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Autore: likebloodinmyveins    11/12/2012    0 recensioni
Questa è una breve storia che parla di una persona che torna alle proprie origini dopo aver fatto le valigie ed essere partita, torna nel luogo da cui se ne è andata per nostalgia, però sa che quello è il suo punto di ripartenza, ritornare là la farebbe sentire meglio, ma andarsene l'ha resa più forte, un pò malinconica forse, però quella era la giusta soluzione ai suoi problemi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avrei dato la vita per vedere un'altra volta lampeggiare quei suoi occhi di felicità. Ogni secondo che la tristezza si impadroniva di lei, il mio cuore si stringeva, la mia bocca si apriva e le silenziose parole uscivano al ritmo di un respiro "Sorridi", era tutto ciò che mi serviva per vivere. Seppur triste, quello sguardo non era vuoto, l'espressione di quel viso incupito era concentrata e maestosa, forse la tristezza donava a qualcuno, dopotutto. Guardava dritto davanti a sé, la Terra si apriva in un sussulto di meraviglie, tutto ciò che le era stato affianco nello scandire del tempo della sua vita, si stendeva sotto i suoi occhi. Era come in un sogno, tutto così reale, ma allo stesso tempo lontano dalla memoria, uno di quei ricordi sepolti nel cuore che desideri a tutti i costi diventasse realtà, almeno per un secondo, soltanto per provare il brivido di quell'emozione nello scoprire i propri sogni avverarsi, giusto un attimo appena.
Da sogno si trasformò in un incubo. La realtà si distorse un'altra volta sotto il suo sguardo incantato, si ricordò in quel momento il perché di tanta tristezza nel vedere le cose con le quali era cresciuta, era triste perché quella a malincuore non era più la sua realtà. La fantasia volava veloce nella mente delle persone speranzose, lei era una di quelle persone, quella non era più la sua vita già da tempo, era tornata alle origini per assistere allo sconforto che provoca un qualsiasi cambiamento radicale, ecco, era quella la verità: la sua vita era cambiata e non poteva più tirarsi indietro, doveva solo prendere una boccata d'ossigeno e continuare il viaggio a testa alta.
Le sue gambe senza che lei se ne accorgesse la portarono in riva al mare. La spiaggia intorno a lei era deserta, il sole scaldava il creato dalla sua alta posizione nel cielo terso, in lontananza erano ben visibili delle isole e nello sconfinato orizzonte tutto poteva apparire e sparire a comando. Guardò lontano e vide della sabbia alzarsi ad una folata di vento, poi l'odore del salmastro si insinuò a forza nei suoi polmoni e lei ne respirò più che poté. La mente la riportava indietro con gli anni, a quando era bambina, a quando tutto ciò che vedeva le sembrava magico, persino un gabbiano o un granello di sabbia erano in grado di farla emozionare. Per lei quelli erano stati bei tempi, ormai remoti. Era, però, sempre bello rammentare e sentire che anche lei faceva parte di quel mondo. Varie lacrime cominciarono ad uscire dai suoi occhi che piano piano lasciavano la tristezza oltre il solco della memoria, oltre il velo dei ricordi tenaci, oltre la voglia di tornare indietro e azzerare il tempo e renderlo schiavo dei propri sogni. Volgendo uno sguardo al passato si portò sulla strada che aveva percorso per arrivare fin lì e in silenzio, senza voltarsi, continuò a camminare con l'odore del mare sotto il naso e la sabbia calda sotto i piedi.
   
 
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