Anime & Manga > Cyborg 009
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Autore: telesette    15/12/2012    0 recensioni
Malgrado le preoccupazioni degli altri, 001 riuscì a mettere da parte il misto di emozioni contrastanti che lo legavano all’uomo che stavano cercando. Gamo era suo padre: ogni volta che Ivan pensava a tutte le azioni ignobili da lui commesse, c’era sempre una parte di lui che non riusciva a dimenticare quel particolare; anche se il suo cervello superava enormemente le facoltà di un adulto, le sue emozioni erano pur sempre quelle di un bambino di pochi mesi; la ragione lo portava chiaramente a vedere il dottor Gamo per ciò che era ( un uomo geniale e subdolo, talmente cinico da non avere alcuna traccia di sentimenti in sé ), mentre l'istinto invece lo percepiva ancora come un padre nonostante tutto...
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ivan Whisky, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Gamo era attonito.
Non riusciva a credere che il senso di giustizia di Ivan avrebbe avuto la meglio sulla sua parte umana.
Quando lo aveva "scelto" per trasformarlo in 001, aveva calcolato ogni cosa fin nei minimi dettagli.
La mente di un soggetto adulto, forte dei suoi residui di coscienza e libero arbitrio, costituiva di per sé un rischio: con tutti quei poteri a disposizione, un adulto sarebbe stato molto più difficile da manipolare; si sarebbe imposto come capo di tutto e tutti, senza fare alcuna distinzione tra i nemici e il suo stesso creatore...
La mente di un bambino invece, pura e incontaminata, era quanto di meglio si potesse chiedere per un simile esperimento.
Anche con tutto quel potere infatti, un bambino avrebbe sempre avuto bisogno di una guida.
Gamo dava per scontato che Ivan non avrebbe mai e poi MAI disubbidito all'uomo che possedeva il suo stesso sangue.
Per lui era come una certezza matematica, un'equazione infallibile, e invece aveva sbagliato tutto.
Non aveva considerato l'influenza che Gilmore e i suoi avevano avuto sul piccolo nel corso degli anni.
Non aveva considerato la bontà d'animo e il cuore di Ivan ( cose per lui insignificanti ) e, per un uomo orgoglioso come Gamo, un simile errore era semplicemente inaccettabile.
Non poteva e non voleva accettarlo.
001 era frutto di un suo esperimento.
Era una sua proprietà e, come tale, gli apparteneva.

- Ivan - ripeté Gamo, tremando come una foglia. - Ivan... perché? Io sono tuo padre... Tuo padre! Lo hai dimenticato, forse ?!?
- Vorrei poterlo fare - rispose 001, rammentando dolorosamente ogni dettaglio di quella orribile notte di tanti anni fa. - Ma ogni volta che mi addormento, ogni volta che chiudo gli occhi, gli incubi che faccio mi tormentano anche da sveglio: ho ancora nelle orecchie il grido di morte di mia madre, l'unica cosa che riesco a ricordare di lei; e quando penso al suo assassino, l'uomo che dovrei odiare più di chiunque altro, è la stessa persona alla quale va tutto il mio affetto... perché un tempo costui era mio padre!
- Io SONO tuo padre, Ivan - mentì l'altro spudoratamente, pur non riuscendo a convincere neanche sé stesso.
- Basta così, dottor Gamo - intervenne 009, puntando la pistola contro lo scienziato.

Subito gli altri Cyborg, imitando il loro compagno, impugnarono a loro volta le armi e costrinsero il dottor Gamo con le spalle al muro.
003 si avvicinò al piccolo, cercando di confortarlo, ma si rese conto immediatamente di poter fare ben poco per lui.

- Come ti senti, Ivan?

Nessuna risposta.
La mente di 001 era un turbinìo di pensieri, troppi anche per un uomo adulto, e tutti uno più doloroso dell'altro.
Françoise ricacciò in fretta le lacrime, sentendosi divorare da una gran rabbia per quell'essere inqualificabile di Gamo, e di fatto indirizzò tutta la propria collera verso quest'ultimo.

- Lei è un mostro - esclamò furibonda. - Nessun essere umano potrebbe definirsi tale, dopo quello che lei ha fatto a suo figlio... Non è altro che un miserabile e un assassino!
- Mi chiedo se esista una condanna adeguata, per uno come lui - osservò Jet, tenendogli la canna della pistola puntata contro la testa.

Gamo ebbe un sussulto.
Se il professor Gilmore non fosse intervenuto, probabilmente 002 si sarebbe fatto sfuggire un colpo.

- Calmatevi, adesso - sentenziò il vecchio severo. - Qualunque crimine lui abbia commesso, non è togliendogli la vita che rimetterete a posto le cose!

I Cyborg annuirono e, seppure malvolentieri, si videro costretti ad abbassare l'artiglieria.

- Dottor Gamo - esclamò Gilmore, guardando l'altro negli occhi. - A partire da questo momento, ti offriamo la possibilità di redimerti: dovrai venire con noi, così da garantirti la protezione di cui avrai bisogno, e allo stesso tempo dovrai espiare le tue colpe a cominciare con tuo figlio...

Un lampo minaccioso passò attraverso gli occhi di Gamo.
Gilmore e i suoi erano davvero degli ingenui, se credevano di poter abbassare la guardia così facilmente con lui.
Anche se 001 aveva scelto di rinnegarlo, aveva ancora una carta da giocare per cavarsi d'impiccio.
Facendo scattare un congegno nascosto sulla parete, Gamo attivò il suo dispositivo di emergenza: decine e decine di cannoncini automatici sbucarono fuori, da una serie di feritoie poste lungo il soffitto, e cominciarono a bersagliare i Cyborg con raggi disintegratori atomici.
I nostri riuscirono agilmente ad evitare i colpi e a mettere fuori uso quegli aggeggi infernali ma, avendo perso di vista il loro obiettivo principale, Gamo ne approfittò immediatamente per scivolare di soppiatto alle spalle di 003 e prenderla così in ostaggio.

- D'accordo - esclamò, tirando fuori una lama sottile da laboratorio e puntandola alla gola della fanciulla. - Vi concedo esattamente trenta secondi per arrendervi, a meno che non vogliate vederla morire!
- Lasciala andare, miserabile - urlò 009.
- Non sei nella posizione giusta per darmi ordini - sottolineò Gamo con una smorfia. - Ma se preferisci che la uccida, ti accontento!

Un sottile rivolo rosso prese a fluìre sotto il mento di 003, nel punto in cui Gamo le aveva appena graffiato la pelle con la punta affilata. La ragazza cacciò un lieve gemito di dolore ma, essendo stata colta alla sprovvista, non aveva la forza sufficiente per liberarsi di un uomo robusto e ben piantato. D'istinto 009 rifletté sul momento buono per ricorrere al suo acceleratore ma, prima che potesse mettere in atto il suo piano, Gamo avvertì come un'improvvisa fitta lungo il braccio.

- Che... Che stai facendo, Ivan? Smettila... Smettila subito!

Il corpo del piccolo cyborg era avvolto da un'aura luminosa e sottile, segno che stava ricorrendo alle sue potenti facoltà, e di fatto era deciso ad impedire che lo scienziato potesse fare del male a 003. Nel vedere il sangue sul collo di Françoise, per un attimo Ivan ebbe l'impressione di rivedere sua madre uccisa brutalmente da quell'individuo.
La stessa paura.
La stessa angoscia.
Lo stesso terrore negli occhi.
A quell'epoca Ivan non era ancora consapevole dei suoi poteri, di conseguenza non aveva potuto fare nulla per salvarla, ma adesso non intendeva ripetere l'errore una seconda volta.
Gamo sentì il flusso di energia psicocinetica scuotere dolorosamente ogni fibra del suo essere: non solo il braccio, Ivan stava "piegando" la sua volontà col pensiero...

- Ivan - strillò Gamo, lasciando cadere a terra l'arma e portandosi entrambe le mani sulle tempie. - Ivan, non farlo...

Nonostante le suppliche e le urla del genitore, Ivan aumentò l'intensità del suo raggio di controllo mentale. Per Gamo era come se delle lunghe dita arroventate si stessero facendo largo nel suo cervello. Era un dolore straziante, neanche lontanamente paragonabile a quello fisico, perché non c'era nulla che potesse alleviare in alcun modo quella indicibile sofferenza.
Gamo crollò in ginocchio, urlando e soffrendo come un dannato, ma neanche questo mosse a compassione 001.

- Ivan, ti supplico... Ti scongiuro, figliolo, abbi pietà...
- Tu hai avuto pietà per mia madre? - gridò Ivan telepaticamente. - Rispondi, hai forse avuto pietà di lei, quando l'hai uccisa ?!?
- AAARRRGGGHHH
!!!

La rabbia e la collera di 001, oltre ogni livello immaginabile, gli fecero perdere letteralmente il controllo di sé.
Troppo intenso per poterlo sopportare, il raggio mentale di 001 ebbe un effetto devastante per Gamo. Con quell'ultima esplosione d'ira, Ivan stabilì una specie di "ponte" tra i suoi pensieri e quelli del genitore. Fu così che Gamo sperimentò sulla propria pelle le stesse identiche sensazioni provate dal figlio, la notte in cui questi era stato trasformato in cyborg: la paura di Erica, mentre tentava disperatamente di scappare via col bimbo stretto tra le braccia; lo schianto della chiave inglese che le si abbatteva sul cranio, assieme al suo urlo lancinante di morte; e poi ancora il dolore e l'angoscia di anni e anni, portando questi orribili ricordi nel cuore di un bambino di pochi mesi...
Troppo dolore, troppa sofferenza.
La mente di Gamo non resse, al confronto con quel distillato mnemonico dei pensieri più intimi di 001, e di fatto costui si accasciò privo di sensi.
Se all'ultimo momento Ivan non avesse interrotto il flusso di energia psicocinetica, e fosse andato invece avanti a toccare le cellule cerebrali dell'uomo svenuto, Gamo sarebbe morto prima ancora di toccare il suolo. Per un ultimo impercettibile barlume di pietà umana ( ciò che lo rendeva e che lo avrebbe sempre reso diverso da costui ), a Ivan mancò il coraggio di togliere la vita a suo padre.
Gilmore si chinò ad esaminare il corpo di Gamo, percependo chiaramente il lieve battito cardiaco, e si voltò verso 001 con uno sguardo chiaramente preoccupato.

- E' ancora vivo - mormorò. - Ma non sono in grado di stabilire se e quando riuscirà a riprendersi... Con un simile shock, il suo cervello potrebbe essere rimasto danneggiato in modo permanente!

001 non disse nulla.
Che suo padre si riprendesse o meno, ciò non avrebbe comunque cancellato gli orribili ricordi del suo passato.
Subito 003 si chinò ad abbracciarlo, stringendolo forte a sé con tutto l'affetto possibile, piangendo assieme a lui calde lacrime di tristezza.
Anche 009 si avvicinò a loro, accarezzando dolcemente la testa del piccolo Ivan, e fu allora che 001 interruppe il silenzio.

- Non ce l'ho fatta - disse. - Non potevo ucciderlo...
- Lo so - rispose Joe sottovoce. - Ed è giusto così, non ti preoccupare!
- Piccolo - sussurrò Françoise, con voce rotta dai singhiozzi. - Povero piccolo Ivan...

Più tardi, portandosi dietro il corpo svenuto del dottor Gamo, i Cyborg lasciarono quel luogo.
Come supposto dal professor Gilmore, Gamo entrò in coma senza mai più riprendersi. Considerato il modo in cui questi aveva distrutto e rovinato la vita di sua moglie e suo figlio, peraltro causando la morte di innumerevoli persone con le sue invenzioni, una fine così gli si addiceva come a nessun altro.
Destino volle che Ivan non si macchiasse di una colpa come quella del patricidio.
Suo padre aveva commesso un mucchio di scelleratezze, in nome della scienza, della sua sfrenata ambizione, e del suo cieco orgoglio intellettuale. Ora il dottor Gamo avrebbe trascorso il resto dei suoi giorni immerso in un sonno profondissimo, dopo aver toccato una minima e dolorosissima parte del dolore di suo figlio, e nessuno avrebbe mai saputo cosa attraversò la sua mente in tutto questo tempo.

 

FINE

 

Angolo Autore:
saluto e ringrazio
- hera85
- meg9
porgendo loro i miei più sinceri auguri di Buon Natale!
^__^

DADO

   
 
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