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Autore: Earth    12/12/2012    9 recensioni
In un passato lontano e oscuro Gallifrey fu distrutto. Solo un Signore del Tempo sopravvisse. Girò in lungo e in largo nell'universo e con il passare degli anni la terra lo riconobbe come il Dottore. Questo è tutto vero, ma lui è solo l'ultimo Signore del Tempo...
- Primo capitolo: da qualche parte nella 6° stagione
- Secondo capitolo: 7° stagione, tra "The Snowmen" e "The Bells of Sait John"
- Terzo e seguenti: 7° stagione, tra "Cold War" e "Hide"
Genere: Introspettivo, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Clara Oswin Oswald, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Da qualche parte nella seconda parte della sesta stagione

 

Le fate non esistono


 

« ...Ora devo andare ho ricevuto un invito per un pic-nic al quanto singolare! Salutami la mamma e di al Dottore di fare attenzione alle “j”! » *
Rory rimase un po' perplesso poi riattaccò il telefono.
« River non potrà venire a Vienna » disse appoggiandosi alla ringhiera accanto ad Amy.
La ragazza stava osservando il Dottore che correva da una parte all'altra dei comandi del TARDIS.
« Peccato, si sarebbe divertita a ballare il valzer ad una delle feste del Prince de Talleyrand. * » disse il Signore del Tempo premendo una serie di tasti dalla forma irregolare.
« River sa ballare il valzer? » chiese Amy, ma a giudicare dal tono della sua voce non era affatto sorpresa « e perché? » disse guardando Rory.
Lui la osservò stupito « È io che ne so dove ha imparato a ballare? »
Amy rise « intendevo dire perché non può venire? »
« Oh certo » disse Rory un po' in imbarazzo « A dire il vero non ho capito bene perché. Comunque saluta tutti e poi a detto qualcosa a proposito delle “j”. »
Il Dottore si sistemò il cravattino poi tirò una leva « ok » disse « tra pochi secondi... » il TARDIS sobbalzò.
« Cos'è stato! » gridò Amy.
« Siamo andati a sbattere contro qualcosa » rispose il Dottore « reggetevi! ».
Rory si aggrappò al corrimano delle scale. Ci fu uno scossone, la cabina tremò, per qualche secondo si ritrovarono a testa in giù. Poi tutto tornò fermo.
« Che significa che siamo andati a sbattere? » chiese massaggiandosi la testa e avvicinandosi a Amy, la quale cercava di recuperare l'equilibrio.
« Non lo so » il Dottore spuntò alle spalle di Rory risalendo le scale a due a due. Si avvicinò ai comandi del TARDIS tirò giù uno schermo e lo osservò per qualche istante:
« Non ci sono stati danni, ci siamo solo spostati di qualche chilometro. »
Amy andò verso l'ingresso della cabina e aprì la porta, fece per uscire, ma si fermò di colpo « Questa non è Vienna. »
« Certo che è Vienna! » esclamò il Dottore raggiungendola « non vedi la neve, i palazzi.... questa non è Vienna. »
Rory ci avrebbe scommesso, quando mai il TARDIS li aveva portati nel posto giusto al primo colpo? Si avvicinò all'ingresso dove Amy e il Dottore erano rimasti imbambolati a guardare fuori, e quello che vide lo lasciò senza parole.
Il cielo era di un assurdo color ambra, qua e là screziato di viola. Ai loro piedi si estendeva un tappeto verde pallido, ma di erba non c'era nemmeno un ciuffo, solo un'immensa distesa di sabbia. In lontananza si intravedevano sagome di quella che sembrava un'enorme catena montuosa.
Mentre ancora Rory osservava stupefatto il paesaggio alieno davanti a loro il Dottore si voltò e si diresse velocemente verso l'interno della cabina. Amy e Rory si scambiarono uno sguardo interrogativo, e lo seguirono.
« Cosa stai cercando? » chiese lei vedendo in Dottore frugare in un cassetto. E da quando c'era un cassetto nella consolle del TARDIS?
Il Signore del Tempo non rispose, poi tirò fuori una cartina spiegazzata.
« Una mappa? » chiese Rory sorpreso.
« Una mappa del cielo » spiegò il Dottore « e noi siamo qui » disse e indicò un puntino luminoso sulla cartina « Iota Draconis b, visto dalla Terra fa parte della costellazione del Dragone. È disabitato. »
« Solo qualche chilometro? » disse Rory sarcastico.
« Andiamo Rory! Non c'è niente di male in un piccolo cambiamento di programma » il Dottore si avvicinò alla porta del TARDIS e uscì.
Amy guardò suo marito sorridendo e anche lei varcò la soglia della cabina.
« Dove state andando? » disse Rory seguendo Amy e il Dottore su Iota Daraconis b.
« Che domande Rory! Siamo su di un pianeta deserto facciamo un giro di perlustrazione » rispose Amy « a proposito, Dottore perché è deserto? »
Era incredibile come Amy dopo tutto questo tempo riuscisse ancora a farsi coinvolgere con così tanta facilità in qualunque cosa facesse il Dottore. Rory sospirò, tanto sarebbero finiti nei guai anche se fossero arrivati a Vienna in orario, tanto valeva fare un giro.
« Questo pianeta è disabitato. Lo è sempre stato e credo lo sarà per sempre. È così grande che la vita non riesce nemmeno a riempirne un decimo che è già tempo di abbandonarlo. » stava dicendo il Dottore.
Camminare su quell'insolita sabbia verde era strano, sembrava di essere in riva al mare. Si sentiva il gorgoglio dell'acqua che sbatteva sui sassi, doveva esserci un ruscello nelle vicinanze. Nell'aria c'era un odore dolciastro, un misto di miele e tè caldo.
Ad un tratto si sentì un grido.
Tutti e tre si fermarono in ascolto.
« Veniva da quella parte! » disse Amy indicando un punto lontano davanti a se. Iniziarono a correre in quella direzione.
Perché non stavano tornando in dietro invece di andare in bocca ad un potenziale pericolo? Rory non lo sapeva, ma forse nel cervello del Dottore se qualcuno urlava non era il pericolo, ma in pericolo.
Dopo poco si fermarono.
In mezzo a quel deserto di sabbia una ragazza dai capelli scuri, lunghi e ricci era ferma davanti a loro.
Amy, Rory e il Dottore si guardarono, poi osservarono la ragazza: indossava un lungo vestito blu che si legava dietro il collo; i suoi occhi erano chiari, chiarissimi, color del ghiaccio. Sembrava sorpresa quanto loro.
« Salve » disse.
« Ciao! » rispose il Dottore « che ci fai qui? Questo è un pianeta deserto. »
La ragazza lo fisso per un attimo sbalordita, poi si ricompose:
« Era disabitato e lo sarà di nuovo tra poco, stiamo andando via. »
« Stiamo? »
Lei annuì ed indico dietro di se: ad una trentina di metri di distanza c'erano un ragazzo biondo ed una ragazza dai tratti orientali che armeggiavano intorno ad un vecchio armadio.
« Chi siete? » continuò il Dottore.
« Scusate se vi abbiamo spaventati, ma ho perso il controllo dei comandi e siamo precipitati. Nulla di grave. »
« Fata qui è tutto sistemato possiamo andare. » gridò il ragazzo biondo.
La Fata si voltò per andarsene.
« Fata? » esclamò il Dottore « Ma che razza di nome è? E poi le fate non esistono! »
La ragazza si girò di scatto:
« Ma senti un po' chi parla! Dottore, il tuo concetto di “nome” è leggermente distorto. »
« Come sai chi sono? » il Signore del Tempo era diventato improvvisamente cupo. Sfilò dalla giacca il cacciavite sonico e lo puntò verso la Fata.
« Ehi! Non provare a scansionarmi con quel coso! » gridò lei e, tirata fuori chi sa da dove, punto verso il Dottore una specie di penna sulla cui punta spiccava una luce verde. Emetteva un ronzio familiare.
« Ma cosa? » il Dottore osservò per qualche istante il suo cacciavite sonico lampeggiare:
« L'hai rotto! L'ha rotto! »
Rory si schiarì la voce « Dottore perché non andiamo via, e poi.... » cercò di dire, ma Amy gli impedì di finire la frase:
« Non dire sciocchezze Rory! Ci sono tre persone su di un pianeta che dovrebbe essere deserto non ti sembra strano neanche un po'? »
« Come hai fatto a rompere i mio cacciavite sonico? Non riesce nemmeno ad auto-ripararsi! » il Dottore continuava ad rigirarsi tra le mani il suo cacciavite singhiozzante.
La ragazza dagli occhi color ghiaccio li osservava divertita poi, come se riprendesse un discorso interrotto chi sa quando, accennò al ragazzo e alla ragazza alle sue spalle e disse:
« Loro sono Cam e Arianne, i miei compagni di viaggio. »
« E quel vecchio armadio? » chiese Amy incuriosita, indicando il guardaroba malridotto intorno al quale Cam e Arianne stavano trafficando.
« Quella è la mia macchina del tempo. »
Amy e Rory si scambiarono uno sguardo sorpresi della noncuranza con cui la ragazza aveva risposto, non era la prima volta che sentivano parlare di cose assurde con tanta tranquillità, poi osservarono il Dottore che armeggiava imperterrito con il suo cacciavite.
« Ciao, scusate ma siamo in tremendo ritardo dobbiamo proprio andare. » Cam, si era avvicinato e osservava Amy e Rory con diffidenza.
« Dottore, Amy, Rory. È stato un vero piacere. » disse la Fata e insieme a Cam si incamminò verso l'armadio.
Il Dottore, che aveva ormai riposto il cacciavite sonico nella giacca li guardò andare via sorpreso. Poi fece un paio di passi in avanti.
« Aspetta... tu chi sei? »
La ragazza si fermo. Per qualche istante sembrò indecisa se andarsene o rispondere a quella semplice domanda, ad un tratto si rivolse a guardare il Dottore.
Un'insolita luce violacea andava riempendo l'aria mentre all'orizzonte una gigantesca luna si arrampicava silenziosa nel cielo dorato.
La Fata sorrise. Un sorriso semplice senza troppe pretese.
« I'm the last Time Lady » disse.
Poi si voltò ed entrò nel guardaroba. Si sentì un fischio, come quello del TARDIS in partenza e... puf! Il vecchio armadio non c'era più.
Iota Draconis b, a parte Amy, Rory e il Dottore, era deserto.


 


 


 

* UNA PICCOLA POSTILLA:

Salve! Come consigliatomi ho aggiunto questo piccolo spazio per spiegare alcune cose che magari possono risultare poco chiare:

La questione della “j” a cui si riferisce River all'inizio del brano è già risolta e non verrà ripresa nei prossimi capitoli. Infatti il pianeta dove atterra il TARDIS si chiama Iota Draconis b (che tra le altre cose esiste veramente) e la parola “iota” è l'antico nome della lettera “j”.

Il Prince de Talleyrand fu uno dei “registi” del Congresso di Vienna (1814) che però, in un primo periodo, a causa del susseguirsi di riunioni informali, balli e altri divertimenti venne soprannominato “Congresso danzante”.

   
 
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