Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: LadyBlackRose    16/12/2012    2 recensioni
Lilia è una ragazza, umana. Prega, per riportare al cielo le anime rapite dai demoni, e costrette a vagare nel mondo umano. Ma questo non le basta, vuole fare di più.. lei vuole lottare, ma angelo non si diventa così, unicamente portando al petto una croce.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Sto sognando?
Ho i sensi intorpiditi, attorno a me c’è il vuoto, mi sembra di trovarmi nella stessa radura di prima, solamente più accogliente e pulita.
Regna il silenzio ed è molto chiaro. Mi sembra di trovarmi in una stanza dipinta di bianco infinita, ma è una cosa che non mi dispiace, non mi da inquietudine. Supina tento di alzarmi, ma una specie di forza non me lo permette. Che sta succedendo? Dove sono? Non piove più? Molte domande mi affollano la mente, domande a cui non riesco a dare risposte. La mia vista è appannata tanto quanto la mia testa. Porto una mano agli occhi e me la striscio dalla parte del palmo. Non ricordo quasi niente di ciò che è successo prima, o ieri o quanti anni fa? Cerco di scacciare i pensieri e mi guardo attorno. Non è cambiato nulla, vi è sempre quella distesa vuota di.. nulla. Con calma riesco a mettermi in ginocchio quando sobbalzo.
Una scossa mi percorre la schiena. L’ ambiente non è più  caldo e confortevole com’ era prima. Sento freddo.
Una figura nera ed alta si eregge davanti a me. Ella emana freddo, cattiveria, forse, una cosa che non riesco a collocare, avendo ancora i sensi intorpiditi. La vedo venire verso di me, velocemente. Ho ripreso il controllo delle gambe, che mi fanno scattare di lato rotolando su me stessa, procurandomi un livido alla spalla. Osservo attentamente la figura che mi appare incappucciata. Sembra fosse fatta d’ aria, attorno a lei un’ alone scuro e tenebroso, abbasso lo sguardo per analizzare, mi sembra.. voli? E’ rialzata da terra di almeno venti centimetri, e la testa è inclinata su un lato. Sotto il cappuccio si nota un sorriso sadico. Mi pare di intravedere dei denti appuntiti, ma molto probabilmente mi sbaglio. L’ essere, chiamiamolo così alza una mano, la “casacca” nera scivola lungo il braccio, lasciando la possibilità di vedere la mano, dalle lunghe dita sottili e delle unghie più lunghe di certo del normale. Mi ritrovo immobilizzata dopo aver’ spostato lo sguardo un altro po’ in sotto. E’ come se quell’ essere non avesse corpo, non fosse umano. Infatti è come se il corpo fosse ricoperto da ghiaccio.. no aspetta, non ghiaccio, fumo.. nero.  La mia bocca automaticamente si contorce. Ho gli occhi sbarrati, che sta succedendo? Dove sono? Chi è quell’ essere? Come sono arrivata qui?  Mi faccio coraggio:
-Chi sei?- grido con voce un po’ tremante. Lui sorride ancora, ho paura.
–Hai paura Lilia?- voce serpeggiante, quasi suadente, ma non per me. Lilia, ha detto il mio nome, e come se non bastasse.. ho paura.
–Lo so che hai paura, lo sento.- Il mio respiro si fa più affannoso mentre quella “cosa” s’ avvicina lentamente a me. Indietreggio, e vado a sbattere. Come in una parete invisibile che s’ aggrappa sulle mie braccia e gambe. Tento di scostarmi facendo più forza possibile con tutti gli arti, ma nulla. Il mio cuore batte velocemente.  Ora mai dista da me poco più di trenta centimetri.
–E’ stato così facile.. – Ride, una risata sadica e maligna. Tento ancora di liberarmi braccia e gambe, ma inutilmente. E’ come se fossi legata da delle catene che non mi permettono di muovermi.  D’ un tratto ricordo: Sangue, stavo morendo, almeno ciò era quello che pensavo. Porto lo sguardo al petto, c’è ancora sangue. Quindi io..
sono morta? O qualcosa mi ha salvata? Questo è un sogno? Io non devo aver’ paura.
–Io non ho paura!- Mi libero. Come per magia, dietro quell’ essere vi è una spada. Temporeggio :
-Chi sei?- riporgo la domanda.
–Tu lo sai chi sono- risponde ridacchiando. Inclino le sopracciglia e porto una mano al petto, certo, la croce mi protegge.
–Tu sei un demone..? – abbasso lo sguardo dicendo sottovoce quelle parole, che sono un misto fra esclamazione e domanda. I demoni non li avevo mai immaginati così, li pensavo più simili ad umani, con le ali e tutto il resto.
–Io non sono un demone. Io sono ciò che tu non vuoi che io sia.-
Che stupido gioco di parole, gioco di parole che mi ha lasciato un'altra volta senza niente da dire, ed altre domande da porre. Quello che io non voglio è che tu sia un demone, ecco la verità, ecco la mia paura. Io ho paura.. ecco qual è il mio problema, ecco perché ancora non sono un angelo. Scatto in avanti scivolando sotto le gambe del demone cogliendo la spada al volo.
–Va via!- Grido con la spada sguainata mentre tento d’ attaccare. Sono sempre più vicina.
Lo uccido, morirà.
Buio.
  
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