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Autore: RinoaHeart    14/12/2012    8 recensioni
Mousse, pensando a quanto sia sfigato, dà vita, non si sa in che modo, a uno sconvolgente cambiamento che porterà non pochi problemi a Nerima. Cosa succederà fra Ranma e Akane? E Shampoo, come vivrà la cosa? E Mousse, come la prenderebbe se il suo desiderio segreto venisse realizzato?
[Akane/Ranma - Mousse/Shampoo]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Mousse, Ranma Saotome, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Akane spalancò la bocca. “COSA??” urlò dopo un secondo di silenzio scioccato.
“Te lo giuro!” disse mentre si inginocchiava a terra disperato. “Non so come sia successo, ma ti assicuro, NON è piacevole!”
Akane senza volerlo rise. Ma era una risata isterica. “Non ci posso credere. E ora che facciamo?” chiese più a se stessa che a lui, mordicchiandosi un'unghia.
Mousse la guardò con il vuoto cosmico in testa, mentre Akane rabbrividiva per quello sguardo così DIVERSO di Ranma. Le sembrava di rivivere l’incubo di quando Ranma si sentiva una donna….odiava vedere il corpo di Ranma atteggiarsi in qualcosa che non era lui.
“Non lo so, Akane Tendo. Credo che sarebbe il caso di andare al Nekohanten e vedere..che fa… Ranma..sempre sia lì.”
La ragazza annuì convinta, decisa a non farsi prendere dal panico. Le era successo di tutto. Letteralmente. Uno scambio di corpi? Suvvia,  bazzecole del weekend! Era da quando era tornata dalla Cina che non accadeva più nulla, quasi si stava preoccupando.
Annuì energicamente. “Sono d’accordo. Scappiamo di casa prima che chiunque qui dentro possa romperci le scatole! Non è il caso che qualcuno venga a sapere di questo….scambio, potrebbe succedere di tutto.”
Mousse annuì, un po’ più sollevato. Che ragazza tosta che era Akane Tendo! Non poteva certo farsi vedere debole e sconsolato! Era un uomo no?
“Bene, andiamo!” disse spiccando il volo sul tetto accanto.
“Ah, aspetta io ho un po’ di difficoltà coi tetti sai?” gridò per fermarlo.
Ranma, cioè Mousse, tornò indietro. “Sul serio? Non me n’ero mai accorto” le disse accostandosi vicino a lei e guardandola piegando la testa. Lo faceva spesso anche Ranma, ma non sapeva spiegare come, Mousse lo faceva sembrare..diverso. Sarà stata l’angolazione, o lo sguardo più interrogativo che strafottente.
Akane suo malgrado sorrise. “Beh, è che sono un po’…imbranata. Cioè, volendo mi arrampico, ma sono più lenta di te!”
Mousse scrollò le spalle. “Possiamo andare correndo no? Così ci alleniamo pure…” asserì pragmatico.
Akane ebbe i brividi. Ranma le avrebbe detto che era una cretina, che doveva impegnarsi di più. L’avrebbe spronata, a modo suo. Però la gentilezza di Mousse non le dispiacque. “Che corsa sia allora!!Menomale che stamattina ho messo la tuta e no il karategi!”
“E allora corsa sia!”

“Quindi il futuro marito si troverebbe dentro il corpo di Mousse?” Obaba pareva sconcertata ma neanche troppo. Ne aveva viste di ogni, d’altronde.
“Così pare nonna.”
Shampoo ancora basita, parlava con sua nonna rimanendo fissa a guardare il corpo di Mousse che si era stravaccato sulla sedia, con una mano che si teneva il mento e uno sguardo davvero scocciato.  Gli aveva mollato una tunica di Mousse fresca di bucato al volo, dicendogli di vestirsi e scendere.
E c’era Ranma dentro quella tunica. Il suo Ranma.
Non poteva essere Mousse. Quell’impiastro sedeva sempre composto, spesso con le braccia conserte, al massimo accavallava le gambe.  Non gli aveva mai visto quello sguardo.. così…così…strafottente.
“Sentite, non so come spiegarvelo. E non pensate minimamente che la cosa mi faccia piacere! Sono in questo maledetto spilungone da neanche due ore e sono già stufo. Porto gli occhiali. Capite? Gli occhiali. Ho sempre avuto una vista di falco, io. E la rivoglio, ora!” concluse sbattendo il pugno sul tavolo.
Shampoo, per la prima volta nella sua vita, era completamente senza parole.
“Calmati ragazzo.” Disse Obaba girandosi verso di lui col bastone. Poi, senza dire una sola parola, lanciò tre  
pugnali alla velocità della luce.
La cinesina più giovane non ebbe neanche tempo di dire “A” che Ranma..Mousse… insomma, Ranma, decisamente lui, li aveva già bloccati senza colpo ferire.
Si sistemò gli occhiali vagamente scesi. “Gli occhiali di questo cretino funzionano bene, vecchia.”
“Ahahaha, sei davvero il futuro marito! Mousse non li avrebbe mai presi in tempo!” esclamò ridendo.
“Guarda che c’è poco da ridere! Se becco quella papera lo ammazzo! Anzi non posso ammazzarlo, perché dieci a uno LUI è nel mio corpo!”
Il suo corpo. Che a quest’ora doveva stare ad allenarsi con Akane. Come poteva guardarla in faccia? Ora? Così? Come se le cose non fossero state abbastanza complicate. Cosa le avrebbe detto? E se non fosse risucito a tornare in sé? E se..?
“Tu non ammazzi proprio nessuno, Ranma Saotome. Non c’entro niente con questa storia, e anzi, gradirei riavere il mio corpo, di grazia!” Ranma, o meglio, Mousse, irruppe nel ristorante seguito a ruota da Akane.
“Lanma..cioè, Mousse!” esclamò Shampoo dapprima ridendo vedendo il corpo del suo amato e poi però rattristandosi pensando a chi c’era dentro.  “E… la ragazza violenta!” aggiunse inacidita già del precedente pensiero.
“Tu, disgraziato!” Ranma si avvicinò a sé stesso, prendendosi per la collottola. “Però, sono un figo.”  Disse allentando un attimo la stretta. “Scusa corpo non volevo farti male.”
“IDIOTA!” una botta, la seconda in poco tempo, gli arrivò bene assestata in testa.
“Ehi Akane Tendo !E’ il mio corpo!!!” esclamò Mousse piccato, sistemandosi la blusa che Ranma aveva sgualcito. “i miei occhiali sono davero…brutti.” pensò fra sé e sé.
Akane si rese conto troppo tardi di aver colpito Ranma a spese del corpo del cinese. “Scusa Mousse!!E’ che…Ranma ti pare il commento più appropriato da fare in una situazione simile??”
Ranma alzò la testa dolorante. Shampoo non sapeva se alterarsi o meno, in fondo il corpo colpito era quello di Mousse.
Obaba osservava la scena divertita. Ah, la gioventù!
“Non sei per niente, per niente carina! Ti rendi conto in che guaio sono??”
“Certo che me ne rendo conto! Secondo te perché sarei qui sennò?”
Sia Mousse che Shampoo erano troppo stupiti dal vedere la scena di  Ranma nel corpo di Mousse che litigava con Akane per intervenire.
La cinese non sapeva perché, ma provava fastidio in quella scena. Come osava quell’idiota litigare con Mouss..cioè, con Ranma davanti a lei!?
Mousse, dal canto suo, era solo preso a osservare se stesso. Ranma era poco avvezzo agli occhiali e li teneva ben calcati in faccia. Gli coprivano praticamente tutto il viso! Però non era male, doveva ammetterlo. Era alto davvero! E aveva le spalle più larghe di Ranma. “Beccati questa Saotome!” pensò per poi riprendersi. “Cosa diavolo ti viene in mente in un momento simile idiota??” si rimproverò scuotendo la testa. Poi si girò, per un secondo, e fu la fine.
Vide Shampoo.
Senza occhiali.
Riusciva a distinguere nitidamente lei dalla vecchia mummia, e non capì più nulla. Era bellissima, bellissima come mai l’aveva vista, anche attraverso le lenti. Poteva gustarsi senza barriere lo scintillio dei capelli, la perfezione della pelle, la curva delle labbra…
“Shampoo  mia adorata, ti vedo benissimooooo!” urlò mentre accorreva a stringerle le mani.
La ragazza non seppe cosa fare, combattuta. Da una parte, non le sembrava vero che le mani calde di Ranma la stringessero, ma dall’altra era conscia del fatto che era Mousse che si atteggiava a idiota col corpo del suo amato. Reagì d’istinto e lo colpì in pieno volto.
“Non fare l’imbecille col corpo di Ranma, M-mousse!” sospirò arrossendo.
Gli altri due intanto avevano fatto una pausa dalla loro litigata all’inizio di quella scena patetica.
Ad Akane rivenne in mente quando Ranma volle corteggiare Shampoo a tutti i costi.
“Tuuuuu!!!” si girò verso Ranma praticamente sprigionando fiamme, mentre intanto il ragazzo si arrabbiava con Shampoo. “Ehi!E’ il mio corpo, che cavolo fai mi colpisci in faccia??Quell’idiota non si sa difendere bene come..”
SDENG!
Akane gli aveva assestato un pugno in pieno viso.
“Taci, idiota!TU SEI SOLO UN PALLONE GONFIATO IN QUALSIASI CORPO CHE…”
“ORA BASTA.” Obaba aveva tirato fuori un tono che non ammetteva repliche.
Ranma si massaggiò il viso rosso, mentre Mousse si teneva il naso dolorante.
Si guardarono.
“SI, basta! Rivoglio il mio corpo!” Gridarono all’unisono.

“Facciamo il punto della situazione.” Obaba aveva preparato il thè e l’aveva servito in via del tutto speciale  ai quattro agitati ragazzi, che sedevano intorno al tavolo, Akane e Shampoo l’una davanti all’altra, fra Ranma-Mousse e Mousse-Ranma.
“Mousse è nel corpo di Ranma, e viceversa. Ora, dobbiamo capire..come è successo? Cosa avete fatto ieri di particolare?”
“Obaba ero qui ieri. Mi hai visto, sono stato con te tutto il giorno a lavorare come sempre e poi mi sono schiantato a letto!” dichiarò Mousse, scuotendo la testa energicamente.
“Cosa vuoi che ho fatto vecchia?” disse Ranma incrociando le braccia dietro la testa e sbuffando. “Mi sono allenato, ho studiato un po’, mi sono allenato. Ho dormito. E uno non può più manco dormire in pace che si risveglia in corpi non propri. Chi mi assicura che non sia uno dei tuoi trucchetti andati a male paperotto?”
Chiese con tono acido, che fece uscire una tonalità della voce di Mousse mai sentita. Cattiva.
Lui stesso si stupì di vedersi accusato da..sè stesso. Aveva tolto gli occhiali e ora poteva guardarsi in faccia. Non era poi così messo male in fondo, visto dall’esterno.
Scosse la testa. “Senti Ranma, non avrei motivo di volere essere nel tuo corpo! Ci tengo al mio. Mi piace. Sono alto. Tu sei un barattolo.”
L’ex codinato guardò se stesso sfottersi. “Ah sì? Almeno io ci vedo, talpa maledetta. Come sei arrivato vivo fino adesso?” disse risbattendosi gli occhiali in faccia per guardarsi meglio.
“Ho detto basta litigare. Senti Ranma, mi spiace ammetterlo, ma stavolta il paperotto non c’entra.” dichiarò la vecchia Obaba.
“E comunque adesso il papero sei tu, amico.” prescisò Mousse.
“Benvenuto nel mondo del perdere la tua virilità a ogni doccia, idiota.”
Shampoo e Akane seguivano la scena in silenzio, troppo confuse per aprire bocca.
Sentimenti contrastanti sfuggivano da ogni dove del loro cuore già abbastanza destabilizzato dagli ormoni adolescenziali, raggiungendo la mente e offuscandola.
“Ora basta, ragazzi. Basta.” Ingiunse nuovamente Obaba. “Bene, cercherò di scoprire cosa può aver causato questo…ma nel frattempo… come ci organizziamo? Non penso proprio che possiate semplicemente scambiarvi i ruoli con questi corpi. La gente farebbe domande. I clienti del ristornate, i compagni di scuola, la famiglia Tendo…” concluse la vecchia saggiamente.
Tutti e quattro si guardarono sconcertati.
Shampoo avrebbe voluto abbracciare Ranma per la felicità, ma non ce la poteva fare, non poteva abbracciare Mousse!
Akane era distrutta. Non poteva certo presentarsi a casa dicendo ciò che era successo, sarebbe successo il finimondo. Ma come avrebbe fatto senza Ranma?? Cioè, con mezzo Ranma, anzi, un quarto di Ranma, a questo punto?  
Non l’avrebbe mai e poi mai ammesso, ma non poteva accettare l’idea di stare senza di lui. Era il suo fidanzato..lei…loro..dovevano..parlare..e sistemare tante cose..irrisolte..e… si trovava nel corpo di Mousse, accidenti!
“Non vedo altra soluzione ragazzi. Ognuno deve rimanere al posto dell’altro finché non trovo un modo per riscambiarvi.”
A Shampoo da una parte non sembrava vero, dall’altra le sembrava un incubo. Aveva l’occasione di vivere con Ranma sotto lo stesso tetto! E però non andava bene, se era nelle sembianze di quello sfigato odioso di Mousse. Ripensò con un brivido alla sensazione di sentirsi sottomessa fra le sue braccia. Come se la cosa potesse accadere in una situazione normale.
Ranma rabbrividì per un secondo. Rimanere con la vecchia e Shampoo? Sarebbe diventato pazzo in meno di un attimo! Anche se aveva notato che Shampoo non gli era mai saltata addosso, da che era nel corpo di Mousse.  E come avrebbe fatto senza Akane? Senza gli allenamenti insieme, senza le chiacchere sul tetto, senza i gelati del pomeriggio? “Aspetta vuol dire che dovrei lavorare qui?” chiese sconcertato realizzando anche un altro serio aspetto.
“Vorrebbe dire che dovrei tornare a scuola?” rincarò Mousse sconsolato.
Obaba annuì. “Preferireste forse spiegare tutto a tutti, e tutto ciò che ne deriverebbe?”
Ranma digrignò i denti e Mousse sbuffò incrociando le braccia, e le ragazze erano sempre più confuse vedendoli comportare così.
Mousse realizzò un’altra cosa importante. “Ranma, dovrei vedermela con le tue altre fidanzate, quelle pazzoidi? Io non voglio scocciature simili, io amo solo Shampoo!” disse avventandosi su di lei, ma fu prontamente respinto.
Ranma ci pensò un attimo. In fondo, se voleva vedere il lato positivo, quella era una vacanza da se stesso. Akane a parte, l’idea non era male. Non combattere più con Ukyo e Kodachi, tantomeno Shampoo se aveva capito l’antifona, non andare a scuola per un po’, non litigare con quel cretino di suo padre. Poteva vedersela tranquillamente la talpa. Ops, per ora la non-talpa.
“Ma fai come ti pare guarda! Puoi prenderti tutte le mie fidanzate, per quel che mi riguarda!”
Non realizzò proprio la castroneria che aveva partorito finché non vide un aura azzurra gonfiarsi a dismisura accanto a lui.
“Ah sì Ranma? Tutte? Proprio tutte??” sbraitò Akane, i pugni ben stretti alla fine delle braccia tese e dritte come fusi e i capelli in aria.
E lei che si era preoccupata! Stupida! Idiota! A Ranma non fregava proprio niente di lei!
“N-no… Akane, aspetta..” provò a minimizzare dandosi del cretino. Poi però sentì l’occhio fulminante di Shampoo su di lui e la vide intervenire. Shampoo si forzò e abbracciò Ranma, mentre dava una spinta, seppure debole, a Mousse-Ranma che finì addosso ad Akane.
“Beh, è deciso no? Allora finché tutto non si risolve io mi terrò Lanma e tu puoi tenerti quello scarto di Mousse, stando attenta che non danneggi il corpo del mio amore!” Shampoo si avvinghiò al braccio di Ranma-Mousse, sentendo chiaramente che sotto quella tunica larga c’era un bel bicipite.
Avvampò e lo lasciò subito, rimanendo aggrappata blandamente alla tunica per un lembo.
Mousse si fece tristissimo. “Scarto eh?” mormorò appena.
Akane, dal canto suo era nera. Nera. “Bene, è deciso. Ti prego Obaba, mettici pure quanto vuoi!!Non affrettarti!” e, afferrata la mano di Mousse- Ranma, d’istinto come le accadeva, a volte, con il reale Ranma, si allontanò trascinandosi dietro Mousse praticamente inerte.
“Fai come ti pare cretina!! Starò benissimo! Almeno nessuno mi picchierà!” le gridò dietro.
Mentiva, e di brutto. Solo vederla prendersi per mano con “sé stesso” gli provocò un attacco di gelosia.
Lì dentro c’era Mousse, dannazione!


Grazie a chi sta seguendo la storia, e a chi l'ha recensita!
rochita, Melinda2606 e ovviamente Kuno84! Grazie, come vedete sono un po' infervorata stasera! 3 capitoli in un giorno fatti e postati, mai successo!
   
 
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