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Autore: madelifje    19/12/2012    7 recensioni
Rimasi incantata a guardare i suoi occhi azzurri e i bellissimi capelli biondi. Sembrava un angelo.
Mi voltai verso mio fratello.
-Hazza, chi è?
-Sorellina, ti presento il mio amico Niall
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-Finalmente è arrivato il supplente di musica. Resterà con voi per un po' non so dirvi di preciso
La mia migliore amica disse:- Mhm, è figo il ragazzo.
Il nuovo supplente disse: -Ciao ragazzi.
Quanto a me, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca fu: -Niall?!
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-Sono incinta! -esplosi
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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Carpe this fucking diem




Gli prendo la mano stringendola forte,
e già temo il momento in cui dovrò lasciarla

-Katniss Everdeen, Hunger Games
 




Il pullman era semideserto.
Solo i soliti accaparra-posti più la gente sempre in anticipo. Tipo Sue, che si sbracciava da un sedile per farsi vedere nonostante non ci fosse quasi nessuno. Facemmo la morra cinese per il posto vicino al corridoio e vinse lei. Sbuffando, mi sedetti vicino al finestrino.
Poco dopo Louis si infilò nel posto davanti a noi e usò lo zaino per occupare quello da parte.
-Allora? Come va? –chiese, appoggiandosi alla parte superiore del sedile.
-Potrebbe andare meglio. –dissi
-Ma va’! Io scommetto che ti divertirai un mondo e ti fidanzerai con un adolescente, dimenticandoti di Niall.
Sì, certo. Come se fosse facile.
Il pullman si riempì nel giro di poco tempo: i secchioni e i poveri cristi che soffrivano il pullman davanti, i casinisti in fondo e le persone normali come noi  in mezzo/tendente al fondo, se capite cosa intendo.
Quando salirono i prof, i posti erano quasi tutti occupati.
-Bene, adesso faremo l’appello poi si parte. Il pullman deve arrivare integro a Camp Hallow, intesi? –evidentemente la English non conosceva i miei compagni.
-Camp Hallow, che nome di merda. –borbottò Sue.
E poi iniziò l’appello. Quando arrivarono a Sue Callaghan, lei si limitò a sollevare un braccio per poi risprofondare nel sedile.
-Bella Rosemberg?
Diedi un’occhiata all’orologio –Aspetti un minuto.
E infatti…
-Eccomi! -Disse Bella salendo sul pullman. Si sedette di fianco a Louis e mi fece “ciao” con la mano.
-Sì, la tua è davvero un’arte.
La Terza Guerra mondiale scoppiò poco dopo, e ci vollero le minacce dell’autista per ristabilire un minimo di ordine. Quando finalmente arrivammo, i prof erano sull’orlo di una crisi di nervi, mentre a noi studenti caddero le braccia dopo aver visto il campeggio.
Ci saranno stati una trentina di bungalow, più o meno da cinque persone. Un tendone costituiva la mensa/sala comune del campo. La cosa peggiore erano i bagni: due catapecchie minuscole, con solo due docce.
Il paesaggio, invece, era bellissimo. Il campo era a ridosso di un laghetto tra le montagne, circondato dai boschi. Dal mio bungalow riuscivo a vedere tre cascate, ma ce n’erano delle altre. Giusto, non vi ho ancora descritto il mio bungalow. Era da cinque persone. Inizialmente c’eravamo solo Bella, Sue e io. Ero già passata alla manovra del lancio della valigia sul letto, quando Gwen Lawrence aveva buttato il suo borsone sulla brandina di fronte a me. Aveva detto semplicemente “Ciao” e aveva iniziato a sistemare le sue cose. In seguito scoprimmo che nel bungalow delle sue amiche non c’era posto per lei, e così era stata spedita da noi. Per ultima, arrivò Debbie.
-Ma ciao tesori! Ho deciso che starò qui con voi, esultate!
Calò un silenzio di tomba.
-Uccidetemi. O uccidete lei, se preferite. –disse Gwen. Ho sempre stimato quella ragazza. Deborah Willer era la persona più egocentrica che conoscessi. Si dava un’importanza assurda, leccava il culo a tutti quelli “che contavano” e voleva sapere sempre i fatti degli altri. A Gwendolyn, campionessa indiscussa di riservatezza, non poteva andare peggio.
-Vado a cercare Louis! –annunciai, ansiosa di andarmene da lì. Uscii dal bungalow e mi diressi verso quelli che credevo fossero gli alloggi dei ragazzi. Invece mi schiantai contro Niall Horan, che mi afferrò per le spalle per evitare che cadessi.
-Cia… Ciao Niall. –dissi avvampando.
-Ciao Amy. Tutto bene? –Annuii –Di’ alle tue compagne di stanza di andare nel tendone principale alle due e mezza. Ah, stai benissimo con quella felpa.
Cos’era, si divertiva a mandarmi in iperventilazione? Arrossi ancora di più, se possibile, e feci dietrofront per avvisare le altre.
 
Alle due e mezza, un’esaltatissima English stava cercando di accendere il megafono davanti a tutti i ragazzi dell’ultimo anno.
-Gara di fotografia –annunciò dopo quasi un quarto d’ora.
-Verrete divisi in gruppi, ogni gruppo riceverà una busta con tutte le indicazioni. Avrete due ore di tempo. Ah, sarete accompagnati da un insegnante, per evitare inconvenienti disdicevoli.
Oddio.
Finii in gruppo con Louis e ragazzi di altre classi. Il prof di geografia mi consegnò la famosa busta, e poco dopo vidi Niall dirigersi allegramente verso di noi.
Oh, no. Non poteva essere lui il nostro accompagnatore!
Invece era davvero lui. E, con la scusa di parlare con Louis, camminò appiccicato alla sottoscritta per tutto il tempo.
-Ma scusate, un insegnante può abitare con un alunno?
Lou mi sorrise –No. Per questo abbiamo comprato anche l’appartamento comunicante, Niall  e tuo fratello abitano là.
Però, i ragazzi non erano così scemi.

Numero delle volte in cui Niall Horan ha toccato “inavvertitamente” la mia mano: 5
Numero delle volte in cui l’ho sorpreso a fissarmi: 9
Numero delle volte in cui sono arrossita per colpa sua: 14
Numero delle volte in cui Louis ha detto cose imbarazzanti sul mio conto: 8
Numero delle volte in cui avrei voluto ucciderlo: 10


No, io non resistevo così vicino ad Horan.
Mi fermai, fingendo di dover allacciare le scarpe.
Quando Lou e Niall furono a distanza di sicurezza mi rialzai e tirai un sospiro di sollievo.
-Ciao Amy. È una mia impressione o stai evitando il prof?
-Jason. In realtà io sto evitando… Louis. Si è appena lasciato con la sua ragazza ed è depresso, quindi…
Oddio, e questa da dove mi è uscita?
Jason Blake annuì come se avesse capito, e iniziò a camminare di fianco a me.
La domanda era: che diavolo voleva?
Si schiarì la gola –Ehm, senti… dopodomani ci sarà la festa di fine campo. Mi chiedevo se… sì, insomma… Ci verresti con me?
Mi bloccai. Ragiona, Amy. Non hai speranze con Niall. Lo sai. Perciò fa’ come ti aveva detto Tommo, esci con qualcuno e dimenticatelo. Jason è carino, simpatico, un po’ puttaniere forse, ma è ok.
Tuttavia quello che mi uscì fu: -Tipo un appuntamento?
Lui inspirò :-Sì, un appuntamento.
-Ok.
Eravamo arrivati alla rimessa delle barche, sull’altra sponda del lago. La nostra foto doveva raffigurare delle “emozioni”, così decidemmo di fare il bagno.
Il che significava farsi vedere in costume da Niall.
Controllai rapidamente di essermi fatta di recente i peli sotto le ascelle e, con le guance in fiamme, sfilai felpa e maglietta.
Quando passai ai jeans, tutti i ragazzi erano in acqua e non mi stavano guardando.  Mi avvicinai al bordo e infilai un piede in acqua per sentire la temperatura. Merda, era gelata. Decisi di andare a sedermi sulle assi di legno del pontile.
-Carino il costume. –Sobbalzai.
Calma! Fai un respiro profondo!
Una volta recuperato un minimo di autocontrollo mi voltai verso Niall.
-Mhm.
-Non entri?
-Ti faccio notare che anche tu sei fuori.
-Io sono il supervisore. Tu che scusa hai? –mi sorrise.
-Beh… è troppo fredda.
-C’è il trucco. –Ok, il suo sorriso non mi piaceva per niente. Stava decisamente tramando qualcosa.
Poi capii.
-Oh no.
-Oh sì.
-OOOOH NO!
-OOOOH SÌ!
Non feci in tempo a fare nulla . Niall mi sollevò, fece un passò avanti, e mi buttò in acqua. Quando riemersi, stava ancora ridendo.
-Ok, Horan, hai vinto. Adesso mi aiuti ad uscire?
Mi tese una mano, io l’afferrai e lo tirai giù (Niall era vestito). Quando riemerse, stavamo ridendo entrambi.
-Andrai alla festa di dopodomani?
-Sì –Non gli dissi di Jason, anche se avrei dovuto. La verità era che io non volevo dirglielo, perché avrebbe potuto pensare che io e Blake stessimo insieme. E non era vero.
 
 
Il nostro gruppo vinse la gara con una foto fantastica di Jason che si tuffava dal pontile.
Il giorno seguente andammo a fare trekking, e prima che me ne accorgessi era arrivato il giorno della festa.
Come scoprii quella mattina, Bella e Sue ci sarebbero andate da sole. Gwen era stata invitata da un tizio della F, mentre Debbie giurava di avere un appuntamento con un “ragazzo misterioso”.  Forse sperava di farci rodere dalla curiosità, ma non funzionava granchè. Più che altro, volevamo sapere chi fosse quel pazzo solo per potergli consigliare un bravo psicanalista.
 
In qualche modo, riuscii a sopravvivere a quella giornata ed arrivai a sera con tutti i nervi intatti, più o meno.
Faceva freddissimo, così indossai dei semplicissimi jeans neri aderenti, un top, una felpa e il mio cappello con il panda.
Jason mi aspetta vicino all’inizio del sentiero per il lago.
-Amy! Stai… bene!
Forse si aspettava vestiti o minigonne. Beh, avevo freddo, non ci potevo fare niente. E poi io non sono tipo da minigonne.
Camminammo fino al laghetto in silenzio. Ogni tanto J faceva dei commenti sul paesaggio, cose che avrebbero voluto essere romantiche ma, di fatto, non lo erano.
Jason non aveva niente di male solo che… non era Niall.
Il falò in riva al lago era più grande di quello che mi aspettavo. Tutti stavano bevendo cioccolata e arrostendo marshmallow  avvolti nei plaid. Localizzai Sue e Bella, ma non le raggiunsi per salvaguardare la sopravvivenza del mio appuntamento. Gli altri non vedevano l’ora del “dopo”, la mini-discoteca allestita nel tendone principale, mentre io avrei voluto stare così per tutta la vita.
Stavo iniziando a chiedermi dove fossero i prof quando vidi Niall, dalla parte opposta del falò rispetto a me, che parlava con Louis. Lo vidi sollevare lo sguardo, vedere me e Jason e rivolgermi un sorriso incerto. Cazzo.
Tempo mezz’ora, e le coppiette si erano imboscate mentre i poveri sfigati rimasti cercavano un modo per ammazzare il tempo. Dalla faccia di Jason capivo che aveva una voglia matta di imboscarsi, ma il mio stomaco mi urlava che non ero pronta, che lui non mi piaceva nemmeno.
-Allora, cosa ti piacerebbe fare?
-Intendi oltre a bere altra cioccolata? Va a depositarsi tutta sul fondoschiena, ma è troppo buona.
Jason rise. Forse era una risata finta. Dopotutto, lui era un bravo attore.
Ma perchè non riuscivo a comportarmi come tutte le persone normali?
Perché non riuscivo a togliermi dalla testa l’idea che quella di Niall sarebbe stata senz’altro una risata vera?
A proposito del biondo, in quel momento stava parlando con la ventiseienne prof di geografia della A. era bella, molto bella. Praticamente il 60% dei ragazzi era innamorato di lei (il restante 40% delle cheerleader e di Sue).
Cosa ti aspettavi? Ti considera solo come una ragazzina, apri gli occhi.
-J? Ti va di andare al tendone principale?
 
La musica era fortissima e le luci conferivano al tendone un’aria da discoteca country, se capite cosa intendo. Chiunque l’avesse trasformato, aveva fatto un ottimo lavoro. Io e Jason ballammo finchè non fui sul punto di scoppiare per il troppo caldo. Quando mi tolsi la felpa, mi accorsi che il cellulare stava squillando e che sul display lampeggiava la scritta “Zayn”.
Uscii per rispondere.
-Ciao, pakistano.
-Aubree Emily! Come stai?
-Diciamo bene, dai. Cosa c’è?
-Niente di che… semplicemente tuo fratello è uscito di testa.
-Niente panico, lui è nato così.
-No, questa volta fa sul serio. Lui…
Un interferenza interruppe la sua frase. In quel posto tra le montagne non c’era quasi mai campo.
-Zayn? Non ti sento più…
Dato che avevo solo una tacca, camminai un po’  per cercare di migliorare la ricezione, ma dopo qualche minuto cadde definitivamente la linea.
Al diavolo, Zayn mi avrebbe raccontato l’ultima cazzata di Harry il giorno dopo.
Tornai alla festa, con una piccola deviazione in bagno. Quando aprii la porta, trovai Debbie. In braccio a Jason. Si stavano baciando e le luride manacce di lei si stavano per infilare nei pantaloni di lui.
Avrei voluto dire qualcosa di intelligente, o almeno d’effetto. Ma tutto quello che riuscii a dire fu:
-Non ci posso credere.
Loro sobbalzarono. Quando Jason mi vide spalancò gli occhi, Debbie invece sorrideva. Lui fece un passo verso di me.
-Amy io…
-Non mi toccare. Non ti avvicinare. Non mi rivolgere la parola. Sei solo un puttaniere.
-E tu sei una puttana, Amy. Perché sei uscita con lui anche se ti piace il prof? Perché non vuoi far sapere al resto del mondo che lo fate nell’auditorium? –disse Debbie.
Un altro insulto su Niall, e le avrei tirato un pugno in faccia senza pensarci due volte. Ma le sue parole mi avevano fatto male, un male cane. Riuscii solo a sibilare un “brutta stronza” prima di girare sui tacchi e uscire.
Corsi fino alla riva del lago, dove il falò continuava a bruciare.
Aggiunsi della legna per evitare che si spegnesse e scoppiai a piangere.
Piangevo per le parole di Debbie, anche se erano solo stronzate. Io non avevo usato Jason, perché tra me e Niall non c’era niente.
Tra me e Niall non c’era e non ci sarebbe mai stato niente. Quel pensiero mi fece piangere ancora più forte.
 
Stupida. Ecco che cos’ero.
Sentii un rumore di passi, ma non riuscivo a smettere di piangere.
-Amy?
Non risposi. Non sollevai nemmeno lo sguardo.
Poi sentii delle braccia calde stringermi, e mi abbandonai completamente contro il petto di quel ragazzo. Mi accarezzava piano i capelli, senza dire niente. Poi iniziò a canticchiare.
Your hand fits in mine  like it's made just for me  - But bear this in mind  it was meant to be - And I'm joining up the dots  with the freckles on your cheeks  and it all makes sense to me  -I know you've never loved  the crinkles by your eyes  when you smile, you've never loved your stomach or your thighs the dimples in your back at the bottom of your spine - But I'll love them end lessly
Era Niall. L’avevo capito subito. Il mio cuore batteva fortissimo. Avrei dovuto staccarmi da lui, ma era una sensazione magnifica.
I won't let these little things slip out of my mouth but if I do It's you (oh, It's you)  -They add up to, I'm in love with you and all these little things
Ondeggiavamo lentamente, come se stessimo ballando.
You can't go to bed without a cup of tea and maybe that's the reason that you talk in your sleep -And all those conversations are the secrets that I keep -Though it makes no sense to me
I know you've never loved the sound of your voice on tape -You never want to know how much you weigh -You still have to squeeze into your jeans but you're perfect to me...
You'll never love yourself  half as much as I love you -You'll never treat yourself right darlin' but I want you to -If I let you know I'm here for you -Maybe you'll love yourself like I love you, oh
I've just let these little things slip out of my mouth because It's you, oh It's you, It's you they add up to and I'm in love with you and all these little things
I won't let these little things slip out of my mouth but if it's true, It's you, It's you -They add up to, I'm in love with you and all your little things.
-E’… è bellissima. –articolai dopo un po’.
-Si chiama Little things. –rispose lui.
Ci staccammo lentamente.
-Niall… grazie.
-Figuriamoci. Mi dici cos’è  successo?
Non potevo ovviamente.
-…problemi. È un periodaccio e stasera è stata la ciliegina sulla torta.
Quello che successe dopo me lo ricorderò per sempre.
Niall mi mise una mano dietro alla testa, mi attirò verso di sé e mi baciò.
Sulla bocca.
Con una dolcezza che non credevo possibile.
Sentii il mio stomaco agitarsi, mentre ero troppo stupita per reagire.
Quando si staccò non avevo idea di quanto fosse passato.
-Amy… Amy scusa… Non volevo… Anzi, volevo. A dire la verità morivo dalla voglia di farlo. Scusa. So che è sbagliato, che tu probabilmente non vuoi, che io sono il tuo insegnante eccetera, ma…
-Oh, eccome se lo volevo.
Mi fissò stupito.
Ci baciammo di nuovo, stavolta ricambiai il bacio.
A Capodanno avevo pensato che quello fosse il paradiso. Mi sbagliavo. Il paradiso era stare in riva al lago, di notte, mentre baciavo Niall e il falò ci illuminava.
 

 

Hola!
Scusate per il ritardo! Non so quante volte ho riscritto questo capitolo nel tentativo di accorciarlo, ma alla fine non ce l'ho fatta... E' lunghissimo O.O
Spero che vi piaccia comunque :)
5 recensioni per quella schifezza, vi ho già detto che vi amo? Beh, lo ripeto. Vi amo ♥
Il titolo di questo capitolo è strano. L'ho letto su una maglietta di Brandy Melville, e ho dovuto per forza riutilizzarlo da qualche parte LOL con sto capitolo ci può stare
Non vi voglio annoiare ancora, quindi mi dileguo :)
tantissimi baci,
Gaia

 
  
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