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Autore: Afaneia    10/12/2012    1 recensioni
Rosso è finalmente tornato a casa, da Blu, dopo aver abbandonato le vette innevate del Monte Argento e aver finalmente sconfitto la maledizione di Missingno. Tuttavia, tornare alla vita normale non è per lui così semplice, poiché il suo lungo eremitaggio ha portato delle conseguenze, e dovrà ora affrontare quei piccoli problemi quotidiani che, sulla cima di quel monte, non aveva mai considerati...
Sentendosi profondamente imbarazzato, Rosso disse: "Non so che cosa regalare a Blu per Natale."
"Ah! È questo, dunque" esclamò Luisa, alzandosi. "Credevo non l'avresti detto mai."

Spin off tratta da Prescelta Creatura e Storia di Rosso e di Blu. Contiene spoiler!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga della Prescelta Creatura'
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Era sera, finalmente. Rosso scese dabbasso dalla loro stanza: Blu era raggomitolato sul divano con un cuscino stretto contro il petto. Teneva gli occhi chiusi, e per un attimo a Rosso parve di ricordare le notti innocenti che tanti anni prima aveva trascorso, sveglio e lucido, a guardare il pallido volto sereno e triste di quel ragazzo addormentato...

Sei molto sereno quando dormi, Blu, e la tua serenità placa il mio animo avido e ambizioso.

Andò a sedersi in silenzio sul divano. Blu aprì pigramente un occhio.

“Vuoi dormire per tutta la vigilia di Natale?” lo punzecchiò Rosso. Aveva il cuore in gola e non avrebbe saputo come iniziare.

“Ehi amore” borbottò Blu. “Io lavoro.”

“Ma se da tre giorni hai chiuso la palestra per le feste” replicò Rosso sorridendo.

“Ma fino a tre giorni fa ho lavorato.”

“Sì, per due settimane. E via, Blu, alzati! Dobbiamo preparare la cena.”

“No” borbottò Blu. “Tra un po'. Stenditi accanto a me.”

Blu era raggomitolato nell'angolo del divano, col capo appoggiato contro il bracciolo. Rosso lo guardò e lentamente si distese accanto a lui, poggiandogli il capo contro la schiena.

“Blu...” mormorò. “Ho bisogni di dirti una cosa.”

Blu si sollevò dal divano e lo guardò con una sorta di allarme. “Ti ascolto” disse aggrottando un sopracciglio con fare perplesso. “Dimmi, mio caro. Che cos'hai da dirmi?”

Rosso si mise seduto e si schiarì discretamente la voce. Mormorò: “So che volevamo aspettare la mezzanotte, ma preferirei che tu aprissi ora il regalo che ti ho fatto.”

Ora il volto di Blu era colorato come di un tono lieve di scherno. Sorrideva.

“Va bene” disse, modulando la voce come se gli scappasse da ridere. “Certo, mio caro. Vediamo questo regalo.”

Allora Rosso si alzò e scomparve al piano di sopra. Ne riemerse dopo poco, portando in mano una scatola celeste che teneva sulla punta delle dita, come se non sapesse come portarla, come porgerla... Allora Blu, comprendendo il suo disagio, tese le mani e si appoggiò il pacco sulle ginocchia.

“Vuoi davvero che lo apra?” domandò.

“Ti prego” mormorò Rosso. Ora il suo volto era paonazzo, ed egli si vergognava tremendamente della propria scelta. Ma Blu gli accarezzò pazientemente un braccio e tolse lentamente il coperchio della scatola celeste. In quel momento, Rosso tratteneva il respiro.

Vi furono lunghi momenti di silenzio, un silenzio angosciato e carico d'inquietudine. Infine Blu infossò il mento sul collo e scoppiò a ridere, e la sua risata sciolse tutta l'angoscia.

“Oh, Rosso, che scemo... ti sei dimenticato lo scontrino!”

Rosso avvampò di vergogna e cacciò la mano all'interno del pacco. Un momento dopo lo scontrino giaceva a terra in frammenti ed gli si abbatté livido in viso contro lo schienale del divano. Blu scosse il capo con aria di ironica disapprovazione. Pazienza, ormai. “Dopo pulisci” lo avvertì. Calò lentamente le mani nella scatola celeste e ne estrasse un oggetto che era nero e liscio e molto curioso…

“Che cos’è?” domandò con sguardo perplesso con gli occhi limpidi e dolcemente illuminato, come da una luce che ardeva pianissimo. “Rosso…”

“L’ho comprato ad Azzurropoli” disse Rosso.

“Che cos’è?” insisté ancora Blu. Pareva che gli scappasse da ridere, eppure non rideva: aspettava.

“È un rilevatore di posizione che si usa per rintracciare sempre la posizione dei Pokémon volanti quando vengono allenati e fare in modo che rimangano sempre nella stessa zona… ma ascolta, non ridere! È una cosa molto seria.”

“Non voglio ridere” disse Blu.

“Allora ascolta, è importante. Emette un suono molto acuto, se si supera un limite prestabilito…”

“Dunque?” lo interruppe Blu. Aveva intuito, aveva già capito, e ora pareva che tutta la luce fosse scomparsa dai suoi occhi. Rosso proseguì.

“È per me, mio caro” disse. “Per fare la tua serenità.”

“La mia serenità” ripeté Blu alzando gli occhi. “Ne sei ben certo?”

“Sì” rispose Rosso. Sorrideva, ora, benché Blu gli apparisse un poco infelice e angustiato.

“Non sei ancora sereno, qui?” domandò Blu tristemente. “Non c’è pace a Biancavilla per te? Eppure credevo che avessi smesso di cercare qualcosa ch’è lontano da qui, che forse non esiste…”

“No” disse Rosso con forza, e Blu tacque bruscamente e rimase immobile, in silenzio. “No, Blu… non hai capito. Guarda” mormorò, e dolcemente gli prese il rilevatore dalle pallide mani bianche. Blu restava ancora immobile.

Rosso andò alla finestra da cui, talora, si soffermava a guardare il cielo. La spalancò e d’improvviso nella stanza entrò un vento freddo di cui Blu rabbrividì e si strinse conto lo schienale del divano. Ma Rosso, cui quel freddo non dava fastidio, fronteggiò la finestra aperta e gettò lontano quell’oggetto nero, il più lontano possibile dalla loro casa e dal corso delle loro vite.

Chiuse la finestra.

Ora Blu era in piedi e lo scrutava. Rosso si voltò e chiese: “Hai capito?”

Blu non rispose.

“L’ho gettato via per dimostrarti che non ti servirà. Che non voglio scappare dalla nostra quotidianità… credo che sia questo il significato profondo del mio regalo. Che io sono qui e farò di tutto per restarci, anche se la sommità del monte dovesse chiamarmi con una voce che talora sento anche da lontano; che ho rinunciato a tutte le mie ambizioni per riuscire a restare qui con te, e che non importa se sarà una lotta quotidiana, voglio lottare con te, ed ecco tutto.”

“Oh, Rosso, Rosso…”

Ed eccola, finalmente, la meravigliosa risata di Blu, che era come una liberazione. Era un volo d’uccello, e Rosso si sentì d’improvviso il cuore balzare e rasserenarsi in petto.

“Sei felice?”
“Sì, Rosso” mormorò Blu. “Era proprio ciò che volevo per Natale.”

Ecco, ora dunque veniva la seconda parte, la parte per Rosso più difficile da affrontare.

“C’è qualcos’altro, Blu, per questo Natale” incominciò lentamente, cautamente. “C’è un altro regalo per te, qualcosa che forse tu hai sempre desiderato… con la stessa forza con la quale hai bramato il mio ritorno.”

Blu lo guardava convinto di non aver capito. Egli tuttavia, in una piccola parte della sua mente, sapeva qual era la sola cosa in tutta la sua vita ch’egli aveva bramato quanto il ritorno di Rosso.

Rosso intuì il suo pensiero.

“Apri la porta, Blu” disse a voce bassa, e si fece di lato per lasciarlo passare. Blu non si mosse. Allora Rosso aprì per lui la porta, e di nuovo quel vento gelido s’insinuò nel soggiorno vivamente riscaldato.

“Va’ fuori, Blu” disse ancora Rosso, e allontanandosi dalla porta chinò lo sguardo e rimase immobile. Non voleva partecipare. Finalmente, Blu si mosse come un automa. Ora avanzava a piccoli passi lenti, ora era fuori dalla porta…

“Papà!”

Rosso non si affacciò. Non voleva guardare, non voleva intromettersi. Accostò la porta senza chiuderla. Avrebbe atteso in casa che quell’attimo finisse.

 

Eccomi qua finalmente, dopo qualcosa come quattro mesi dall’ultimo aggiornamento. Ovviamente avevo perso il foglio, un numero considerevole di volte, devo dire, e non di rado non sono stata io a ritrovarlo. Poi mi si è anche rotto il pc, sul quale avevo appena terminato di copiare il nuovo capitolo, e allora ho dovuto ricercare il foglio e poi ricopiarlo da capo; e alla mia velocità non è semplice.

Però siamo sotto Natale, perciò diciamo che questi ritardi capitano più o meno a fagiolo; l’epilogo mi convince un po’ meno del resto, ma tant’è. A questo punto un ringraziamento a Gleeklove, per le recensioni e il continuo sostegno su tutti i fronti, a Sochan e Yujikki per aver aggiunto la storia alle preferite, e ad Amaerise (che spero si ricordi che dobbiamo andare a vedere Lo Hobbit appena esce) per averla aggiunta alle seguite.

Tanti baci grassi e natalizi a tutti, e grazie di cuore :)

   
 
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