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Autore: _Kidagakash_    20/12/2012    1 recensioni
Vale, ragazza italiana che ama cantare. Presto verrà catapultata in un mondo diverso dal suo.
Leena, misteriosa ragazza che non è quella che dice di essere.
Charlie, sedicenne entusiasta di qualsiasi cosa.
Sophi e Ashley, americane sbarcate a Londra per inseguire un piccolo sogno.
E loro, i One Direction, pronti ad incrociarsi nei loro cammini.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oh, you didn't know!


 


Dal capitolo precedente:

"Solo gli occhi di Louis, seri come non mai, la stavano fissando.
E poi, sorrisero.
"Gli occhi sorridono? " si chiese, ma si rispose di si.
Perché erano la pura conseguenza del largo, bellissimo e accecante sorriso che lui le stava regalando.
Era tutto per sé, non poteva essere diversamente.
Quel sorriso che poteva illuminare l’intera stanza. Quel sorriso che effettivamente illuminava l’intera stanza.
Se non tutta la città, tutto il paese e tutto il mondo.
Ogni singola cosa avrebbe dovuto prostrarsi alla magnificenza di tale perfezione, le venne da pensare.
E in quel momento, quella tale bellezza era solo per lei.
E Vale non aveva mai visto cosa più bella in vita sua.
Il mondo le stava sorridendo."


<< Beh, che ne dite se Valentina ci canta qualcosa? Prima o poi dovremmo pur ascoltarla. >> propose Louis, tenendo sempre lo sguardo e quel gran sorriso puntati ancora su di lei.
Be’, perché non ti fai gli affaracci tuoi e chi si è visto si è visto?”, pensò lei, inevitabilmente.
I ragazzi annuirono, alcuni gridarono entusiasti ( come Niall, ma io non vi ho detto nulla! ).
Vale era così imbarazzata che tenere gli occhi puntati su Lou le sembrava l’unica cosa possibile da fare. Il che era tutto dire. Sentiva che se avesse abbassato la testa sarebbe arrossita. E lei odiava arrossire perché diceva che non voleva sembrare una ragazzina debole.
<< Vale, ragazzi. Non c’è bisogno che mi chiamate col mio nome per intero >> cominciò, stringendo i pugni mentre metteva le mani nelle tasche della felpa. Aveva sempre odiato essere chiamata col suo nome, non le era mai piaciuto granché e, per di più, a scuola nessuno la chiamava così. Ma i ragazzi non potevano saperlo, ovviamente.
<< Canterò solo se mi accompagnerete anche voi. Niall, hai la chitarra? >> il biondo annuì, si alzò e sparì dietro la porta che c’era nella stanza, la quale era comunicante ad un’altra. Tornò qualche secondo più tardi con la sua chitarra tra le mani e se la mise subito a tracolla. Si sedette accanto a lei sul divanetto e Vale gli sorrise, mimando un grazie con le labbra.
 
Well you done done me and you bet I felt it
I tried to be chill but you're so hot that I melted
I fell right through the cracks, now I'm trying to get back

 
Vale cominciò a canticchiare la canzone e appena lo fece Niall le andò dietro, strimpellando la chitarra. Tutti la guardavano, seguendo il movimento delle sue labbra, muovendo la testa a ritmo della canzone. La ragazza fece un leggero cenno d’incitamento ai cinque che erano con lei, per invitarli a cantare. E lo fecero. Chi cantava, chi rideva allo stesso tempo, chi invece, rimaneva solo fermo a guardare, godendosi lo spettacolo. E mentre tutti si divertivano un cellulare squillò.
Era quello di Louis. Vale cercò di non comportarsi da imbecille, non appena sentì che al telefono era Eleanor, la fidanzata del suddetto. A Vale piaceva Louis, ma per qualche strano ed intricato motivo, sentiva che quel ragazzo la irritava, in qualche modo. Quando lui parlava avrebbe tanto voluto dirgli di starsene zitto, perché era bello e tanto bastava, ma Vale si teneva sempre alla larga di quel genere di cose che la gente chiamava “figuraccia”, anche se con scarsissimi risultati. Si sentiva una sciocca teenager in fase di mestruo. Fuori luogo e totalmente stupida. Lou uscì dalla stanza, congedandosi e gli altri continuarono a cantare insieme a lei. Quando finirono, Louis entrò e sembrava piuttosto scontento. Se perché avevano già finito o perché la conversazione al cellulare non era proseguita al meglio, questo Vale non lo sapeva.
<< Che ne dite di mangiare qualcosa? >> domandò Zayn.
Niall guardò l’orologio e scosse la testa. << No, io non posso. >>
Tutti lo guardarono con gli occhi sgranati. Il mondo avrebbe dovuto voltarsi, Dio avrebbe dovuto rivolgergli uno sguardo scioccato, la Regina avrebbe dovuto correre e premurarsi che il biondo stesse bene. Ma solo uno di loro parlò.
<< Amico, da quando sei a dieta? >> chiese Harry.
<< Da mai, ma ho una cosa da fare >> spiegò il biondo, sorridendo. Si alzò, posando la chitarra e si affrettò ad abbracciare la ragazza. << Mi piace un sacco come canti. Lo faremo un piccolo concertino privato >> le disse e, strizzando un occhio, fece un cenno agli altri con la mano, borbottando un “a dopo”.
<< Niall che non mangia? C’è qualcosa che non va. >> esordì Liam, facendo ridere tutti.
 
* * *
 
Charlie era lì, sul marciapiede davanti allo Starbucks. Era convinta, in qualche modo, che Niall non sarebbe arrivato e che le avrebbe dato buca. Ne era totalmente certa. In fondo, perché mai avrebbe dovuto credere che il biondino avesse voluto incontrarla per davvero, soprattutto considerando tutto quel che aveva lui da fare? Mosse qualche passo avanti e indietro, guardava la gente che passava sulle strisce pedonali, attenta a non farsi mettere sotto. Persone che andavano e venivano, persone che  entravano nei caffè, nei negozi. Persone che si stringevano nelle giacche, visto che l’aria autunnale era alle porte. Gente che se ne stava semplicemente seduta su una panchina a guardare il mondo scorrere sotto i suoi occhi proprio come faceva lei. Si avvicinò ad un tizio spuntato dal nulla con un cappellino da baseball e gli occhiali scuri. << Scusi, può dirmi che ore sono, per favore? >> Questo diede un’occhiata all’orologio, e lei fece una smorfia di disappunto quando seppe l’ora. Era lì da un quarto d’ora buono e solo in quel momento erano scattate le tre. Era arrivata in anticipo e si era anche presa il lusso di sbuffare e di criticare la puntualità del ragazzo. Il tipo di fronte a lei sembrava scrutarla dietro le lenti nere. << Charlie. >> Non era una domanda, ma un’affermazione bella e buona. Come se riconosci un compagno di scuola dopo anni durante i quali hai perso le sue tracce. << Ci conosciamo? >> domandò, rendendosi conto di quanto fosse stupida quella domanda. No, non si conoscevano, non di persona almeno. Ma lei era certa che quello fosse Niall Horan.
<< Niall? >> domandò un po’ sbigottita. Se anche fosse stato vero, cioè avere il suo sogno davanti a lei senza accorgersene, non poteva credere di non averlo riconosciuto da subito.
In tutta risposta, lui sorrise e le fece cenno col capo di entrare. Si sedettero ad un tavolo e ordinarono due Frappuccini con panna e caramello e due muffin. Dire che avevano gli stessi gusti, è inutile. Niall si tolse gli occhiali e lei poté finalmente ammirarlo in tutto il suo splendore. Ah, quanto aveva aspettato per poterlo guardare negli occhi azzurri così da vicino.
<< Scusa se te lo chiedo e se risulto decisamente maleducata perché sto per chiederti altro inveca di un “come stai?” ma, come hai fatto a riconoscermi? Come sapevi che ero io? >> domandò, piena di curiosità. Si tolse la giacca e il beanie rosso dalla testa.
<< I tuoi occhi. Sono come quelli di tuo fratello Ash. Mi sono piombati nella mente non appena ti ho visto. >> spiegò lui, con nonchalance.
Charlie boccheggiò, per un momento, tenendo il bicchiere quasi vicino alla bocca. Per fortuna non aveva ancora bevuto, altrimenti le sarebbe andata la panna di traverso.
<< Mio fratello? >> domandò lei, subito. Come diavolo facesse Niall Horan a conoscere Ashton Grimmer era uno di quei misteri dei documentari in TV che guardava sempre suo padre in cui si parlava dei fantomatici misteri egizi. Aveva gli occhi spalancati per la sorpresa, tuttavia ancora incredula per le parole del biondo.
<< Si, tuo fratello. Ah, com’è andata l’audizione, a proposito? >>
Ok, questo si che era assurdo. Più assurdo del fatto che il ragazzo davanti a lei conoscesse il nome di suo fratello, più grande di lui di almeno cinque anni, il quale conduceva una vita monotona e sicuramente fuori dalla mondanità a cui era abituato l’irlandese.
<< C-credo bene..ma tu come conosci queste cose? >>
<< Tuo fratello ieri è venuto al Meet & Greet. Non lo sapevi? >> rivelò, finalmente Niall.
In quel momento realizzò di tutte le cose che aveva fatto suo fratello per lei, tutte in un colpo solo.
Quindi, a cena, le aveva mentito quando le aveva raccontato della sua noiosissima giornata di lavoro. Lui immaginava e sperava che al telefono fosse Niall ancor prima che lei vedesse sul cellulare quel numero sconosciuto? La consapevolezza del gesto che Ash aveva fatto nei suoi confronti le piombò al cervello in un attimo. Suo fratello aveva incontrato Niall e gli aveva dato il suo numero e aveva raccontato che lei non aveva potuto prendere parte al Meet per via dell’audizione? E aveva, inoltre, perso una giornata di lavoro compresa nel suo stipendio? Questi ed innumerevoli altri pensieri si dipanavano nella mente di Charlie. Agli occhi arrivarono delle lacrime inaspettate. Lacrime che scorrevano inesorabilmente sul suo viso senza che lei potesse fare qualcosa per fermarle. E sorrise, davanti all’azzurro degli occhi di Horan che, confuso, le sorrise di rimando.
<< Aspetta…tu non lo sapevi… >> affermò, tornando serio, dipingendosi una maschera di perplessità sul viso. Ci era arrivato solo in quel momento, ma ancora gli sembrava di non esserne sicuro.



Weilà!
Eccomi di nuovo.
Considerando i miei precedenti, mi sono comportata piuttosto bene, non trovate?
Ma quanto sono simpy.
Che ne dite del capitolo? Lo so, è una cacca di gnu, e non è molto lungo.
Solo che non volevo farvi attendere troppo.
Uhm, non che molti attendano, ma tant'é.
Ero proprio contenta quando ho trovato quell'unica e piccola recensione.
Ero tutta un "asdfghjkl, ti amerò per sempre". Poi vedo che sei tu.
SandyD. Ma non vale!!
Sono contenta che la storia ti piaccia, ma visto che l'avevi già recensita su FB, non conta xD
Vabbé, se non altro hai recensito e perciò, ti amerò per sempre lo stesso *_*
Che dici, sono stata più veloce? Ma HAHAHAHHAHA.
Bene, tornando a noi, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Mandatemi un segno di vita, questo corner è durato troppo.
Adios! <3
@ValentinaLuongo
   
 
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