IL PIANTO DI UNA DONNA!


Ti ho visto piangere, tante, tantissime volte. Per emozione, amore, delusione; ma questa sera era diverso. Eri tornata una bimba che aveva perso il suo giocattolo preferito. Vedevo il dolore lacerarti il corpo, sentivo il tuo cuore soffrire, battere troppo forte per poter respirare. Provavi a parlare, ma dalla tua bocca non uscivano altro che lamenti, lamenti tristi di una donna che aveva perso il fiore più bello della sua anima, l’amico più importante delle sue avventure, colui che per te era il più grande punto di riferimento, un tuo squarcio di vita, un piccolo pezzo della tua vergogna, un millesimo pezzo della tua vita. Ti sei stretta forte a me, cercando quel rifugio che non riuscivi a trovare in altre persone. Hai afferrato con forza la mia manica, ti sei nascosta da tutti per non far vedere le tue lacrime amare, che sgorgavano fuori ininterrotte. Impietrita dalle tue parole, dal tuo triste pianto, non sono riuscita a dire nulla; ti ascoltavo, sapevo benissimo che avevi bisogno di urlare al mondo quanto è stato duro il suo addio. Non era un addio tra ragazzo e ragazza, ma un addio di una felice amicizia. Lo sappiamo benissimo io e te, che l’amicizia va oltre l’amore; perché in un amico nascondi le tue parole, perché sai che l’uomo che ti sta accanto non sa ascoltarti. Vede nella relazione mentale tutte rose e fiori e nella relazione carnale fuoco e fiamme. Ma cristo, non è così. E lui, che ha sempre ascoltato le tue paranoie stando in piedi intere notti, lui che c’è sempre stato, lui che ti regalava sigarette, attenzioni… ha dovuto lasciarti per andare in un posto lontano! Spero solo che riuscirai ad alzarti, a denti stretti e a testa alta. Pregherò per te, veglierò su di te, come l’angelo bianco che accompagna le tue giornate e come l’angelo nero che regala il sonno ai tuoi stanchi occhi. Non guardiamo al futuro  perché ci fa paura cosa ci attenderà, forse perché proprio andando avanti così, è dura costruirsi un avvenire. Ma viviamo il presente, viviamo giorno per giorno come se fosse l’ultimo della nostra vita. E come due gabbiani voleremo, liberi, cercando il primo raggio di sole che all’orizzonte l’alba porterà! Buonanotte cara sorella; che le tue lacrime diventino al più presto forza e vitalità, per affrontare nuove avventure, nuovi giorni, nuovi anni. Che il sonno venga presto a prenderti e ti trasporti su tranquilli e dolci sogni. Sono con te… ieri, oggi e domani!