le altre insignificanti e fan venire la tentazione di chiudersi in casa e non uscirne più per sottrarsi al confronto con loro. Lily non poteva neanche essere sicura che lui si fosse accorto della sua presenza, data l’attenzione con cui fissava il sorriso dell’indossatrice.

“E’un gran bell’abito-affermò con noncuranza- ma forse dovrebbe essere blu”.

Il ragazzo non diede segni di averla sentita. Decise di andare subito al sodo.

“La conosci, vero?”

Senza distogliere lo sguardo, rispose affermativamente con un ‘Mh’.

Incredibile. “Sembra davvero molto bella. Lo è, giusto?”

“Mh”.

Era una follia fargli la domanda successiva, ma confidando nella sincerità con cui rispondeva, decise di battere il ferro ancora caldo: “L’hai lasciata tu, no?”

Finalmente il ragazzo si riscosse e si voltò a guardarla, incenerendola con gli occhi. “Non ho intenzione di andare a raccontare la mia vita in giro e credo di averlo già detto…”

“Benissimo! Perché non mi hai detto proprio un bel niente!” Gli rispose prima di girarsi e iniziare ad avviarsi verso il primo negozio.

“…Ho dedotto tutto io da sola!” aggiunse poi ad alta voce affinché la sentisse. Era riuscita a vendicarsi anche di quello, poteva ritenersi a posto.

 

Quell’abito le aveva riportato alla mente un ricordo. Bello, vivo, finalmente un’immagine che non la facesse soffrire. Il ballo di inizio estate. Non mancava molto, poco più di due mesi: era l’evento che aveva sognato da una vita e accidenti se non sarebbe valsa la pena restare viva per andarci.

C’era il meglio della nobiltà anche di Agaert , rigorosamente adulta, e vi si poteva partecipare solo dopo aver compiuto diciotto anni. Bellezza e buon gusto erano i più importanti ospiti della serata: poi venivano i ricchi, i nobili e ovviamente i reali.

Ogni principe e principessa della sua famiglia avevano fatto il loro ingresso in società posando il piede destro oltre la soglia di quel palazzo e in quanto nobili avevano un’ulteriore clausola da rispettare: in quell’avvenimento avrebbero scelto il loro futuro sposo o sposa.

Il pensiero la fece sospirare, perché lei ardeva letteralmente dalla voglia di andarci: non le interessava affatto con chi (tanto lo avrebbero scelto i suoi, anzi sua madre di sicuro), l’importante era esserci. E con un bel vestito…..

Lily scosse la testa e decise di riprendersi: stava pensando a qualcosa di assoutamente incerto ed evanescente, che non sapeva neanche se avrebbe vissuto: ritornò a concentrarsi sulle vetrine e il suo orgoglio ferito le ricordò che avrebbe dovuto cercare qualcosa di bello da indossare per evitare critiche future da parte di Mr.Yuri.

 

“E quello cos’è?” esclamò la ragazza un’ora dopo.

“Niente” rispose Takao estraendo le palme dalle tasche e mostrando il vuoto che contenevano.

“Appunto! Solo io sono andata per negozi ?” Alzò le braccia con fare enfatico, sollevando i due borsoni carichi di vestiti che aveva  acquistato.

Lui le rispose facendo le spallucce, e in quel mentre lei vide arrivare gli altri due dietro il ragazzo.

Kei e Yuri camminavano nella loro direzione parlando tra loro; quando il più vecchio tra loro due estrasse una sigaretta dalla tasca Lily capì che no, non era stata l’unica a fare acquisti quella mattina.

“Okay, e adesso che ci siamo tutti Esclamò Takao- possiamo anche tornarcene in carrozza !”

Kei annuì, sollevato alla prospettiva di andarsene da quel luogo di cui era già stufo.

 

 

 

 

Eccoci!!!!!

Allora allora innanzitutto devo ringraziare  Pich Shrooms per l’attenzione con cui ha letto il capitolo :il tuo non è mai un commento superficiale e i tuoi consigli sono di grandissimo aiuto!! Grazie grazie grazie *si inchina* e inoltre Hybrid00Art e Yujinia di cui aspetto i commenti prima o poi… ma grazie intanto!!

Questo era un capitolo breve (dal prossimo mi impegno di più, I promise) che serve per delinerare la situazione… insomma, prima di affrontare vicende più importanti è bene conoscere i personaggi, no?

E’servito a darvi un po’ un’idea di come sian fatti?

Chiudo in fretta proprio per oggi ma…. Il prossimo capitolo non sarà così!

  
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