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Autore: Neverlethimgo    10/12/2012    29 recensioni
“Justin non c’è più tempo, fallo fuori e vieni via!” insistette un altro ragazzo dai capelli castani. Il biondo non se lo fece ripetere due volte, premette il grilletto e l’uomo, che fino a poco prima era seduto a terra pregandolo di lasciargli ancora la possibilità di vivere, cadde a terra provocando un tonfo sordo e decine di schizzi di sangue attorno a sé.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Ryan Butler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21.

 
 

Ci sono cose nella vita che speri seguano il corso che tu hai programmato per esse.
Purtroppo, però, non va sempre così.

 
 
Justin, per favore, basta, non ce la faccio a vederti così” mormorò Lilian, passando ancora una volta la mano tra i suoi capelli. Lui sollevò piano il capo, sino a far incrociare i suoi occhi ancora allagati di lacrime con quelli di lei che lo guardavano in maniera preoccupata.
N- non ti preoccupare, va molto meglio ora” disse lui e lei finse di credergli, stringendolo forte a sé.
A distoglierli da quella strana quiete fu il suono del campanello, Lilian abbandonò di malavoglia quel letto e si fiondò giù per le scale.
Oh, ciao Chaz” esclamò lei con sorpresa, aprendo la porta. Lui ricambiò il saluto, mantenendo il capo abbassato.
Come mai sei qui?” gli domandò.
Per Justin… volevo sapere come sta” rispose lui a voce bassa.
Ti lascio immaginare comunque, se vuoi vederlo, lo trovi di sopra.
Lilian lo lasciò passare e Chaz corse su per le scale, piombando nella stanza della ragazza.
Hey” mormorò il biondo facendo un lieve cenno con il capo e Chaz avanzò sempre più tra quelle quattro mura.
I- io e Ryan abbiamo parlato poco fa… stando a quello che è successo, pensavamo di rimandare il viaggio a Miami se non te la senti e…
No!” sbottò Justin, “questo venerdì andremo a Miami e seguiremo alla lettera il piano che abbiamo messo in atto.
Ne sei davvero sicuro?” si azzardò a domandare l’amico.
Certo” rispose con tono fermo l’altro.
D’accordo, a venerdì” e così com’era entrato, Chaz uscì da quella casa, notevolmente, ma non deluso, stupito da quel suo atteggiamento ancora vendicativo.
 
 
Trascorsero pochi giorni prima della tanto attesa partenza, lo sguardo di Justin spesso risultava spento e perso nel vuoto e rari erano i momenti in cui abbozzava un sorriso.
Più si soffermava a pensare, più si convinceva che uccidere quell’uomo sarebbe stata la cosa più giusta da fare.
Solo per un brevissimo lasso di tempo si sentì in colpa, perché sapeva con certezza che sua madre avrebbe desiderato, forse più di ogni altra cosa, che lui non compisse quel gesto.
Non avrebbe potuto accogliere la sua richiesta ed era certo che lei avrebbe voluto chiedergli di non farlo, ma odiava a morte quell’uomo, gli avrebbe riservato la morte peggiore, gli avrebbe fatto passare le pene dell’inferno, ma non sapeva esattamente a cosa andava in contro.
 
Il giorno della partenza, Justin non poté nascondere di essere terribilmente agitato, quel viaggio durò poco più di cinque ore, era rimasto tutto il tempo seduto accanto a Lilian, lo sguardo era costantemente perso, volto al di fuori di quel piccolo finestrino e di tanto in tanto chiudeva gli occhi, lasciando che anche lei si riposasse con la testa appoggiata alla sua spalla.
Ryan e Chaz avevano raggiunto quella città qualche ora prima, nel pomeriggio, mentre lui, Lilian  e Megan e sua madre atterrarono a tarda sera.
Quella notte per Justin sembrò non passare mai, sperava che il tragitto dall’aeroporto all’hotel diventasse sempre più lungo, temeva di non riuscire ad aspettare tutte quelle ore prima dell’alba. L’ansia che gli attanagliava lo stomaco era troppa e temeva di non riuscire a chiudere occhio nemmeno per poco. Lilian, che si era da poco addormentata accanto a lui, faticò parecchio a prolungare il suo sonno, dato che Justin non restava fermo un solo istante.
Hey, c’è qualcosa che non va?” gli domandò voltandosi vero di lui.
Lui scosse la testa e, abbozzando un sorriso, rispose: “nulla, davvero, è solo che non sono abituato a sopportare il fuso orario e non ho molto sonno. Torna a dormire, dai.
E, detto ciò, le lasciò un lieve bacio sulla fronte, poco prima di voltarle le spalle e volgere nuovamente lo sguardo nel vuoto finché, quasi un’ora più tardi, si addormentò.
Sogni, o forse incubi, lo tormentarono per quelle poche ore, svelandogli scene in cui riusciva finalmente nel suo intento e altre in cui c’era sempre almeno un ostacolo che lo separava dal compimento della sua vendetta.
A meno che tu non abbia intenzione di dormire tutto il giorno, io e Megan ci stavamo chiedendo se volessi venire con noi a visitare la città” gli aveva detto lei, svegliandolo, poco prima di lasciargli un bacio su di una guancia.
Notevolmente sollevato dall’aver così interrotto quegli strani sogni, mugugnò qualche parola incomprensibile e scosse la testa.
Magari ti raggiungo dopo” le propose lui, affondando la faccia nel bel mezzo del cuscino.
D’accordo, resteremo comunque nei paraggi” e, detto ciò, Lilian si chiuse la porta della stanza alle spalle, lasciandolo solo.
Nel giro di pochi minuti, Justin chiamò Chaz e, dopo essersi vestito, scese nell’atrio nell’hotel dove, poco più tardi, venne raggiunto dai suoi amici.
 
Percorsero insieme qualche isolato, sino a raggiungere un vicolo cieco, in cui Ryan porse al biondo un’arma, una pistola modello magnum 44. Justin la prese tra le mani, maneggiandola con cautela e volgendo poi uno sguardo all’amico.
Con questa ti basterà un solo colpo per farlo fuori” gli disse Ryan.
Il biondo annuì e la ripose accuratamente in tasca, coprendola alla bene e meglio con la felpa che indossava.
Credo sia ora di andare” mormorò Chaz guardando l’orologio, “è quasi ora.
Nessuno dei tre parlò più, si scambiarono una veloce occhiata e divisero le loro strade, diretti alla centrale del quartiere di Overtown.
Il cuore di Justin batteva sempre più velocemente, strinse i pugni in maniera così forte che le nocche gli divennero quasi bianche. Nei suoi occhi aleggiava l’odio, mischiato a tratti dalla paura e dal rimorso di non aver compiuto quel gesto qualche anno prima.
 
 
Lilian, si può sapere che cos’hai?” le domandò Megan, notando l’agitazione che ormai si era impossessata dell’amica. “N- niente, è solo che ho uno strano presentimento.
La bionda le dedicò un’occhiata accigliata e chiese: “riguardo a cosa?
Justin” mormorò lei abbassando il capo.
Non credo sia necessario preoccuparsi così tanto, se ha voglia di uscire ci raggiungerà
Lilian dovette fingere di crederle, dopotutto, non avrebbe dovuto avere alcun motivo per sospettare di lui, no?
 
 
Se  i miei calcoli sono esatti dovrebbe arrivare a momenti” disse Chaz.
Justin annuì, mentre iniziava a percepire alcuni brividi lungo la schiena.
Noi saremo dietro di te, buona fortuna, amico” lo incitò Ryan, dandogli una leggera pacca sulla spalla.
Anche quella volta, Chaz non si era sbagliato, dalla postazione in cui Justin rimaneva nascosto riuscì ad intravedere in lontananza la figura di quell’uomo appena sceso da una lussuosa automobile nera.
Un ghigno gli comparì sul volto ed impugnò saldamente la pistola.
Il parcheggio di quella centrale era deserto, ben nascosto dalla via principale di quel quartiere.
Si passò la lingua sul labbro inferiore, mordendolo lievemente, cosa che faceva specialmente quando si sentiva nervoso e, in quel momento, lo era.
Uscì allo scoperto, pedinandolo con passo felpato e gettando qualche occhiata attorno a sé.
Mancavano pochi metri prima che l’agente Lewis raggiungesse l’ingresso di quella centrale.
La zona era perfettamente controllata da telecamere ed altri sistemi di sicurezza, ma non furono questi gli elementi che avrebbero potuto intimorire Justin.
Estrasse da sotto la felpa l’arma, facendo scattare la sicura e puntandola dritta davanti a lui.
L’uomo, avendo sentito quel rumore metallico, si voltò, impallidendo all’istante alla vista di quel ragazzo.
Oh” sospirò, “non avrei mai potuto immaginare che prima o poi ti avrei rivisto, Bieber.
Justin manteneva lo sguardo puntato su quell’uomo fin troppo calmo, fiamme colme d’odio attraversavano le sue pupille mentre altri brividi gli percorrevano la schiena.
Mi piacerebbe davvero sapere come hai fatto a trovarmi” continuò l’uomo.
Ho le mie fonti” ghignò il ragazzo.
 
Quello scambio di sguardi durò molto, forse troppo. A distrarlo dal mantenere fisso il capo avanti a sé fu un suono che lui conosceva bene: sirene.
Sirene di auto della polizia in corsa verso quel luogo apparentemente deserto.
Avrebbe dovuto aspettarselo, avrebbe dovuto immaginare che quell’uomo compisse un gesto così azzeccato, eppure aveva ignorato questa possibilità.
Diventi sempre più codardo man mano che passano gli anni, non è vero?” lo punzecchiò il biondo.
La mia non è paura, Justin, io procedo nel modo più giusto, cosa che dovresti fare anche tu.
Justin scosse la testa, ridacchiando lievemente. “Se avessi davvero voluto fare la cosa giusta, ti saresti fatto i cazzi tuoi e mi avresti lasciato vivere la mia vita, invece di rovinarmela del tutto.
L’agente Lewis appariva fin troppo rilassato ora e ciò non fece che aumentare la rabbia di Justin.
 
In men che non si dica, cinque auto della polizia li accerchiarono.
Justin diventò immediatamente pallido, il suo respiro si appesantì notevolmente, ma nel sangue gli scorreva ancora quell’assetata voglia di vendetta.
Non aveva abbassato l’arma, la teneva fermamente puntata contro l’agente Lewis.
Se mi uccidi, loro” disse indicando le volanti della polizia che da poco li avevano accerchiati, “ti uccideranno. Hai già rischiato una volta, perché farlo ancora?
Justin gli lanciò un’occhiata fulminea, colma di rabbia e odio.
Non importa, preferisco morire con la consapevolezza che anche tu hai finito di vivere” e, detto ciò, il biondo strinse sempre più forte quella pistola.
Non poteva negare di avere paura, gli occhi degli altri poliziotti puntati su di lui lo fecero irrigidire maggiormente, si sentiva sottopressione, ma tentò di usare la cosa a suo favore.
 
Megan, le hai viste?” domandò spaventata Lilian.
Che cosa?” chiese di rimando la bionda, mentre si specchiava nella vetrina di un bar.
Come cosa? Ci sono appena passate affianco parecchie auto della polizia, non le hai viste?
L’amica scosse la testa e, senza nemmeno avere il tempo di ribattere, venne afferrata per un polso da Lilian e trascinata chissà dove.
Corsero a perdifiato per qualche decina di metri, finché si ritrovarono d’innanzi ad un edificio dall’aspetto abbastanza importante.
Sono entrate lì” sussurrò Lilian all’amica e, a passo lento, si recarono sul retro di quella centrale.
 
Justin prese un respiro profondo e premette il grilletto. Un colpo secco nel bel mezzo della fronte e quell’uomo cadde a terra.
Un senso di liberazione prese il sopravvento su di lui, si sentiva decisamente meglio e aver compiuto quel gesto di fronte a tutti quei poliziotti, che da ormai interi minuti mantenevano la pistola puntata contro di lui, fu una soddisfazione ancora più grande.
 
Sfortunatamente, Lilian aveva assistito alla scena.
Le sue gambe si erano paralizzate e temeva che da un momento all’altro le sarebbero cedute, di colpo era diventata pallida ed il respiro iniziava a mancarle.
Così come a Megan, che si era immediatamente coperta gli occhi, sperando di evitare in parte quel cruento spettacolo.
 
La gloria di Justin non durò molto.
Pochi secondi dopo aver ucciso quell’uomo, un proiettile colpì al centro del petto il biondo che, in men che non si dica, si ritrovò sdraiato al suolo ansimante, mentre con la mano si stringeva più che poté il punto colpito.
No!” gridò Lilian, accorrendo verso di lui ed evitando più che poté di essere trattenuta da quegli uomini in divisa.
Le lacrime avevano già iniziato a rigarle le gote, si sentiva mancare, ogni gesto che compiva, lo faceva tremando. Era inginocchiata accanto a lui, le forze l’avevano totalmente abbandonata e a stento riuscì a sfiorarlo.
Mi- mi dispiace, Lilian, non ti ho ascoltato” mormorò lui a fatica, tentando di abbozzare un sorriso, mentre lei stringeva il suo volto tra le mani.
Gli occhi erano totalmente colmi di lacrime ed i loro volti erano così vicini.
Perché lo hai fatto, Justin?” balbettò, trovando a fatica la forza di esternare quel filo di voce.
Justin, terribilmente dolorante per il colpo subito, tentò di sollevarsi da terra, quel poco che bastava per accorciare la distanza che li separava.
Lei teneva ancora il suo viso tra le mani e la distanza che li separava era davvero minima. I respiri di entrambi si intrecciarono, sotto gli occhi sbalorditi dei presenti.
In lontananza si poteva udire il suono di altre sirene e Lilian si sentì quasi sollevata nel pensare che qualcuno si fosse prodigato a chiamare i soccorsi.
 
Ho dovuto farlo, m- mi dispiace, Lilian” sussurrò lui, faticando sempre più a parlare.
Shh, non parlare” gli disse lei, “tra poco ti porteranno all’ospedale e starai meglio.
Ma quelle sue parole servirono soltanto a tranquillizzare sé stessa.
Credo che sia tardi ormai. T- ti amo, amore mio” disse lui, lasciandole un leggerissimo bacio a fior di labbra, poco prima di esalare l’ultimo respiro vitale.



 

Fine.
 

 

Prima dei ringraziamenti vari, ci tenevo a dire che dopo questo capitolo c'è il finale alternativo, si sa mai che qualcuno abbia voglia di leggerlo ^^




Spazio Autrice:
Ebbene, siamo giunti alla fine. So già che riceverò alcune 'minacce' da parte di qualche mia amica e forse anche da chiunque abbia seguito questa storia. LOL
Sono sicura che in pochi si aspettassero una fine del genere, soprattutto la sua fine effettiva. 
Quest'ultima era una delle poche scene che avevo programmato già da tempo, spero che la cosa non vi abbia deluso del tutto.
Ci tenevo davvero tantissimo a ringraziare delle numerose recensioni che ho sempre ricevuto per i capitoli di questa storia, è la prima volta che vedo un 'successo' del genere sin dall'inizio.
Grazie davvero e, per chi se lo stava chiedendo, inizierò a breve una nuova fan fiction, avrei voluto già iniziarla, ma il tempo mi mancava. E' comunque questione di pochissimi giorni e se gradite che vi avvisi, basta dirmelo e vi dirò non appena la posterò (:
Grazie a tutte per i preferiti/ricordati/seguiti e le ormai centinaia di recensioni.
Grazie per il supporto ♥
(Sembra un discorso da oscar lol)
Bene, ci tengo tanto, forse più di tutti, a ricevere un vostro parere per questo ultimo capitolo :)

Alla prossima (storia)!
Much Love,
Giulia
@Belieber4choice
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