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Autore: Shark Attack    04/07/2007    6 recensioni
Ryo e Ichigo sono parte di un sistema di figure mitologiche che hanno appassionato e che appassioneranno tutte le persone del mondo e di tutti i tempi: gli Angeli. Ichigo è un Angelo Guerriero e le è stata affidata la missione di proteggere un demone caduto che per raggiungere il suo obbiettivo, ossia il pieno titolo di angelo e le armi necessarie a difendersi da solo, deve uccidere 100 demoni, che naturalmente erano suoi compagni nella vita precedente, quando era demone...
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Angelo e il Demone'
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Parte Terza -

Parte Quinta – 3

 

‘Mi dispiace averti fatto arrabbiare, ma non posso davvero dirti cosa succede. Ho detto che papà avrebbe capito, ma ti chiedo di andare da lui solo se la situazione degenera. Io vedrò di tornare presto, non preoccuparti: starò bene. Al momento sono un po’ lontana di casa, ma non dirlo in giro, non richiamare la polizia. Ti chiedo solo di aver fiducia in me, ti prego. E’ per una causa maggiore, un giorno mi ringrazierai.

Tua, Ichigo’

 

Yumiko diede un’altra occhiata a quel foglietto appeso al frigorifero. Cosa intendeva dire? Ormai era un mese che se lo stava chiedendo.

Papà avrebbe capito.. ma cosa?!?

Si alzò dal divano e prese la sua borsetta da passeggio, quella a forma di zainetto. Poi prese il bigliettino di Ichigo e si diresse all’ospedale.

 

Le strade erano devastate da una furia che Yumiko non sapeva ancora cosa fosse.

Polveri strane erano sparse per i marciapiedi, sia rosse che bianche che nere. Sembrava che fosse giunto un festival che ha attirato tutto il mondo in città, ma non era stato così. Le case erano diroccate, i palazzi danneggiati o distrutti, i lampioni storti e ricurvi come rami afflosciati, morti.

Tutto sembrava morto in quella città, e la donna se ne rese ancor più conto quando, con un gemito, giunse in una strada lastricata di cadaveri.

Uomini, donne, bambini.. giovani, anziani.. tutti morti, colpiti in qualsiasi parte del corpo con un’arma strana. Spade? Ma chi mai, nel 2007, porta in giro o sa usare una spada?

Giunse così shockata nell’ospedale dove era ancora ricoverato il marito, distrutto per metà. In soffitto della stanza di Gosho era malandato e lei stava andando lì per portarlo a casa. Ormai i medici non c’erano più, c’era solo una giovane infermiera che si ostinava e impuntava a rimanere in servizio per i malati ancora in cura e per i feriti che giungevano dalle strade vicine. Ma da sola era molto pericoloso, oltre che impegnativo.

Eppure Kaori non mollava.

Quel giorno nell’ospedale c’erano anche molti altri medici e infermieri, volontari e, soprattutto, feriti. Tantissimi feriti.

Senza far domande ma osservando il tutto tacitamente, andò subito nella stanza del marito e lo trovò in piedi, appoggiato al davanzale, intento a scrutare il cielo.

- Ciao – disse tranquillamente Yumiko, poggiando la borsetta sul letto – Attento a non cadere.

- Non cadrò.

La donna sospirò. Aveva una figlia e un marito stranissimi.

- Ichigo mi ha lasciato un foglietto, tempo fa.. un messaggio prima di sparire un’altra volta – Gosho si voltò lentamente a guardarla, strisciando i piedi per la sua malattia, e lei tirò fuori da una tasca il biglietto della figlia.

- Dice che se n’è andata per una causa maggiore.. e che tu avresti capito.. e che dovevo venire da te solamente se la situazione degenerava, ma la città è stata devastata e lei è scomparsa di nuovo! L’altro giorno era venuta qui a vedere come stessimo e poi se n’è andata ancora, chissà dove, chissà con chi! Gosho..

Lui la guardava in silenzio, pregando il cielo che non piangesse e mantenesse un po’ di contegno.

- Cosa sta succedendo? Come puoi tu sapere di Ichigo standotene tutto il giorno in quest’ospedale ammuffito?!

L’uomo sospirò e molleggiò la gamba destra. Doveva sedersi o sarebbe caduto a terra.

Afferrò lo schienale di una sedia lì vicino e la trascinò a sé. Si gettò su quella plastica blu sospirando ancora, più pesantemente.

- Penso che Ichigo sia in buone mani e che non ci sia da preoccuparsi..

- Sì, ma quali mani?

- Mani d’angelo..

- Gosho, ti prego..Yumiko si portò una mano alla fronte, scotendo desolata la fronte – Non ricominciare con queste assurdità!

- Ma il biglietto diceva che io avrei capito, no? E che tu avresti saputo venendo da me!

La donna annuì guardando ancora quel maledetto bigliettino enigmatico. Appena avesse avuto a tiro la figlia..

- E ora non vuoi sapere nulla?

Alzò lo sguardo di scatto. – Come sarebbe a dire? Come possono centrare le tue storielle sugli Angeli e i Demoni?

- Ma sono loro la causa di tutto..

Rimasero qualche secondo in silenzio. Yumiko lo guardava chiedendosi ancora cosa volessero dire il marito e la figlia. Non poteva star dicendo sul serio..

L’uomo si sistemò la vestaglia marrone e proseguì. – I Demoni sono quelle creature che hanno devastato Tokyo e tutto il mondo, mentre gli Angeli sono i loro opposti, che li hanno contrastati e combattuti ogni qual volta fossero comparsi.. come in questi giorni.

- MI stai prendendo in giro?

- No. Ma aspetta, mia cara, non ti ho raccontatao ancora tutto..

Yumiko si accorse di un particolare: la voce di Gosho era molto più possente delle altre volte, flebile come quella di un uomo in punto di morte.

- Tra quegli Angeli.. ha combattuto pure Ichigo.

La donna si alzò di scatto facendo cadere borsetta e bigliettino.

Gosho alzò una mano per calmarla, ma lei non gli diede ascolto.

- Io continuo lo stesso, se a te non dispiace..

- Mi stai prendendo in giro! Nostra figlia è là fuori, magari in pericolo, io vengo qua a chiederti spiegazioni e tu mi racconti che lei è un Angelo?!? – sbottò.

- Esattamente.

Yumiko rimase interdetta da quel suo modo di fare troppo pacato.

- Un Angelo?

Lui annuì.

- Mi stai prendendo in giro.

- No ti dico! Devi credermi, o non saprai mai la verità!

- Ma come posso credere che mia figlia sia un Angelo, Gosho mi stai chiedendo troppo!

- E’ la verità.. ed è giunto il momento che anche tu la sappia. Solo.. – sospirò e cominciò a soppesare ogni parola prima di pronunciarla – Ti chiedo di non piangere o scappar via, o di urlare.

Lei lo guardò storta.

Cosa doveva dirle? Quale era la verità?

Cosa significava quella storia?

Yumiko annuì e Gosho continuò il suo racconto.

 

 

- Dimmelo ancora.. – chiese timidamente Ichigo, sussurrando la sua richiesta alla testa bionda che sosteneva la sua.

- Ti amo.. – rispose lui – ti amo..

Lei gli strinse ancora di più le braccia al petto. – E hai aspettato così tanto per dirmelo..?

- Non ne ho avuto il tempo..

Si baciarono, teneramente e dolcemente. In realtà le loro labbra si sfiorarono e basta..

- Mi spiace che siamo arrivati così all’ultimo.. a rivelare i nostri veri sentimenti..

Sentiva una lacrima scalpitare sotto alla palpebra.

- Mesi fa non l’avrei mai detto ma.. ti amo anch’io, Ryo..

Un fruscio di vesti e i due si spostarono di posizione, intenti a non perdere tempo prezioso e a fare qualcosa di più attivo..

In cielo c’erano le prime luci dell’alba, la notte era trascorsa veloce per tutti meno che per Ichigo e Ryo, i quali si erano dati ad una notte d’amore e sesso come mai avevano fatto prima d’allora.

Entrambi avevano avuto le loro piccole relazioni, Ichigo aveva dovuto dare una prestazione per salvarsi la pelle, secoli prima, ma niente del passato da loro vissuto, era paragonabile a quella notte.

Ryo era dolce nei movimenti, sapeva come farla gioire e quali erano i punti nevralgici più sensibili, ma colpiva con l’intensità di un fulmine quando entrambi erano pronti per la penetrazione.

Sapevano che era molto pericoloso farlo così, in un vicolo che, per quanto buio e nascosto potesse essere, era pur sempre un luogo di transito. Inoltre erano molto vicini al raduno che avevano creato per i bambini orfani e per i loro amici, i quali avrebbero potuto sentirli e scoprirli. Così avevano scavalcato un muretto piombando nel giardino di un tempio abbandonato e lì nessuna preoccupazione li toccò più.

Almeno fino a quando, durante il risveglio, non videro una sagoma alata nel cielo che stavano guardando durante le coccole.

- Cos’era? – chiese Ichigo, sperando che non fosse un ritorno alla realtà.

- Io direi chi era, semmai.. credo che il nostro momento sia finito, gattina..

Udì un rantolio sommesso e sconsolato. – Ma io volevo restare qui ancora un po’..

- Siamo ancora in guerra, ma vedrai.. – le accarezzò la guancia sorridendo ancora – Saremo i guerrieri più in forma di tutti!

- Purtroppo saremo gli ultimi.. le chance di vittoria sono stra-sotto zero!

Sospirarono entrambi, consapevoli della verità appena pronunciata.

Ichigo cercò di non rovinare più di tanto quel momento andando in contro con passione ad un bacio di Ryo, ma il fruscio delle foglie al vento li sorprese e li fece scattare subito in posizione difensiva, arrossendo poi bruscamente vedendosi in pose da battaglia completamente nudi..

 

- Dunque..Gosho si passò una mano sulla barba incolta che  gli rendeva il viso spinoso – Come cominciare.. hai presente quando hai partorito Ichigo?

Yumiko annuì, continuando a non capire cosa volesse dire il marito.

Lui sospirò ancora. Doveva essere una cosa sconvolgente, quella che doveva dire..

- Ebbene, tu non hai partorito la nostra bambina, o meglio, sì, l’hai partorita, ma era morta alla nascita e Ichigo l’ha.. sostituita, per avere una famiglia e per non distruggere la nostra.

Attese la reazione della moglie, ma udì solamente un tonfo.

Alzò lo sguardo oltre il letto e non la vide più. – Yumiko?

Si alzò a fatica e, raggiuntola, la vide a terra, mentre riprendeva i sensi.

- Oh, Gosho.. ho sognato che tu mi stavi dicendo che Ichigo non è mia figlia ma una sostituta, e che la mia bambina era morta alla nascita..

L’uomo l’alzò a fatica e, seduti entrambi sul letto, distrusse quel suo bel sorriso stanco con un  secco: - Non era un sogno.

Yumiko lo guardò esterrefatta, ma lui annuì e continuò il suo racconto.

- Aspetta a svenire di nuovo, perché.. io sono un Senza Casta, cioè un umano ma con qualche particolarità in più e.. Yumiko!

La donna stava per predere i sensi una seconda volta, ma il richiamo del marito le permise di resistere.

- Ricapitolando.. – disse lei, alzandosi dal letto come per non avere nulla a che fare con un Senza Casta, che le suonava bruttissimo – La bambina che ho cresciuto nel mio ventre è morta e Ichigo è un Angelo.. che si è sostituita a lei?

Lui annuì e aggiunse che era un Angelo Combattente.

- E poi si scopre che neanche tu sei un Umano ma un..

- Senza Casta. O SC, se ti piace di più.

- Un Senza Casta.. con poteri strani rispetto agli umani?

- Sì.

- E PERCHE’ NON ME L’HAI DETTO PRIMA! TU E ICHIGO MI AVETE TENUTA ALL’OSCURO DI TUTTO PER TUTTO QUESTO TEMPO! – sbraitò senza accorgersene e, per concludere la sua figuraccia, aggiunse un  - VERGOGNATI! – tanto per rincarare la dose.

Sulla porta comparve l’infermiera, seguita da un assistente.

- Vi.. ho sentiti urlare.. – disse lei timidamente, sperando che la donna non sclerasse anche contro di lei – Va tutto bene, signori?

Gosho prese la mano della moglie e la strinse forte, poi sorrise all’infermiera e rispose che stava andando tutto a meraviglia.

- Ah, già che ci sono, signor Taruto..Gosho chiamò l’assistente dell’infermiera, che ritornò sull’uscio della camera – Potrebbe dire alla signorina della mensa che oggi non pranzerò? Mi farebbe un grandissimo favore!

Taruto, giovanissimo ma pieno di energie, annuì con vigore e tornò al suo lavoro nei corridoi, fra una sala e l’altra.

 

I bambini si erano accampati in gruppo addossati su una panchina, i più piccoli sotto, così erano più protetti, e i più grandicelli sopra e intorno, mentre invece Mint, Berii e Masaya erano rimasti svegli per tutta la notte. Masaya stava ritornando da un giro di ronda per accertarsi che non ci fossero pericoli nei paraggi e Berii stava allenando i suoi poteri per percepire i movimenti all’interno del Pozzo di Roccia anche ad una notevole distanza. E ci stava riuscendo.

Mint invece stava osservando un po’ la ragazzina bionda e un po’ i bambini che dormivano beati coi visi rigati di lacrime. Prima di addormentarsi, tutti, nessuno escluso, si erano messi a piangere come ossessi per i loro familiari e solo le belle tavolette di Berii sugli Angeli e sulla magia riuscirono a calmarli.

“ Me le raccontava sempre mia sorella”, disse poi dopo che anche l’ultimo pargolo crollò dal sonno “ e con me hanno sempre avuto un effetto tranquillante!”

Masaya tornò annunciando che aveva visto dei demoni sorvolare la città ma senza scendere mai a terra e che aveva anche trovato Ichigo e Ryo nel cortile di un tempio.

- Nel cortile di un tempio?!? – chiese stizzita Mint – E che ci facevano! Potevano venire qua ad aiutarci invece di..

Durante la sua frase, i due interessati fecero la loro comparsa, vestiti alla ben’e meglio e coi capelli tutti arruffati e con qualche foglia infilata nel mezzo. Sorridevano beati, e si guardavano come due piccioncini

- Oh.. – concluse Mint, arrossendo e comprendendo ogni cosa, ma non per questo sbollendo definitivamente.

- Scusate se non ci siamo fatti vivi prima ma.. – Ryo cercò di trovare una scusa, ma lasciò perdere e passò subito in altri argomenti; si grattava la testa e continuava a essere sorridente - .. abbiamo avuto un contrattempo! Ciao Mint.. quanto tempo!

Mint lo squadrò di sottecchi e sbuffò. – Io non ti conosco!

- Ah..! Come vuoi! Allora, abbiamo visto alcuni demoni che sorvolavano la zona..

- Sì – disse Masaya, facendosi avanti – Li ho visti anch’io, ma stavano volando velocemente e ad altissima quota, anche se ho temuto lo stesso il peggio!

 I bambini, intanto, si stavano svegliando con piccoli gemiti e, pochissimo dopo, con una gran confusione perché erano tutti indolenziti e infreddoliti; era la loro prima notte all’aperto. Ichigo sorrise pensando alla prima volta che Rea l’aveva messa in punizione e l’aveva lasciata sui gradini, sola e senza cena. Il mattino dopo aveva un raffreddore da paura e i muscoli le dolevano tutti. C’era da notare, inoltre, che la dormita all’aperto di Ichigo era avvenuta all’altezza delle nuvole più alte, quindi il freddo era molto più pungente che sulla Terra.

Quei pargoletti le facevano tenerezza e, senza rendersene minimamente conto, mentre pensava queste cose, stava passando una mano sul ventre. Solo Mint, però, lo notò.

- E così.. cosa facciamo ora? – Berii era preoccupatissima per quella situazione di pericolo, troppo instabile – Il Pozzo è ancora pieno di Demoni che scalpitano per uscire! Per ora l’attacco dell’altra volta sta ancora funzionando ma..

- Allora devi concentrarti unicamente sul “tappare” il Pozzo, con tutte le tue energie! – Ichigo le prese le spalle e la scosse per far entrare più intensamente il suo ordine – Hai capito?

- S..sì! Devo tappare il Pozzo! D’accordo, non passerà neanche un Demone, te lo prometto!

Le due sorrisero, sollevate. – Allora, va subito!

E mentre Berii si allontanava di corsa, Ryo ripensava alla riunione degli anziani della serata precedente. – Ichigo.. come facciamo con la battaglia?

- Ah, già.. Masaya, hai visto altri SC qua nei paraggi?

Ricevette un cenno negativo del capo.

- Benissimo.. meno ce ne sono e meglio è. Oramai la cosa più importante è sopravvivere ed eliminare quanti demoni e senza casta è possibile! Ryo, gli Anziani hanno detto che siamo solo in  56 in grado di combattere al momento, ma anche che stanno facendo un rituale proibito per la resurrezione dei defunti.

- Resurrezione? – chiese Mint con una nota di curiosità nella voce – Quindi oltre a Angeli, Demoni e Senza Casta in giro avremo anche degli Zombie?

Ryo scoppiò a ridere fortemente, facendo anche un po’ di paura ai bambini che si tenevano lontani da quelle discussioni da grandi. – Se è quello che ti preoccupa, Mint, sta tranquilla che è già successo e, come vedi, non c’è stata la fine del mondo!

La ragazza dai capelli color corvino rabbrividì e strinse i pugni con forza.

- Comunque la resurrezione che intendevo io.. – continuò Ichigo, rompendo il ghiaccio che aveva creato Ryo con la sua risata – Era per tutti gli Angeli caduti recentemente, che possono ricomporre le proprie polveri e tornare in vita per un giorno, durante il quale dovremo schiacciare definitivamente i Demoni!

Masaya tossicchiò per attirare l’attenzione. – Ma scusa un attimo, Ichigo.. se siete stati battuti già una volta, come puoi sperare di vincere adesso, dopo che i demoni si sono organizzati in tutto il mondo e che hanno già devastato tutto?

Ichigo si morse il labbro inferiore e tacque, pensando alla sua risposta.

 

- Gosho, quel che mi stai dicendo è.. sconvolgente!

- Lo so, cara, ma cerca di..

- Di? DI?? Di capire, forse? Mi avete tenuto nascosto la verità per tantissimo tempo, e che verità!

- Ora l’unica cosa che possiamo fare è aspettare. Aspettare e avere fiducia in Ichigo.

- Comunque sia, mi hai mentito ancora.

- Quando?

- Prima, mi hai detto che lei era fuori pericolo.

- Infatti.

- Ma se c’è ancora questa grande guerra fra le caste e se la città e il mondo sono stati devastati.. come può essere fuori pericolo!

- Io la conosco molto bene. Di fama, intendo.

- Di fama?

- Sì. E’ una combattente eccezionale, brava, coraggiosa e rispettata. Ce la farà, vedrai.

 

 

 

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Madò.. ogni capitolo viene fuori un poema!

Pensavo di far venire fuori un chap un po’ più incentrato su quei due e sulla loro notte brava, ma mentre cercavo l’ispirazione ho deciso che avrei sviato troppo la storia e che anche così andava benissimo lo stesso! Spero siate del mio stesso parere!

Come vedete ho aggiornato rapidissimamente, siete contente? L’ho detto che entro la fine dell’estate è finito tutto.. e giusto ora mi è venuto in mente il finale! ^__^

Stavolta il contatore delle recensioni è schizzato come pochissime volte durante tutti i capitoli della fic! Ringrazio di cuore (mi sono scritta i nomi, ora non ringrazio gente in generale! XD) Dark_angel, Aquarion89, roxy, Sakurabell, Mew_Chicca e – stranamente mancata la volta scorsa, forse per via dello shock per la comparsa del chap! – la mia fan n° 1 Hermy6! *_* Non sapete quanto mi faccia piacere vedere che c’è ancora qualcuno interessato a questa fic interminabile che si trascina da più di un anno! *______* GRAZIE DI CUORE!

 

Alla prossima, recensite!!!

 

Ciao!

 

(Dimenticavo: per Hermy6, la storia della piuma me la sono inventata, sgancia il 10! No, scherzi a parte è sempre stata una mia specie di convinzione, ma non l’ho mai sentita da nessun altro.. qualche anno fa ho trovato una bellissima piuma bianca, troppo lunga per essere quella di un gabbiano e, mentre cercavo fra i libri un uccello della zona cui potesse appartenere, mi sono immaginata questa storia.. )

   
 
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