Tre semplici parole

Capitolo 7

Anche Callen se n'era andato, lasciando Eric abbracciato a Nell e Deeks ancora in piedi.
Il biondo non sapeva dove andare e non sapeva cosa fare quando, guardando la scrivania disordinata di Kensi, si ricordò della chiave. Si sedette, quindi, in quel caos che era stata la postazione della sua partner e, dopo aver trovato la chiave incollata sotto il tavolo, aprì l'ultimo cassetto: vi era dentro solo una scatola di alluminio come quelle per i biscotti, ma decorata in stile antico, e un pacchetto regalo.
Deeks depositò tutto sul tavolo sotto gli occhi dei suoi colleghi che osservavano in silenzio, poi prese il pacchetto e se lo rigirò tra le mani: era piccolo e rettangolare, una scatola color grigio perla e con un fiocco bianco.
La osservò ancora.
Non voleva aprirla perché avrebbe significato che Kensi se n'era davvero andata... ma non era forse così? Lui non voleva crederci ma a che scopo fingere? Non sarebbe servito a riportarla da lui.
Aprì il regalo che, con sua grande sorpresa, si dimostrò contenere due biglietti per il musical “Il fantasma dell'Opera”.
Una lacrima solitaria rigò il viso del biondo e un sorriso gli si dipinse sulle labbra: lui adorava i musical e Kensi lo sapeva benissimo; le aveva parlato per settimane di quello spettacolo lamentandosi del fatto che non era riuscito ad accaparrarsi i biglietti e lei lo aveva sempre deriso. Non avrebbe mai pensato, data la sua avversione per certi spettacoli, che gli avrebbe rimediato i biglietti, e ora invece ne aveva due in mano. Fino a qualche ora prima avrebbe dato di tutto per averli ma al momento li avrebbe regalati se fossero serviti a riportare Kensi da lui.
Rimise i biglietti nella scatola.
Sì, se li avesse ricevuti il giorno prima avrebbe fatto i salti di gioia, ma ora erano solo dei pezzi di carta senza importanza che non gli trasmettevano niente: nessuna contentezza o piacere e nessun senso di impazienza, solo tristezza perché quel secondo biglietto apparteneva ad una persona che non lo avrebbe accompagnato e che non avrebbe più rivisto.
L'agente cominciava ora a sentirsi soffocare, come se la stanza si stesse di colpo rimpicciolendo.
Sentì l'imminente bisogno di uscire da lì, di scappare dagli sguardi di Nell ed Eric e di allontanarsi da quel luogo che parlava di lei.
Deeks cercò la tasca della camicia ma si accorse di non indossarla e di avere solo una maglietta sporca di rosso. Fece per ripulirsi e si rese conto che anche le mani erano ancora leggermente sporche, quindi si alzò cercando di lavare quel sangue; strofinò, strofinò con forza, ma lo sporco era troppo e la macchia troppo estesa, si tolse quindi la maglia e la gettò a terra con rabbia. Incrociò per un attimo lo sguardo dei due amici e poi si voltò dirigendosi verso le docce della palestra lasciando tutto lì.

Non sapeva quanto fosse rimasto sotto la doccia, quando un rumore proveniente dalla palestra lo riscosse.
Deeks immaginò che qualcuno si stesse allenando e, pensando di essere rimasto troppo a lungo sotto l'acqua, uscì dalla doccia e si vestì con degli abiti presi in prestito dalla sartoria.
Si affacciò curioso di scoprire chi era a dare quei colpi violenti e non si sorprese nel vedere che si trattava di Sam; l'uomo affibbiava al manichino dei pugni così forti che Deeks non capiva come facesse a non romperlo.
Rifletté per un attimo se non fosse il caso di parlargli, ma cosa poteva dirgli?
Lui non si sentiva meglio di Sam, e poi non aveva voglia di parlare con nessuno: voleva rimanere solo e sentiva che Sam voleva la stessa cosa.
"Quando si arriva a fine giornata ognuno fa i conti con la vita a modo suo" aveva detto una volta qualcuno*, e quel giorno Deeks capì davvero il significato di quella frase.

Era il tramonto ormai, il mare leggermente mosso e la spiaggia quasi deserta.
Deeks non capiva perché era andato proprio lì, ma sentiva che era il posto giusto, il luogo adatto per restare solo con i suoi pensieri mentre il vento gli arruffava i capelli.
Ancora non aveva aperto la “scatola dei ricordi” di Kensi, era come se facendolo tutto ciò che era successo quel giorno diventasse realtà.
"Ma perché? Hai già fatto questo ragionamento!
Credi di esserti immaginato tutto?
Credi di aver immaginato Kensi ferita, o Sam che quasi ti staccava il collo, o Hetty che piangeva con te seduta a terra?
Credi che domani di risveglierai ritrovando Kensi che ti prende in giro?"

-No.- rispose lui, come se quella voce nella sua testa fosse reale.

Osservò il mare, le onde bagnare la riva e il sole che si spegneva all'orizzonte.
Avvicinò la scatola a sé e l'aprì osservandone il contenuto: dei braccialetti colorati in gomma, alcuni souvenir, qualche piccolo pupazzetto d'infanzia, la medaglia al valore del padre, un piccolo quaderno rosso che riconobbe come il diario che Granger aveva dato a Kensi dopo la morte di Clairmont**, e... quelle cos'erano?

-Bugiarda.- disse Deeks sorridendo e prendendo in mano una delle tantissime fotografie sotterrate da quel mucchio di oggetti.

Kensi aveva mentito sulle fotografie perché ve ne erano davvero tante: lei piccola ad una festa, ad Halloween, con il padre, e poi c'erano quelle più recenti: qualcuna con Hetty, con Callen, con Eric, un paio con un giovane ragazzo che pensò essere Dominic, il partner che Kensi aveva avuto prima di lui, e poi insieme a Sam e Nell. Ne prese altre che la ritraevano con la madre o sola, e altre ancora con persone che lui non conosceva; una però colse la sua attenzione: era di otto anni prima, più o meno, e Kensi sorrideva avvinghiata ad un giovane marine in divisa, bruno e con gli occhi chiari. Non aveva mai visto quell'uomo eppure lo riconobbe senza il bisogno di leggerne il nome dietro: Jack, l'ex fidanzato della sua partner che, aveva scoperto, se n'era andato senza dire nulla dopo essere tornato dall'Iraq. Quell'uomo gli sorrideva beffardo e per un minuto Deeks pensò di strappare la foto e gettarla in acqua, ma non era sua e non poteva farlo.
Con ancora un certo fastidio allo stomaco scavò nella scatola trovandovi la sua faccia: lui e Kensi sorridevano brindando al nuovo anno da una cornice color argento: era il regalo che Deeks aveva fatto a Kensi l'anno prima e, insieme a quella, altre foto di loro erano conservate in mezzo al resto.
Stava ancora ridendo per una foto di lui sconfitto in palestra da una Kensi vincitrice e soddisfatta quando scorse, tra biglietti di Monster truck e ninnoli colorati, una scatolina di tessuto blu.
Riposò gli oggetti usciti e aprì il cofanetto.

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*la frase viene pronunciata da Hetty alla fine dell'episodio 1x13 “Intrighi pericolosi”, ma non essendoci ancora Deeks a quel tempo, e non potendo quindi averla sentita dire da lei, ho convenuto fosse meglio scrivere in modo generale ''da qualcuno''.

** riferimento al diario da cecchino della puntata 3x17 “Ovunque tu sarai” (Blye, K.- part 2)

NOTA DELL'AUTRICE: bene bene, spero che anche questo terzultimo capitolo- sì, stiamo per giungere al termine, sigh!- sia di vostro gradimento. Per quanto riguarda la passione di Deeks per i musicals credo di ricordare un accenno in qualche episodio, se così non fosse, datemelo per buono per favore XD Inoltre non sono una grande esperta di musicals teatrali ma facendo una ricerca è uscito fuori che “Il fantasma dell'Opera” è uno dei più belli, ecco quindi perché ho scelto questo, non per altro XD.
Ringrazio naturalmente Toru85, Teresina, AgelessIce, Flicka_chan e Black Hawk 23 per le recensioni e gli altri che continuano a seguire la storia. Grazie e al prossimo capitolo!