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Autore: daisys    15/12/2012    10 recensioni
Eva è una ragazza normale, un pò scontrosa e con pochi amici ma normale.
Non crede molto nell'amore, quindi non accetta mai appuntamenti.
Ma qualcosa le farà cambiare drasticamente idea, quando un venerdì qualunque la sua scuola farà uno scambio con una gemellata, e quando due occhi neri incontreranno i suoi di ghiaccio, incatenandola in quel dolce inferno.
Ma il ragazzo dai penetranti occhi neri è molto più di quanto si aspetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Demon bride'
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Capitolo 10
 
Mi sveglio frastornata, con un gran mal di testa ,sentendo i dolori al ventre rifarsi vivi.
L'unica cosa che ricordo è che qualcuno mi è arrivato alle spalle, stordendomi.
Sono in una stanza piuttosto buia, priva di finestre, con una sola porta, davanti a me.
Mi rendo conto di essere legata, e di essere letteralmente impossibilitata nel muovermi.
Vedo la porta aprirsi e da questa entrare quello zoccola con i capelli rossi.
E' diversa dall'ultima volta che l'ho vista, ha negli occhi una luce folle, inquietante.
Maledetta, penso, mentre mi guarda con un sorriso sadico sul viso.
Mi si avvicina e mi sposta un ciuffo di capelli dal viso, io mi sposto leggermente inclinando la testa da un lato, per evitare che mi tocchi ancora.
Lei sgrana gli occhi, e irritata mi da uno schiaffo, ferendomi sul viso con un anello che porta.
<< Hai paura? >> dice guardandomi, sorridendo maligna, al mio cenno negativo, si incavola ancora di più.
<< Adrian è mio, non ti devi avvicinare >> sibilla cattiva, tagliandomi una guancia con le unghie troppo lunghe per essere umane.
Io la fisso, senza parlare, o dare segni di paura, anche se dentro sto morendo dalla paura e dal terrore.
Prendo coraggio e rispondo.
<< Adrian non è tuo >> dico con voce bassa e non troppo sicura.
Lei mi guarda, inarcando leggermente le sopracciglia, e storcendo la bocca, mi si avvicina ancora di più, arrivando a malapena un soffio dal mio viso.
<< E di chi sarebbe? Tuo? >> conclude ridendo in modo isterico.
Non so presa da quale forza, ma ripensando a tutti i nostri momenti mi viene naturale rispondere.
<< Si, è mio >> dico sicura.
La vedo sgranare gli occhi sorpresa ma poi ritorna come prima.
<< E cosa te lo fa pensare? >> 
<< Sono la sua sposa >> ammetterlo fa uno strano effetto, e come se sentissi tutto il peso di questa affermazione, il vero significato di appartenere completamente e senza scampo a qualcuno.
Già accesi di pura follia.
<< No, no, no no no, non può essere vero, lui è mio! >>
Indietreggia come se l'avessi colpita, ma si riavvicina velocemente snudando le zanne e gli occhi rossi, che in confronto a quelli di Adrian mi fanno paura.
Comincio a tremare, pensando di essere ormai finita, cerco di muovermi e scappare, ma le corde me lo impediscono.
Prima che si avventi su di me sento di nuovo la porta che si apre, e una luce, e l'ultima cosa che vedo dopo che mi ha ferito la pancia sono due occhi pece che mi fissano terrorizzati.
Poi nel giro di poco tempo riperdo i sensi.
                                                        ***
Il mio risveglio questa volta è dolce e tranquillo.
Appena apro gli occhi mi trovo davanti un soffitto nero e rosso.
Sono in un letto enorme, coperta da pesanti piumoni,avvolta in un profumo forte e virile, che mi manda completamente il cervello in tilt.
Dalla finestra filtra la luce pallida della luna, che tranquilla ed indisturbata illumina la notte.
Mi stiracchio, inarcando la schiena, poi mi blocco terrorizzata, ricordandomi della ferita al ventre.
Rimango sorpresa quando la pelle della pancia non tira, la sento normale, sgrano gli occhi e lentamente alzo il piumone, rendendomi conto di indossare un enorme camicia sicuramente non mia.
Non facendoci troppo caso la alzo e riscopro la mia pancia, completamente liscia.
Sul punto dove dovrebbe essere la ferita c'è solo una striscia di pelle lucida e leggermente più chiara del resto del corpo. 
Mi tocco il viso e mi rendo conto che anche lì non ci sono segni di tagli.
Forse mi sono sognata tutto.
Mi rendo conto che ciò non è vero quando intravedo Adrian appoggiato allo stipite della porta, che mi fissa con gli occhi rossi, che non mi fanno paura come quelli di Claire, anzi mi attirano.
Lo fisso, e quando lui comincia ad avvicinarsi io, automaticamente mi allontano, fino a ritrovarmi con le spalle al muro.
Lui sale sul letto, e mi si avvicina gattonando, fino a fermarsi in mezzo alle mie gambe.
Con fare lento mi sposta i capelli dal viso, lasciandomi una lieve carezza su una guancia.
Mi fa sdraiare lentamente, ma senza usare il suo potere, sono io che stranamente mi sento docile e remissiva.
Lentamente mi alza la sua camicia,e mi fissa il ventre, senza nessuna ferita, mi lascia un bacio lento.
Le fitte dovute al ciclo si fanno risentire e io mi lascio uscire un lamento di dolore.
Lentamente sguscio via dalla sua presa e mi metto sotto il pesante piumone, raggomitolandomi su me stessa.
Lui mi segue e mi si mette dietro.
Mi abbraccia, e mi costringe a togliere le mani dal ventre, contro le mie proteste.
Comincia a fare un lento massaggio sulle parti dolenti facendomi lentamente rilassare.
<< Perchè non ho le ferite? >> chiedo a bassa voce, chiedendo spiegazioni e godendomi quel massaggio.
Lui continua a massaggiare.
<< Ti ho fatto bere il mio sangue >> dice, so che sta sorridendo << il sangue di demone ha potenti proprietà curative >>.
Comincio a tremare dal freddo quindi mi avvicino di più ad Adrian, che continua il suo massaggio.
Tento di parlare, di impedirmi di fare quello che ho fatto, di ribattere questa cosa, di tornare la vecchia Eva, ma lo sento cominciare a mormorare dolci parole, che lentamente mi fanno addormentare, avvolta tra le sue braccia e il suo profumo. 
                                                             ***
Un raggio di sole, che filtra dai pesanti tendaggi mi sveglia.
Mi muovo appena, sentendo un peso caldo che mi avvolge.
Giro appena la testa, e vedo Adrian dormire placido, con la testa immersa nei miei capelli, e per metà sprofondata nel cuscino.
I capelli sono sparati per aria, più del solito e le labbra sono dischiuse, facendo uscire un leggero russare.
Sorrido intenerita.
Magari non è così male.
No, ritiro tutto ciò che ho detto, quando mi rendo conto di come abbiamo dormito.
Io sono straiata di schiena, ma il problema non sono io, è lui.
E' completamente spalmato contro di me,a petto nudo, una mano si è infilata sotto la camicia, appena sotto al seno, una sua gamba è infilata tra le mie, in mezzo alle cosce.
Divento tutta rossa, e velocemente, ma con calma mi sposto da quel caldo groviglio di braccia, gambe e coperte.
Poggio i piedi a terra e cerco i miei vestiti, non trovando però niente.
Mi decido ad uscire, con solo la camicia indosso.
Mi avventuro per l'enorme casa, e non so come mi ritrovo in cucina.
Mi siedo su uno degli sgabelli e cerco di fare il punto della situazione.
Cosa che non riesco a fare, visto che un bell'uomo in giacca e cravatta, ma sopratutto grembiule rose, entra cantando.
Poi mi vede, e si ferma.
Ci fissiamo, ed io vedo preoccupata i suoi occhi cominciare a scintillare, diventare due stelle stile manga.
<< Tu sei Eva vero? >> dice tutto eccitato.
<< Ehm, si >> dico tentennando.
<< Bene, bene, come diceva Lily sei bellissima, bellissimissima, chissà che bei nipotini verranno fuori, già mi ti immagino vestita da sposa... >> e bla bla bla, scollego il cervello.
Quindi questo tizio è il padre di Adrian?
E' uno svampito su questo non ci sono dubbi, ma fisicamente si assomigliano.
Un ticchettio di tacchi e qualche risata annunciano l'arrivo di Lily e la signora, che appena mi vedono mi sorridono.
Lily ha una faccia leggermente preoccupata, quindi mi si avvicina.
<< Le ferite? Vanno bene? Sono sparite? >> dice veloce, controllandomi.
<< Si sto bene >>
La signora mi guarda, sempre accennando quel lieve sorriso enigmatico.
Incontro un attimo i suoi occhi, e la vedo cogliere all'interno dei miei qualcosa che io ancora non so.
Si avvicina al marito e lo saluta, avvertendolo che va alla scuola.
<< Eva, su che ti devo sistemare, stai da schifo >> mi prende e mi trascina su r giù per quel labirinto che è casa sua.
Mi ritrovo in una stanza ordinata e pulita dalle pareti chiare.
Vengo trascinata in una cabina armadio enorme, e mi ritrovo immersa in un mare di vestiti.
 Lily tira fuori da un mucchio di vestiti uno color avorio, con le maniche a tre quarti, lungo fino al ginocchio.
Poi si allontana e tira fuori un paio si platou con tacco e inseme ad un beauty case mi passa il tutto, spingendomi in un bagno enorme.
<< Sbrigati a vestirti! >> urla dall'altra parte.
Cominciamo a parlare.
<< Senti... come ha fatto Adrian a guarirmi? >> inizio.
<< Ti ha dato molto del suo sangue >> ammette tranquilla dall'altra parte della     porta << La prima cosa che ha fatto dopo che ti ho cambiato è stato tagliarsi un polso, tu stavi perdendo troppo sangue, e rischiavi di morire >>  
Mi blocco un attimo pensando al perchè era pallido ieri sera.
Finisco di mettermi il rossetto, quando inizio a sentire dei forti rumori al d là della porta.
Sento degli urli e la porta viene aperta.
Mi ritrovo davanti Adrian, scalzo e a petto nudo, con i capelli sparati per aria,e gli occhi ancora intontiti dal sonno, che mi fissa contrario, penso dal fatto che io mi sia alzata dal letto.
Senza una parola mi prende e mi trascina fuori, non ascoltando minimamente le protesti di Lily, e punta nuovamente verso la camera, credo sua.
Mi butta con poca grazia sul letto e si mette di fianco a me sul cuscino.
<< Togliti le scarpe. Dormi >> dice come un ordine.
Io mi puntello su un gomito, inarcando un sopracciglio.
Velocemente scendo dal letto e scappo, e non sapendo perchè lo faccio mi chino su di lui e gli lascio un bacio tra i capelli.
<< Grazie... >>
E sparisco, non prima di vedere il suo viso pervaso da un sorriso di contentezza.
                                                        ***
Entro nella classe che mi è stata assegnata e mi ritrovo tra due posti vuoti.
Prima di venire scuola mi sono cambiata, passando per la mia camera dall'albergo.
Mi siedo inquieta, pensando a quello che avevo fatto quella mattina.
Ripenso a tutto,tutto quello che mi è successo, che è successo a me e a i miei amici.
Appena entrata la professoressa passano pochi minuti, quando l'armadio entra trafelato nella classe, chiedendo con urgenza la mia presenza.
Io confusa mi alzo e lo seguo, sgomentata dalla preoccupazione che leggo nei suoi occhi.
Fuori dalla classe mi tartassa di domande, che per me non hanno senso logico.
<< Ma di che stai parlando, ehi mi senti ? >>
<< Di Laura sto parlando, è sparita da ieri sera anche lei >> dice mettendosi le mani in mezzo ai capelli.
E' disperato, lo si legge nei suoi occhi, è completamente perso, rischia di impazzire per la preoccupazione.
Ed io mi chiedo se Adrian stesse così quando, Claire per quelle poche ore mi ha rapito.
Nel frattempo arrivano Fede, Lily e Alex, Adrian non si è fatto vedere.
Usciamo insieme dalla scuola, andando verso l'esterno, dove quelli che mi vengono presentati come genitori di Pirson, ci aspettano.
Ci dividiamo, ed io finisco con Lily e Axel, accoppiata peggiore non potevano fare perchè fra tutti, l'unica persona che forse può superare l'armadio in fatto di preoccupazione per la sparizione di Laura sono io.
Mentre lui va avanti come un razzo io rimango dietro con Lily, ponendogli una domanda che mi preme da quando ho visto Axel.
<< Ma tuo fratello era ridotto così? >>
Mi guarda e sorride furba.
<< No, era messo molto peggio, era proprio impazzito, a costretto mamma a mobilitare tutta la nobiltà demoniaca per ritrovarti nel minor tempo possibile.
Sembrava un pazzo,  quando ha trovato Claire la voleva ammazzare >> dice << Peccato che non l'abbia fatto, visto che è opera di quella stronza tutto ciò >> sibilla rabbiosa.
Io arrossisco pensando a lui, a tutto quello che ha fatto per me.
Un leggero calore e senso di dolcezza si diffonde in me, creando un sentimento non identificato.
Continuiamo a cercare per ore a vuoto, fino a che non si fanno le 14:00 ed io e Lily costringiamo letteralmente Axel a fermarsi per mangiare.
                                                              ***
Sono le nove di sera, e nessuno è riuscito a trovare Laura.
A Pirson sta per venire un crisi di nervi, non fa altro che andare avanti e indietro per la villa di Adrian e Lily.
Per di più fuori a cominciato a diluviare, quindi io sono stata costretta a rimanere qui, e visto che i miei vestiti si sono bagnati mi è stata data una felpa di Adrian, che mi sta enorme.
Una cameriera porta del thè e alcuni dolci appena fatti per tenerci al caldo,a me presta particolari attenzioni, stando attenta che io mangi e beva abbastanza.
Io stupita da questa cosa chiedo una spiegazione, che subito mi viene data.
<< Era la balia di mio fratello, e per lei sei come una figlia visto che sei la sua sposa >> dice Lily con un sorriso.
Io mi siedo stile L di death note e comincio a dondolare preoccupata, pensando a cosa possa aver fatto quella maledetta a Laura.
Siamo tutti fermi e aspettiamo non so quale grazia divina, ma con questo tempo siamo impossibilitati ad uscire per cercarla, il tutto rischia di aggravare la crisi di nervi già in atto in Pirson.
Si fanno le dieci, e siamo nella stessa identica situazione di prima.
Poi sentiamo una macchina, il rumore di qualcuno che scende, lo sportello che si chiude.
La porta dell'ingresso si apre, e qui compare Adrian, completamente bagnato, ma con in braccio una Laura svenuta.
Axel si fionda su Laura e la toglie dalle braccia di Adrian, non senza ringraziarlo.
Piano piano tutti si disperdono, anche Adrian, che è andato su per cambiarsi.
Vado dalla tata, come mi piace chiamarla a me, e mi faccio dare muffin e thè.
Salgo velocemente le scale, e stranamente riesco ad arrivare in camera, apro la porta e trovo Adrian seduto a terra, con solo un paio di pantaloni e i capelli ancora zuppi.
Mi avvicino, e quando lui se ne accorge alza appena lo sguardo, e notando che sono io mi sorride dolce.
Poggio il tutto a terra e mi avvicino ancor di più, mettendomi fra le sue gambe, e prendendo l'asciugamano dalle sue mani.
Comincio a strizzare e a massaggiare la cute, con dolcezza, lui nel frattempo mi ha stretto in un abbraccio sui fianchi.
Dopo aver strizzato per bene prendo il phon, e gli asciugo veramente i capelli.
Mi sto affezionando.
<< Che è successo? >> chiedo dolce.
<< Claire l'ha presa per fare del male a te, è letteralmente impazzita i nobili l'hanno dovuta distruggere >> dice non guardandomi << ed io ho votato a favore, non volevo ti facesse ancora del male >> ammette riluttante, sentendosi sporco, malvagio, cercando di evitare ancora il mio sguardo.
Io sorrido come un'ebete, risentendo quel calore ormai familiare farsi strada in me.
<< Hai fatto bene, non preoccuparti, va tutto bene >> e detto questo lo costringo a guardarmi.
Gli passo il thè e i muffin e quando ha finito di mangiare gli rimbocco le coperte.
Faccio per andare via, ma mi trattiene.
<< Rimani >> mormora << Ti prego >>
Io sempre più accondiscendente mi tolgo gli enormi pantaloni della tuta, e velocemente mi infilo sotto le coperte per non prendere freddo.
Lui mi abbraccia, stringendomi contro il suo petto.
<< Buonanotte >> disse con dolcezza, con la voce impastata dal sonno che arriva.
Si addormenta con il viso immerso nei miei capelli, intento ad assuefarsi del mio profumo.
Io, non rendendomi conto di quello che faccio cominciò ad accarezzare la sua mano, prima in maniera delicata, poi la intreccio alla mia.
Durante il dormiveglia una consapevolezza enorme si fa largo in me.
Il piacere che il suo corpo contro il mio, la mia mano intrecciata alla sua, il suo respiro lento contro il mio collo, la sua gamba sopra il mio fianco a rimarcare il territorio.
Anche il ciclo passa in secondo piano.
Arriva come un fulmine a ciel sereno, come Mira che sento distintamente poggiarsi al fondo del letto, con il suo ormai familiare miagolio.
Ormai, sono irrimediabilmente ed inevitabilmente sua.
Mi sono innamorata di lui.

                                                                 “Nella tua vita arriva una persona e tu senti che è l’altra parte di te,
quella che ti mancava.
Potrebbe essere giovane, vecchio,
potrebbe essere una persona del tuo stesso sesso o di cinquanta colori diversi.
È la tua casa.
E tu improvvisamente ti senti completa. Intera.”
                                           cit.

 

Angolo Mio
Ciao a tutti, eccomi tornata con un nuovo capitolo, penso che sia uno dei miei preferiti.
Claire esce di scena , e Eva di rende conto di essere ormai di Adrian.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Ringrazio le cinque persone che hanno recensito il precedente capitolo.
Ringrazio quelli che mi seguono.
Si accettano sia pareri positivi che negativi.
LINK GRUPPO FB:https://www.facebook.com/groups/483107111717601/
LINK TRAILER:http://www.youtube.com/watch?v=Y8gBiTOijLs
LINK ONESHOTE SU ADRIAN:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1277295&i=1
   
 
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