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Autore: Peroniana    17/12/2012    1 recensioni
Il primo impatto con ff non è stato dei migliori:cercavo delle idee per dei personaggi fantasy e me li ritrovavo sempre davanti!a un certo punto mi son detta: e se facessero davvero parte di una storia fantasy? ed ecco che parte la ricerca del cattivo di turno, un essere avvolto dal mistero che viene chiamato il Sagittario. le sue malefatte hanno messo in ginocchio alcuni regni, tra cui quello di Nèalbadh, luogo in cui fa ritorno il protagonista: lo stregone, Cloud!
la trama non ha nulla a che vedere col gioco e alcuni personaggi sono stati davvero stravolti (per favore non odiatemi!). le "vicende narrate" partono 150 anni dopo la fine di una mia storia (originale) rigorosamente fantasy. spero di riuscire almeno ad incuriosire, buona lettura! ^_^
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Un po' tutti, Zack Fair
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Capitolo 7 – La danza degli sciamani. Il mare era leggermente mosso quella mattina, le onde che si infrangevano contro gli scogli rilasciavano un intenso odore di salsedine. La leggera brezza che si sollevò fece raggelare per un attimo il sudore del povero prigioniero intento ad eseguire l’ennesima serie di flessioni. “E quella ti sembrava una serie completa?! Sei un…un mollusco!” aveva già esaurito la sua vasta gamma di insulti. “Adesso mi hai proprio rotto, ragazzina!! Tu te ne stai approfi…” Yuffie lo interruppe colpendolo col solito pugno allo stomaco, concluse l’azione prendendolo per il braccio e, usando la schiena come catapulta, lo fece ricadere violentemente a terra. Si abbassò a sua volta per parlargli più da vicino “finché non riuscirai a battermi, resterai sempre un insulso, viscido, insignificante…mollusco!” “stupida ragazzina…” ringhiò tra i denti Vincent ancora steso a terra. “Bene. Adesso…un po’ di teoria.” “Che cosa?” l’elfo sembrava quasi disgustato all’idea. “Ti sarai sicuramente impossessato di quell’arma di Lacrima in uno dei tuoi STUPIDI colpi da ladruncolo da strapazzo. Ne deduco che tu in realtà sappia poco o niente sulle potenzialità di una Lacrima.” L’ascoltatore si mise a sedere con le gambe incrociate, e prestava attenzione come uno scolaretto durante la lezione. La principessa era in piedi con le mani giunte dietro la schiena e camminava in linea retta avendo sempre Vincent di fianco, una volta da un lato e l’altra dall’altro. “Cos’è una Lacrima. E’ una pietra, che all’apparenza può sembrare un comune gioiello, in realtà è portatrice di grande potere. Non si sa da dove vengano o come si possano realizzare; secondo una leggenda, esse sono semplici squame del primo drago. Questa è solo una leggenda ma, come la maggior parte delle credenze popolari, ha un suo fondo di verità: infatti, la sesta essenza può farti assumere forma draconica!” si portò entrambe le mani all’altezza del volto e le teneva aperte come a imitare l’orripilanza di un mostro. Vincent stava cominciando a stufarsi. -.- “Ma andiamo per ordine. Le Lacrima possono avere sei Essenze diverse: quella dell’aria, dell’acqua, del fuoco, del fulmine e dell’ essenza draconica. Le prime cinque sono applicabili agli armamenti, ecco perché vengono chiamate ‘armi di Lacrima’; come il tuo arco, che non rivedrai per un bel po’ di tempo! Per la Sesta Essenza, invece, non può esistere un’arma: c’è bisogno di un corpo, solo un Lacrimosa può assumere la forma draconica. Il suo potere però non è limitato alla Sesta Essenza, un Lacrimosa ha il potere…di tutte le essenze! E’il suo stesso corpo ad essere un’arma di Lacrima e, quindi, si trasforma in tutti gli elementi. Oh…dei…ha un potere immenso! Te ne rendi conto, Vincent?...Vincent?......VINCENT!!!” Il risveglio fu tra i più bruschi. “NON HAI ASCOLTATO UNA SINGOLA PAROLA DI QUELLO CHE HO DETTO, VERO?????!!!!” “Non è vero! L’ho capito che può sembrare un gioiello!!” La ragazza si picchiò la fronte con una mano spazientita ed irritata. Era crepuscolo. Alcuni dei soldati stavano portando legna e accendendo il fuoco che poi sarebbe diventato un enorme falò durante la Cerimonia. Gli sciamani che dovevano iniziarsi erano seduti a terra in meditazione, era davvero difficile concentrarsi col frastuono che c’era intorno; ma, ad aiutarli, vi erano gli sciamani più anziani che suonavano, ai grandi tamburi, un ritmo lento e scandito. Gli iniziati indossavano abiti bianchi. Il luogo della cerimonia non poteva che essere all’interno di una foresta; alle loro spalle, vi era un piccolo ruscello, che quasi non si notava. Il manto erboso,che di tanto in tanto era ‘interrotto’da qualche cespuglio, si estendeva per poche miglia, ma creava comunque uno spazio molto ampio, circondato da fitti ed alti alberi di aghifoglie. Il Capitano Generale di Neàlbahd era intento a discutere, coi suoi colleghi di altri due regni, sulla disposizione dei soldati per la sera. Zack stava cercando di sgattaiolare via da una conversazione con altri capi militari. Cloud era anch’egli seduto a terra, davanti a lui erano sparpagliati i vari amuleti e le pergamene provenienti dalla sala del castello. Nel notarle, non poté fare a meno di ripensare a Tifa…In realtà non passò un secondo, dalla sera del bacio, che lo stregone non avesse lasciato che il ricordo di lei occupasse gran parte della sua mente, e del suo cuore. “Useremo questo qui.” Disse un altro stregone della corte di Neàlbahd, raccogliendo una tra le pergamene più distanti da Cloud. “è un incantesimo di protezione molto potente. E poi…questo!”e ne raccolse un’altra, questa però, era già spiegata “è ottimo per l’individuazione del male. E’ importante che ci accorgiamo in tempo dello zampino del Sagittario…sembra che sia particolarmente attratto dal potere delle Lacrima.” E subito il giovane pensò a quanti tra loro portavano con sé una Lacrima, in primis gli sciamani. Gli iniziati erano una quindicina, a questi vanno aggiunti gli anziani di Neàlbahd e di altri due regni…una trentina, in tutto. Senza contare poi la possibilità che, oltre a suo fratello Zack, ci sia qualche altro capo militare in possesso di un’arma di Lacrima. Sì, meglio prepararsi e ripassare gli incantesimi! Ma la sua attenzione fu catturata dalle ‘affannate ricerche del segugio-Zack’. “Non è che l’hai vista tu, Cloud?? Perché non riesco a trovarla? Dove sarà finita?” Lo stregone si mise in piedi reggendo le due pergamene “Non credi che dovresti pensare a qualcos’altro, adesso?” “Ma io ancora non l’ho vista! Lei non mi ha visto! Non ci siamo visti!” “Zack” gli mise una mano sulla spalla e lo guardò diritto negli occhi “sembri un cane in calore. Datti un contegno.” Ogni parola era scandita da uno ‘sdegno fraterno’. Era ancora troppo presto per trovare la locanda piena. Quando Tifa si presentò, con i suoi fidati servitori al seguito, il locandiere sembrò illuminarsi “principessa! Buon pomeriggio!” “Buon pomeriggio a voi, Cid.” “E’ da molto che non mi fate visita, stavo cominciando a preoccuparmi.” Questa frase, in realtà, si riferiva alle visite notturne della principessa. Ma, visto che la locanda riforniva di latte l’orfanotrofio, la principessa si recava lì anche nelle ore pomeridiane per poi ordinare ai suoi servi di portare i secchi all’istituto; per cui l’osservazione di Cid poteva riferirsi anche a questa sua abitudine. “Dove devo mandare i miei servi?” “Al solito posto: la stalla qui affianco. Oggi la signora Carolina ha fatto un ottimo lavoro!” La principessa sorrise debolmente e fece un cenno ai suoi servi che si diressero fuori la locanda. La sala era quasi vuota, eccetto per un gruppo di viaggiatori seduti ad un tavolo ed una donna al bancone “E’ uno stronzoo!!” a quanto pare era ubriaca. “Jane?” chiese la principessa avvicinandosi. “Principessa, diteglielo voi che non deve affogare tutto nell’alcool.” “Qual è il tuo problema, cara?” “Quello stVonzo…hic…è da quando è tornato…mi ha evitata come fossi la peste!” “Non è andata così! E’ successo semplicemente che non vi siete incrociati!” La voce suadente della principessa contrastava fortemente con le altre due “di chi sta parlando, Cid?” “del Capitano, mia principessa.” “Mi ha evitata!” si intromise Jane “lo so!” “è un vizio di famiglia, allora.” Commentò la principessa più tra sé che con gli altri due interlocutori. “Non è andata così! Ma quante volte te lo devo ripetere? Non infangare la reputazione di Zack inutilmente. E poi…guarda, ti ho già detto pure questo: anche se vi foste incontrati, non avresti concluso niente. Fidati.” “Aspetta aspetta…questa non l’ho capita, stiamo parlando di Zack, vero?” “Oh, principessa, avreste dovuto sentirlo: ha perso completamente la testa.” “Il Capitano Zack si è innamorato? Ahahahh!!! Questa è bella!” “Farà sul serio, mia principessa. Non l’ho mai visto così!” “E chi sarebbe la fortunata?” “Di certo non io.” Esclamò Jane, le sue parole sputavano acido. “Niente popò dimeno che una sciamana!” “Una sciamana?” ripeterono in coro Tifa e Jane estremamente sorprese. “Tu non fare la parte di quella che non sapeva niente, Jane! Te l’avevo già detto.” “Come può stare con una sciamana uno come lui?? No, non durerà. E quando verrà a ripiegare di nuovo da me gli darò…hic…il ben servito. Mi ha ferita. Non sono nemmeno andata all’orfanotrofio oggi.” “Bhè…sei patetica se lo hai fatto davvero per questo.” “Già…e poi, proprio oggi che c’è stato così tanto da fare, purtroppo…” “Cos’è successo, mia principessa?” Cid si fece serio. “Un’altra ondata di superstiti e orfani.” Il locandiere inspirò assumendo una smorfia di dolore “povera gente…” “Il Sagittario è tornato all’attacco: oramai, ha devastato tutti i villaggi della zona nord. Si appresta a travalicare i confini col regno di Jenova, nel nord-est.” “Santi Dei, abbiate pietà di noi…” fu il costernato commento del locandiere. “Sfortunatamente, tutti gli istituti destinati all’accoglienza sono strapieni. Dovremmo trasferirli alle corti dei vari feudatari.” “Mia principessa, dovrei avere ancora delle stanze libere per cui, se posso essere d’aiuto, non esitate a trasferire qualcuno qui da me.” “Oh, grazie, Cid. La vostra generosità sarà molto apprezzata.” Il manto stellato della notte aveva avvolto tutta la foresta. Gli iniziati si erano disposti in cerchio ed avevano infilzato il loro bastone nel terreno ognuno alle proprie spalle e, con movimenti aggraziati e ritmici, trasferivano il loro potere dalle Lacrima dei loro bastoni al falò posto al centro. Questo si ingrandiva man mano che riceveva i flussi di energia mistica; le sue fiamme, alla base, avevano sfumature di verde, quelle più in alto, invece, avevano le classiche gradazioni di arancione e rosso. “Uno spettacolo davvero suggestivo.” Commentò Angeal, al centro tra i suoi due figli. “Questa cerimonia è conosciuta anche come ‘la danza degli sciamani’. Il ritmo lento dei tamburi, serve a coordinare i movimenti degli iniziati.” “Interessante…” Angeal si voltò dall’altra parte e notò Zack particolarmente concentrato sul rito. “Sai che devi sorvegliare TUTTI gli sciamani, vero?” Il ragazzo sospirò assorto. Angeal si voltò verso Cloud per attirare la sua attenzione sul fratello. Lo stregone fissò il padre con un’espressione rassegnata; questo bastò al Capitano Generale per incrociare le braccia al petto e sbuffare in preda alla stizza e alla curiosità “è la fanciulla dai capelli biondi?” Zack fece un debole cenno di negazione e allora intervenne Cloud “è la ragazza con la treccia.” Angeal, dopo averla ‘trovata’ con lo sguardo, la osservò attentamente. “Mmm…davvero una bella creatura.” Zack sospirò di nuovo. “Dovrò chiederle come ha fatto.” “A farmi perdere la testa?” esordì finalmente Zack. “No. A farti zittire.” Solo allora, il guerriero si voltò accigliato verso i due che se la ridevano sotto i baffi. Le fiamme verdi risalirono lungo tutto il falò e lo cinsero chiudendosi come dei sottili petali di rosa. Solo allora i tamburi smisero di suonare e gli sciamani fermarono le loro danze. “E ora cosa succede?” chiese sottovoce Angeal. A sorpresa, la risposta arrivò da Zack “aspettano il responso degli spiriti della natura.” I due lo fissarono esterrefatti “ho letto anch’io qualcosa.” “Ho deciso” proferì Angeal “le dedicherò un monumento.” L’intreccio sottile delle fiamme verdi si torse ulteriormente attorno al rogo poi, anche questo seguì il moto vorticoso delle fiamme verdi e, dopo alcuni minacciosi ingrossamenti, il falò ‘implose’ e si tinse di miriadi di colori; tutti insieme divennero un unico turbinare danzante e variopinto. Gli spettatori rimasero tutti estremamente meravigliati e si udì un debole ‘ooh!’. Gli sciamani erano soddisfatti: gli spiriti della natura avevano accettato di fargli da guida, da quel momento in poi sarebbero accorsi in loro aiuto ogni volta che gli iniziati li avrebbero evocati, senza la presenza dei loro maestri. Dopo essersi scambiati complimenti ed incitamenti, i celebranti si apprestavano a completare il rito. In quel frangente Aerith incrociò lo sguardo di Zack, fu questione di un attimo ed entrambi i cuori ebbero un sussulto. Gli iniziati si rivolsero di nuovo verso il fuoco e alzarono le braccia con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, in attesa di riceverne il potere. Le varie fiamme colorate si distaccarono dal falò mantenendo sempre il loro moto circolare e raggiungendo i novelli sciamani. D’un tratto, una spira nera sgusciò fuori dal rogo e colpì una sciamana che cadde a terra urlante. Il panico si diffuse tra i presenti: gli sciamani si apprestavano a liberare la loro collega dalla presenza che si era impossessata di lei, mentre il cerchio di guerrieri gli si strinse intorno impugnando le loro armi. In pochissimo tempo, il rito di esorcismo fu portato a termine con apparente successo: dal corpo della giovane si irradiò una colonna d’ombra che, arrivata molto in alto, cominciò a produrre nuvole gonfie e nere che coprirono la luce delle stelle e della luna. Da queste nuvole scese uno stormo di enormi uccelli mummificati. Subito alcuni sciamani li contrastarono col loro potere; furono aiutati da un soldato che scoccò una freccia dal suo arco e generò un enorme getto d’acqua. Riuscirono a ferirne un paio. Il resto atterrò; i centauri e i mezz’orchi che vi viaggiavano sopra, scesero in guerra. Il contrattacco dei guerrieri non si fece attendere e, fin da subito, furono attivati i poteri delle varie armi di Lacrima, compresa quella di Zack. I grandi uccelli ripresero il volo ma alcuni restarono a terra e sputarono fiamme rosso scuro con venature nere. Diversi colpi andarono a segno ferendo molti soldati, altri furono fermati da sciamani e maghi. Gli stregoni gettavano palle di fuoco sulle bestie che si erano elevate in cielo; un altro capo militare fece partire la sua lancia che, a contatto con uno degli uccelli, generò un’enorme esplosione (era un’arma di Lacrima). Gli sciamani più anziani donarono il Soffio di Vita ad alcuni alberi circostanti e quindi, cominciarono anch’essi a combattere. Uno dei volatili rimasti in terra, aveva appena catapultato in aria diversi soldati con un colpo di coda, un guerriero grosso e rude giunto sul posto fece battere violentemente sul terreno il suo martello di Lacrima, facendo innalzare delle rocce dal sottosuolo che sollevarono e poi infilzarono l’animale. Due stregoni della corte di un altro regno, resisi conto che le palle di fuoco non facevano gravi danni cominciarono ad evocare una tempesta di fulmini anche per colpire alcuni centauri davvero forti. Cloud riprese fiato per un attimo: sentiva le forze che lo stavano abbandonando e cercò con lo sguardo suo padre e suo fratello. Trovò invece una strana ombra che si aggirava nel campo di battaglia e cercò di avvicinarvisi. Aiutò un soldato, difendendolo con uno scudo magico dall’attacco di un centauro “Ti ringrazio, amico!” e poi si mise alla ricerca dell’ombra: era vicino al falò. Cercò di ricreare un campo di energia per imprigionarla, in un primo momento, l’ombra sembrava in difficoltà “LO RITROVERò” udì proferire Cloud da una voce tutt’altro che umana. Per liberarsi dall’incantesimo, l’ombra fece brillare una pietra al centro di quella macchia scura e informe: una Lacrima. Cloud era in difficoltà, l’ombra era diventato un fascio di fulmini e si era liberato dal campo di energia dello stregone che cadde a terra. Le saette davano l’idea di essere poco coese, indomabili anche per l’ ombra. Intervenne un altro mago che cercò di catturarla ma questa schizzò dalla parte opposta e stava per colpire un’altra persona “AERITH!!!” si ritrovò ad urlare Cloud assieme al fratello. Questo era riuscito a raggiungere la ragazza e, impugnando la sua Buster Sword, in quanto fulmine era riuscito a parare il colpo. Quando l’ombra usò il suo potere e divenne un ammasso disomogeneo di acqua non le fu difficile oltrepassare il fascio di fulmini e colpire Zack alla bocca dello stomaco conducendovi anche alcune saette. “ZAAACK!! NOO!!!!!!!!” Il ragazzo fu scaraventato contro un albero alle sue spalle, privo di sensi.
  
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