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Autore: madelifje    12/12/2012    8 recensioni
Rimasi incantata a guardare i suoi occhi azzurri e i bellissimi capelli biondi. Sembrava un angelo.
Mi voltai verso mio fratello.
-Hazza, chi è?
-Sorellina, ti presento il mio amico Niall
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-Finalmente è arrivato il supplente di musica. Resterà con voi per un po' non so dirvi di preciso
La mia migliore amica disse:- Mhm, è figo il ragazzo.
Il nuovo supplente disse: -Ciao ragazzi.
Quanto a me, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca fu: -Niall?!
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-Sono incinta! -esplosi
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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Is this the end?





In due secondi, tutti i miei film mentali e romantici erano andati a farsi benedire.
Niall Horan era il mio nuovo insegnate di musica.
Era diventato uno stramaledetto prof, e quindi I&I: Intoccabile e Irraggiungibile. 
Lui non mi aveva ancora visto. Si sedette alla cattedra, blaterò qualcosa come “Farò l’appello così iniziamo a conoscerci” e iniziò a leggere i nomi dei miei compagni di classe.
Quando arrivò alla P mi venne l’ansia.
-Melody Jane Sheperd?
-Presente.
-E… -qui fece una pausa. Rilesse il nome varie volte, come se pensasse di aver capito male. Poi diede una rapida occhiata alla classe.
-Aubree Emily Styles.
-Ci sono.
Gli occhi blu di Niall si piantarono nei miei. Non riuscivo a capire se fosse felice, triste, sorpreso o deluso.
Louis finse un colpo di tosse, facendo sobbalzare Horan.
Poi il nuovo supplente di musica continuò l’appello.
-Louis William Tomlison?
-Sì!
-Ecco il nuovo lavoro di Niall –mi sibilò il mio migliore amico.
 
-Certo che sei proprio sfigata, Emyna. –disse Sue, all’intervallo.
-Non mi chiamare Emyna. Comunque sì, sono sfigata.
-Cambiamo argomento! Niall sono-figo-e-un-insegnate Horan sta venendo qui.
Bella tirò fuori il cellulare e me lo piazzò in mano.
-Guarda questa foto!
Non c’era nulla, solo lo sfondo animato del suo Galaxy S. Alzai gli occhi al cielo.
Intanto Niall era arrivato di fronte a noi.
-Ciao. Amy.  –leggermente imbarazzato, il ragazzo.
-Ah. Cia..Salve. Ni.. prof?
Come cazzo lo dovevo chiamare?
-Chiamami Niall! Cioè, non lo dire alla Jekins ma... Niall.
-Uhm, davanti alla Jekins ti chiamerò prof. Ricevuto.
Le mie amiche si guardarono. Due secondi dopo eravamo da soli.
-Allora… studi qui.
-Già. E tu lavori qui.
-Già.
 Da dove veniva quell’imbarazzo? Perché l’essere diventato un mio insegnante cambiava tutto? (Domanda idiota).
Ero frustrata.
In quel momento suonò la campanella.
-Verrai al campeggio? Devo accompagnare la tua classe –disse mentre una folla di ragazzi tornava nelle classi.
-Sì! Allora ci vediamo!
Non riuscii a sentire la sua risposta.
 
All’una meno dieci suonò l’ultima campanella, e i miei compagni di classe schizzarono fuori dall’aula. Il prof di matematica brontolò qualcosa sul poco interesse che avevamo della sua materia e iniziò a riordinare le sue cose. Poi sollevò lo sguardo e mi vide.
-Styles, cosa stai facendo?
-Ho perso un guanto. Credo di averlo lasciato nell’auditorium dopo il discorso di bentornato ma…
-Allora vai a prenderlo.
Avevo intenzione di farlo anche senza il suo permesso, ma annuii.
I corridoi erano già deserti, è incredibile la velocità che impiega la gente ad uscire dalla scuola. Soprattutto se paragonata a quella che usa per entrare.
Trovai il mio guanto sulle scale che portavano al palco dell’auditorium. Come diavolo ci era finito? Mentre mi chinavo per raccoglierlo, i miei occhi si posarono automaticamente sul pianoforte. 
Era un bellissimo Yamaha nero a mezza coda. Il Paradiso, per una come me.
Da quando la serratura si era incastrata le bidelle avevano smesso di chiuderlo.
Non suonavo da tre settimane (mio padre non ha un pianoforte in casa) e stavo per andare in astinenza.
Lo aprii, spostai il panno che serviva a proteggere i tasti ed eseguii un paio di scale per riscaldare le dita.
Poi suonai un pezzo di Beethoven. Doveva essere stato appena accordato, perché suonava da dio.
Eseguii un preludio di Debussy. Una sonata di Mozart.
Ero nel bel mezzo di un pezzo di Chopin quando qualcuno dietro di me tossì.
Merda, avevo pubblico.
Mi bloccai di colpo ma non mi voltai.
-Ah, ehm. Io stavo… stavo provando il piano. Dopo rimetto tutto in ordine. Anzi, lo faccio adesso e tolgo il distur…
Venni interrotta da un applauso. Girai lentamente sui tacchi. C’era Niall, appoggiato al palco.
Oh. Mio. Dio.
-Tu sei… Complimenti. Devo essere sincero, non ti credevo così brava… wow! Amy, sei stata fantastica!
Arrossi –Grazie! Ma io…
-A Mullingar mi hai detto che vuoi fare domanda al Royal College. Fallo. Se non ti prendono sono dei pazzi.
-Non mi prendono. Hanno un miliardo di richieste da tutto il mondo, figuriamoci se… e poi la retta costa troppo. Non me la posso permettere.
Lui salì le scale e mi si avvicinò.
Gli esseri umani non possono avere occhi così belli.
Lui fece un passo. Io feci un passo. Eravamo a meno di dieci centimetri quando la porta si aprì di nuovo.
-Professor Horan? La vogliono in aula insegnanti.
Professor Horan. La parola “professore” mi trapanava il cervello.
Niall annuì e si voltò verso la bidella.
La bidella che aveva visto me e lui. Vicinissimi. Nell’auditorium. Dopo la fine delle lezioni. Con il pianoforte aperto.
Non significa nulla. Non può dire nulla.
E forse era proprio quello il problema.
Non era successo nulla.
 
La mia depressione raggiunse il massimo livello quando trovai Sue, seduta sui gradini del mio vialetto, mentre piangeva a dirotto. In mano aveva un pacchetto di fazzoletti quasi finito.
-Oddio. Cos’è successo? –sbattei la portiera del Catorcio e mi sedetti di fianco a lei.
-E… Ed mi ha lasciato. D…dice che sssssono troppo i…mmatura –singhiozzò.
Lei ed Edward si erano fidanzati a settembre. Era una delle storie più lunghe che Sue avesse mai avuto, era naturale che fosse così sconvolta.
-Edward non capisce un cazzo. Come tutti i ragazzi.
Tranne forse Niall.
-Em, lui mi piaceva davvero ma –si soffiò rumorosamente il naso –scommetto che ha già un’altra. Più grande.
Non avevo mai incontrato Edward. Non viveva a Holmes Chapel, lui e Sue si erano conosciuti in un locale nel paese vicino.
-E’ solo lui che ci perde.
Lei mi guardò, mentre il suo labbro inferiore iniziava a tremare.
-Mi aveva regalato un fottuto anello!
-Oh Sue. –l’abbracciai.
 
 
-Tesoro, mi mancherai. Sei appena tornata!
-Mamma dai…
-Oh Aubree! Mi sembra ieri che giocavi con le bambole.
-Harry. Non ti ci mettere anche tu! Ti prego!
-Stai attenta!
-Mamma, ho 18 anni…
-Usa il preservativo!
-Harry! È solo una stupidissima gita di quattro giorni! Ma cos’avete?
Mio fratello e mia madre si scambiarono un’occhiata. Il posteggio della scuola era pieno di ragazzi dell’ultimo anno che salutavano i loro genitori, manco stessero andando in guerra.
-Sì, è una gita, ma è nella natura.
Oddio. Ditemi che questa non è mia madre.
Presi la mia valigia e mi diressi verso il pullman, senza salutare. Finii contro la English che trascinava un trolley e due borsoni. Forse non aveva afferrato il concetto di quattro giorni. Quando mi vide emise un grugnito. Qualcuno che non la conosceva avrebbe potuto interpretarlo come il verso dei cinghiali nella stagione dell’accoppiamento, ma io sapevo che si trattava di un saluto. Forse.
-Salve anche a lei, prof.
La English si voltò verso la folla di studenti.
-Avevo detto di portare solo lo stretto indispensabile! Come mai queste valige enormi?
La fissammo sbattendo le palpebre. Poi tutti si voltarono verso amici&parenti.
Avevo visto Louis salire sul pullman ed ero intenzionata a seguirlo. Almeno, lo ero prima di vederlo parlare con Niall. Il biondo si sentì osservato, sollevò lo sguardo e mi fece “ciao” con la mano. Io risposi con un mezzo sorriso.
Sì, la gita “nella natura” cominciava davvero bene.

 

Hola!
Abbiamo raggiunto le 7 recensioni! Io vi amo, siete le migliori ♥ ajfnhbacivnah
Scusate per la schifezza di capitolo di passaggio… nel prossimo ci saranno dei colpi di scena abbastanza grossi… che ovviamente non vi anticipo :)

Poooi, questa è una comunicazione. Questa ff non avrà tantissimi capitoli, perché ho intenzione di fare il seguito. Ieri ho buttato giù la trama, e ho scoperto che è davvero troppo lunga per stare in un’unica fan fiction… ditemi cosa ne pensate ;)
Adesso devo davvero scappare, scusatemi
Tantissimi baci,
Gaia

P.S. passate da Like Falling Stars


                    
  
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