Lei non c’era,
nessuno aveva idea di dove fosse. I Korenn avevano già
passato diversi paesi quel giorno ma di lei nessuna traccia.
E’ sempre così,
non ci si
può mai fidare degli altri,
bisogna far tutto da soli.
Avrebbe rispettato la sua
decisione. Sarebbe andato al castello e si
sarebbe vendicato su quello e i suoi abitanti. Gli Agaert dovevano
sapere che
con il principe Kossig non potevano scherzare. Entrò in
acqua e lasciò che l
suo corpo si trasformasse. Quindi, tanto rapido da non essere quasi
invisibile,
si diresse verso l’edificio regale.
Cos’era il deserto di
Agaert? Nient’altro che sabbia ,
cactus e ancora sabbia. Ma se si andava a cavallo, o si proseguiva
comunque a
una buona velocità, in una decina di ore era possibile
spostarsi da un paese
all’altro, perché persino in un luogo inospitale
come quello era possibile
trovare piccoli centri abitati e i ragazzi appunto si trovavano in uno
di
questi.
Quando quella mattina Lily si
svegliò non erano neanche le
otto di mattina. Non
che avesse dormito
tanto, ma non si sentiva stanca né aveva voglia di rimanere
sul divano, quindi
si alzò e decise di uscire, nonostante non avesse idea di
dove andare e
stessero tutti dormendo. Attraversò la stanza e
aprì la porta lentamente, per
non svegliare nessuno, quindi si trovò sul pianerottolo.
Ripercorse il
corridoio e ritrovò le scale, quindi scese al primo piano
scoprendo che
quell’hotel aveva un piccolo bar dove far colazione.
La mattina era fresca di alba e tutto
era avvolto nella pace
e serenità: Lily non se la sentì di rimanere
chiusa nell’hotel, seduta a un
tavolo, quindi decise di uscire per far colazione.
Si dice che la vendetta
è un piatto che va servito freddo. E invece lui
aveva agito d’impulso, senza programmare niente, impulsivo come un
ragazzino. Non ne era
pentito, comunque. Ancora non aveva idea di dove fosse e
perciò la sua piccola
vendetta era giusta. Che sperimentassero cosa voleva dire ingannarlo.
Visitò il paesino, diede
un’occhiata ai negozi, individuò quelli
che avrebbe visitato. Tornò in albergo, convinta di trovarli
tutti svegli ma
quando entrò in camera li vide ancora addormentati.
Takao, che probabilmente si muoveva
nel sonno, dormiva
scomposto sul tappeto, schiena a terra e braccia spalancate, con il
lenzuolo
che aveva preso la sera prima aggrovigliato attorno al busto, mentre
Kei che si
era addormentato nelle stesse condizioni
era assolutamente composto, nella posizione della sera
precedente. Lily
non poté fare a meno di notare quanto i suoi tratti, mentre
dormiva, fossero
più dolci.
Anche Yuri dormiva composto,
appoggiato su un fianco e col volto affondato nel cuscino
(l’unico che c
era nella stanza). Con una punta di irritazione e fastidio dovette
ammettere
che anche lui, nonostante il caratteraccio, era un bel ragazzo.
In ogni caso, erano le nove di
mattina e i ragazzi ancora
stavano dormendo, quando secondo il programma sarebbero dovuti partire
dopo
pranzo, avendo già comprato vestiti e cibarie; fu
così che, sogghignando tra sé
e sé, si avvicinò a Takao, si
inginocchiò sul pavimento e avvicinandosi
all’orecchio del ragazzo e disse: “Fermo o
sparo”.
“Un modo più
stupido, più idiota di svegliarmi non potevi
trovarlo!” Sbraitava Takao scendendo le scale e cercando di
dare un ordine ai
capelli.
Yuri lo seguiva tetro di fianco a
Kei, che si massaggiava lo
zigomo destro, mentre da dietro la ragazza ancora stava ridendo.
“Non mi aspettavo
quell’urlo!” riuscì a dire prima di
scoppiare di nuovo a ridere.
“Neanch’io”
commentò tagliente il ragazzo più vecchio del
gruppo.
“Ce l’avranno del
ghiaccio in questo posto? Certo che anche
tu, cazzo” commentò
di fianco a lui il
compare di Takao.
“E che ne sapevo che fossi
lì?- Si lamentò questo-è stato
uno scatto del braccio assolutamente involontario!”
“Ritenetela la mia piccola
vendetta- disse la ragazza
sorridente mentre entravano nel bar- per lo scherzetto che mi avete
fatto in
paese ieri”
I ragazzi la seguirono, mugugnando
propositi di omicidio e
vendette più serie.
“E quindi il centro
è di là?” le chiese Takao mentre
uscivano dall’hotel dopo aver fatto colazione. Il clima era
molto meno teso
dopo che avevano mangiato, e ormai la vittima del suo scherzo
già ci rideva su.
“Esattamente-Gli rispose
Lily, tra lui e Kei, mentre
imboccavano la via principale del paese- E quello è il primo
negozio. Beh volendo
potremmo trovarci qui tra un’ora, che
ne dite?”
“Per me va bene”
disse Takao prima di avviarsi verso la
vetrina indicatagli.
Guardò Kei.
“Credo che andrò da quella parte” Le
disse.
“A dopo allora!”
Ma dov’era Yuri? Si
girò e lo vide fermo qualche metro
indietro, fermo davanti a un’immagine pubblicitaria:
incuriosita da ciò lo
raggiunse, desiderosa di sapere cosa poteva aver attirato tanto la sua
attenzione: lui, Yuri, il ragazzo che non dormiva la notte, mr.
’Quanto-sono-ricco-quanto-sono-bello-no-non-fatemi-domande’
, mr.Wo-wo-wo!
Guardò anche lei quello che stava fissando , e
capì. O almeno, immaginò.
Davanti
a loro c’era
la pubblicità di un negozio di vestiti, reclamizzato da un
abito bellissimo, rosso
e lungo; ma quello che doveva assorbire così tanto la sua
attenzione era la
modella che lo indossava, ritratta nella foto: quel genere di ragazze
che fanno
sentire le altre insignificanti e fan venire la tentazione di chiudersi
in casa
e non uscirne più per sottrarsi al confronto con loro. Lily
non poteva neanche
essere sicura che lui si fosse accorto della sua presenza, data
l’attenzione
con cui fissava il sorriso dell’indossatrice.
“E’un gran
bell’abito-affermò con noncuranza- ma forse
dovrebbe essere blu”.
Il ragazzo non diede segni di averla
sentita. Decise di
andare subito al sodo.
“La conosci,
vero?”
Senza distogliere lo sguardo, rispose
affermativamente con
un ‘Mh’.
Incredibile. “Sembra
davvero molto bella. Lo è, giusto?”
“Mh”.
Era una follia fargli la domanda
successiva, ma confidando
nella sincerità con cui rispondeva, decise di battere il
ferro ancora caldo:
“L’hai lasciata tu, no?”
Finalmente il ragazzo si riscosse e
si voltò a guardarla,
incenerendola con gli occhi. “Non ho intenzione di andare a
raccontare la mia
vita in giro e credo di averlo già
detto…”
“Benissimo!
Perché non mi hai detto
proprio un bel niente!” Gli rispose prima di girarsi e
iniziare ad avviarsi verso il primo negozio.
“…Ho dedotto
tutto io da sola!” aggiunse poi ad alta voce
affinché la sentisse. Era riuscita a vendicarsi anche di
quello, poteva
ritenersi a posto.
Quell’abito le aveva
riportato alla mente un ricordo. Bello,
vivo, finalmente un’immagine che non la facesse soffrire. Il ballo di inizio estate. Non mancava
molto, poco più di due mesi:
era l’evento che aveva sognato da una vita e accidenti se non
sarebbe valsa la
pena restare viva per andarci.
C’era il meglio della
nobiltà anche di Agaert ,
rigorosamente adulta, e vi si poteva partecipare solo dopo aver
compiuto
diciotto anni. Bellezza e buon gusto erano i più importanti
ospiti della
serata: poi venivano i ricchi, i nobili e ovviamente i reali.
Ogni principe e principessa della sua
famiglia avevano fatto
il loro ingresso in società posando il piede destro oltre la
soglia di quel
palazzo e in quanto nobili avevano un’ulteriore clausola da
rispettare: in
quell’avvenimento avrebbero scelto il loro futuro sposo o
sposa.
Il pensiero la fece sospirare,
perché lei ardeva
letteralmente dalla voglia di andarci: non le interessava affatto con chi (tanto lo avrebbero scelto i suoi,
anzi sua madre di sicuro), l’importante era esserci. E con un
bel vestito…..
Lily scosse la testa e decise di
riprendersi: stava pensando
a qualcosa di assoutamente incerto ed evanescente, che non sapeva
neanche se
avrebbe vissuto: ritornò a concentrarsi sulle vetrine e il
suo orgoglio ferito
le ricordò che avrebbe dovuto cercare qualcosa di bello da
indossare per
evitare critiche future da parte di Mr.Yuri.
“E quello
cos’è?” esclamò la ragazza
un’ora dopo.
“Niente” rispose
Takao estraendo le palme dalle tasche e
mostrando il vuoto che contenevano.
“Appunto! Solo io sono
andata per negozi ?” Alzò le braccia
con fare enfatico, sollevando i due borsoni carichi di vestiti che aveva acquistato.
Lui le rispose facendo le spallucce,
e in quel mentre lei
vide arrivare gli altri due dietro il ragazzo.
Kei e Yuri camminavano nella loro
direzione parlando tra
loro; quando il più vecchio tra loro due estrasse una
sigaretta dalla tasca
Lily capì che no, non era stata l’unica a fare
acquisti quella mattina.
“Okay, e adesso che ci
siamo tutti Esclamò Takao- possiamo
anche tornarcene in carrozza !”
Kei annuì, sollevato alla
prospettiva di andarsene da quel
luogo di cui era già stufo.
Eccoci!!!!!
Allora allora innanzitutto
devo
ringraziare Pich Shrooms per
l’attenzione con cui ha letto il capitolo :il tuo non
è mai un commento
superficiale e i tuoi consigli sono di grandissimo aiuto!! Grazie
grazie grazie
*si inchina* e inoltre Hybrid00Art
e Yujinia di cui aspetto i commenti
prima o poi… ma grazie
intanto!!
Questo era un capitolo
breve
(dal prossimo mi impegno di più, I promise) che serve per
delinerare la
situazione… insomma, prima di affrontare vicende
più importanti è bene
conoscere i personaggi, no?
E’servito a
darvi un po’ un’idea
di come sian fatti?
Chiudo in fretta proprio
per
oggi ma…. Il prossimo capitolo non sarà
così!