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Autore: Diana924    21/12/2012    1 recensioni
Dopo sei mesi dalla morte di John Carr Elisabeth Norbert torna a Londra. Ad attenderla c'è una lettera che le fa capire che il suo lavoro è in pericolo. Terrorizzata torna immediatamente a Seaton, lasciando il suo bordello maschile a Liam, sorvegliato dal giovane William von Strock, ancora poco avvezzo a simili cose.
Ma c'è un altra ragione se Elisabeth, detta Lizzie, è dovuta partire, molto personale: Lizzie è incinta, e diversamente dalle altre volta non sa chi è il padre.
[ sequel di " Lady Elisabeth e un caso complciato, è caldamente consigliato di leggerla per comprendere la storia ]
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra
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Harriet nacque la sera del 27 dicembre 1877, quattro ore dopo il tea delle cinque.

Quando si era alzata quella mattina Elisabeth Norbert si era sentita come sempre: stanca ma allo stesso tempo piena di energia. Era entrata nel nono mese, almeno credeva, e quindi era possibile che il bambino sarebbe nato i primi di gennaio o in quegli ultimi giorni. Pertanto come i giorni precedenti aveva consumato con calma la colazione con i suoi figli e si era accorta che Alfred le appariva triste, era sempre triste quando il giorno prima Liam se ne andava ed era in quei momenti che lei si sentiva in colpa per tutto, ma non rimpiangeva nulla, né il suo lavoro né i suoi figli.

Aveva poi discusso con Gwen e poi aveva affidato i bambini a Mr Roberts per le lezioni come ogni giorno e si era seduta sulla poltrona a leggere con Georgiana sul tappeto che giocava e la stessa Gwen che ricamava sull’altra poltrona.

Fu verso le undici che avvertì una sensazione che conosceva bene avendo partorito altre tre volte ma era in anticipo pensò distrattamente.

Gwen che si era alzata nel sentire l’urlo strozzato dell’altro la raggiunse gettando all’aria il centrino: c’erano questioni più urgenti di quel centrino adesso. << Georgie, vai da Mr Roberts e avvisalo di andare in città e di avvisare il dottor Porter che era uno dei pochi a sapere la verità su di lei, o almeno gran parte della verità.

La bambina era subito corsa ad avvisare Mr Roberts mentre lei aiutava Elisabeth a salire le scale a distendersi sul letto per poi tornare al piano inferiore e abbracciare i bambini che iniziarono a farle mille domande sul perché il loro insegnante se ne fosse andato e su quando sarebbe tornato, domande a cui lei cercò di rispondere meglio che poteva data la loro giovane età.

Il dottor Porter arrivò per sua fortuna verso mezzogiorno così affidò i bambini alle cameriere e lo condusse personalmente nella stanza di Mrs Norbert.

<< E’ troppo presto Paul, è troppo presto >> lo accolse Elisabeth che era distesa sul letto e respirava profondamente. << Dottore, l’affido a voi, io sono con i bambini >> disse Gwen prima di uscire e chiudere la porta con discrezione.

<< Mrs Norbert,  quando avete concepito il bambino? >> chiese Paul Porte mentre le si avvicinava. << A marzo, o era febbraio >> rispose Elisabeth che si era tirata a sedere sul letto. << E com’è possibile che una vedova come voi sia in procinto di partorire? >> le chiese il dottore con tono accusatorio, aveva sempre creduto che Elisabeth Norbert fosse una donna perbene e invece era una donnaccia senza pudore.

<< Non importa quello Porter, e ora datemi quel benedetto cloroformio >> gli ordinò Elisabeth. << Ma perché non … avete rimediato in un altro modo? >> chiese il dottore mentre preparava l’occorrente. << Perché no, e perché ho dei validi motivi, e ora dammi quel cloroformio >> gli ordinò lei.

Non aveva mai sofferto in quel modo, eppure era immersa nelle nebbie dell’incoscienza e obbediva meccanicamente agli ordini del dottor Porter, eppure soffriva, come se il bambino dopo qualche minuto avesse avuto un ripensamento e volesse restare dentro di lei e lei avvertiva sempre di più quel dolore, un dolore che non aveva provato le altre volte.

Fu solo la sera, dopo che Gwen aveva messo a letto Alfred, Charles e Georgiana che finalmente il dottor Porter riuscì a farla partorire, con l’aiuto di Gwen che era subito corsa da lei a chiedere spiegazioni e le parve di sentire che il bambino si presentava di traverso e quindi il dottor Porter temeva di causare danni a entrambi, tra cui la sterilità di questa donna che non ha avuto rispetto per il suo defunto marito, furono le parole del dottore.

<< Lo faccia e basta >> urlò Gwen poco prima che perdesse i sensi sperando che fosse solo un incubo da cui si sarebbe svegliata quanto prima.

Quando rinvenne grazie ai Sali si rese conto che Gwen aveva tra le braccia un esserino che piangeva debolmente. << E’ una femmina, e ha … gli occhi celesti >> disse Gwen porgendole la bambina. Tutti i bambini i primi minuti avevano gli occhi celesti si ripete lei mentre osservava sua figlia. Indossava già una cuffietta bianca sulla testa e con delicatezza gliela sfilò per gettarla sul letto: sua figlia aveva dei piccoli ciuffi biondi.

   
 
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