Mi scuso enormemente per il ritardo -___________- In questo
periodo di inizio vacanza sono stata piuttosto impegnata… sono stata in
montagna e al mare anche se resterò a casa fino alla fine delle vacanze… Wow…
Mi rallegrerò con voi *o*
Dunque, voglio ringraziare tutti quelli che stanno
recensendo, sono bellissime ogni cappy che passa XD e grazie anche a chi sta
leggendo!
Dunque… vi volevo informare che tra qualche capitolo la
seconda parte sareà conclusa, 5 capitoletti, ma voglio avvertire fin da subito
che, se al termine di questa parte non avrò concluso la terza dovrete aspettare
un bel po’ (non posto mai se la fic non è conclusa e questa non farà
eccezoione!)… Bene, detto questo credo non ci sia più nulla da dirvi e… BUON
LETTURA!! XD
Ps. Mi spiace se oggi non risponderò alle vostre rec ma mi
rifarò nel prossimo!
Capitolo 18
Aprile
Da quel girono passò un
mese…
Aprile portava il compleanno
di Kagome…
Aprile portava due mesi
insieme con Inuyasha…
Aprile portava i due mesi di
Miroku e Sango…
Aprile portava le vacanze di
scuola e di lavoro…
Aprile portava l’arrivo di
Tom…
Si perché, in quel mese si
erano scritti parecchio e Kagome aveva scoperto il giorno in cui Tom, poteva
venire a trovarli.
Il 28 Aprile, data
totalmente diversa da quella che lui aveva presupposto!, e Kagome ne era stata
davvero felice. Perché??
Nelle vacanze di Pasqua il
suo ragazzo aveva proposto di andare tutti nella sua casa in montagna e quindi
Kagome, Sango e Miroku erano partiti con le due macchine il 10, per tornare il
19 e stranamente i genitori delle due ragazze non avevano detto nulla… Anzi! La
madre di Sango, era stata felicissima di sapere che i due fratelli avrebbero
passato le vacanze insieme e avevano tutti accettato con entusiasmo.
Anche se era primavera
inoltrata… lassù, c’era molto freddo e anche se la casetta era ben riscaldata con
i camini… pullover e maglioni erano all’ordine del giorno…
La “casetta”, appellativo
appena nominato, comprendeva un giardino largo tipo Gardaland, una villa a due
piani che si spartirono: Inuyasha e Kagome al secondo piano, e l’altra coppia
al primo.
I giorni passavano
felicemente tra shopping, scii, serate davanti al camino e cenette in compagnia
dove i quattro cucinavano: Kagome con Sango e Inuyasha con Miroku… Quando le
due ragazze cucinavano si poteva mangiare… diciamo così… qualcosa, quando toccava
ai due ragazzi… La prima sera dopo venti minuti le avevano raggiunte chiedendo
come si accendeva un fornello…
Comunque… oltre a loro in
quella casa non c’era nessuno ma… ogni tre giorni… arrivavano la mattina presto
i domestici che pulivano la casa e la risistemavano alla belle meglio. I
giardinieri invece erano lì ogni pomeriggio e Kagome trovava il loro lavoro
bellissimo… Sotto la finestra della sua camera c’era un roseto… di rose rosse e
bianche… e dal giardiniere con cui parlò un pomeriggio, scoprì che le aveva
fatte piantare per l’occasione Inuyasha. Quel gesto commosse molto Kagome che,
quando lo vide, gli saltò al collo con n enfasi che i due ruzzolarono a terra.
Ogni giorno che passava,
Inuyasha le dava qualche cosa… non materiale… ma quei piccoli gesti, come una
rosa al mattino sempre diversa, che le riempivano il cuore.
Lo amava, c’era poco da
fare, lo amava da morire…
3 giorno.
Martedì. Ore 21.30
La cena era appena finita e
il gruppetto ora, era acciambellato davanti al fuoco scoppiettante.
Inuyasha, era seduto sul
tappeto morbido, con la schiena appoggiata al divano dove stavano, comodamente
abbracciati, Sango e Miroku. Kagome era seduta tra le gambe di Inuyasha e
fissava le fiamme danzanti con un sorriso rilassato sulle labbra rosee.
Quella mattina Inuyasha le
aveva regalato un bellissimo vestito azzurro da usare in Giappone dove faceva
un po’ più caldo, poi, il pomeriggio erano andati a sciare. Dopo il terzo
giorno se la cavava un po’ meglio ma, mentre lei cercava di imparare, con un
severo Inuyasha come istruttore che se la rideva a ogni sua caduta, Sango e
Miroku erano andati nella pista nera alias: grande, alta, pericolosa, un incubo
e una velocità da pazzi!!! Miroku, tanto per stare in tema, alla fine si era
quasi ammazzato facendo una scivolata da manuale e poi… era scoppiato a ridere
mentre Sango era praticamente in lacrime!
Gli uomini…
Kagome rabbrividì al solo
pensiero di vedere Inuyasha rotolare sulla neve dopo una caduta di tre metri…
Il ragazzo vedendola
rabbrividire la prese per la vita e l’appoggiò a se stringendola. Lei lo guardò
interrogativa
-Hai freddo?- domandò lui
-No, sto bene- lo rassicurò
sorridendo
-Sicura?- Lei appoggiò il
viso sulla sua spalla
-Sicura- Inuyasha
improvvisamente sorrise
-La porti ancora?- domandò.
La ragazza lo fissò interrogativa e lui sfiorò la collanina con la chiave
-Sempre- precisò lei. Sango
li guardò poi scattò in piedi
-Torno subito- Sparì fuori
dalla porta e i tre si guardarono
-Che ha?- domandò Kagome
-Il bagno forse?- azzardò
Inuyasha. Kagome lo colpì allo stomaco –Scherzavo angelo-
-Prima era tranquilla- disse
Miroku guardando la porta sospettoso “Forse è davvero in bagno” Sango tornò
nella sala sorridente e mostrò loro la macchina fotografica
-Me ne ero scordata- disse
-La macchina!!! Grande Sango,
ti amo!!- esclamò Kagome
-FOTO!!!- gridò Miroku
acchiappando per la vita Sango e dando la macchina a Kagome
-Oh Miroku!!- esclamò Sango
–Vengo male nelle foto dai!!- disse cercando di divincolarsi
-Amore mio…- iniziò lui
-…vorrà dire che la terrò io e non te la farò vedere, ok?- Sango mise il
broncio e incrociò le braccia
-Non voglio farla dai….-
disse
-Mi spiace, è un ordine
superiore- commentò Miroku. Sango gli fece la linguaccia poi si sedette sulle
sue ginocchia
-Solo una- concesse
-Ok!- esclamò lui. I due si
misero in posa e, sorridendo, Kagome scattò.
L’orologio batté le 22.00 e
Inuyasha si alzò
-Signori, è ora della nanna-
-Cosa!?-
dissero tutti e tre –Ma se sono appena le 22!- protestò Sango
-Domani
ci si sveglia presto! Vieni angelo- disse lui
-Non
ho molta sonno a dire il vero- disse lei
-E
chi vuole dormire infatti?- chiese lui
-Maiale-
disse Miroku cogliendo l’allusione. Inuyasha sorrise
-Grazie-
-Mh,
e cosa vorresti fare mio eroe?- chiese Kagome alzandosi e cingendogli il collo
-Vuoi
davvero saperlo?- domandò. Lei sorrise maliziosa annuendo –a tuo rischio e
pericolo angelo…- L’avvicinò e le parlò all’orecchio. Kagome arrossì e il
sorriso le si spense. Lo fissò stralunata con il cuore che batteva furiosamente
e si leccò le labbra prendendolo per mano
-Amici
miei, ci vediamo domani mattina se resterò viva, è stato un piacere, notte-
disse veloce e iniziò a tirarlo forte verso la porta. Inuyasha scoppiò a ridere
seguendola, non prima di avere dato la buonanotte agli amici.
Mercoledì.
Ore 8.20
Inuyasha
aprì gli occhi quando sentì la ragazza accanto a se girarsi nel sonno. Si mise
una mano sugli occhi e si alzò in piedi guardando fuori dalla finestra… il
cielo era sereno e quindi optò per una bel giro in città quella mattina. Si
vestì veloce poi uscì dalla camera tornando qualche minuto dopo. Si avvicinò
quatto quatto alla ragazza e la strinse a se baciandole il viso. Lei sorrise e
aprì piano gli occhi
-Inuyasha…
buon giorno…- biascicò stropicciandosi gli occhi
-Buon
giorno angelo-
-Mh…
che ore sono?- domandò
-Le
8.30- Lei annuì e lui le mise davanti una rosa bianca. Kagome la prese e
l’annusò sorridendo
-È
bellissima… grazie- disse abbracciandolo. Lui le sistemò le coperte bianche e
la baciò per poi alzarsi
-Vestiti
che andiamo- Le disse. Kagome ubbidì poi mise la rosa insieme alle altre,
attaccate alla parete a testa in giù per farle seccare e per non farle
abbruttire.
Appena
varcarono la porta della cucina, li investì l’odore del caffè appena preparato
e delle brioche calde.
Miroku
e Sango sorrisero agli amici che si sedettero davanti a loro servendosi
-Come
mai in piedi a quest’ora?- domandò Inuyasha confuso
-Non
eri tu quello che, ieri sera, aveva detto “In piedi presto che domattina si ci
alza presto”?- chiese ironico Miroku
-Si,
ma Dio mio… sono le 8.30!!- esclamò lui. Kagome sorrise divertita poi sorseggiò
il caffè ma lo allontanò
-Chi
lo ha fatto?- chiese squadrando la brocca con il liquido nero
-Io-
disse Miroku alzando la mano –Perché?-
-Fa
schifo- lo rimbeccò Kagome guardando disgustata il contenuto della tazza. Sango
alzò il sopracciglio e ne sentì un po’
-Fa
schifo- concordò
-Grazie-
sbottò il giovane incrociando le braccia al petto frustrato. Kagome gli sorrise
e rifece il caffè
-Dove
si va oggi?- chiese a Inuyasha risedendosi vicino a lui e sorseggiando il nuovo
caffè… decisamente meno denso e zuccherato!
-Giusto!
Visto che c’è una bella giornata, potremmo andare in paese, voi che dite?-
-In
paese??- Le due ragazze scattarono in piedi e si sorrisero –Shopping shopping
SHOPPING!!!- urlarono
-Eccole…
lo sapevo! Voi donne pensate solo a quello!- sbottò Miroku squadrando Sango che
fece il viso più innocente che poteva
-Oh
amore mio…- disse lei sedendosi sulle sue ginocchia e cingendogli il collo -…ti
tocca…- Miroku fece una smorfia
-Ruffiana-
Lei annuì
-Sempre
meglio che piattola comunque- Lo riprese. Lui sorrise e Inuyasha alzò il
sopracciglio
-Ma
voi due…- I due fratelli/fidanzati lo fissarono curiosamente
-Noi
cosa…?- domandò Miroku sorpreso
-Nulla…
andiamo a prepararci và!- esclamò e si dileguò veloce facendo l’occhiolino a
Kagome. I due amici guardarono la ragazza senza parole
-Ma
che ha?-
-Si
sarà svegliato male- disse lei alzando le spalle
-Non
gliel’hai data?- azzardò il morettino.
Si
prenda nota che il giorno 14-04, sulle montagne a nord del Giappone, in un
villetta di montagna, in cucina, durante la colazione alle ore 8.40, due calci
ben assestati, partirono da due ragazze differenti, andando a colpire le due
gambe di un giovane ragazzo che lanciò un urlo così forte che, i poveri giardinieri
ignari che lavoravano beatamente, pensarono all’urlo del Diavolo dopo la
pioggia.
Mercoledì.
Ore 11.30
Kagome
si fermò davanti alla vetrina e venne raggiunta da Inuyasha con una sporta iin
mano
-Hai
visto qualche cosa di interessante?- domandò lui. Lei sorrise e scosse il capo
-No,
nulla di che- disse. Sango li raggiunse baldanzosa
-Miroku?-
domandò Inuyasha
-Oh,-
Sango rise –ha un qualche problema a camminare sai…- Kagome arrossì ma sorrise
-Povero
amico mio… potevate dargli un calcio leggermente meno potente… fra poco gli
staccate una gamba!! Quando ho sentito l’urlo credevo venisse giù il
lampadario!- esclamò
-Che
esagerato!- dissero le due ragazze –E comunque non è solo per quello che fa un
po’ fatica- disse Sango annuendo
-Gli
hai vuotato la carta di credito?- ghignò Inuyasha. Sango alzò le spalle e
scosse il capo
-Lui
mi ha detto: “Per farmi perdonare ti compro tutto quello che vuoi”…-
-Ahia!-
esclamò divertita Kagome
-…
io gli ho detto che era tutto a suo rischio e pericolo! Ma lui ha alzato le spalle
e io ho svaligiato mezzo negozio!- disse indicando il negozietto da cui era
uscita
-Oh,
ecco Miroku… poveretto- Inuyasha fece un passo indietro quando l’amico gli
raggiunse. Aveva tre sporte piene di pacchetti e pacchettini e uno sguardo
stravolto –Tutto bene?- chiese
-Tutto
ok- rispose l’amico sorridendo. Sango sorrise e gli prese una sporta
-Grazie
per avere tenuto la mia roba- disse. Kagome alzò il sopracciglio
-Solo
quella?- domandò
-Il
resto è tutto suo- disse Sango indicando le altre due sporte in mano al suo
ragazzo
-Ma
se hai appena detto…?-
-Ma
dai!!! Secondo voi farei spendere un patrimonio al mio ragazzo per una battuta
che mi va poco a genio?? Ho svaligiato mezzo negozio per lui!- disse offesa
Sango. Kagome scrollò le spalle
-Cos’hai
preso?- domandò
-Te
lo faccio vedere a casa, è una figata astronomica!!- esclamò la ragazza
–Corpetto bianco con i lacci dietro e una scollatura vertiginosa!- Inuyasha
guardò Miroku che sorrideva beato
-Ora
capisco perché glielo hai preso… e poi sarei io il maiale- sbuffò
-Tu
non comprendi- disse giovale –Sango ha un corpo così… così… e poi è così…
capito?- Inuyasha alzò le sopracciglia
-Si,
certo, come no- disse e si allontanò lasciandolo a sognare ad occhi aperti. Il
ragazzo guardò Kagome davanti alla vetrina. Indossava dei blu jenas, con una
cintura bianca in tono con il maglioncino che portava sotto la giacca di jeans
e la sciarpa rossa, i capelli erano sciolti sulle spalle e quel modo di
sfregarsi ogni tanto le mani la rendeva adorabile. Gli occhi grigi risplendevano
sotto il sole tiepido e il sorriso che aleggiava sulle labbra la rendeva
estremamente sexy. Guardò Sango e le si avvicinò parlando all’orecchio un
momento. Sango sorrise e annuì mettendo in terra la borsa. Intanto il giovane
si avvicinò alla ragazza
-Inuyasha,
mi hai fatto paura!- esclamò sorridendogli quando lui le cinse le spalle
mettendosi dietro di lei. Kagome si appoggiò contro di lui e intrecciò le dita
con quelle del ragazzo
-Inuyasha,
Kagome!!- esclamò Sango –Guardate verso di me!!-
Sorridendo
Kagome aprì gli occhi e in quell’istante Sango scattò una loro foto.
23 Aprile.
Giovedì. Ore
16.20
Kagome
alzò lo guardo dai compiti e mise via tutto sorridendo. Guardò l’orario e si
vestì velocemente
-Mamma!!-
gridò scendendo le scale –Io esco!!-
-Va
bene tesoro, divertiti con il tuo ragazzo- disse abbassando il volume della tv
-Va
bene. A stasera- disse baciandole la guancia
-A
questa sera- annuì. Finalmente dopo mesi di lavoro poteva prendersi un giorno
di assoluto relax dal lavoro e questo aveva aumentato a dismisura il buonumore
della famiglia.
Kagome
sorrise poi uscì di casa felice. Meglio di così non poteva davvero andare! Quel
giorno compiva 16 anni, Inuyasha la portava fuori tutto il giorno, Sango e
Miroku le avevano regalato un bellissimo braccialetto con le perline che aveva
indossato per l’occasione, il fratellino un bellissimo peluche a forma di panda
morbidissimo e il nonno… beh… lasciamo perdere i suoi talismani porta
sfortuna!! Prestissimo ci sarebbero stati gli esami di fine anno ma lei non era
assolutamente agitata e la sua media era abbastanza decente e non aveva,
soprattutto, debiti e poi… ci sarebbero state le vacanze estive! Immaginava già
lei e Inuyasha al mare, in piscina, a fare un viaggetto soli soletti con l’auto
del ragazzo come nel libro “Viaggio di maturità”!
Kagome
al pensiero si bloccò e scosse il capo. Forse non era una buona idea… il
protagonista Ale veniva mollato dalla ragazza prima degli esami di lui… però…
Inuyasha poteva assomigliare più a Lele piuttosto che al protagonista… visto
che Lele era un riccone ecc… Scoppiò a ridere. A Becco non ci somigliava di
certo!! Amante della letteratura e un gran secchione… come no!
I
suoi pensieri contorti vennero bloccati dal suono di un claxon. Alzò il viso e
vide sul ciglio della strada la Toyota metallizzata. Corse verso di essa e si
sedette di fianco a Inuyasha sorridendo
-Buon
giorno!- la prese in giro lui –Eri immersa in pensieri profondi? Ti ho chiamata
mille volte!- esclamò togliendosi elegantemente gli occhiali da sole. Kagome
scoppiò a ridere
-Lascia
stare… non so che potrebbe succedermi!!- Lui alzò il sopracciglio e scosse il
capo
-Ok,
non lo voglio sapere- disse leggermente spaventato. Kagome gli buttò le braccia
al collo baciandolo –Buon compleanno- disse
-Grazie.
Dove si va?- chiese agitandosi sulla sedia
-Beh,
intanto a fare merenda- disse ingranando la prima partendo –E poi…-
-Poi?-
Lui sorrise e la guardò con la coda dell’occhio
-Sei
un po’ sovraeccitata?- chiese
-No,
si vede?- Lui annuì
-Parecchio-
-È
che oggi è il mio compleanno e lo sto passando con la persona che amo, presto
arriveranno Eve e Tom, poi ci saranno gli esami e dopo la scuola finisce e poi
ci sono le vacanze estive!! Wow!! Adoro questo periodo!!- esclamò –Pensa a
tutte le cose che faremo insieme!- Inuyasha non rispose e strinse di più il
volante finché le nocche non diventarono bianche.
Mezz’ora
dopo il ragazzo parcheggiò e scese dall’auto seguito da Kagome che guardò
interrogativa la campagna intorno a loro
-Dove
siamo?-
-Molto
fuori Tokyo- disse lui prendendole la mano e iniziando a camminare
-Niente
merenda?- chiese sbattendo le ciglia
-Certo
che facciamo merenda- disse
-E
dove?- domandò
-Là!-
Inuyasha indicò un punto in mezzo a un prato illuminato dal sole
-Là?-
ripeté lei
-Là-
confermò
-Ok,
andiamo. Mi fido- Si sorrisero e lui la guidò in mezzo al prato –Oddio!!
Cos’è?- chiese lei spalancando gli occhi.
Una
tenda bianca, aperta nei quattro lati, si ergeva ritta in mezzo alla natura.
Inuyasha la guidò là sotto e Kagome fissò meravigliata il tavolino circolare
apparecchiato in porcellana con un mazzo di rose bianche al centro dentro un
vaso trasparente
-Grazie
mille, vi chiamerò quando avremo finito- Gli uomini che si erano bloccati al
loro arrivo si congedarono veloci. Kagome lo fissò interrogativa –Sono uomini
della servitù di casa mia- disse mettendole una mano sulla schiena e facendola
avanzare –Si sono offerti spontaneamente di preparare tutto- spiegò facendola
sedere. La ragazza fissò meravigliata i minuscoli ricami di fiori
-Magnifico-
mormorò
-Allora,
cosa vuoi? Abbiamo del the freddo, della cioccolata.. dimmi tu- disse
sorridendo
-Ehm…-
Lei guardò il sole battente e sorrise
-Come
ce l’hai il the?-
-Pesca
e limone- rispose
-Allora,
mio signore, se non le dispiace lo vorrei alla pesca- Lui gliene versò
un bicchiere che lei sorseggiò mentre lui si versava quello al limone riposando
poi il tutto su un tavolino imbandito di ogni ben di dio…
-Fantastico!!!-
esclamò la ragazza fissando il ruscello in penombra con più avanti una
minicascata –Come lo hai trovato?- domandò lei immergendo la mano nell’acqua
cristallina
-Oh
beh… ho cercato un po’ in giro… sai com’è!- esclamò. Lei lo fissò ma il ragazzo
l’agguantò per la vita mettendola a sedere sulla sue ginocchia. I due rimasero
abbracciati per un po’ di tempo.
Quel
silenzio sembrava quasi surreale…
Inuyasha
fissò lo scorrere regolare dell’acqua ripensando alle parole di Kagome sui
progetti per l’estate… Cosa poteva fare ora? Il pensiero di tradirla… di
abbandonarla… di farla soffrire… lo facevano stare male, ma come poteva tradire
suo padre? Lui che lo aveva cresciuto…
Ma
lei era così… lo aveva tanto cambiato da un mese fa che ora la considerava
essenziale per la sua vita… cosa poteva fare? Non voleva abbandonarla, non
voleva lasciarla ma doveva ubbidire al padre, non c’era altro modo…
Forse
se glielo avrebbe detto lei avrebbe capito?
Le
parole di Miroku lo colpirono come un fulmine durante la tempesta.
Avrebbe
fatto meglio a lasciarla perdere… avrebbero evitato di soffrire ma avrebbe
perso tutto quello che Kagome gli aveva dato in quel mese… il suo piccolo
angelo… il suo delicato fiore sbocciato ma ancora un po’ acerbo… non lo avrebbe
visto maturare… e forse sarebbe
maturato troppo in fretta se lui le causava quel dolore mortale…
Doveva
dirglielo
Niente
segreti
Lei
doveva saperlo
-Kagome?-
Lei lo guardò sorridendo
-Dimmi-
Lui le sfiorò con la mano la fronte stringendola forte per la vita –Inuyasha?-
-Kagome
io…- Si bloccò. La ragazza aveva il batticuore. Cosa voleva dirle? –Io… volevo
dirti che io… che sono…- Si portò una mano al viso disperato.
E
se l’avesse persa prima del tempo? Se non lo avrebbe più voluto rivedere?
-Cosa
ti succede, amore mio? Lo sai che puoi dirmi tutto- disse lei cercando di
rassicurarlo ad andare avanti. Lui la guardò e sorrise
-Sono
solo felice che tu sia qua vicino a me- disse lui stringendola. Kagome si
illuminò e gli buttò le braccia al collo
-E
ci sarò per sempre amore mio… non ti lascerò mai!-
Quanto ero stupida da 1 a 10?
Bah! 10000?
Quanti viaggi mi ero fatta
Quante illusioni
E alla fine lui…?
Ora so cosa voleva dirmi in quel momento…
quando io ho pensato che era così carino,
così timido,
da non riuscirmi a dire “Sono felice che tu ci sia…”,
in realtà
voleva solo dirmi le parole che udii, ma non da lui…
Giovedì. Ore 20.30
Kagome lo strinse un ultima
volta poi scese dall’auto allontanandosi. Inuyasha sorrise poi ripartì. La
ragazza corse su per le scale poi aprì la porta di casa
-Sono tornata! Mamma!
Nonno!- esclamò togliendosi le scarpe veloce
-Ciao tesoro- disse la donna
affacciandosi dalla porta della cucina -È andato tutto bene?- chiese
-Si, è pronto?-
-Ci manca poco, lavati le
mani e torna-
-Ottimo- Kagome si dileguò
sorridendo poi chiuse dietro di se la porta della camera scoppiando di
felicità. Dalla borsa prese fuori la cornice dai ricami floreali e guardò
l’immagine con una risatina, la foto di loro due lassù, in montagna. La strinse
al petto poi la adagiò sul comodino allontanandosi per andare a cenare,
passando davanti alle rose capovolte, ormai secche.
Venerdì. Ore 22.37
Kagome entrò nella stanza e
prese la giacca mettendosela veloce
-Ci vediamo domani, ciao
Mikado- disse alzando la mano e guardando l’orologio “Maledizione! Guarda che
cavolo di ora è!”
-Kagome?- Lei si bloccò è
fissò gli occhi del ragazzo. Erano troppo belli…
-Dimmi- disse lei
-Senti vorrei… finire il
discorso- disse
“Discorso… che disc…ah!”
L’immagine di lui che la fermava le tornò vivido. Con tutto quello che era
successo dopo… se ne era totalmente scordata! –Non capisco… che discorso?-
mentì
-Kagome ascoltami per
piacere- Lei annuì ma fece un passò indietro verso la porta. Lui alzò le mani
–Non ti faccio nulla giuro- disse e lei si fermò respirando pesantemente
–Ascolta Kagome… all’inizio pensavo fossi solo una ragazzina… ma ora… già da un
po’ io… io ti amo- A quelle parole lo stomaco della ragazza fece una lunga,
lunghissima caduta, in un baratro senza fine, pieno di orrori… -Lo so che hai
il ragazzo, lo so che lo ami ma… volevo solo dirtelo e sappi che non rinuncerò,
quello che provo non cambierà la nostra posizione lavorativa, saremo solo due
colleghi- Kagome si stropicciò le mani dietro la schiena nervosa e imbarazzata
“E ora?” Si leccò le labbra
e sospirò –Mikado… io… ti considero solo un amico… di cui posso fidarmi… ma…
non ti voglio bene nel senso che dici tu-
-Lo so-
-Non ti fissare con me, mi
fa piacere ma… trovati un’altra ragazza, il mio cuore è già occupato- mormorò
-Kagome- sorrise –Non puoi
chiedere a un cieco se la mela è verde o rossa… non puoi chiedere a me di
trovarmi un’altra e di scegliere, perché la mia risposta è… palese…- disse. La
ragazza strinse i pugni
-Mi spiace ma io non posso…-
La ragazza corse veloce fino
alla stanza di Inuyasha e si buttò tra le sue braccia quando lo vide. Il
ragazzo sconvolto le alzò il viso
-Kagome…?-
-Inuyasha- mormorò lei con
gli occhi lucidi
-Cosa c’è? Ti è successo
qualche cosa mentre venivi qui? Ti hanno guardato??- chiese spaventato e
irritandosi al solo pensierio. Lei sconcertata lo guardò
-Cosa?-
-Dico a te “cosa?”! Perché
sei così stravolta?- Lei sorrise stringendosi a lui con tutta la forza che
aveva
-Perché sono felice-
commentò. Lui sospirò
-Mi hai fatto prendere un
colpo, non farlo mai più- disse solleticandole il fianco. Lei scoppiò a ridere
-Ok ok… scusami…- disse
allontanando la mano. Lei fissò i libri sulla scrivania del ragazzo e sorrise
–Ti sei messo seriamente a studiare eh?-
-Beh… tra due mesi c’è
l’esame no? Qualche cosa di mio devo farlo- disse annuendo. Lei fece una
smorfia
-Peccato… non potremo
vederci tanto spesso in quel periodo…- Gli occhi le si illuminarono –Ma avremo
l’estate! Ci pensi?? Andremo al mare e in piscina… che bello! Ci andremo con
Sango e Miroku qualche giorno e poi soli, sarà bellissimo vedrai- disse con gli
occhi che brillavano. Lui sorrise lentamente –Ah, tra quattro giorni arrivano
Tom e Eve! Non vedo l’ora!- esclamò saltandogli al collo –Gli ho scritto che li
andrò a prendere in aeroporto, non ti scoccia vero?- chiese. Lui scosse il capo
-No. Potremo andarci
insieme, con Miroku e Sango- propose -Poi gli facciamo appoggiare i bagagli e
giriamo per la nostra bellissima città!-
-Davvero mi accompagneresti
a prenderli?- domandò lei –Non te l’ho nemmeno chiesto perché credevo avresti
detto di no- Lui le sfiorò il naso con il proprio
-Certo… ti vengo a prendere
in macchina, a che ora arrivano?- Lei sorrise
-Appena noi usciamo da
scuola, dovrebbero arrivare circa alle 14.20- Lui annuì
-Mh, l’aeroporto è lontano…
potrei venire a scuola in macchina… ti piacerebbe se ti venissi a prendere la
mattina?- chiese. La ragazza spalancò gli occhi
-Oh mio dio- proclamò
-Perché mi fissi in quel
modo? Non sono un alieno- affermò confuso
-Tu… dove hai messo il mio
ragazzo?- chiese lei guardinga
-Kagome… che caspita stai
dicendo?- domandò sempre più confuso
-Tu, il gran capo… abbandoni
la tua moto per un giorno…- ribadì –Pensa a tutte quelle giovani fanciulle a
cui spezzerai il cuore, quando non ti vedranno arrivare sulla tua moto
fiammeggiante- Si mise una mano sul cuore teatrale –Si spezzerà il cuore ad
ognuna di loro, già immagino la forte delusione-
-Che sciocca- disse
scrollando le spalle il ragazzo. Lei sorrise
28 Aprile
Martedì. Ore 8.20
L’arrivo in macchina della
nuova coppia tolse ogni dubbio a chi, aveva da sempre sospettato qualche cosa.
Il primo a scendere era
stato Inuyasha tra lo stupore generale. Da quando aveva la macchina?
Soprattutto quella, macchina?
Una bellissima, nera,
lucidissima e risplendete di luce propria, Ferrari. Una Ferrari! Presente
quella macchina sportiva, con cui corrono nelle gare automobilistiche con solo
la differenza che era nera e sopra la portiera del guidatore in rosso c’era
scritto COBRA? Ecco!
Il ragazzo, comunque, senza
preoccuparsi minimamente di essere guardato da tutta la scuola, alias 3000 paia
d’occhi, aveva aperto la portiera facendo scendere, niente popò di meno che,
Kagome Higarashi tenendola per mano.
Da che tempo immemore
Inuyasha teneva per mano una ragazza?
Choc.
C’è, anche, chi si chiedeva
se avesse mai preso sua madre per mano.
Ma come noi ben sappiamo non
è mai stato possibile.
Forse è questa una
conseguenza?
Non lo potremo mai sapere…
Insomma, torniamo a noi… e
alla povera Kagome che, se avesse potuto, sarebbe sprofondata sotto tanti,
molti, tantissimi, infiniti metri di terra.
Diciamo così. Quando aveva
visto quella Ferrari avvicinarsi, non aveva ben compreso chi c’era alla guida,
troppo intenzionata a pensare come sarebbe stato farci un giretto sopra. La
sorpresa l’aveva avuta, eccome! Inuyasha togliendosi gli occhiali da sole,
aveva sorriso con negli occhi una luce strana… lo stesso pericoloso scintillio
quando la sua pericolosa mente pensava a qualche cosa di terribile.
Purtroppo Kagome aveva
sottovalutato il suo ragazzo e la sua mente diabolica, perché non era stato
terribile, era stato catastrofico!
Aver compreso cosa significava
andare a scuola con lui, in un primo momento l’aveva intimorita, ma poi la cosa
non le era più di tanto dispiaciuta ma ora, il pensiero di andare a scuola con
QUELLA macchina, le faceva ribaltare lo stomaco!
Come aveva osato, quel
demente, portarla a scuola con QUELLA macchina, mettendola sotto l’attenzione
di tutti più di quanto non volesse?
L’esibizionista, bastardo…
sempre a farsi riconoscere lui!!
In un primo momento si era
totalmente rifiutata di salirci, cercando una via di scampo e, immaginarsi di
poter rovinare con il suo peso o i suoi piedi, l’angolino di macchina che
doveva occupare, non migliorava di certo tutta la situazione.
Erano rimasti 10 minuti
fermi mentre lei reticente si ribellava e lui che cercava di convincerla. In
pratica erano arrivati ancora più in ritardo a scuola, sulla Ferrari e
mettendosi al centro dell’attenzione molto più di prima: un catastrofe, per
l’appunto.
-Inuyasha?-
-Si angelo?-
-Tu sei consapevole vero…
che con questo hai segnato la mia morte?-
-Ma che dici? Questo ha
messo bene in chiaro le cose- disse sicuro
-Oh ti prego- sbottò lei
–Volevi solo metterti in risalto-
-No!- Si guardarono e lei
alzò il sopracciglio
-Negalo se ci riesci-
-Non volevo mettermi in
risalto- disse lui
-E allora perché non sei
venuto con la solita macchina, parcheggiandola nel parcheggio invece di in
mezzo al cortile della scuola?- chiese
-Parcheggio sempre tutto qua
e poi, mica potevo venire con quella! È orrenda, ho comunque una immagine da
difendere!-
Appunto, dite se questa non
è voler mettersi al centro dell’attenzione
Kagome alzò gli occhi al
cielo esasperata
-Dai andiamo, la lezione è
cominciata- disse lei iniziando a tirarlo
-Dio mio… sei così ansiosa
di andarci?-
-Lo faccio per te, amore
mio, non eri tu quello che voleva mettersi a studiare seriamente?- Lui fece una
smorfia
-Ok, ok… andiamo, ma con
calma-
Inuyasha, dopo aver
accompagnato Kagome in classe, si diresse verso la propria aula felice quando,
improvvisamente gli vibrò il cellulare. Pensando subito chi fosse lo aprì e
lesse il messaggio: Miroku
Inuyasha,
ricordati:
quando arriverà quel girono,
io non ti dirò le fatidiche parole
“te lo avevo detto”,
tanto per non essere cattivo sai…
ma sappi,
comunque,
che te l’avevo detto.
Quindi, quando tu lascerai la piccola Kagome
ricordati codesto messaggio
e se verrai da me
con la coda tra le gambe
disperato,
perché lei non vuole più vederti…
beh, allora io ti dirò
“Caro il mio Inuyasha, ti sei messo nella merda
già ad Amsterdam,
quando già allora,
ti avevo detto di allontanarla da te e
di starle il più lontano possibile”
detto questo applaudirò e concludendo dirò
“Complimenti”
Comprendi?
Inuyasha strinse il
cellulare tra le mani, cancellò il messaggio con le labbra serrate e fissò per
lunghi momenti il muro. Guardò il cellulare e lo lanciò contro il muro andando
a rompersi definitivamente a terra.
La scuola era finita.
Le due ragazze uscirono
dalla classe sospirando e si dileguarono veloci in cortile dove, davanti alla
macchina, li attendevano già Miroku e Inuyasha.
Kagome strinse il braccio
del ragazzo e guardò l’amica
-Allora ci vediamo dopo
all’aeroporto- disse
-Si, a dopo!- I due si
allontanarono e Kagome sorrise a Inuyasha
-Dai saliamo- disse lui
senza corrispondere. Kagome ubbidì preoccupata e Inuyasha partì veloce
-Cos’hai?- chiese lei
sfiorandogli appena il braccio
-Niente, sto bene angelo-
disse rilassandosi un poco e sorridendole. Le sfiorò la guancia –Non ti
preoccupare, ok?- Kagome annuì e guardò il paesaggio scorrere davanti a lei.
L’aeroporto, era fuori
città, in uno spiazzo completamente deserto. Così, risultava più comodo
atterrare e non erano intralciati da chissà quale problema esterno. Era
spazioso con un parcheggio tutto suo, molto ampio e perennemente zeppo, trovare
da parcheggiare, infatti, risultò più difficile del dovuto.
Mancava mezz’ora all’arrivo
di Tom e la ragazza non stava più nella pelle.
Il solo pensiero che di lì a
pochi minuti lo avrebbe strinto… la mandava in agitazione!
-Kagome ti calmi per
piacere!?- domandò seccato Inuyasha nel vederla guardare l’orologio –Ti giuro
che da dieci secondi fa non è cambiato nulla!-
-Sono troppo agitata- disse
lei alzandosi in piedi. Lui l’agguantò e la fece sedere sulle sue ginocchia
-Ora sta qua buona e
aspetti- ordinò lui –Ok? Dai angelo, calmati- Lei annuì
-Si, hai ragione, ora mi
calmo- disse. Il ragazzo si rilassò sulla sedia –Ma dici che così sto bene?-
chiese lei guardando la divisa scolastica –Non credo sia molto bello… oh
maledizione! Perché non mi sono presa dietro un cambio?- chiese imprecando.
Inuyasha alzò gli occhi al cielo
-Sango e Miroku?- domandò
lui. Lei scrollò le spalle
-Staranno cercando da
parcheggiare no?- Lui annuì e l’alzò
-Va bene, vieni con me.
Aspettare è inutile- Le prese la mano
-Dove vuoi andare?- chiese
lei seguendolo felice di non rimanere seduta
-Prendiamo il cambio- disse
lui come se fosse ovvio entrando in un negozietto
-Inuyasha, mi hai già preso
troppa roba!- esclamò lei facendo un passo indietro –Vado bene anche così
davvero-
-Sciocchezze, ti compro
decine e decine di capi se vuoi- disse lui dandole in mano qualche capo
–Provali- disse indicando il camerino
-Inuyasha io…-
-Ti ci porto dentro io?-
Kagome si chiuse veloce in camerino e lui fece un sorrisetto appoggiandosi al
muro e sbirciando attraverso la tenda.
Alla fine, Kagome ne uscì
con una maglia nera con una stampa bianca sul davanti, la cintura in tono e un
paio di jeans strappati e schiariti nel davanti
-Spero per te che questa
sarà l’ultima volta- lo riprese lei
-Ragazzi!- I due si girarono
–Giù era un casino a parcheggiare- disse Sango appena li ebbero raggiunti
-L’aereo?- domandò Miroku
-Atterra tra cinque minuti-
li informò Inuyasha guardando l’orologio
-Basta solo aspettare- Si
sedette e Kagome si mise vicino a lei affiancata da Sango che le fece i
complimenti per l’acquisto. La ragazza di rimando non rispose
-Oh, insomma!! Ma quando
arrivano?- chiese Kagome pochi minuti dopo. Inuyasha esasperato la guardò
-Angelo… per piacere…
siediti e aspettiamo ancora un po’- Lei si sedette e lo guardò
-Uffa!-
-Cosa?- chiesero i tre
-Che ore sono?- domandò
Kagome al ragazzo
-Le… 14.34… Il nostro aereo
era leggermente in ritardo-
Quella voce.
No, non era possibile.
Meccanicamente, Kagome
guardò davanti a se e quello che vide la spiazzò totalmente.
Tom, era ritto in piedi
davanti a loro. I capelli biondi leggermente più lunghi, sfioravano la giacca
di jeans, aperta per i primi tre bottoni, faceva intravedere la scollatura a V
della maglia, i pantaloni neri e un paio di scarpe da ginnastica, gli occhi
azzurri erano accesi di una luce calda. La mano destra era appoggiata a un
valigione enorme e la sinistra teneva quella di Eve, una Eve bellissima e
sorridente. Anche lei portava le scarpe da ginnastica, gli scaldamuscoli neri e
una gonna lunga di jeans le fasciava dolcemente i fianchi, la giacchetta chiusa
e i capelli rossi che erano raccolti da due fermagli ai lati della testa.
-Tom, Eve!- Sango scattò in
piedi e li abbracciò, Miroku felice, strinse la mano a Tom
-Benvenuto- disse
-Grazie mille. Vi trovo in
forma, tutto bene?- Miroku sorrise
-Benissimo, grazie-
-Ciao Eve- Sango strinse la
giovane a se
-Sango, ciao. Come stai?-
chiese la ragazza
-Bene, tu?-
-Io? Il solito, forse
meglio- disse mentre le si delineava sulle labbra un sorriso di vittoria
-Devo preoccuparmi?- chiese
divertita Sango
-Ti spiegherò tutto più
tardi-
Inuyasha guardò Kagome
pietrificata
-Dai, non vieni?- chiese lui
-Non riesco a muovermi-
confidò lei. Inuyasha si alzò e la prese per mano
-Dai sciocca- La alzò e lei
fece qualche passo verso Tom che le sorrise
-Ciao Principessa-
-Ciao Tom- mormorò lei non
riuscendo a distogliere lo sguardo. Ci fu qualche attimo di silenzio poi lei o
abbracciò forte e lui corrispose –Benarrivato-
-Grazie Kagome- Lei si
allontanò leggermente poi abbracciò Eve
-Benvenuta-
-Grazie, come stai Kagome?-
domandò la giovane facendo un passo indietro
-Benissimo, tu? So che ti
stai facendo valere con il padre di Tom, vero?- Eve scoppiò a ridere mettendosi
le mani sui fianchi
-Ebbene si! Quel troglodita
scalpita come un dannato da mattina a sera!!- Tom alzò il sopracciglio
-Immagino che tutta questa
sua ilarità sia dovuta al fatto che hai menzionato mio padre- immaginò
-Già- Annuì lei
-Mio Dio… adesso parte in
quarta e non smette più di ridere- disse lui grattandosi la nuca esasperato
–Eve, amore mio, ti prego, riprenditi, contieniti- Eve scosse il capo e si
appoggiò a lui
-Scusami…- disse
riprendendosi –Allora, adesso?-
-Beh, dovete appoggiare i
bagagli no?- chiese Miroku.
I due annuirono e Kagome
propose che salissero in macchina con lei. Quando arrivarono all’auto Eve fece
un lungo fischio di apprezzamento e Tom ridacchiò
-Beh che c’è?- chiese
sorpreso Inuyasha
-Oh, nulla… bella macchina,
nuova?- domandò il ragazzo
-Fatta su misura- Kagome
sorrise e si sedette al suo posto. I due annuirono e si sedettero nei sedili
dietro –Ma senti una cosa, hai sentito Naraku o Kikyo in questo periodo?-
chiese lui mettendo in movimento il mezzo
-Non so nulla da un tot di
tempo- gli confidò –Credo che ora vogliano stare molto più attenti, non si
faranno beccare facilmente questa volta!- Inuyasha annuì e sorrise a Kagome che
corrispose tristemente.
-Stai scherzando!?- Sango
scoppiò a ridere e si appoggiò una mano sulla pancia cercando di trattenersi.
Eve la seguì
-No, ti giuro! Quando lo ha
scoperto… credevo gli sarebbero scoppiate le coronarie- disse
-Certo che potevate trovare
un modo più delicato per dirgli che vi sposavate- osservò Kagome
-Oh beh, diciamo che non
abbiamo pensato più di tanto alla sua incolumità- affermò Tom alzando le spalle
e stiracchiandosi sulla sedia al sole.
Kagome lo guardò sorridendo
e sorseggiò il suo the freddo alla pesca. Non poteva ancora crederci, stava
trascorrendo dopo quasi due mesi un pomeriggio con Tom, in Giappone! Avrebbe
urlato di gioia dalla felicità.
Inuyasha sorrise nel vederla
così felice e le passò un braccio sulle spalle. Lei si appoggiò a lui contenta
e guardò i pacchetti e le sporte ai piedi di Eve. Aveva fatto uno shopping
sfrenato dentro un centro commerciale e lei con Sango si era divertita da
morire a consigliarle di tutto
-A proposito!- Eve sbatté i
palmi sul tavolino che ondeggiò e tutti la guardarono preoccupati
-Cosa succede?- chiese
Inuyasha
-Oh beh…- Eve li guardò
imbarazzata –Ecco mi chiedevo se Sango e Kagome… ecco…- Le due amiche si
guardarono -…se volevano… oh insomma! Volete essere le mie damigelle al mio
matrimonio?- gridò quasi arrossendo furiosamente. Sango e Kagome si indicarono
-Noi?- chiese. Tom sorrise.
Kagome fece stridere la sedia dietro di se alzandosi
-Accetto Eve! Accetto
accetto accetto!!- esclamò euforica –Sarà bellissimo, fantastico! Non vedo
l’ora!!- Sango annuì
-Ma certo, lo farò più che
volentieri- disse sorridendo. La promessa sorrise
-Grazie, ne sono felice-
-Sarei onorato di
partecipare- disse Miroku sorridendo alla ragazza
-Non sappiamo dove lo faremo,
ma se sarà lontano… sarò felice di pagarvi viaggio e alloggio, a tutti e
quattro si intende- intervenne Tom.
Inuyasha si guardò
interessato le scarpe scostando un po’ di polvere davanti a lui distrattamente.
Miroku sorrise ma, inconsapevolmente, il suo sguardo si posò sulla figura di
Inuyasha che continuò a guardare altrove.
La sera era giunta e con
essa l’arrivederci dei due gruppi
-Continua a scrivermi ok?-
Kagome sorrise
-Anche tu- rispose
-Beh, grazie per la
splendida giornata- disse Eve con un leggero cenno del capo –Spero di rivedervi
presto-
-Anche io lo spero- disse
Sango prendendole la mano stringendola –Lo spero davvero- La ragazza sorrise
poi salutò il resto del gruppo.
Kagome strinse forte Tom
sospirando
-Se penso che ti rivedrò tra
un anno- mormorò
-Ci rivedremo prima- promise
Tom alzandole il viso –Lo prometto- Lei sorrise
-Mi fido, allora aspetto una
tua lettera e una tua prossima visita che spero cada di Domenica- disse
facendogli l’occhiolino
-Provvederò- disse
allontanandola. Guardò Miroku che stava salutando Eve e si schiarì la voce
–Scusate ma… il suddetto cavaliere dall’armatura splendete, rivorrebbe indietro
la sua ninfa dei boschi se è possibile- disse ironico. Eve scoppiò a ridere
seguita dal gruppo
-Armatura?- chiese divertita
lei avvicinandosi al proprio ragazzo –Oh amore mio, ti immagino- disse lei
ridacchiando e appoggiando la fronte alla sua spalla divertita
-Ah, non mi credi vero
furbastra? Dubiti della mia… parola?- chiese
-Mai- Eve alzò le mani
-Ah, credevo volessi
sfidarmi- disse lui scrollando le spalle
-Ti vorrei ricordare… che
paparino tuo, mi ha sfidato e sta perdendo un mucchio di colpi-
-Ti vorrei ricordare, che io
non sono mio padre- I due si squadrarono e il gruppo li fissò
-Ottimo, dopo questo scambio
di opinioni sarà meglio andare a casa, inizia a fare parecchio freddo mh?-
Kagome si sfregò le mani
-Allora alla prossima!-
esclamarono i due promessi sorridendo e prendendosi per mano affettuosamente
–Ciao a tutti-
-Ciao Tom! Ciao Eve!- Il
gruppo si allontanò verso le macchine e i due fidanzati si diressero nella
direzione opposta
-Sono proprio felice che
abbiano accettato tutti- disse lei sorridendo felice. Tom pensieroso si fermò
-“Tutti”?- chiese –Io non
direi- Eve lo guardò
-Che intendi? Hanno accettato tutti
di venire- Tom scosse il capo
-Amore mio, io ho sentito
solo tre si…-
Inuyasha salì in macchina e
diede la buonanotte agli amici
-Ci vediamo con gli altri al
solito posto Miroku-
-Ok, buonanotte ragazzi-
-Ciao Kagome!!-
-A domani Sango, ciao
Miroku!- Kagome sventolò la mano poi si appoggiò al sedile distrutta
-Basta, voglio andare a
casa, voglio farmi un bagno, voglio dormire, voglio…-
-Stop angelo, ti porto a
casa ok?- Kagome chiuse gli occhi
-Grazie- Inuyasha partì con
l’auto e si avviò verso la casa della ragazza.
ANTICIPAZIONI: Capitolo 19-
[-Una spiegazione? UNA SPIEGAZIONE!? Te la do io la spiegazione!! Come hai
potuto tenermelo nascosto!? Come avete potuto?? E Kagome, eh?? Dimmelo
accidenti a te invece di rimare zitto!! Dove diavolo ce l’ha la testa quell’idiota
di Inuyasha!?!? Due anni fa maledizione!!-]
A PRESTOOOOOO!!! XDDD