Questa storia partecipa al contest Semplicemente...Lemon!
Buona lettura c:
[James’
POV]
Non
potevo ancora crederci. Lily,
quell’estate, era riuscita a trascinarmi nel suo mondo
babbano per farmi
conoscere i suoi. Ma, ovviamente,
io
non stavo con lei, figurarsi! Mi aveva spedito in un albergo babbano,
con
oggetti babbani e persone babbane. Ok, io non sono mai stato razzista,
anzi, ho
sempre provato molta curiosità verso i babbani, ma non
c’ero assolutamente
abituato. Quel mondo era tutto nuovo per me, figlio di due maghi. Ma
lei, con
molta pazienza, mi insegnò tutto quello che c’era
da sapere. Soprattutto su
quella scatola nera che trasmetteva delle strane immagini e suoni: si
chiamava
televisione. E che voi ci crediate o meno, Lily entrò nella
mia stanza e si
accomodò sul letto accanto a me proprio mentre stavo
guardando la tv in una
posa molto rilassata. Mi girai verso di lei per farmi baciare e poi le
passai
il braccio attorno alle spalle mentre giravo pigramente i canali alla
ricerca
di un programma decente e lei si appoggiava a me. Mi aveva anche
insegnato a
riconoscere i bei film o tele-cosi.
Era incredibile che la trovassi dannatamente attraente anche con dei
semplici
jeans, una felpa e una maglietta. Ma lei era così, era
naturale e semplice, e
io amavo questa sua qualità. Lei non stava ore a pensare
come vestirsi per
sedurmi o chissà che, come tutte le ochette che mi ero fatto
a Hogwarts. Lei
indossava ciò che la faceva sentire a suo agio e
nient’altro, si notava. Ed era
bella così.
Le baciai distrattamente la fronte e
continuai la mia ricerca, senza successo.
Dopo mezz’ora di zapping lei sbuffò e
prese il telecomando. Spense la televisione.
« Ma.. » esclamai, sorpreso e un po’
deluso.
« Senti, non c’era niente che ti piacesse.
»
« Sì, ma io volevo vedere un film con
te. »
« Non ti andrebbe di fare qualcos’altro?
»
« No. » risposi, imbronciandomi e
incrociando le braccia sul petto come un bambino capriccioso.
Lei rise e mi attirò a se, baciandomi
con trasporto. Non mi aspettavo certo una reazione simile, ma
ricambiai, felice
di sentire in quel semplice contatto che lei mi desiderava esattamente
quanto
la volevo io.
Continuammo a lungo, lei passò
ripetutamente la mano tra i miei capelli, facendomi perdere lentamente
la
testa. Scesi a costellarle il collo di baci e lei, subito,
piegò la testa
lasciando più posto alle mie labbra, obbediente.
All’inizio mi limitai a
baciarla così, mentre lei mi sfiorava i capelli, il collo,
la schiena, i
fianchi. Poi però sentii il desiderio crescere e non riuscii
a resistere, né
alla smania che sentivo dentro né a lei.
« Mh, scusami, ma ti voglio... »
mormorai con le labbra contro la sua gola. Succhiai piano quella pelle
morbida
sentendola sospirare e passarmi nuovamente una mano tra i capelli,
mentre si
arrendeva alle mie carezze. Continuai finché, staccandomi,
non vidi un bel
succhiotto appariscente sul suo collo niveo, proprio dove lo volevo io,
in modo
che tutti potessero vederlo. Però quando cercai di togliermi
la maglia, Lily mi
fermò.
« Io non sono perfetta come le tue ex. »
sussurrò, arrossendo vistosamente. Io le accarezzai la
guancia bollente e con
lo stesso tono risposi: « Per me tu sei perfetta
così. Vorrei farti vedere con
i miei occhi per farti capire quanto sei meravigliosamente stupenda per
me. »
Lei scosse la testa con un espressione
tra il disperato e il nervoso. « Tu non capisci...
»
« Pensi che non ti desideri?»
Lily scosse di nuovo la testa con gli
occhi bassi, rispondendomi con quel gesto. Avvicinai la bocca al suo
orecchio.
« Voglio fare l'amore con te. »
Le presi la mano e la misi sulla patta
dei miei pantaloni. La sentii trattenere il fiato e poi alzò
gli occhi di
scatto.
[End
of James’ POV]
Quella reazione
era assolutamente
inaspettata per Lily. Non si sarebbe mai immaginata che un ragazzo
avrebbe
potuto eccitarsi per lei, ma dovette ricredersi. Era piacevole quella
sensazione di calore che la stava invadendo, lambendola in mezzo alle
gambe e
sui seni con una strana smania.
Ma
forse non sta pensando a me...,
pensò subito lei,
sminuendosi.
Cercando di allontanarlo, chiuse la mano
sull'erezione attraverso la morbida stoffa dei pantaloni della tuta di
lui. James
mugolò appena un « Lily... » spingendosi
nel suo palmo, gli occhi chiusi per
godersi quel contatto.
Ok,
sta decisamente pensando a me. Cristo, quanto è bello...
rifletté distrattamente, sentendosi sciogliere.
« Senti quanto ti voglio? » disse lui
con la voce arrochita dal desiderio, gli occhi socchiusi per guardarla.
La
ragazza annuì, frenetica. Adesso lo desiderava anche lei. E
non sapeva cosa
fare.
E lui capì.
Si spostò lentamente sopra di lei, con
delicatezza, ancora stretto nella sua mano. Cercò di
controllare il respiro e
le abbassò la lampo della felpa mentre le lasciava una scia
di baci umidi sul
collo. Lei sospirò e, in un riflesso involontario, contrasse
le dita
stringendolo un po' di più. James si lasciò
sfuggire un sospiro e le mordicchiò
la clavicola, mentre la sollevava appena per sfilarle la felpa dalle
spalle.
Lei rimase con il busto alzato e lui
infilò le dita sotto l'orlo della maglietta della ragazza,
chiedendole un
tacito consenso. Lily lo baciò con trasporto, prima di
perdere coraggio. Quando
si staccarono, la maglia finì a terra insieme a quella di
lui. Prima che lei si
coprisse, James trattenne la voglia di abbassare lo sguardo e, cercando
di tranquillizzarla,
continuò a baciarle il collo. Lei gli accarezzò i
capelli e reclinò indietro la
testa schiudendo le labbra, preda del piacere che le stava provocando
con quel
semplice gesto, così lui le tolse i jeans.
Lily allungò le mani e gli sbottonò i
pantaloni, per poi toglierglieli a sua volta e lanciarli assieme alle
maglie.
Il ragazzo armeggiò con il gancetto del reggiseno,
comodamente posto sul
davanti, e non appena lo slacciò scoprendole i seni, chiuse
la bocca su uno dei
capezzoli. Lily si morse il labbro e serrò gli occhi, prima
di sfilargli
rapidamente le mutande, ormai persa nell'eccitazione. Lui
sollevò leggermente
la testa e le tolse l'ultimo pezzo di stoffa che li divideva. E,
istintivamente, lei si coprì con le braccia. James gliele
scostò piano e scosse
leggermente la testa.
« Ormai è troppo tardi. »
sussurrò. Lei
arrossì. La guardò tutta, osservandola da sotto
in su e Lily si sentì tremare
sotto il suo sguardo.
« Sei bellissima. »
Ricominciò a baciarle il seno, poi scese
lentamente con la bocca fino a mordicchiarle l'ombelico mentre le
accarezzava
le cosce. Gliele aprì piano e mormorò:
« Mi permetterai di stare dentro di te?
» E, come nel sogno, chinò la testa con gli occhi
chiusi e respirò a fondo il
suo odore. « Oh, sì che lo farai. Vero?
» domandò, sfiorando la sua intimità
con una nocca. Lei trasalì e si morse ancora il labbro,
cercando di
trattenersi. « Adesso voglio guardarti qui. »
Lily scosse appena la testa e cercò di
chiudere le gambe, ma lui glielo impedì e la distrasse
baciandole la sommità
della coscia. Poi abbassò lo sguardo e si leccò
le labbra. « Sei perfetta. »
Poggiò le labbra su di lei e cominciò a
leccarla lentamente, la carezza della sua lingua su quella carne
sensibile le
fece lanciare un urlo, lui mise una mano sulla sua pancia e l'altra
sotto la
schiena, per tenerla ferma, e cominciò a succhiare
dolcemente. Lei si alzò sui
gomiti e solo la vista della sua testa tra le gambe le bastò
per raggiungere il
primo orgasmo. Lui continuò, catturando i suoi umori con le
labbra e con la
lingua, facendola venire più volte, mentre lei si inarcava,
affondava la mano
tra i suoi capelli o diceva il suo nome. Poi James sollevò
la testa, e si leccò
con deliberata lentezza le labbra umide, mandandole una scarica di
brividi giù
per la schiena. « Sì, sei proprio buona.
»
Risalì con la bocca fino a catturare
quella di lei in un bacio lento, facendole sentire il suo sapore, e si
sistemò
tra le sue gambe. Lily si irrigidì un po', ma lui
continuò a baciarla con
calma, mentre si infilava un preservativo. Quando lei gli
passò le braccia
attorno al collo, James la baciò con un po' più
trasporto ed entrò molto
delicatamente dentro di lei, un po' per volta. La sentì
stringergli i capelli
all'inizio e si staccò per permetterle di respirare. La
sentì ansimare in cerca
di ossigeno, gli occhi spalancati fissi nei suoi. Poi si
tirò un po' indietro e
si fermò. « Sei pronta? » le chiese,
chiudendo forte gli occhi.
« Sì. »
« Farà male solo per un attimo, te lo
prometto. » bisbigliò lui al suo orecchio. Si
tenne al letto e, con una spinta,
affondò dentro di lei.
Lily gli strinse forte le spalle, fino a
farsi sbiancare le nocche, e le lacrime spuntarono agli angoli delle
sue
palpebre abbassate.
Faceva un male cane, cazzo. Era una
fottutissima bugia che faceva male un attimo, si sentiva come rotta
dentro. Irreparabile.
Lui le baciò tutto il viso calmandola,
percependo il suo dolore, e, con voce più roca che mai, le
domandò: « Vuoi
fermarti qui? », e fece per ritirarsi. E lei sentì
proprio in quel momento il
piacevole attrito che aveva procurato muovendosi.
« No. Voglio continuare. » disse con un
filo di voce. « Voglio fare l'amore con te. »
insistette, dopo essersi
schiarita la gola.
James cominciò a muoversi dentro di lei,
dapprima piano, con delicatezza finché non si fu abituata a
lui, e poi con
spinte sempre più vigorose, mentre lei si aggrappava alla
sua schiena con
gemiti sempre meno sommessi. Lui la baciò di nuovo, con
tutta la passione che
sentiva nel corpo, finché il movimento del suo bacino
divenne talmente forte
che perse il contatto con le sue labbra. Si tenne ai suoi fianchi e le
morse la
gola, per poi lasciarle un altro succhiotto. Lily gli passò
una mano tra i
capelli morbidi, sapendo che lo faceva impazzire, e poi James
sentì delle
eccitantissime fitte alla schiena. L'aveva graffiato. In quel momento
lei venne
e urlò ancora il suo nome, buttando fuori l'aria tutta
insieme. Lui si sentì
stringere dolcemente nella morsa di quella meravigliosa parte del corpo
di lei
e mentre raggiungeva l'orgasmo, ansimò: « Tu...
sei... mia. »,
sottolineando ogni parola con una spinta. Quando
l'eccitazione fu scemata, le sussurrò un « ti amo
», la baciò con dolcezza e
poi uscì lentamente da lei. Per non gravarle addosso, si
spostò al suo fianco e
lanciò il profilattico nel cestino.
Canestro.
La guardò, mentre aveva ancora il
fiatone, le labbra gonfie e arrossate dai baci e le palpebre a
mezz'asta. Era
ancora più bella dopo che, finalmente, l'aveva fatta sua,
l'espressione
appagata e la bocca stesa in un sorriso pigro.
Il ragazzo si girò su un fianco e tirò
la coperta sopra di loro. Le sfiorò il fianco e le diede un
bacio sulla spalla,
mentre lei si girava a guardarlo con il volto pieno d'amore. Si
baciarono,
ancora, e lei gli prese il viso tra le mani, in un gesto che diceva
chiaramente
« non andartene ». Poi la strinse forte a se e la
coccolò, accarezzandole i
capelli e la pelle ancora accaldata.
« E' stato bellissimo. » le mormorò
all'orecchio, memore di quanto lei fosse, stranamente, insicura.
« Mi hai tolto le parole di bocca. »
rispose Lily in un sussurro, per non rovinare quell'atmosfera che si
era
creata. « Non credevo che sarebbe stato così bello
la prima volta. Cioè, mi ha
fatto un male assurdo, ma poi è stato... perfetto.
Non credevo che saresti stato così delicato. »
aggiunse dopo un po',
arrossendo.
Lui si voltò di scatto. « Stai
scherzando? Io non ti farei mai del male, piccola. »
« Sei proprio fantastico. » sospirò lei,
accoccolandosi contro quel corpo tonico e abbronzato.
« Mh, si, lo so. » ammise James, con una
finta espressione di modestia.
La rossa scoppiò a ridere, fissandolo. «
Ma come siamo umili! »
« Ehi, è la verità! » rispose
semplicemente lui.
Poi si voltò sulla schiena e si
scambiarono le posizioni, perché lei si girò su
un fianco e cominciò a
disegnare forme astratte con la punta dell'indice sulla pelle di lui.
« Lo senti questo odore? » le chiese,
interrompendo il silenzio.
« Sì, è buono. »
« Ecco, siamo io e te. »
Lei gli baciò il bicipite e annuì,
posando la testa sul suo petto. Gli diede più baci sul cuore
e poi ci appoggiò
l'orecchio, sentendo il battito forte e frenetico.
James le sfiorò il bracciò e la baciò
sui capelli, sentendola rilassarsi. E Lily, subito prima di sprofondare
nel
sonno, lo ripagò borbottando: « Ti amo, stupido.
»
E James sapeva che quello “stupido”
equivaleva al più dolce dei suoi “amore”.