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Autore: haranhel2    10/07/2004    3 recensioni
Vi amo si può riferire a tante cose... Ad un ragazzo, ad una ragazza, ad una madre, ma anche ad un nemico...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Smistamento delle sorelle

 

Vi amo

 

 

 

Virginia stava correndo per i corridoi della sua scuola, Hogwarts, alla ricerca di un ragazzo. Quel ragazzo. Si fermò di colpo non appena lo intravide.

 

- Malfoy… - disse, intimorita. Virginia, infatti, non si vergognava più di tanto di lui, ma aveva profondamente paura del suo caratteraccio.

 

Lui si voltò. In un primo istante pensò che Virginia non si stesse rivolgendo a lui, e che questi avesse solo immaginato che lei lo avesse nominato; poi, però, notò che lei lo guardava, così le rivolse la parola.

 

- Ah, la Weasley. Che vuoi, sudiciume dei Purosangue? - .

 

Virginia abbassò la testa, insicura se rispondergli o dirgli la verità. Infine, decise.

 

- Malfoy - gli disse. - Ti devo parlare… -

 

- Non ora, Weasley. Ho altro di meglio da fare, adesso - . Poi, aggiunse, perfido: - Con Pansy - , e se ne andò.

 

Virginia si voltò, senza alzare la testa, e corse di nuovo via, verso un’ Hermione carica di libri.

 

 

 

♀♂

 

 

 

Hermione era la migliore amica di Virginia; l’ ascoltò, ma non molto comprensiva. Non condivideva le idee di Virginia che Draco fosse un bravo ragazzo, in fondo.

 

Stavano ancora parlando quando lui arrivò al tavolo di Grifondoro.

 

- Ehi, Weasley, come va? - si rivolse al fratello di Virginia, Ron, che si trovava con Harry Potter e Neville Paciock insieme alle due amiche. Virginia notò la copia de La Gazzetta del Profeta stretta nelle mani di Draco.

 

- Che vuoi, Malfoy? - chiese acido Ron a quest’ ultimo.

 

- Mi sembra che il tuo caro padre sia citato in un piccolo articoletto sul giornale - rispose con un risolino Draco.

 

Ron afferrò il giornale. Suo padre era descritto come il solito mago che ama i Babbani, e… l’ articolo parlava del suo litigio con il figlio Percy.

 

Draco si riprese con un ghigno malvagio la sua copia del Profeta  ed ora guardava Virginia.

 

- Che cosa volevi dirmi, ieri sera, Weasley? - le domandò, incuriosito.

 

- Io ieri sera non ero certo a cercare te! - gli rispose meravigliato Ron.

 

Virginia abbassò lo sguardo, rossa in volto.

 

- La persona con cui sto parlando sa a chi mi sto rivolgendo - disse infine Draco, voltandosi verso il tavolo di Serpeverde.

 

- Che cosa voleva…? - . Ron guardò Virginia, incredulo. - Non stava per caso parlando con te? -

 

- Ma smettila! Come puoi pensare una cosa del genere? - disse Virginia, cercando di scagionarsi.

 

Hermione non rispose. Questa volta, fu lei ad abbassare lo sguardo.

 

 

 

♀♂

 

 

 

- Virginia! - chiamò una voce.

 

Virginia si voltò. Era Draco.

 

- Virginia! Io… io ti vorrei parlare - disse lui.

 

Lei lo fissò. Cosa voleva dire?

 

- Tu… tu avevi detto di volermi parlare… - proseguì lentamente Draco. - Ebbene? - .

 

Improvvisamente ridivenne serio ed altezzoso come sempre.

 

Virginia si guardò le scarpe. E, adesso, cosa dirgli?

 

- Non hai bisogno di rispondermi - le disse dolcemente Draco. - I tuoi occhi parlano per te… - .

 

Lui la fissò. Virginia arrossì: Draco aveva capito. Ricambiò il suo sguardo. Sperava che lui la ricambiasse, che glielo dicesse… Ma, invece, non glielo disse. Non poteva, perché le sue gelide labbra sfiorarono quelle calde di Virginia. Lei sentì un enorme caldo salirle lungo il sangue, arrivarle fino al cuore e scaldarlo… di passione.

 

Draco la lasciò andare. Fissò Virginia, e non disse nulla. Poi fuggì via.

 

 

 

♀♂

 

 

 

Un gufo planò nella Sala Comune di Grifondoro mentre Virginia parlava con Hermione, Harry, Ron e Neville. Le lasciò un biglietto. Virginia lo aprì. C’ era scritto:

 

 

 

Cara Virginia,

 

            ci vediamo stasera alle 11 davanti alla Sala Grande.

 

                                                                                              Draco

 

 

 

Ci sarò, pensò lei.

 

Hermione cercò di leggere il biglietto, ma, quando Virginia la scansò, capì che c’ era qualcosa che non andava.

 

 

 

♀♂

 

 

 

Virginia si presentò volentieri all’ appuntamento. Ma Draco non c’ era ancora. Virginia era tesa. Cosa voleva da lei? Un altro bacio? O qualcosa di più?

 

Rumori di passi. Si voltò: non era Draco, erano i suoi scagnozzi, Tiger e Goyle.

 

- Dov’ è Draco? - chiese loro Virginia.

 

- Ti sta aspettando. Vuole che noi ti portiamo da lui - rispose Goyle,

 

- Ma, prima, ti dobbiamo bendare - continuò Tiger.

 

Virginia annuì. La bendarono. La condussero lungo una scala, in discesa. Pensò che stavano andando nei sotterranei.

 

I due ragazzi aprirono una porta, la richiusero e sbendarono Virginia. Si ritrovò in una stanza molto buia. Non vedeva nulla. Tiger e Goyle uscirono, e Virginia sentì qualcuno parlarle.

 

- Ben arrivata, Virginia - . Era la voce di Draco. - Come va? -

 

- Perché mi hai fatta venire qui, Draco? -

 

- Ti devo far capire una cosa… -

 

- Cosa? -

 

- Quello che provo per te… -

 

Di nuovo due labbra, fredde e calde, si unirono. Nel buio della notte si sarebbero unite infinite volte, creando un legame dolcissimo fra i due teneri amanti.

 

Virginia sentì le fredde mani di Draco accarezzarle la pelle sotto la magliette.

 

- Vuoi? - le chiese semplicemente lui, puntando i suoi occhi grigi verso i neri di lei.

 

- Sì… - fu la risposta tanto sicura di lei.

 

E non solo le labbra, ma anche i loro due corpi si unirono nella notte, formando un unico essere dolcissimo.

 

 

 

♀♂

 

 

 

La notte passò in fretta, veloce come il vento, ma Virginia voleva che non finisse mai…

 

- Ehi, Virginia… - .

 

Virginia cercò il suo sguardo, ma era difficile trovarlo nel buio della stanza.

 

- Draco? - lo cercò. - Dove sei? -

 

- Qui vicino… - rispose lui.

 

- Dai, Draco, vuoi giocare a nascondino? -

 

- Veramente, ho giocato tutta la notte, ma non a nascondino… -

 

- Cosa vuoi…? - .

 

Una luce improvvisa illuminò la stanza. Virginia chiuse un attimo gli occhi, accecata dal bagliore di luce, ma li riaprì subito…

 

No… Forse era maglio se non gli avesse aperti… Sicuramente sarebbe stato meglio…

 

In quella stanza c’ era il peggiore spettacolo che Virginia si sarebbe mai immaginata: sembrava che tutti i Serpeverde si fossero riuniti nella stanza, ed ora ridevano a crepapelle. Ma, quel che era peggio, anche Draco rideva, fra le braccia di una sgualdrinata Pansy Parkinson.

 

- Che deficiente! - disse questi a Virginia. - Credevi che Draco ti amasse? Che sarebbe venuto a letto con te così velocemente dopo il vostro primo bacio? Sei proprio patetica, Weasley! - .

 

Virginia non riusciva ad aprir bocca. Avrebbe voluto rispondere a quella troietta di Pansy che, sicuramente, quest’ ultima lo avrebbe fatto sicuramente con tutti, anche senza il primo bacio… Ma non riusciva a parlare, già era uno sforzo enorme trattenere la sorpresa, e non vi era nemmeno riuscita.

 

Draco la guardava, contorcendosi dalle risate.

 

- Credi proprio che io avrei amato te, Weasley? - si limitò a dirle, prima di prorompere in un ennesimo attacco di risate.

 

Virginia non ne poteva più. Non voleva assolutamente crederci. E fece una cosa che tutte le fragili ragazze avrebbero fatto in quel momento: scappò via piangendo.

 

 

 

♀♂

 

 

 

Alcuni giorni dopo, la solita Virginia correva ancora per i corridoi della scuola, come all’ inizio di questa storia, ma, stavolta, alla ricerca della sua a,mica Hermione.

 

Già, l’ Hermione a cui Virginia non aveva mai voluto dare ascolto, l’ amica che le suggeriva, molto saggiamente, di lasciar perdere Draco… E Virginia, nel grosso guaio in cui si trovava ora, capì che avrebbe dovuto darle ascolto fin dall’ inizio.

 

La trovò. Scoppiò in lacrime cadendole addosso.

 

- Virginia! Cosa… cosa c’ è? - le chiese lei per la sorpresa. Hermione, infatti, era all’ oscuro della notte di Virginia con Draco.

 

- Her… Hermione… Sono… sono incinta - .

 

 

 

♀♂

 

 

 

Nero. Nero come la notte senza luna che si estendeva intorno a lei. Nero come i mantelli degli uomini che la trascinavano. Nero era il castello dei Malfoy, Malfoy Manor.

 

Virginia non sentiva né caldo né freddo, sentiva solo una grande rabbia scorrerle dentro. I nudi piedi si ferivano sulla strada rocciosa dove era trascinata, ma lei non ci faceva caso. I rossi capelli le volavano davanti agli occhi neri, ma lei non li voleva scostare.

 

Entrarono nel castello. Virginia intravide flotte di Mangiamorte di guardia. La trascinarono nella Sala del Trono. Lì, su di esso, era seduto un ragazzo dall’ aria imperiale: Draco Malfoy. Vicino, i lisci capelli biondi davanti alle spalle, come in una notte di alcuni anni prima, una notte qualsiasi, per Draco, la notte della morte, per Virginia, appoggiata al muro c’ era Pansy Parkinson.

 

Draco, quella sera, era al massimo del suo splendore: i capelli lisci di un biondo platino gli arrivavano fin sotto la schiena, due ciocche sbucavano da sopra le spalle; il viso pallido metteva bene in evidenza la bocca carnosa ed i freddi occhi grigi; ma la cosa che più notò Virginia fu la lunga e lucida veste nera che Draco indossava. L’ avambraccio non gli si vedeva, era coperto dal vestito, ma Virginia sapeva cosa vi era inciso: come sulle vesti delle sue guardie, come sul portone d’ entrata al suo castello, come sul pavimento della sala, sull’ avambraccio di Draco vi era un teschio con un serpente che gli usciva dalla bocca, il Marchio Nero, simbolo del Signore Oscuro, Lord Voldemort.

 

- Bene, bene - disse Draco. - Vedo che, con le buone o con le cattive, sono riuscito a farti arrivare fin qua, giovane Weasley - . Nella mano destra rigirava una mela dal colore rosso sangue. - Sono esattamente… Uhm, vediamo… tre anni che non ci vediamo, da quando ho finito la scuola? Correggimi se sbaglio - .

 

Virginia non parlò. Continuò a guardare il pavimento, non alzò mai la testa.

 

- Beh, chi tace acconsente, no? - continuò Draco. - Tre anni sono pochi, ma ti ricordavo diversa, un po’ meno impertinente, Weasley - . Morse con avidità la mela che aveva in mano. - Ma la tua bellezza è rimasta intatta, non trovi? Tanta da colpire il cuore del giovane Harry Potter… So che siete fidanzati ufficialmente, non è vero? Congratulazioni, mia piccola Weasley. Finalmente sei riuscita a fare breccia nel suo cuore - .

 

Virginia strinse i pugni legati nelle catene. Nere.

 

- So anche che tu, il tuo grande amore, Hermione Granger, tuo fratello Ron, la sua ragazza Luna Lovegood e Neville Paciock siete diventati Auror… Sempre le mie più sincere congratulazioni, e sai io come sono sincero… E siete alla ricerca del più fedele Mangiamorte del Signore Oscuro, me. Davvero, Virginia, mi volevi morto? Credo che la risposta sia sempre un aspettato sì. Strano, ho sempre creduto che provassi qualcosa per me… Ma, per la prima volta nella mia vita, credo di essermi sbagliato, altrimenti non ti saresti presa l’ incarico di essere tu a cercarmi, scovarmi ed… uccidermi, o, peggio, condurmi ad Azkaban. Tentativo inutile, Virginia, le parti si sono capovolte: sono stato io a scovare te, e, adesso, deciderò io cosa fare di te. Vediamo… Potrei metterti in prigione, farti perire lì od ucciderti direttamente… Tu che ne dici, Pansy, amore? -

 

Virginia notò come Draco sottolineò l’ ultima parola.

 

Pansy si erse in tutta la sua altezza.

 

- Credo - disse, altezzosa. - Che sarebbe meglio farle decidere se vuole morire o… rinunciare alla carriera di Auror ed unirsi ai Mangiamorte -

 

- Già, Pansy, ottima idea. Cosa preferisci, Virginia? - .

 

Virginia, finalmente, sempre con il viso rivolto al pavimento, parlò.

 

- Primo: fatemi l’ estremo piacere di non chiamarmi per nome, Malfoy -

 

- Lord Malfoy - la corresse con un ghigno malvagio lui.

 

- Secondo: io non rinuncerò mai ad essere un Auror per unirmi a Voi, Lord Malfoy -

 

- Così, scegli la morte? --< Scelgo tutto, pur di non unirmi a Voi -

 

- Come, vuoi tu, Weasley. Domani deciderò cosa fare di te - . Poi, si rivolse ai Mangiamorte che avevano trascinato Virginia lì, Tiger e Goyle: - Portatela via - .

 

 

 

♀♂

 

 

 

- Sicuro di aver fatto il giusto, Draco? - .

 

Draco si voltò verso Pansy.

 

- Sì - le rispose. - Ma non del tutto -

 

- Cosa intendi dire? -

 

- Virginia non era molto convinta -

 

- Nel negarti l’ offerta? -

 

- Di morire -

 

Pansy lo fissò. Draco non era mai stato in dubbio su niente, né quando, cinque anni prima, aveva messo a punto quello scherzo a Virginia, né quando decideva di far uccidere i suoi prigionieri.

 

- Credo sia meglio andare da lei -

 

Pansy fissò Draco andarsene, poi scoppiò in un pianto disperato, capendo che Draco non l’ avrebbe mai amata.

 

 

 

♀♂

 

 

 

La porta della cella di Virginia si aprirono, lasciando entrare Draco. Virginia lo guardò entrare, per poi ordinare ai suoi Mangiamorte di andarsene.

 

- Ciao, Ginny - la salutò. - Come va? -

 

- Non chiamatemi in quel modo, Lord Malfoy - le disse in risposta Virginia, sempre tenendo lo sguardo abbassato.

 

- E tu chiamami Draco, Ginny -

 

- Non chiamarmi in quel modo! - scattò lei.

 

Draco rimase meravigliato dal suo atteggiamento, ma non lo diede a vedere.

 

- Virginia, perché sei così ostile nei miei confronti? - le chiese.

 

- Mi chiedi perché? - disse lei. - La mia prima volta persa in uno scherzo! Per non parlare, poi, di queste catene che mi tengono le mani legate! -

 

- Non mi sembrava che non volessi la tua prima volta con me - dichiarò Draco. - E, in quanto alle catene, possiamo rimediare subito - . Le tolse con un gesto di bacchetta le catene.

 

- Draco, non è questo il punto - confessò, triste, Virginia. - Tu hai lasciato qualcosa dentro di me, quella notte - .

 

Draco la fissò, meravigliato.

 

- Cosa vuoi dire? - le chiese. - Che cosa ho lasciato dentro di te? Il mio ricordo? -

 

- In senso fisico -

 

- Eh? -

 

- Un figlio, Draco -

 

- Bella battuta -

 

- Non sto scherzando -

 

 Non ti credo

 

- Fai pure - .

 

Virginia si voltò dall’ altra parte.

 

- No, aspetta - disse Draco, attonito. - Come fai fatto? Voglio dire… Non lo hai partorito? -

 

- Sì >-

 

- Ma… ma come avresti potuto? Sì, è vero, c’ erano le vacanze estive, ma, comunque, non avresti potuto partorire in soli tre mesi! -

 

- Mi ha aiutata Silente -

 

- Che vuoi dire? -

 

- Solo io ed Hermione lo sapevamo. Inizialmente, volevo che nessuno sapesse della nostra notte insieme, ma, poi, quando ho scoperto di essere… incinta - . Virginia deglutì. - pensai che fosse meglio chiederle un consiglio. Lei mi suggerì di dirlo a Silente. Così, fummo in tre a saperlo. Mi fece un incantesimo, ed il bambino si trasferì nel ventre di mia madre. Quando nacque, le fu detto che il figlio era morto. Si sarebbero certo nutriti dei sospetti circa il padre, se si fosse visto nascere un figlio biondo. Nostro figlio fu dato in un orfanotrofio. Non sono più tornata a prenderlo. Ci vuole un padre per farlo -

 

- Harry non sa niente? -

 

- Non gliene importerebbe. Lui ama Hermione, si vede. Sta con me solo per farla ingelosire, lo so -

 

- E tu chi ami? -

 

- Mi sembra ovvio -

 

- Harry? -

 

- Ti credevo più intelligente, Draco - sorrise Virginia.

 

 

 

♀♂

 

 

 

Di nuovo due corpi, il bene ed il male, furono un’ unico essere dolcissimo.

 

Ma, quando Virginia si svegliò la mattina, non vi era più traccia di Draco.

 

Tiger e Goyle la ritrovarono come l’ avevano lasciata la sera prima, seduta in un angolo della sua cella con le mani legate da una catena di ferro.

 

La portarono nella Sala del Trono di Malfoy Manor. Draco era di nuovo al suo posto, con Pansy vicino, in piedi. Strano, pensò Virginia, sembra che abbia pianto.

 

- Salve, Weasley - la accolse Draco. Sembrava voler far finta che tra loro, quella notte, non fosse accaduto niente. - Hai deciso? Preferisci morire o diventare una Mangiamorte? -

 

- La mia risposta è sempre la stessa, Lord Malfoy -

 

- Quindi, vuoi morire? - . Draco deglutì.

 

- Non sarò mai una Mangiamorte, Lord Malfoy. Sono nata in una famiglia di futuri Auror e morirò Auror -

 

- Più che giusto, sciocca Weasley. Domani decideremo come farti morire -

 

- Un’ ultima cosa, prima di cessare di vivere - . Virginia, finalmente, alzò la testa e fissò lo sguardo su Draco. - Lord Malfoy, Vi amo - .

 

 

 

♀♂

 

 

 

- Quanto sei scema! Per poco non arrossivo davanti ai miei Mangiamorte! - .

 

Draco aveva liberato Virginia, sicuro del sentimento che, ormai, li legava. Erano fuggiti insieme lungo la campagna scozzese. Draco aveva rinunciato volentieri al suo ruolo di Mangiamorte. Era sicuro che Voldemort, il suo Signore, lo avrebbe cercato per vendicarsi ed ucciderlo, ma, ora, non gli importava di niente: voleva solo fuggire via con Virginia, e sposarla.

 

- Adesso dove andremo, Draco? -

 

- Me lo chiedi? A riprendere nostro figlio, naturalmente! -

 

Erano felici, molto felici. Si amavano.

 

♀♂

 

 

 

Ma vi era qualcuno che li osservava, e non sembrava affatto felice di vederli insieme.

 

Pansy Parkinson era triste. Amava Draco, ma lui l’ aveva tradita.

 

- Draco… - disse, piano. - Tu non hai compreso i miei sentimenti… Io avevo un cuore, non ero come una sgualdrina qualunque. Io ti amavo. Virginia, come avrei voluto somigliarti: avevi degli amici ed un ottimo futuro; io, al contrario, avevo solo seguito Draco, non sapevo quel che facevo. Se, poi, fossi rimasta incinta, nessuno se ne sarebbe curato. Ma ora smetto di rimpiangere tutta la vita che non ho mai avuto, perché muoio - . Si puntò la bacchetta alla gola. - Addio, Draco, te che avrei voluto che fossi il mio sposo. Addio, Virginia, che avrei voluto nascere tua sorella. Draco, Ginny, vi amo - .

 

 

  
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