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AFTER SCHOOL-LEAVING EXAM :.
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CAPITOLO 15: Ultimi particolari
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“Sarà
difficile far passare questa roba alla dogana, dice...”
Chichi
prese in mano alcune bottiglie di rum casarecce, le impacchettò in un pezzo di
giornale alla rinfusa e le cacciò con forza all’interno del suo borsone. I vetri
si urtarono l’uno con l’altro, provocando un fracasso che avrebbe fatto
preoccupare chiunque per l'incolumità dei nettari in essi contenuti…ma nel caso
di Chichi una cosa del genere era impossibile da
affermare.
No,
decisamente no.
La
ragazza aveva ben altri pensieri nella mente, figuriamoci se era il momento di
preoccuparsi di quelle due stupide bottiglie di liquore!
“Stai
attenta ai laser del check-in, Chichi” ringhiò la moretta tra sé tirando appena
su col naso. “…non sfugge niente a quelle onde
radioattive!”
Tsk,
radioattive…come se Bulma fosse improvvisamente diventata un’esperta di
fisica.
Afferrò
un paio di felpe variopinte e infilò anch’esse nel borsone, senza badare al modo
in cui le aveva piegate. Dopodichè portò le mani all’estremità della cerniera,
annaspando fino a quando non trovò la linguetta che cercava. Fece per tirarla,
ma si era inceppata in uno dei lembi di stoffa.
“Perché,
perché?!” sibilò furiosa Chichi cercando
di liberare la zip strattonando la linguetta in ogni direzione con una rabbia
pazzesca…cosa che non ebbe alcun effetto che quello di far accrescere il
guasto…e il suo malessere.
“Maledetta…chiuditi!”
sbottò la ragazza, rossa in faccia, afferrando l’altro capo della borsa e
tirando fino allo spasimo; probabilmente la borsa si sarebbe rotta, se in quel
momento non fosse sopraggiunta Bulma alle sue
spalle.
“Ti
consiglio di sbattere un po’ di più quelle bottiglie l’una contro l’altra,
Chichi” mormorò ironica prendendo in mano la linguetta di metallo e liberando la
cerniera con un tocco delicato. “Si romperebbero prima e tu non saresti così
nervosa.”
“Hm?”
Chichi tirò su la testa di scatto, la fronte madida di sudore. I suoi occhi
lampeggiavano.
E
Bulma si pentì all’istante di aver toccato quel tasto
dolente.
“Ne…nervosa?!
Nervosa?!” ringhiò la moretta tra i
denti. “Io…IO NON SONO NERVOSA!”
E
accidenti a quegli inermi pezzi di vetro! Non avevano la minima intenzione di
stare fermi al loro posto. Come se fosse dipeso da lei…Perché diavolo suo padre
non aveva ordinato per posta qualche liquore tipico della zona?! Non sapeva
quanto fosse alto il rischio di essere fermata da qualche guardia aeroportuale?!
Per quanto ne sapeva, avrebbero anche potuto accusarla di contrabbando…E tutto
per esaudire la sua sciocca richiesta!
Che
seccatura.
“Bè,
ora che mi ci fai pensare…” continuò l’altra portandosi un dito sotto il mento e
osservandola attentamente, come se la stesse studiando. “…forse hai preso solo
un po’ troppo di calore sulla testa, tutto qui.”
Ormai
il danno era fatto…tanto valeva continuare ad insistere su quella lunghezza
d’onda. Aveva letto da qualche parte che l’attacco pressante spesso aiuta
l’altra persona a depurarsi dagli spettri negativi infiltratisi nel
corpo…
“PIANTALA!”
Chichi si sporse in avanti, afferrò con forza un cuscino e lo scagliò verso
l’amica con una ferocia inaudita.
“Ahia!”
Bulma incassò il colpo in piena faccia e venne scaraventata all’indietro di
diversi passi.
Forse
avrebbe dovuto scrivere qualche lettera di lamentela all’autore di quel libro…
“Ehi,
che cosa state facendo?” C18 uscì dal bagno, avvolta in uno striminzito
asciugamano di spugna, e raggiunse le due compagne di stanza. “Ho sentito degli
urli…che cosa vi è preso?!”
“Niente
di cui preoccuparsi…” sospirò Bulma lanciando un’occhiata preoccupata a Chichi,
che nel frattempo, con un violento colpo di reni, le aveva di nuovo dato le
spalle e aveva ripreso a trafficare con la sua borsa.
“Hm?”
C18 si sporse verso la moretta, scrutandola curiosa. “Chichi,
cosa…?”
Bulma
la azzittì all’istante con un cenno del capo, intimandole di lasciarla in pace
con un semplice sguardo. La bionda, dopo aver scrutato un’ultima volta la nuca
dell’amica, annuì complice e intrecciò le braccia al
petto.
“Vorrà
dire che sarà lei a parlarci di cosa la tormenta tanto” bisbigliò all’amica
accanto a lei sistemandosi l’asciugamano all’altezza dell’incavatura del
seno.
“Ma
no, vedrai che tra un po’ le passa!” rispose Bulma con un gran sorriso. “È
sempre così, prima o poi sarà di nuovo allegra e sorridente!”
“Hm…”
C18 scosse il capo, non molto convinta delle sue parole. “Vedremo. A proposito…”
La ragazza riprese il suo normale tono di voce e posò gli occhi ammalianti su
Bulma.
“Sì?”
Bulma voltò il capo verso di lei interrompendo il suo meticoloso smantellamento
di una pellicina sul suo dito indice.
Quell’espressione
non l’aveva mai rassicurata molto…odiava avvertire la sua pelle disseminata da
mirini di sguardi indagatori, e quello dell’amica contava per cento.
In
qualche modo poteva intuire il perché del suo viso
sospetto…
“…Si
può sapere dove sei stata ieri sera?!”
Spallucce.
Bulma aspettava quella domanda fin dalla sera prima, rientrando al loro bungalow
quando era ormai notte fonda.
“…”
“Credi
che non ti abbia sentito, ieri sera, quando sei tornata a casa?” continuò la
biondina aggrottando le sopracciglia. Una tempia cominciò a
pulsare.
“Ehm…”
L’altra ragazza ghignò appena, strofinò le mani l’una contro l’altra - le
sentiva ancora prudere discretamente, e distolse lo sguardo spostandolo in
un’altra direzione.
Una
scintilla di malizia fugace e quasi intercettabile; C18 la captò con facilità in
quel tocco di iniquità che guizzò come un lampo nelle iridi
dell’amica.
“I-Io…”
bofonchiò Bulma impacciata, incapace di spiccicare parola; deglutì e lasciò
scorrere qualche secondo di attesa. “…Ero semplicemente uscita a fare una
passegg…!”
“Non
cercare di fregarmi mettendo in piedi la solita storia della nostalgia per il
tuo laboratorio!!” la ammonì severamente C18 puntandole un dito - che agli occhi
di Bulma non era mai sembrato tanto simile ad una scimitarra - al petto.
“Sappiamo benissimo che in vacanza non avresti nemmeno il coraggio di prendere in
mano una chiave inglese!”
“Gulp…”
L’amica dai capelli turchini inghiottì l’aria per la seconda volta e scrutò
preoccupata il viso corrucciato dell’altra, per quanto glielo permettesse
l’inclinazione della sua testa: al gesto secco di C18 aveva avuto l’impulso
irresistibile di gettarla all’indietro. “I-Infatti io…non intendevo di certo
rifilarti una balla!”
“E
allora parla!” Il ghiaccio che trasudava dalle
pupille della bionda neutralizzò all’istante il vapore di quelli
dell’altra.
“Bè…”
Bulma abbassò il capo e gonfiò le guance, indignata. “A dire la
verità…”
“Hm…”
“A
dire la verità…”
“Ebbene?”
“Io…ah…”
“…”
“…Eh…huhuhu…!!”
“Ma
cos…?”
Le
gote della ragazza tornarono gradualmente alle loro dimensioni originarie,
mentre l’aria che contenevano confluiva via dalle labbra socchiuse sottoforma di
risatine isteriche.
C18
squadrò l’amica dalla testa ai piedi ad occhi sgranati. L’atmosfera di tensione
che era riuscita ad instaurare era completamente svanita… “Oh, Kami…E adesso che
ti prende?!”
“Huhuhuhu!!!”
Le sghignazzate nevrotiche si erano fatte quasi incontrollabili; Bulma pressò
una delle mani davanti alla bocca, cercando disperatamente di sopprimerle,
mentre con l’altra circondò la sua pancia.
La
bionda continuò ad osservarla sconvolta, sporgendo il capo in avanti e
portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio una volta scostatala dagli
occhi. Perfino Chichi smise per un secondo di stropicciare i suoi vestiti puliti
nella borsa e si voltò ad assistere alla scena, lievemente turbata dal
comportamento dell’amica.
‘Oh
bè…in fondo è come al solito…’ Fece spallucce e tornò a concentrarsi
meticolosamente sul suo lavoro. Le bottiglie tintinnarono ancora una volta l’una
contro l’altra.
“AH AH
AH AH!!!” Le risate si erano tramutate in veri e propri ragli, mentre dagli
angoli degli occhi della ragazza cominciarono ad affacciarsi due lacrimucce
scintillanti.
“MA
INSOMMA!!” C18 afferrò Bulma per le spalle e la scrollò da una parte all’altra
con veemenza. “CONTROLLATI!”
“Eh
eh…eh…” La ragazza dai capelli turchini riprese quel poco fiato che riuscì a
raccogliere in quel momento e si asciugò le lacrime con una mano tremante. “Eh
eh…”
C18 la
incendiò con uno sguardo; era incredibile come riuscisse a permutare le fattezze
spirituali delle sue iridi a così pochi secondi di distanza l’una dall’altra…
Se un
minuto prima potevano esprimere dolcezza, un minuto dopo potevano esprimere
perfino ira funesta.
“Si
può sapere cosa ti è preso?!” sbottò furiosa, irritata dal comportamento
dell’amica. “Accidenti, ti sei messa a ridere come un ossesso senza motivo! Ma
cos’hai in quella testaccia?!”
“Hun…”
Bulma le scoccò uno sguardo sfavillante carico di arguzia. “Chi ha detto che
abbia riso senza motivo?”
“Eh?”
La bionda aggrottò le sopracciglia, perplessa.
“Eh
eh…” L’altra giovane si portò una ciocca di capelli dietro la nuca con un gesto
teatrale e fece scrocchiare le nocche delle mani. “Diciamo che…ieri sera…ho
voluto togliermi un piccolo sfizio!”
“Un
piccolo…?” C18 mormorò quelle parole quasi fosse caduta in uno stato di
momentanea confusione. “Che cosa vorresti…?”
Nonostante
la sua espressione cianotica, non ottenne alcuna risposta in cambio: con una
risatina di pura perfidia e un’ultima occhiata furbesca, Bulma la congedò con un
distratto gesto della mano chiudendosi in bagno.
“Un piccolo
sfizio…” ripetè tra sé e sé la bionda appoggiando la schiena alla parete.
“Cosa avrà voluto…?!”
Una
fugace immagine piombata di botto al centro del suo ragionamento, tra l’altro di
natura assolutamente sconosciuta e fonte di porpore alle gote, sfrecciò
impertinente tra i suoi neuroni colpendola come un pugno in pieno stomaco.
Deglutì
mentre cominciò a sentire il sudore freddo che le colava lungo le tempie, il
viso sempre più paonazzo.
“Oh, Kami…”
bofonchiò scandalizzata avvertendo chiaramente il tremore alle gambe che la
stava pervadendo. “N-Non avrà voluto mica dire
che…”
Si
staccò dal muro come una furia, si acquattò addosso alla porta del bagno e
cominciò a tempestarla di pugni. “BULMA!! APRI QUESTA PORTA,
BULMA!!”
“C18!
Che cosa ti prende?!” esclamò preoccupata Chichi voltandosi di scatto verso di
lei. “Che cosa succede?!”
“BULMA!!”
La biondina esplose come una furia mentre la diretta interessata faceva capolino
da dietro uno spiraglio d’aria aperto appena. Non potè nemmeno provare a fare
qualche osservazione sul suo stato di nervi, perché la sua aggressione le tolse
qualunque spazio disponibile.
“Bulma…s-sei stata con
Yamcha ieri sera, vero?!” sibilò C18 diventando ancor più rossa in viso e
puntandole nuovamente contro il dito
inquisitore.
Ma
stavolta Bulma non si scompose.
“Hm?”
Osservò l’amica con un cipiglio atipico, le afferrò il polso sollevato a
mezz’aria e lo ricondusse verso il basso. “Come hai fatto a
capirlo?”
Le
complesse diramazioni del sistema nervoso di C18 riassemblarono in un frangente
di secondo tutti i pezzi del puzzle.
Più
contatti forniscono più potenza, è una legge universale…
“S…SCIOCCA!!”
ringhiò la biondina agitando le braccia in ogni direzione; il nodo del suo
asciugamano cominciava a perdere la sua stabilità. “CHE COSA TI È SALTATO IN
MENTE DI…”
“…Avresti
dovuto vedere com’era carino con quell’occhio nero che gli ho fatto!” rise Bulma
con un ghigno sadico.
“…”
La
biondina avvertì chiaramente la propria mascella discendere lentamente verso il
basso; le sue pupille si restrinsero, la pancia si rilassò, il calore confluì
via dai suoi avambracci per addensarsi ancor di più attorno ai suoi
zigomi.
Aveva
la vaga impressione di aver appena perso una buona percentuale della sua
reputazione da donna controllata, dura e razionale.
Razionale…
Bulma
le lanciò un’occhiata divertita e le toccò la fronte con un dito.
“Sì…proprio
sciocca!”
Abbassò
lo sguardo sulla maniglia e richiuse la porta del locale, celando il proprio
viso alla vista delle altre.
“…”
Chichi
si voltò verso C18, ancora immobile e ferma di fronte al legno parzialmente
marcio. L’asciugamano che le cingeva le forme toniche era calato ancor più giù
di quanto già non fosse.
“…Forse
hai portato a termine delle conclusioni un po’ troppo affrettate,
C18…”
L’interpellata
spostò lo sguardo umiliato sulla moretta e la osservò con fare
accondiscendente.
“…Forse
hai ragione tu.”
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“Ehi,
tappo, passami un’altra birra…”
“Ehi…non
credi di averne già bevute abbastanza?!” Crilin staccò dall’involucro della
confezione ciò che gli era stato richiesto, ma esitò a consegnarla al
destinatario.
Il
ragazzo gli lanciò un’occhiata fulminante carica di odio, che fece
istantaneamente riformulare pensiero e sentenza al povero pelato.
“Uff…che
però sia l’ultima!” sospirò quest’ultimo lanciando l’oggetto dalle sue mani a
quelle enormi dell’altro.
“Grrr…taci!
Io bevo quanto mi pare…capito, mammina?” ringhiò l’altro sarcastico
strappando via la linguetta di alluminio e attaccando a tracannare avidamente il
nettare dorato senza lasciarne cadere nemmeno una
goccia.
Vegeta,
interrompendo il suo ciclo di flessioni – rigorosamente il solo dito indice come
base d’appoggio - , lo scrutò con la coda dell’occhio, disgustato. “Tsk…e tu
saresti un Saiyan? Mi fai pena…”
“Lasciatemi
in pace!” sibilò l’interessato scaraventando via la lattina vuota, che andò ad
alimentare la piccola collezione ammucchiata accanto ad una delle loro
tende.
Anche
Nappa, dopo aver passato un asciugamano fresco di lavaggio a Vegeta, prese a
fissare l’amico con sguardo attonito: non riusciva proprio a capire il motivo
per cui si stesse struggendo in quel modo.
“Andiamo,
amico…” Il ragazzo gli si avvicinò con fare circospetto, si inginocchiò di
fianco a lui e gli sferrò una fraterna pacca sulla schiena, facendogli andare di
traverso l’ultimo sorso di birra che teneva ancora in
bocca.
No…non
ne vedeva il motivo, non lo concepiva. Eppure…tirava addirittura su con il
naso!
Ma
perché tormentarsi così…! In fondo non era altro che…
“…una
ragazza, Radish!” esclamò Nappa
fissandolo con astio. “Una semplice ragazza! Da quand’è che sei diventato così
smidollato?!”
“Tsk..”
Radish fece schioccare le labbra e cominciò a stuzzicarsi un dente con l’unghia
dell’indice sinistro.
“Piantala
di fare lo scemo!” sbraitò l’altro mollandogli un ceffone sulla nuca.
“Oltretutto…” Si voltò appena per controllare che il loro capo non li stesse
osservando. “…che figura ci fai di fronte a Vegeta?!”
“Cosa
vuoi che me ne importi?!” ribattè secco il capellone spingendo via Nappa con una
mano e ruttandogli in faccia.
Non
era certo ciò che l’amico si aspettava come premio di
riconoscenza…
“Ehi,
cretino!” Nappa si lanciò come una furia sul possente ragazzo, lo afferrò per la
collottola con entrambe le mani e portò il proprio viso a pochi centimetri di
distanza dal suo.
Radish
avvertiva chiaramente il calore del suo respiro sulla pelle umida di salsedine.
“Ehi…guarda che baciandomi non risolverai niente…”
“AAAAARGH!!”
Nappa perse anche quel minimo baluginio di autocontrollo che gli era rimasto e
cominciò ad imprecare contro l’amico, ruggendo e sputacchiando. “SEI UNO
SMIDOLLATO! PAPPAMOLLA! E TU SARESTI UN DEGNO MEMBRO DEI
SA…”
“Piantala,
Nappa!” Vegeta si alzò dal terreno sabbioso – che ora presentava una consistente
buca in più – e raggiunse i compagni di squadra. “Hai intenzione di gridare come
un ossesso per tutta la mattina?!”
A
quelle parole cariche di rimprovero, Nappa lasciò andare all’istante il bavero
del capellone e mutò repentinamente espressione, spaziando dalla bestia furiosa
allo spaventato agnellino. “Ve-Vegeta, io…”
“Hmf”
Vegeta fece schioccare la lingua e incrociò le braccia al petto. “Hai un alito
di fogna…lo sentivo perfino io a quattro metri di
distanza!”
“Cos…?!”
Nappa avvampò imbarazzato portandosi immediatamente una mano davanti alla
bocca.
“Mi
dai il voltastomaco…” commentò l’altro scuotendo la testa.
“S-Scusa,
Vegeta, corro subito a sciacquarmi!” rantolò il pelato alzandosi in piedi di
scatto e correndo dentro la sua tenda…probabilmente in cerca di un buon
dentifricio.
“Hm…idiota!”
Vegeta prese tra le mani l’asciugamano e prese a strofinarlo energicamente sulla
sua chioma spinosa, inumidendolo di gocce di sudore. “Dannazione, Radish…sei
diventato una femminuccia come quel rammollito di tuo fratello! A proposito”
disse poi voltandosi verso il compagno di squadra. “Si può sapere dov’è
finito?”
“E che
ne so” rispose l’altro con fare mogio e per nulla interessato. “Conoscendolo,
starà ancora battendo la fiacca sotto le coperte…!”
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“E-ETCHUM!”
“Aargh!”
Nappa fece un enorme balzo all’indietro e si portò le mani davanti alla faccia.
“Accidenti, Kakaroth, come osi starnutirmi addosso?!” lo aggredì mollandogli uno
scappellotto di rimprovero sulla nuca.
“Eh?”
Goku si alzò a sedere dal piccolo perimetro che si era scavato a mo di letto,
tirò su col naso e passò un dito sotto di esso. “Non l’ho fatto mica
apposta…”
“Vorrei
ben vedere” ringhiò l’altro riprendendo a frugare all’interno di una scatola
piuttosto consunta. “E dove diavolo è il mio spazzolino?! Non riesco a
trovarlo!!”
Goku
sgranò gli occhi e lo indicò con un dito tremante. “Cos…?! T-Tu…?!
Spazzolino…?!”
Le
spalle di Nappa sussultarono. “Ah ah ah…molto divertente…mi viene così da ridere
che potrei appiccicarti al muro…” sibilò sarcastico lanciandogli
un’occhiataccia.
“Ok,
ok, non ti arrabbiare così!” esclamò Goku indignato portando le mani avanti.
“Era solo un’osservazione…”
“Bè…”
Nappa esitò appena prima di andare avanti nel suo discorso: non voleva ammettere
che si sarebbe lavato i denti solo per esaudire una richiesta di
Vegeta. “…qualche volta è necessario.”
“Aah,
ma certo…” sghignazzò Goku socchiudendo malizioso le palpebre, dando di gomito
alla schiena dell’amico. “…Stai pensando di prepararti al meglio per quando
accompagneremo le ragazze all’aeroporto, vero?”
“DACCI
UN TAGLIO, FEMMINUCCIA!!” sbraitò Nappa tirandogli con forza la scatola in cui
stava cercando, che venne prontamente schivata con un innocente
“Hop!”.
“E
comunque” ringhiò ancora il pelato sferrando un pugno nervoso alla stoffa della
tenda davanti a lui, “chi diavolo ci obbliga ad accompagnarle all’aeroporto?!
Non possono andarci da sole?!”
Goku
scosse la testa. Era proprio un dongiovanni mancato…
“Bè…dovremmo
pur salutarle prima che ripartano, no?” disse Goku stiracchiando energicamente
le braccia sopra la testa. “Non pensi che tra poche ore non…non le vedremo
più?!”
A quel
pensiero socchiuse gli occhi, che si erano velati di una leggera
tristezza.
Ne era
sicuro, le sarebbero mancate…
Gli
veniva estremamente facile, affezionarsi alle persone. Se poi esse si
dimostravano disponibili ed allegre come loro, era praticamente
fatta.
Le
sarebbe mancata anche…bè, anche lei.
Le
sarebbe mancata più di chiunque altro.
Le sue
gote marcate si imporporarono leggermente quando il ricordo della sera trascorsa
insieme gli sfiorò la mente con la discrezione di una lucciola.
Un
piccolo, semplice, intervallo di sfavillante e meravigliosa
luce.
Bè,
dovette riconoscerlo…quel piacevole tepore che lo aveva pervaso quando gli si
era avvicinata in cerca di protezione, i suoi occhi bagnati di lacrime che lo
scrutavano imploranti, il suo sorriso sereno e sincero quando le aveva afferrato
la mano e l’aveva condotta verso il lungomare…
Le sue
labbra morbide e fredde dal leggero retrogusto di
salsedine.
Avrebbe
dato il definitivo addio a tutto questo entro l’arco di poche
ore.
Le
sarebbe mancata molto.
Molto.
“Ehi,
Kakaroth…sei tra noi?” Goku si riscosse improvvisamente dal suo stato di trance
quando i suoi occhi inquadrarono il faccione di Nappa, che lo stava osservando a
distanza molto ridotta dal proprio viso, davanti al quale stava sventolando una
mano.
“Ma
che…?!” fece il ragazzo scostando la mano del compagno di squadra con un gesto
secco. “Lasciami perdere, sto bene!”
“Bella
gratitudine!” esplose Nappa fissandolo con astio. “Uno si fa in quattro per dare
una mano…bah, come se ne avessi voglia!”
Giornataccia,
uh?
In
casi come quello, era meglio vestirsi al più presto e uscire da quella tenda
striminzita – al momento interamente occupata da un gigantesco ebete - per
dedicare totalmente corpo e mente agli allenamenti.
Forse
l’avrebbe aiutato a distrarsi…
…e ad
essere in forma quando sarebbero passati a prendere le ragazze al loro
bungalow.
Non
appena Goku mise piede fuori dal perimetro della tenda, una serie di boati dalle
nature più svariate lo travolse.
Crilin
sorrise al suo indirizzo. “Goku, sei…”
“KAKAROTH!!!”
I ruggiti di Radish e Vegeta sovrastarono abbondantemente la voce del piccolo
pelato, che al loro confronto risultava quella di un pulcino
spennacchiato.
“Non
transigo che si saltino gli allenamenti del mattino” lo ammonì il ragazzo dai
capelli a punta puntandogli contro un dito minaccioso. “E ora fatti le tue
solite flessioni senza discutere!”
“…e
portami un’altra birra!!” aggiunse il fratello capellone strattonandogli il
lembo dei pantaloni.
Goku
strinse i denti, alterato: niente ordini di prima mattina.
“Oh,
suvvia” mormorò tranquillamente passandosi una mano dietro la nuca. “Non ho
bisogno che mi diciate cosa fare…”
E
tirato un calcio ad un piccolo cumulo di sabbia, si sdraiò sulla sabbia ormai
bollente e cominciò ad esibirsi in una serie di piegamenti sulle
braccia.
“Piccolo
insolente” ringhiò Radish stritolando tra le mani la lattina di birra vuota che
teneva. “Suo fratello ha bisogno di ogni attenzione possibile…e lui si comporta
da indifferente! Puah!”
“Smettila
di piagnucolarti addosso, Radish” mormorò Vegeta poggiando la schiena al tronco
di una palma. “Piuttosto, datti anche tu da fare con gli allenamenti: avrei una
certa cosa da fare, più tardi, non posso stare a controllarti tutto il
pomeriggio…”
“Uh?”
fece Radish alzando la testa verso di lui. “E cosa dovresti fare di così
importante, scusa?”
Le
labbra di Vegeta si aprirono in un sorrisetto allusivo. “…Devo solo riscattare
quello che mi spetta.”
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“Chichi,
dai, andiamo…” Bulma scrollò l’amica per una spalla e si avviò verso la porta
del loro bungalow.
“Uff…”
La moretta afferrò le cinghie della sua borsa con entrambe le mani e la
scaraventò violentemente fuori dal perimetro dell’uscio; un tonfo piuttosto
pesante accompagnò il suo gesto. Un terrorizzante rumore di vetri infranti
sopraggiunse alle orecchie attente di Lunch.
“Chichi,
occhio!!” esclamò raddrizzando la borsa, che si era leggermente inclinata da un
lato.
L’interpellata
si limitò a lanciarle uno sguardo di pura indifferenza mentre la raggiungeva
accanto allo stipite dell’ingresso con grandi falcate.
“Hm…”
mormorò Bulma vagamente seccata. “Ancora piuttosto nervosetta,
eh?”
Prima
che Chichi potesse risponderle in qualche modo – dai grugniti agli urlacci, era
preparata a qualsiasi possibilità - , Lunch le diede immediatamente di gomito e
le lanciò un’occhiata di rimprovero che sembrava quasi dire “Abbi un po’ più di
accortezza, per favore…”.
“Dunque…siamo
pronte ad andare?” intervenne C18 sbrigativa sistemandosi la propria borsa a
tracolla. “Non voglio arrivare all’aeroporto all’ultimo
minuto.”
“Io
sono sempre stata pronta a ripartire” grugnì
amaramente Bulma dando un piccolo tocco alla borsa della biondina: chissà
dov’era mai finita la sua…dispersa in chissà quali meandri dell’oceano o del
cielo sconfinato…
Sperava
solo che non fosse stata catapultata in un altro
continente…
“Sei
andata a riportare le chiavi al padrone di casa, C18?” chiese previdente Lunch
all’amica.
“Sì…”
annuì l’altra incrociando le braccia al petto con la fronte corrucciata. “Non
voleva lasciarmi andare, continuava ad offrirmi un posto di lavoro sicuro e di
nessun peso…”
“Quel
testone!” commentò Bulma soffocando una risata.
“Eh
già…” sospirò la malinconica Lunch sorridendo candidamente. Quegli episodi così
strani e nello stesso tempo così…divertenti, sarebbero stati archiviati tra le
pagine della memoria non appena si sarebbero chiuse quella porta alle
spalle.
Si
voltò indietro con una scrollata di spalle.
“Siamo
state bene” disse Bulma dolcemente notando il suo sguardo.
Le
altre annuirono.
Un’ultima
occhiata nostalgica a quel piccolo e buffo bungalow che le aveva ospitate per
una settimana intera e, prese in mano le proprie valigie, si avviarono con calma
verso la stazione degli autobus più vicina.
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“Lo
sapevo, lo sapevo che sarebbero arrivati in ritardo!!” sbraitò C18 controllando
l’orologio che teneva al polso per l’ennesima volta nel giro di venti minuti.
“Dannazione…l’aereo parte tra quaranta minuti!”
“Ve-Vedrai
che arriveranno presto!” cercò di tranquillizzarla Lunch sventolando le mani in
aria. “N-Non è il caso di agitarsi così, lo siamo già fin troppo!” Gettò
un’occhiata di sottecchi a Chichi, che non ricambiò il suo sguardo. Se ne stava
seduta sul bordo del marciapiede, le braccia esili intorno alle ginocchia
rannicchiate al petto.
Pensierosa.
“Tsk…se
anche stavolta è colpa di quel capellone io…” grugnì la biondina facendo
scrocchiare le nocche delle mani l’una contro l’altra; ricordava fin troppo bene
quella mattina in cui, sotto le indicazioni strampalate di Radish, erano
approdati ad un ring di arti marziali nascosto da un abbondante strato di fronde
boscose.
Tutto
faceva presupporre che anche in quel caso la colpa del loro ritardo generale
fosse sua.
Lunch
raggiunse Chichi, sorpassando una Bulma particolarmente agitata per le sue
valigie – chissà perché, poi…sembrava così ansiosa di entrare immediatamente a
controllare - , e si sedette accanto a lei.
“Ehi…c’è
qualche problema?” le chiese sorridendo dolcemente.
Chichi
alzò lo sguardo su di lei e ricambiò il sorriso – o meglio, si sforzò di sorridere:
le labbra erano tirate in modo quasi innaturale, generando uno strano broncio.
Era
difficile che particolari come quelli sfuggissero alla sensibile Lunch.
“N-No…sono
solo un po’ nervosa, tutto qui.”
“Hm…”
annuì l’altra poco convinta; gli occhi scuri dell’amica apparivano stranamente
lucidi.
“Dico
davvero!” riconfermò Chichi con un cenno del capo. “Non ho niente, è solo il
viaggio di ritorno che mi mette un po’ di ansia…e quelle stupide bottiglie per
mio padre che…”
“Smettila
di sforzarti, Chichi” la interruppe Lunch in un bisbiglio. La moretta sbarrò gli
occhi. “Se sei triste per qualche motivo, non devi far altro che dircelo…saremmo
tutte felici di aiutarti!”
La
ragazza sollevò lo sguardo e, con un ampio movimento del braccio, indicò C18, la
cui vena della tempia pulsava ogni secondo sempre più prepotentemente, e Bulma,
in preda ad un’ansia divorante, che passeggiava instancabilmente da un lato
all’altro della strada, lasciando dietro di sé un polverone di sabbia non
indifferente.
“Ehm…”
mormorò imbarazzata Lunch con una gocciolina sulla testa. “…Oh bè…quando anche
loro saranno un po’ più calme, se ne potrebbe parlare
insieme!”
Chichi
sbuffò appena, divertita nell’osservare i movimenti goffi delle loro amiche…e di
Lunch, la dolce Lunch che le offriva tutta la propria disponibilità nel
tentativo di riuscire ad alleviare il suo malessere.
Avrebbe
voluto parlare – eccome se avrebbe voluto…ma era assolutamente sicura che non
appena avesse provato ad aprire bocca e ad emettere un qualsiasi fiato correlato
all’argomento che l’affliggeva, avrebbe riversato tutto il resto del discorso
sotto forma di grosse lacrime.
Anche
in quel momento si stava impegnando così tanto per trattenerle entro il confine
dell’occhio…
No,
era inutile…anche se provava a chiudere le palpebre, quelle traboccavano
sull’orlo di un buio precipizio.
“Comunque,
Chichi” continuò Lunch dopo una piccola pausa giocherellando con le cinghie
della sua borsa, “Devi promettermi che più tardi faremo una piccola
chiacchie…”
“FINALMENTE!”
ululò C18 allargando le braccia esasperata. “E’ più di mezz’ora che vi
aspettiamo, accidenti a voi!” ringhiò minacciosa marciando a grandi falcate
verso il gruppo dei Saiyan, che era appena sbucato da dietro l’angolo
dell’aeroporto arrancando e ansimando per la grande corsa.
“Eh?!”
Chichi, Lunch e Bulma – che aveva sostituito al passatempo della passeggiata
solitaria quello di rosicchiarsi fin quasi a sangue le unghie delle dita – si
voltarono verso la biondina, che aveva gli occhi fuori dalle orbite tanta era la
rabbia che aveva covato all’interno del suo corpo fino a quel
momento.
Ma un
ingombro tenuto celato per troppo tempo, si sa…
“…prima
o poi sarebbe scoppiata!” annuì ridacchiando Lunch, che si aspettava una
reazione al genere da un momento all’altro. Giusto il tempo che occorreva al
gruppetto dei loro amici di giungere a destinazione.
Chichi
sorrise amaramente: fortunata lei, che era riuscita a scoppiare…
“S-Scusate,
ragazze, è stata colpa mia…” biascicò Radish in imbarazzo passandosi una mano
tra la folta chioma.
“Ci
avrei giurato” sibilò perfida la biondina squadrandolo da capo a piedi con
disgusto. Radish abbassò la testa docilmente.
“Ah
ah! Radish, sei veramente un pappamolle stamattina!” muggì Nappa scoppiando in
un sonoro latrato di scherno e sferrandogli una potente pacca sulla schiena, che
lo scaraventò in avanti.
Caso
volle…che quando il fratello di Goku sollevò la testa per vendicarsi del colpo
subito i suoi occhi ne incrociarono un altro paio…lucidi e tremolanti come
quelli che gli avevano assicurato il soprannome di “femminuccia” da parte dei
suoi amici per tutta la mattinata.
“Eh?!”
mugugnò turbato identificando la figura minuta di Chichi a pochi centimetri dal
suo viso.
La
moretta, invece, non si era scomposta più di tanto: sovrappensiero, distratta
dall’idea del suo imminente incontro con Goku – diavolo, non sapeva proprio come
si sarebbe comportata -, sosteneva senza apparenti problemi lo sguardo
costernato del possente Saiyan, fissandolo con neutralità e
indifferenza.
Come
si dice…lo vedeva senza vederlo veramente.
Radish,
invece, l’aveva vista fin troppo bene.
“WAAAAAAAAH!!”
Il capellone fece un balzo all’indietro di parecchi metri e distese le braccia
davanti a sé come a doversi parare da una furia inferocita.
“Anf…anf…”
I-Il
suo viso era vicino al punto di ebollizione…lo sentiva chiaramente,
dannazione!
Perché…perché la
prima persona con cui aveva avuto un incontro ravvicinato aveva dovuto essere
proprio la ragazza per cui il suo cuore lo stava straziando interiormente e non
gli dava alcuna pace?!
Sussultò
sconvolto.
Accidenti…
Stava
diventando veramente una sottospecie di
femminuccia!
Di
quel passo gli altri avrebbero usato quel ridicolo soprannome per indicare lui…non più
il suo stupido fratellino incapace!
Doveva
fare qualcosa per salvare la sua reputazione in calo…
Mentre
il ragazzo si perdeva in quei convulsi ragionamenti privi di senso, criteri
ordinati e fili logici, gli altri lo stavano squadrando da capo
a piedi ad occhi spalancati; perfino Chichi aveva trasalito al suo urlo
improvviso, fissandolo con uno strano cipiglio di
incomprensione.
“Ehi,
amico…” mormorò Nappa scandalizzato avvicinandosi circospetto all’amico
ansimante piegato su se stesso. “…Ma che accidenti ti è
preso?!”
Vegeta,
invece, non ebbe quel tatto di accorgimento…
“Diavolo
di un capellone, mi hai fatto prendere un colpo!” ruggì incrociando le braccia
al petto e snobbandolo con un veloce gesto del capo. “Non so cosa ti passi per
quella testolina, ma piantala di comportarti in questo modo, sono stato
chiaro?!”
“Anf…anf…”
Radish alzò appena la nuca, aggrottando le sopracciglia.
“…H-HA
RAGIONE VEGETA!!” urlò subito dopo Nappa ritirando immediatamente la mano che
aveva poggiato sulla schiena di Radish. “Sei solo uno
stupido!”
“Eh…”
mugugnò l’altro rizzandosi finalmente sulla schiena. “Scusate…non so cosa mi sia
successo…”
Cercò
di fingere nonchalance sventolando una mano davanti al viso, ma il tentativo non
ebbe l’effetto desiderato.
“Piantala
con quelle mosse…sembri una femminuccia!” disse Vegeta scuotendo la testa
contrariato e fissandolo con astio.
Colpito…e
affondato.
“Sigh…”
Radish si accasciò nuovamente su se stesso e si lasciò scappare una lacrimuccia
di frustrazione.
wwwwwwwwwww
“Sembra
che abbiano risolto” disse Goku voltando il capo all’indietro per osservare il
concludersi della scenetta. Sembrava che suo fratello non avesse ancora smaltito
la sbronza di quella mattina, c’era da aspettarselo…
Chissà
che cosa gli era preso, poi…non era ancora riuscito a venirne a
capo.
“Povero
Radish, però…” mormorò Chichi seguendo lo sguardo del ragazzo verso il gruppetto
in fermento. C18 aveva addirittura preso a malmenare il capellone con una
scarica di violenti pugni sulla schiena!
“Eh
già…” sospirò Goku tornando a concentrare la propria attenzione sulla
ragazza.
“Hm…”
fece lei abbassando lo sguardo. Il piccolo cuoricino che aveva precedentemente
tracciato nella sabbia con un bastoncino era stato deformato dall’impronta di
una scarpa.
Quasi
indistinguibile, ormai.
Come i
contorni delle cose.
Non
aveva più senso perdersi in elaborate congetture e strategie per affrontare la
prova tanto temuta…
La
stava vivendo in quel momento.
Goku
era lì, in piedi davanti a lei…e non sapeva cosa dire.
Credeva
di poter essere abbastanza forte da poter fronteggiare la situazione – lo
sapeva, prima o poi sarebbe
accaduto, era inevitabile - , sperava di poter contare sul suo sangue freddo e
sul suo spirito naturalmente agguerrito nel bisogno…
Ma
forse aveva fatto male i suoi calcoli.
Non
riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi!
Ma
anche quel silenzio che si era venuto a creare…
Era
insostenibile. Doveva fare
qualcosa.
“Ehm…”
Diamine,
com’era impacciata…
Accidenti,
accidenti!
Sentiva
lo sguardo di Goku che la fissava con insistenza. Forse stava aspettando che
dicesse qualcosa…
Prese
una ciocca di capelli tra le dita e cominciò ad attorcigliarvela
intorno.
“Io…”
“Chichi!
Goku! Andiamo!”
Il
richiamo di Bulma fece sussultare entrambi…ed entrambi si guardarono, per un
fuggevole istante, dritti negli occhi.
Goku
sorrise dolcemente. In apparenza non lasciava trapelare nemmeno un filo di
inquietudine o rammarico. “Vogliamo andare?”
La
moretta sbattè le palpebre un paio di volte, confusa. Era talmente assorta dalla
sua meticolosa contemplazione di quei due occhi d’ametista che si era
completamente dimenticata che avrebbe dovuto prendere un aereo di lì a pochi
minuti.
Di lì
a pochi minuti…
Sospirò.
Un’ultima
occhiata di sottecchi a Goku…e una scrollata di spalle per scaricare – o almeno,
sperava di scaricare, un pizzico di
quella malinconia.
“Certo.”
wwwwwwwwwwwwwwww
Maledizione…ancora
poco e le si sarebbero aperte tutte le chiusure delle
valigie!
Certo
che ce n’erano di matti in quelle piccole isole per la gente famosa, lì, i vip…
E lei
che era venuta appositamente per una vacanza di tutto relax e
divertimento!
Quella
ragazza l’aveva quasi travolta, con la sua corsa sfrenata…chissà cos’era tutta
quella fretta, poi!
La
donna, corto tailleur di un tenue color pesca e un paio di decolleté talmente
alte che perfino uno stuzzicadenti di frassino avrebbe avuto più stabilità di
lei, si voltò stizzita verso la direzione che quel tornado dai capelli turchini
aveva imboccato.
Perfetto…stava
giusto parlando con uno dei responsabili dietro un gabbiotto di
vetro…
Ah,
desiderava con tutto il cuore che le desse una bella lezione per il suo
comportamento scalmanato!
“’Sti
giovani d’oggi…” commentò acida la donna dirigendosi con calma – colpa
dell’equilibrio precario? – verso le porte scorrevoli
dell’uscita.
Non
fece in tempo a rassettarsi i capelli con una mano che non uno, ma la bellezza
di circa dieci tornadi la investirono nuovamente, scaraventandola con il sedere
sul carrello che un inserviente dell’aeroporto stava spingendo verso il nastro
trasportatore.
“Ma
che modi!” abbaiò furibonda scalciando con le gambe; la sua debole fantasia le
stava proponendo un incontro a tu per tu ravvicinato con ciascuno dei membri di
quel gruppo, in una fantomatica visione di lei che primeggiava di brutto su di
loro armata di quei tacchi a spillo letali.
“Ehm,
signora…posso aiutarla?” L’inserviente – perfetto…giovanissimo, brufoloso e pure
imbranato – del carrello le stava porgendo una mano untuosa con uno sciocco
sorriso da ebete stampato sul viso.
“Hmf…”
sbuffò la donna alzandosi di scatto. “Tenga giù le mani!”
E
sistemandosi la gonna, fin troppo corta per coprire le sue cosce abbondanti,
ancheggiò indispettita verso l’uscita facendo roteare il bagaglio a mano per
aria.
Maledetti
giovinastri…
Intanto
il gruppetto festoso, capeggiato da Lunch, Chichi e C18, inseguiva la ragazza
dai capelli turchini con curiosità mista a preoccupazione.
“Bulma…Bulma!” la
chiamò Chichi raggiungendola al gabbiotto per le informazioni a cui l’amica si
era appena appoggiata con un braccio. “Ma che diavolo ti
prende?!”
La
ragazza le rispose con un’occhiata omicida. “Ma non è ovvio?! Sto cercando di
sapere che fine abbia fatto la mia valigia!”
Scoccò
uno sguardo indagatore a Vegeta, che lo sostenne malizioso fino a quando lei non
dovette distoglierlo dall’imbarazzo.
Cavoli…sembrava
così agguerrito!
“Bè…ok,
ma…non mi sembra il caso di agitarsi tanto!” ribattè la moretta allargando le
braccia. “Se proprio non è stata ancora ritrovata, magari potrebbero spedirtela
direttamente a casa tua!”
“Ma io
la voglio adesso!!” gemette Bulma disperata
avvertendo un groppo in gola. “E poi insomma!” riprese poi voltandosi di scatto
verso il vetro del gabbiotto. “Sarebbe cortesemente qualcuno così gentile da venire qui ad ascoltare
le mie lamentele sì o
no?!”
Allargò
una mano e cominciò a sbatterla furiosamente sul campanello posto sul bancone di
legno.
“Bulma,
smettila…ci stanno guardando tutti!” bofonchiò Lunch supplichevole guardandosi
intorno tra i fumi dell’imbarazzo.
“Ehi,
ma cosa le prende?” chiese sconcertato Nappa a Vegeta. “Sembra quasi
impazzita…”
Vegeta
gli rispose con un ghigno sadico. “Hun…non ne ho la minima
idea!”
Il
suono acuto del campanello continuava a riecheggiare in tutto
l’edificio.
Maledizione…maledizione!
Aveva
desiderato così tanto riavere le proprie valigie per godere del piacere di
indossare i nuovi bikini e i top comprati in occasione di quella vacanza tanto
agognata…e adesso non faceva altro che sperare di non trovarle
lì!
Ma
perché aveva accettato quella stupida
scommessa senza senso?!
Colpa
dell’orgoglio! Oh, maledetto orgoglio femminile!
“Oh!”
Crilin, che si era appena voltato alla sua sinistra, indicò con un dito la
sagoma di un ragazzo appoggiato ad una colonna portante a pochi metri da loro.
“Quello non è Tensinhan?”
Lunch
sentì mancare un battito.
“E-Eh?”
Quando
i suoi occhi incrociarono la figura possente di Tensinhan – e del piccolo
Jiaozi, nascosto dietro i suoi polpacci – le sue pupille si illuminarono dalla
gioia.
“Ehi…”
C18 non aveva perso un singolo passaggio di quella scenetta commovente(lungi da
lei!). Diede di gomito all’amica rimasta incantata a contemplare l’oggetto del
suo piacere e le fece maliziosa l’occhiolino. “Coraggio…vai a
salutarlo!”
Lunch
la fissò inebetita; sicuramente stava mentalmente accusando l’amica di essere
diventata completamente pazza.
“Bè?
Cosa c’è di male?” le rispose prontamente la biondina interpretando al volo la
sua espressione cianotica. “Dopo avergli fatto da infermiera e aver trascorso
intere giornate da sola con lui, sarete pur diventati un po’ più…intimi…O
forse mi sbaglio?”
Le
guance pallide di Lunch si imporporarono di una bella tonalità
scarlatta.
“Ma
dai, non sto dicendo in quel senso!” ribattè C18 dandole un
colpetto tra le scapole con il palmo della mano. “Non fare la sciocca, vai da
lui e scambiate quattro chiacchiere prima che l’aereo
parta.”
La
ragazza, scrutando accondiscendente l’amica, si ravviò i folti capelli mossi con
una mano e annuì appena con il capo; in fondo C18 aveva ragione…perché
comportarsi in quella maniera così sciocca?!
Sbirciò
con la coda dell’occhio Tensinhan, che a giudicare dal suo sorrisino complice
aveva individuato il loro gruppetto già da un pezzo.
Si
stava solo rendendo ridicola davanti a lui…
Ridicola
e preziosa.
Con
una scrollatina di spalle e uno sguardo più risoluto che mai, Lunch voltò le
spalle alle sue amiche e, a grandi falcate, marciò spedita verso il ragazzo che
la stava aspettando trepidante.
Dall’espressione
gioiosa che egli esibì non appena la ragazza lo raggiunse, non si sarebbe potuta
fare un’analisi più accurata di quella.
C18
sogghignò soddisfatta e tornò a volgere lo sguardo verso il gabbiotto di vetro,
dietro il quale era finalmente comparso qualcuno.
Un
omone basso e tozzo, dalla carnagione leggermente bluastra(‘Bluastra?!’), si
stava facendo strada tra le risme di carta impilate a fianco della porticina
interna al piccolo chiosco delle informazioni.
Certo
che l’aeroporto poteva sceglierseli meglio i propri
dipendenti…
Quello
che era stato loro assegnato portava perfino un paio di piccoli occhiali da
sole!
Occhiali
da sole in aeroporto…in un ambiente chiuso…roba da
matti!
“Anf,
anf…E-Eccomi, scusate, ero impegnato a riordinare un po’ di scartoffie di là in
ufficio!” ansimò l’omone issandosi sulle punte dei piedi – perfino il bancone
era troppo alto per lui. “Sapete com’è, in aeroporto…se non voli di qua e di là
rimani a piedi!”
Bulma,
la mano ancora aperta al di sopra del campanello premuto, fissò inebetita - così
come il resto del gruppetto che stava assistendo alla scena - l’addetto ai
reclami mentre questi si portava entrambe le mani grassocce davanti alla bocca e
cercava di reprimere strenuamente una risata.
“Uh uh
uh…aeroporto…volare…uh uh uh uh!!” borbottò da dietro le lenti scure dei suoi
occhiali.
“M-Ma
che…?!” rantolò Chichi scrutandolo turbata. “…C-Che diavolo gli è
preso?!”
Bulma,
invece, non fu così paziente. Sbattè per l’ennesima volta la mano aperta sul
bancone e si sporse in avanti con il busto. “Hmf! Senti un po’ tu…Kaioh…”
aggiunse in fretta dopo aver lanciato un’occhiata al cartellino che l’uomo aveva
aggrappato alla giacca. “…piantala di fare il buffone e controlla immediatamente
se…”
“Uh
uh…! Ragazza, non dovresti essere così nervosa!” la interruppe Kaioh
asciugandosi le lenti degli occhiali inumidite di lacrime. “Pensa che cosa
succederebbe se non ci fosse più il riso nel mondo…
Altra
battuta di pessimo gusto, altra esplosione di risate.
“…”
Crilin lo avrebbe volentieri scaraventato contro un muro, ma ciò che aveva
appena detto gli aveva completamente risucchiato via ogni forza che aveva in
corpo.
Solo
Goku e Radish avevano sbuffato leggermente e si erano portati le mani davanti
alla bocca per soffocare le loro piccole sghignazzate.
“…Ehi,
Vegeta…io veramente non l’ho capita!” bisbigliò Nappa all’amico accanto a lui.
Questi gli rispose con uno stizzito pugno sul naso.
“Insomma,
tu!” latrò minacciosa Bulma, la cui rabbia stava raggiungendo livelli
spaventosi. “Vuoi ascoltarmi o no invece di fare la figura del cretino di fronte
a centinaia di persone?!”
“Hi hi
hi hi! Bellissima!” cinguettò l’omone scuotendo allegro il capo da una parte
all’altra. Con una leggera smorfia di disapprovazione, fece arrestare il
movimento ondeggiante delle sue spalle e si schiarì la voce. “Ahem…ditemi pure,
ragazzi…che cosa posso fare per voi?”
Bulma
avvertì chiaramente i fumi della collera sfociarle dalle orecchie.
Calmati,
Bulma…respira, respira profondamente…
“Ehm…signor
Kaioh” sibilò tra i denti in preda a sforzi terribili per cercare di mantenere
il proprio autocontrollo. “Potrebbe cortesemente dirmi se le mie…” Deglutì.
“…valigie sono state ritrovate? Una delle
due è azzurra, con due strisce viola ai
lati…”
Kaioh
scrutò la ragazza che aveva davanti con occhi preoccupati e
quasi…compassionevoli. “Hmf! Io non sopporto le ragazze senza senso
dell’umorismo!” brontolò incrociando le braccia corte di fronte al petto.
“Facciamo così…se riuscirai a farmi ridere con una battuta ti dirò se le tue
valigie sono state ritrovate!”
Qualcosa
scattò tra i neuroni della ragazza dai capelli turchini.
Il
sangue affiorò alle guance abbronzate ribollendo
rumorosamente.
Le
sopracciglia si aggrottarono in un’unica, sottile curva
concava.
Istinto
omicida alle stelle.
“IO TI
AMMAZZO, MALEDETTO INSETTO CON GLI OCCHIALI DA SOLE!!” Bulma si fiondò in avanti
con entrambe le braccia cercando di afferrare l’inserviente per il
collo.
Aveva
un desiderio irresistibile di torcerlo…
“BULMA!
CALMATI, BULMA!” Chichi, C18 e Goku la afferrarono svelti per entrambe le spalle
e la trascinarono indietro impiegandovi una forza
sovrumana.
“TENETEMI!
TENETEMI O NON RISPONDO PIÙ DELLE MIE AZIONI!” berciò Bulma agitando frenetica
le braccia e le gambe in ogni direzione. “PORTATEMI VIA DA DAVANTI QUESTO
IMBECILLE!!”
Kaioh,
che al primo scatto della ragazza era guizzato sotto il bancone, fece capolino
appena e osservò la scena profondamente rammaricato. “No…decisamente non sei
simpatica!”
Vegeta,
le braccia incrociate solennemente al petto, sogghignò sadico. “Bene…vedo che le
mie scommesse mantengono ancora parecchi dei loro effetti
collaterali…”
“BULMA!
Non agitarti così…stavi per darmi un pugno!” si lamentò Chichi scrollandola
violentemente per le spalle. “Torna in te, maledizione!”
“E
lei” aggiunse intimidatoria C18 puntando un dito contro Kaioh. “Non stia lì a
guardare, vada a vedere se ritrova questa benedetta
valigia!”
“Uff…che
signorine scapestrate!” borbottò l’omone sparendo lentamente dietro una seconda
porticina al lato del gabbiotto. “Dunque, azzurra con due strisce
viola…”
La
lucidità, fortunatamente, non aveva del tutto abbandonato Bulma, la quale si
portò una mano alla guancia e focalizzò la propria attenzione sulle parole che
aveva detto C18 pochi secondi prima.
Kaioh…era
andato veramente a controllare…se le sue valigie…
Oh,
maledizione!
Il
groppo in gola si era fatto ancor più insostenibile.
L’omone
riemerse con calma da dietro la porta.
Bulma
deglutì ancora, nonostante la tensione fosse ormai arrivata alle
stelle.
L’ora
della verità.
Era
arrivata.
Tu-tum.
Tu-tum.
Kaioh
portò avanti le braccia, rimaste indietro rispetto al resto del corpo
tozzo.
Tu-tum.
Tu-tum.
Tu-tum.
“…È per caso questa?”
L’uomo
esibì il trofeo che teneva in mano.
E
Bulma ebbe l’improvviso desiderio di fuggire lontano.
“È…quella…”
pigolò sconfitta abbassando il capo verso il basso.
Aveva
perso…aveva
perso!
Maledizione!
“Hm?”
Vegeta sollevò il viso verso il gabbiotto e incrociò lo sguardo di sgomento
della ragazza.
Sorrise
soddisfatto e si apprestò a raggiungerla.
“Bulma!
Hanno ritrovato le tue valigie!” esclamò allegra Chichi. “Non sei
contenta?”
“Come
una pasqua…” Bulma fissò lugubre l’amica, lasciano quest’ultima piuttosto
perplessa.
“Ehi,
che ti prende?” chiese la moretta squadrandola da diverse angolazioni con un
dito sotto il mento. Era da un po’ che aveva notato quel repentino cambiamento
in lei…dall’agitazione più intensa nell’ansia di riabbracciare i suoi vestiti
allo sconforto più totale quando li aveva finalmente avuti a portata di
mano.
La
ragazza dai capelli turchini fece calare ancor di più le braccia pesanti verso
il basso – la forza di gravità non era mai stata così percepibile - ,
incurvandosi con la schiena come avrebbe fatto un povero sfortunato che
aspettava la sua condanna dall’alto di una qualche entità suprema. Avvertì
appena il tocco alla spalla che la sorprese un attimo
dopo.
Vegeta
la stava praticamente abbracciando da dietro, senza smettere di fissarla
insistentemente(‘Maledetto…prova gusto nel mettermi ancor più a
disagio!’).
“Se
volete scusarci…” mormorò il ragazzo in tono solenne. “…la porto via per un
attimo.”
Goku,
Nappa, Crilin e Radish, così come Chichi e C18, spalancarono gli occhi. Bulma,
invece, li chiuse ancor più di quanto già non fossero. “Che cosa?! E
perché?!”
Vegeta
socchiuse le palpebre e si aprì in un sorrisino malizioso. “…Abbiamo da saldare
un piccolo impegno.”
Le
ragazze fissarono sgomente l’amica coinvolta nella faccenda. “Bulma, ma…è vero
quello che sta dicendo?” le bisbigliò all’orecchio C18 aggrottando le
sopracciglia.
La
diretta interessata spostò lo sguardo su di lei senza prorompere parola. Solo…un
sospiro di rassegnazione.
“Sigh…torno
subito, non preoccupatevi…” gemette cupa seguendo Vegeta in direzione delle
porte scorrevoli dell’uscita sotto lo sguardo attonito del loro gruppo di
amici.
“Ehi…ma
secondo voi cosa sarà successo?” bisbigliò Nappa agli altri, che risposero
facendo spallucce.
Kaioh,
intanto, continuava a canticchiare tra sé mentre sistemava la valigia appena
ritrovata sopra il bancone del gabbiotto. Il cartellino che vi era appeso attirò
la sua attenzione.
“Hm?
Ehi, come avete detto che si chiamava quella ragazza?” chiese ai ragazzi
leggendo ciò che era scritto sul foglietto plastificato.
“Bulma
Brief, perché?” fece C18 incerta.
“Oh…”
Un rivolo di sudore freddo colò lungo la tempia di Kaioh. “E-Ehm…allora temo
che…la sua valigia non sia questa…”
Occhi
estremamente stupiti si spalancarono sugli occhi di tutti i
presenti.
“CHE
COSA?!” berciarono in coro sbattendo le mani sul bancone.
“Ehm…il
suo nome non risulta uguale sulla targhetta di identificazione…” pigolò l’omone
cominciando a sudare copiosamente.
“Hmf…sarò
meglio non dirlo a Bulma, per ora…” suggerì Chichi sventolando una mano come per
distogliere gli altri da quell’idea malsana.
“Sì,
forse sarà meglio…” sospirò C18 rassegnata. “Chissà quali grane potrebbe
piantare se lo dovesse scoprire ora che ha questo umore
nero…”
wwwwwwwwwwwwwww
“Bene,
Mister Simpatia, spero che tu ti sia divertito già abbastanza a sfottermi in
lungo e in largo senza che io potessi ribattere!” berciò Bulma profondamente
adirata contro la schiena di Vegeta, che le camminava davanti mantenendo una
piccola distanza.
Il
ragazzo, sogghignando sotto i baffi senza lasciarsi scorgere, preferì non
sbilanciarsi troppo, si limitò all’essenziale: semplicemente…fece
spallucce.
Calma,
Bulma, calma…
“Maledetto
scimmione maleducato!!” sbottò la ragazza agitando vorticosamente i pugni in
aria come per colpire un obiettivo invisibile. “Ma chi diavolo ti ha mai
insegnato le buone maniere?!”
E
Bulma, in quel momento, fu sicura di aver fatto centro: il moro dai capelli a
punta si voltò di scatto verso di lei e puntò i suoi occhi scuri in quelli
chiari di lei.
Aha!
Dischiuse
le labbra e aggrottò le sopracciglia. “…Che garanzie hai che qualcuno me le
abbia veramente
insegnate?”
Bulma
deglutì, sconfitta per la seconda volta nel giro di pochi
minuti.
“Bè…avresti
dovuto ascoltare di più i consigli dei tuoi genitori” rimarcò lei sbuffando
indispettita e incrociando le braccia al petto.
Che
sguardo cupo…forse ho toccato il tasto sbagliato.
Vegeta
poggiò le mani sui fianchi e scostò distrattamente un sasso con il piede
destro.
Bulma
lo imitò, ma non prima di aver schiuso le labbra in una smorfia di
disappunto.
“Ehi…non
mi hai ancora detto dove stiamo andando!” brontolò voltando la testa verso la
sua destra: era da parecchio tempo che stavano costeggiando quel tratto di
scogliera. Uno scenario quasi inquietante, a dirla tutta…Le rocce cadevano a
picco su una piccola baia sabbiosa poco sottostante, perfettamente parallela
alla strada su cui stavano camminando loro due.
“Hm”
sghignazzò Vegeta scuotendo appena le spalle. “Sono sicuro che non avrai
niente da
ridire.”
Bulma
spalancò gli occhi, leggermente più preoccupata rispetto a un attimo prima.
“Niente da ridire…riguardo a cosa?!”
chiese stizzita affrettando il passo per portarsi allo stesso livello del
ragazzo. “Maledizione, ti ha dato lezioni l’Uomo Invisibile per essere sempre
così impenetrabile?!”
Prima
che Bulma potesse svoltare a sinistra per arginare l’ostacolo della schiena del
moro, quest’ultimo si fermò di colpo…e Bulma vi sbattè
contro.
“Ahia!
Ma che diavolo fai?!” abbaiò lei massaggiandosi il naso. “Che cosa ti viene in
mente di fermarti così all’im…”
“Ripeti
quello che hai detto” Vegeta si era voltato e la stava fissando dritta negli
occhi chiari.
Tu-tum.
Per un
momento, un solo fuggevole momento, Bulma era rimasta affascinata dal riflesso
delle increspature rocciose che era riuscita a scorgere in quella distesa di
freddo piombo.
Freddo,
eppure così profondo…
Scosse
mentalmente la testa. Che diavolo le saltava in mente?!
Lui è
IL NEMICO, Bulma…mostrati superiore!
“R-Ripetere…cosa?!”
bofonchiò confusamente, presa alla sprovvista.
“Hai
detto veramente…Uomo Invisibile?!” Le
labbra sottili del ragazzo si stirarono in un ghigno satanico e vagamente
divertito.
“…”
Poi
Bulma realizzò.
E
Vegeta si era già portato le mani tra i capelli. Le sue labbra
fremevano.
“E-Era
un esempio!” rantolò la ragazza agitata gesticolando freneticamente con le dita,
avvertendo la zona sotto gli occhi divenire sempre più ardente ogni secondo che
passava. “Un
esempio!”
Ma a
Vegeta quelle giustificazioni non interessavano
minimamente.
Ormai
il danno era bello che fatto!
Quelle
non erano che le conseguenze.
“Ah ah ah ah ah!!” latrò sguainato tenendosi la pancia con le mani. “Non posso credere che tu abbia detto una cosa così…così…stupida!!”
“Hmf…” Bulma strinse i denti e strizzò le palpebre per non avvertire il calore alle gote.
Maledizione, maledizione!
Il limite della sua sopportazione era già stato superato da un pezzo.
Un bel pezzo…
“L’Uomo Invisibile…una cosa del genere da parte di una…una della mia età?!” Il moro cominciava a piegarsi su se stesso per il troppo ridere. “C’è da preoccuparsi…Ah ah ah ah!!”
“HO DETTO CHE ERA UN ESEMPIO!!” sbraitò Bulma su tutte le furie mollandogli uno scapaccione sulla nuca scoperta con tutte le forze che era riuscita a racimolare.
Vegeta smise all’istante di ridere, si tirò su di scatto e la fulminò con lo sguardo.
“E adesso piantala di fare il buffone e facciamola finita con questa stupida storia!” gridò l’altra scrocchiando le nocche delle mani l’una contro l’altra. “Ti ricordo che ho un aereo tra meno di un’ora!”
“Ahio…” si lamentò lui indispettito massaggiandosi il punto colpito.
Sembrava che la sberla ricevuta avesse completamente ripristinato l’autocontrollo del ragazzo, che si affrettò a voltarle per l’ennesima volta la schiena con le mani in tasca e a continuare il suo cammino quasi…solitario.
“Tsk…” Bulma riprese a seguirlo lanciando un’occhiata stizzita alla schiena che sfilava davanti agli occhi.
Senza volerlo, l’occhio le cadde sulle due appuntite sporgenze che affioravano appena sotto il tessuto della maglietta.
Manteneva le scapole ben dritte, a quanto pareva…Frutto dei tanti allenamenti con la sua squadra, probabilmente.
Sono ben sorrette…deve avere fiori di muscoli là sotto…
Bulma ebbe una fugace visione non ben identificata dai suoi nervi ottici. Peccato che il suo subconscio l’avesse catalogata perfettamente.
Tu-tum.
Scosse la testa per la seconda volta, stavolta ancor più energicamente.
Bulma…vuoi forse perdere la faccia di fronte a questo…questo
CRETINO?!
Dopo alcuni metri di silenzioso cammino, d’un tratto Vegeta svoltò per una piccola via secondaria. Ai suoi piedi si sfilava una lunga scalinata impolverata che conduceva verso la baia che Bulma aveva scorto dall’alto poco prima.
“Siamo arrivati” annunciò il moro prendendo a ridurre la distanza dalla meta, un gradino dopo l’altro.
“Hm?” Bulma discese la scala molto più velocemente di lui, sorpassandolo a metà strada, e corse ad osservare lo scenario che le si parava davanti.
Sabbia bianca tempestata da piccole conchiglie rigate e cespugli di rami secchi, pochi bagnanti a diversi metri di distanza dediti all’incremento della propria abbronzatura, alle spalle la grande ed imponente scogliera disseminata di rocce dalla lucentezza non indifferente – prima non l’aveva notato - . Di fronte, una distesa praticamente immensa di limpida acqua blu puntellata di piccole imbarcazioni e pescherecci, che l’occhio non riusciva a scorgere nelle loro dimensioni effettive.
Un bel posticino, non c’è che dire.
Ma Bulma non riusciva proprio ad afferrarne il senso.
“Ma…” mormorò guardandosi intorno perplessa. “…Tutto qui?”
Si voltò verso Vegeta, che nel frattempo l’aveva raggiunta a lenti passi.
“Insomma…” continuò la ragazza sfilandosi le ciabatte e camminando adagio verso il bagnasciuga. “…Credevo che mi avresti portato in una qualche sottospecie di foresta disabitata e piena di animali feroci che…”
Tu-tum.
Non fece nemmeno in tempo a concludere il discorso che una vigorosa pacca, portata esattamente al centro della schiena, la catapultò in avanti. Bulma cadde carponi avanti, e solo grazie ai suoi riflessi pronti riuscì a porre le mani contro il terreno prima che potesse sbattere il muso contro il fondo.
Un attimo di spaesamento, poi la consapevolezza di ciò che era accaduto.
“Ehi! Ma che diavolo ti prende?!” urlò indignata scostandosi violentemente una ciocca di capelli umidi dal viso. “Sei per caso impazz…?”
La sua parlantina venne interrotta nel momento esatto in cui voltò il capo all’indietro.
O meglio…nel momento esatto in cui si rese conto di quanta poca distanza ci fosse tra il proprio volto e quello di Vegeta.
Senza neanche rendersene conto, il suo corpo era stato totalmente delimitato dagli arti del moro; le braccia distese contro il fondo sabbioso la bloccavano all’altezza del seno, le ginocchia carponi stringevano possentemente contro le sue.
Tu-tum.
Trappola.
Bulma sbarrò gli occhi chiari estremamente sorpresa, squadrando la posizione in cui Vegeta si stava sorreggendo con una sorta di estasi confusionaria che le impediva di analizzare a fondo la situazione.
E prima che riuscisse a dire qualcosa, il moro socchiuse le labbra, in procinto di dire qualcosa.
Stavolta fu lei la più veloce.
Dandosi un’energica spinta sulle braccia, Bulma sfilò il proprio corpo da quella prigione di carne e affondò ancor di più nella sabbia bagnata.
“Aaaaaah!!” gridò scandalizzata agitando le braccia. L’acqua ormai le arrivava alla vita. “Che cosa diavolo credi di…?”
Uno spruzzo salato la centrò in pieno negli occhi, che cominciarono a bruciare.
Suo malgrado, Bulma fu costretta a portare le mani chiuse a pugno nei pressi dell’area dolorante, strofinandovi energicamente contro.
Perfetto, adesso si ricorreva anche a quei sporchi
mezzucci!
“Accidenti a te!” si lamentò la ragazza avvertendo due calde lacrime sgorgarle agli angoli delle cavità ottiche. “Sei veramente uno sporco…”
I raggi del sole che le avevano accarezzato il viso fino a quel momento vennero improvvisamente neutralizzati da una figura che si sovrappose prepotentemente ad essi: Bulma potè accorgersi del cambiamento di clima grazie al mutamento di tonalità che scorse attraverso le palpebre chiuse.
E prima che potesse riaprirle, un sussurro caldo e mascolino la avvolse tra le sue spire di pura eccitazione.
“Non eri forse tu…” Vegeta le sfiorò l’orecchio con il labbro inferiore chinandosi ancor di più sopra di lei.
“…quella sciocca ragazzina che si lamentava in continuazione…”
Le braccia sciolte incatenarono e attirarono contro di loro il seno generoso.
“..perché per tutta la durata della vacanza non era riuscita a fare nemmeno un bagno in mare?”
Le gambe robuste si intrecciarono alle altre più esili, senza lasciar loro nemmeno una minima possibilità di divincolarsi.
Tu-tum.
Tu-tum.
Aveva la pelle d’oca.
Ma forse non era solo colpa della situazione in cui si trovava…
Quel caldo respiro che avvertiva sulla propria pelle era talmente…talmente…
Eccitante?
Finalmente Bulma aprì gli occhi.
Ma non appena il suo sguardo incrociò quella profondità dedita alla contemplazione dei propri lineamenti, quelle palpebre socchiuse che sussultavano al minimo movimento, quella labbra pallide leggermente socchiuse che sfioravano le sue, ebbe l’impulso di richiuderli di nuovo.
Dischiuse le labbra carnose a sua volta, sentendosi per la prima volta in tutta quella sventurata mattina completamente inebriata da quel fisico possente…e da quella personalità sempre così misteriosa.
Tu-tum.
L’acqua si smosse appena contro i loro corpi stretti l’uno contro l’altro.
…
…Quel retrogusto salino era ciò di più buono che mai avrebbe potuto assaggiare.
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Una voce di donna risuonò come un crepitio metallico nella hall dell’aeroporto.
Cortese, fin troppo cortese. Da far venire il diabete.
“…” Chichi ascoltò attentamente il messaggio che stavano comunicando dagli altoparlanti.
E subito avvertì una fitta nei pressi del petto.
Strinse ancor più vigorosamente la mano di Goku, poggiando malinconicamente il capo contro la sua spalla.
“Ehi, che ti prende?” le chiese il moro abbassandosi leggermente con il busto per osservarla in volto.
La ragazza lo guardò a sua volta – era così difficile ignorare il fatto che lo vedesse sfocato…- e sospirò contro il suo petto.
“…È il nostro.”
“Oh…sembra che sia ora di avviarci” disse C18 scostandosi da Nappa, con cui aveva inutilmente cercato di intavolare una conversazione di un certo livello intellettuale – pretendeva troppo… - e abbassandosi sulle ginocchia per prendere il mano il proprio borsone.
Le spalle di Crilin e Radish sussultarono. “Cosa?! Di già?”
“Bè…l’hanno annunciato con un po’ di anticipo, ma sarà meglio trovarci sul posto qualche minuto prima” rispose seria la biondina.
In quel momento, Bulma e Vegeta si precipitarono correndo dall’uscita principale verso di loro.
“Hm?” C18 si voltò verso di loro. “Eccovi, finalmente! Ma dove siete stati?!”
“Anf anf…s-scusate il ritardo…” bofonchiò la ragazza portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Colpa mia…”
Vegeta incrociò le braccia al petto e non proferì parola.
“Ma siete bagnati fradici” notò la biondina squadrandoli da capo a piedi perplessa. “Che diavolo vi è successo?!”
Il moro sorrise sotto i baffi.
Bulma arrossì complice e incrociò le braccia dietro la nuca.
“…Ho fatto il mio primo bagno!” rispose allegramente esibendosi in una linguaccia.
C18 spalancò gli occhi per la sorpresa. “Tu sei matta…” sospirò scrollando le spalle.
Chichi si alzò dal muretto su cui si era seduta insieme a Goku qualche minuto prima e prese in mano il proprio borsone da viaggio, che aveva precedentemente poggiato sul pavimento.
“Bè…sarà meglio che mi avvii” mormorò tristemente dondolando sui talloni. Goku annuì lentamente, si alzò a sua volta e si dette una spolverata ai bermuda con una mano.
“…” La moretta volse lo sguardo verso di lui. Avrebbe voluto dirgli tante cose…
Il tempo è tiranno.
“Bene, allora…” mormorò Goku cercando di mostrarsi il più allegro possibile. Se avesse manifestato il suo senso di frustrazione avrebbe concluso un trattato con le lacrime dovute alla distanza. “…fai buon viaggio.”
“Hm hm…” Chichi scosse la testa e sorrise appena.
Chissà se…chissà se un giorno lui sarebbe venuto a trovarla nella sua Città dell’Ovest…
Quanto avrebbe voluto che il suo desiderio si avverasse, prima o poi…
Poteva solo sperare, ormai.
“Ehm…” Abbassò il capo e prese a giocherellare con le dita.
“Hm?” Goku la osservò, vagamente perplesso.
Devo salutarlo sorridendo…anche perchè non è detto che non ci
vedremo mai più.
Ma soprattutto, doveva salutarlo nella maniera adeguata.
La moretta si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Io…”
Ti prego, digli qualcosa! Digli che ti mancherà, che vorresti
rimanere con lui…
“…Mi lasceresti il tuo indirizzo? Sai, per mantenerci in contatto…” La ragazza mormorò l’ultima frase tutta d’un fiato. Le spalle calarono maggiormente verso il basso.
Goku rimase confuso per qualche secondo, poi scosse la testa e sorrise bonario. “Ma certo.”
Dettò a Chichi i suoi dati e chiese a lei di fornirgli le stesse informazioni.
Ma nel mormorare le proprie generalità tra i denti, la moretta avrebbe volentieri preferito sotterrarsi per lo sgomento.
Poteva venirmi in mente…una cosa PIÙ STUPIDA di
questa?!
Bel modo di dire ‘addio’ ad una persona così importante per te.
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“Allora, Crilin, stammi bene” C18 sbattè delicatamente il palmo della mano sulla nuca pelata del ragazzo e gli sorrise affabile.
“S-Sì, anche tu!” le rispose Crilin dedicandole un sorriso a trentadue denti tra i fumi dell’imbarazzo.
“Ciao anche a voi, ragazzi, è stato bello conoscervi” Chichi, Bulma e la biondina sventolarono una mano all’indirizzo di Radish, Nappa e Vegeta.
Vegeta sollevò due dita in segno di saluto, soffermando il proprio sguardo su Bulma…che ricambiò con molto piacere.
Radish ricambiò il saluto nonostante avesse voluto volentieri gettarsi al collo di Chichi e supplicarla di rimanere lì con lui.
Nappa si aprì in uno dei suoi soliti sorrisi ebeti ed esplose in una potente risata cavernosa.
Sì…le separazioni erano sempre tristi.
“Ehi, Lunch, l’aereo sta per partire!” disse C18 all’amica, che si era appena avvicinata al resto del gruppetto in compagnia di Tensinhan. “Dai, prendi la tua borsa e andiamo.”
“Ehm…” Lunch abbassò appena il capo e gesticolò con le dita.
Sembrava profondamente preoccupata per qualcosa.
Tensinhan si accorse immediatamente del suo disagio e le posò solidale una mano sulla spalla.
“Che ti prende, Lunch? È successo qualcosa?” le chiese Bulma turbata dalla sua espressione così innaturalmente malinconica.
La ragazza rispose timidamente allo sguardo delle amiche. “Bè, a dire il vero…”
“Hm?” L’attenzione su di lei era diventata morbosa.
“…Io avrei deciso di rimanere qui con Tensinhan.”
Le ragazze rimasero a bocca aperta per lo stupore.
Tensinhan chiuse le palpebre, consapevole di quanto quella scelta complicata fosse stata discussa ed analizzata più volte nel giro di così pochi minuti.
Chichi fu la prima a parlare. “Lunch, stai dicendo sul serio?”
Stava davvero per dire quella fatidica parolina per la seconda volta?
Un groppo in gola la sorprese e le mozzò il respiro.
Lunch scrollò le spalle con un sorrisino dolce. Gli occhi si erano improvvisamente velati. “Sì…non voglio più separarmi da lui. Sarà divertente trascorrere del tempo insieme, non credete?”
“Divertente…” mormorò Bulma lanciando un’occhiata di sottecchi a Vegeta, che stava attendendo insieme agli altri ragazzi accanto al portellone dell’uscita per il loro aereo.
C18, invece, sospirò. In fondo si sarebbe aspettata una cosa del genere da un momento all’altro. “Lunch…sei proprio sicura della tua scelta?”
Chichi e Bulma guardarono l’amica, preoccupate.
Giusto un attimo di esitazione, poi Lunch sorrise più allegramente di prima. “Sì…credo proprio di sì.”
Poggiò la propria mano destra su quella di Tensinhan, stringendola forte.
C18 sorrise affabile. “Se è questo ciò che vuoi…”
“Scusatemi se ve l’ho detto così all’improvviso” gemette Lunch intrecciando le dita sotto il mento come se stesse implorando il loro perdono.
Ma le sue amiche scossero la testa. “Non preoccuparti..pensa solo ad essere felice!” le sorrise Bulma accarezzandola sulla testa.
Gli occhi di Lunch si illuminarono di gioia. “Grazie, ragazze!”
“Ma promettici che una volta tanto tornerai a trovarci!” disse Chichi posandole una mano sulla spalla. “Le serate non saranno le stesse senza di te!”
L’altra ricambiò il sorriso della moretta, gli occhi ora lucidi di lacrime. “Puoi contarci! E mi aspetto lo stesso da parte vostra.”
“Ma certo!” esclamò Bulma battendo le mani. “Mica possiamo lasciarti sola a combinare danni!”
E dopo di lei, tutte loro allargarono le braccia per accogliervi l’amica, quell’amica sempre così presente e generosa…e così poco prevedibile.
Quella era stata la sorpresa più grande dell’intera giornata, senza dubbio.
“Ci mancherai tanto, lo sai?” mormorò Chichi contro i capelli vaporosi dell’amica. Il naso cominciava a pizzicarle.
“Anche voi” Lunch ricambiò il forte abbraccio.
La voce metallica femminile sfrigolò ancora una volta per gli altoparlanti dispersi in vari punti del locale, annunciando l’ultima chiamata per il volo delle ragazze.
Lunch si sciolse dall’abbraccio delle sue migliori amiche e sorrise loro. “Sbrigatevi…il vostro aereo partirà tra poco!”
“Hmf…vorrà dire che mi prenderò il tuo posto accanto al finestrino!” sghignazzò Bulma sventolando una mano in aria. Tensinhan rispose al suo cenno di saluto sferrando un pugno in aria.
“Sbrigatevi, altrimenti non faremo in tempo!” C18 prese a correre velocemente verso il portellone cercando di mantenere il proprio borsone il più fermo possibile sulla spalla.
I ragazzi le salutarono ancora una volta con un cenno del capo prima che lei e Bulma sparissero al di là della porta metallica.
Chichi, invece, si fermò prima che riuscisse ad oltrepassarla.
“Goku…”
Lasciò andare la borsa che teneva a tracolla, che cadde con un pesante tonfo, e voltò il viso verso il ragazzo che tanto le aveva rallegrato le giornate in quella settimana…
…E che tanto l’aveva coccolata nei momenti di sconforto.
Corse verso di lui a piccoli passi.
“Chichi” cominciò Goku correndo a sua volta verso di lei. “Sbrigati, o…”
Non ebbe il tempo di concludere la frase, perché la moretta dei suoi sogni si arrestò esattamente di fronte a lui e, sollevandosi sulle punte dei piedi a velocità impercettibile, gli donò un piccolo bacio sulle labbra.
“Stammi bene, Goku” gli mormorò lei sorridendo contro la sua guancia. Posò i piedi a terra con un piccolo salto e fuggì via per raggiungere le sue amiche prima che Goku potesse trattenerla.
Sventolò un’ultima volta la mano ai suoi amici(‘Chissà perché Radish ha quella faccia scioccata…’)e la porta si chiuse con un tonfo alle sue spalle.
wwwwwwwwww
CONTINUA…
wwwwwww
wwwwwwwwwww
Ah,
l’estate…l’estate…l’estate…
L’estate…
…
Scuole chiuse, piscine
aperte…e cervello in pappa!! Sì, proprio così…l’estate è di una noia mortale!
Ma sapete che vi dico?
Forse è stato proprio grazie a questo che sono riuscita a portare a termine il
nuovo capitolo! Sigh, che triste…mi veniva da piangere mentre descrivevo il
momento dei loro saluti! Spero che nessuno se la sia presa per la decisione di
lasciare Lunch insieme a Tensinhan sull’isola…ho voluto rispettare il rapporto
originale fino in fondo, e se non mi sbaglio loro due ad un certo punto
spariscono dalla circolazione, purtroppo…
Sigh…purtroppo ci stiamo
avvicinando alla fine della storia…T__T *me piange rileggendo i capitoli
indietro* Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne avete pensato di questo! Mi sa
che è quello che molti di voi lettori stava aspettando…^^; *Ale fischietta
cercando di fare l’indifferente* Comunque, mi sono resa conto solo ora che
questo è il capitolo PIU’ LUNGO(e forse anche più problematico! XD)che abbia
scritto finora…anzi, pensate che in realtà lo scorso capitolo avrebbe dovuto
essere il PROLOGO di questo!! Ma allora sarebbe diventato un mattoncino…meglio
dividere in due parti, mi sono detta! XD
A proposito dello scorso
capitolo…mi avete fatto felicissima nel leggere le vostre recensioni e nel
vedere quanto tutti stavate strenuamente aspettando il nuovo
aggiornamento…*commoss* Sigh…io VI ADORO!!
E ora volate ai vostri
ringraziamenti personali! Alè, altro mattoncino nel mattoncino!!
XD
wwwwwwwwwwww
wwwwwwwwww
Bambi88:
Asuka-chan! *__* Mwahaha!! Hai visto? Finalmente ce l’ho fatta!! *smile smile*
Spero tanto che tu sia riuscita a leggerlo entro stasera…questo è il mio
regalino d’incoraggiamento per gli orali di domani! ^_____^ Sono sicura che
andrai alla grande…e ci sarà anche Kaki-kun che farà il tifo per te,
naturalmente! *ç* *Ale sbavuccia un po’ * Quello sciocchino è talmente esagitato
che si è messo a tagliare i cavi del recinto…che jonin degenere!! XDXD Tanti
tanti tanti tanti baciottolini grandissimi…con tanta panna e cioccolato…ti
voglio tanto bene!
wwwwwwwwww
LeftEye: XD
Pensa che non ci credevo nemmeno io!! Io che mi rifaccio viva…dopo tutto questo
tempo…O__O Nello scorso capitolo addirittura mi sentivo come se avessi
pubblicato la storia per la prima volta!! XDXD Che
scema…
XDXD Ti è piaciuto il
capitolo su Yamcha?? XDXDXD Pooovero!! Gli ho fatto fare una figuraccia!! Ma se
lo meritava, così impara a fare il dongiovanni…e poi dovevo levarlo di mezzo per
permettere alla scommessa di svilupparsi per bene! *Mwahahaha* Che cosa te ne è
sembrato? Per te che sei una loro fan…*agit agit*…spero che ti sia piaciuto
l’esito! ^^ Tanti tanti baciottoli!
wwwwwwwwwww
Mrs Brown:
^^; Ehm…ok, non sono passati sette mesi…ma spero che la tiratina di orecchie sia
più leggera visto che ne sono passati solo quattro! XD Perdona il mio
ritardo…*occhi luccicosi* …quando arriva la bella stagione anche il cervello
stacca! XD Oggi pomeriggio l’ho fatto lavorare sodo…anche per la fatidica
scommessa che FINALMENTE si è conclusa!! *gaio e tripudio* Spero che ti sia
piaciuta…la aspettavi con ansia! ^////^ Ah ah, sono contentissima che lo scorso
capitolo ti sia piaciuto! C’era bisogno di togliere di mezzo Yamcha…U__U Mi
dispiace, ma l’ho conciato davvero per le feste…infatti stavolta non si è
nemmeno visto! X°°°D Povero! Ma così Vegeta ha avuto campo libero…meglio così,
no? ^__-
Spero tanto che il nuovo
capitolo ti sia piaciuto! *__* Ci terrei tanto a sapere cosa ne pensi!! Grazie
ancora per tutti i tuoi complimenti, sei dolcissima! ^///^ Tanti tanti
baciottoli alla fragola!
wwwwwwwwwwww
Kiby912:
Kibyyyy!! *__* Ma che bello, sono contentissima che la punizione divina a Yamcha
ti sia piaciuta!! XD Mwahahaha…Bulma è così perfida!! *Ehm, no…veramente sei TU
quella perfida, Ale…^^; * Oddio…hai addirittura PREGATO?! ^///^ *me arrossisce
nel vedere un santino con nome della mia ficcy sopra* Per fortuna…ecco qui il
nuovo capitolo! ^^ …E finalmente con l’esito della scommessa che tanto stavi
aspettando!! *risata malvagia* Spero tanto che ti sia piaciuto!! Un bacio
grandissimo tesora! *__*
wwwwwwwwww
Alia: Alia,
sono contentissima che la mia storia ti entusiasmi così tanto, ma per favore…non
tartassarmi in continuazione chiedendomi di aggiornare, perché scrivere
fanfiction è un passatempo, non un LAVORO…quindi è inutile che tenti di
spronarmi implorandomi di aggiornare, perché ho i miei tempi e, seppur lunghi,
voi che leggete dovreste rispettarli. Scusa la franchezza, ma dopo dieci
recensioni “Ti prego aggiorna” è ora di smetterla, non credi? ^__^ Comunque ecco
qui il nuovo capitolo, con tanto di scommessa che tanto stavi
aspettando!
wwwwwwwwww
Monica: No,
no, non morire ti prego!! *Ale sfrega defibrillatore* … *libera!!* Mi dispiace
di farti struggere così tanto nell’attesa…purtroppo quando voglio so essere
molto…ehm…lenta! ^^; XDXD In realtà Bulma era arrabbiata perché ha beccato
Yamcha a civettare con un’altra ragazza! Con il suo carattere è difficile che
possa concedere perdono per un affronto del genere…*agit agit* Povero…lo tratto
sempre malissimo!! Spero che stavolta mi sia fatta perdonare con questo capitolo
così lungo…che mi auguro ti sia piaciuto! Grazie ancora tantissimo per tutto il
tuo entusiasmo verso la mia ficcy, sei dolcissima!! *__* Tanti
baciotti!
wwwwwwwwwww
SerenaChichi:
Ehm…spero che l’attesa stavolta sia stata meno struggente rispetto quella dello
scorso capitolo! ^^; Lì veramente ho superato ogni standard di permanenza nel
mondo dei ghiri…XD Ahaaaa!! Un’altra fan di Goku e Chichina adorata, eeeeh??
^___^ Magnifico! Siamo sempre più numerose!! *Ale zompetta tutta contenta*
Sigh…purtroppo il loro saluto è stato un po’ triste…ma credi davvero che li
lascerò così a struggersi l’uno per l’altra senza poter fare niente per
accorciare le distanze? ^___- Sono i miei preferiti…meritano un degno lieto
fine! Ma ora basta parlare…ho già detto troppo! XD Grazie mille mille per tutti
i tuoi complimenti, sei dolcissima!! *arross arross* Tanti tanti baciotti alla
pesca!!
wwwwwwwwwww
Pikkola Rin:
Dolcissima!! ^____^ Eheh…sono contenta che torturando Yamcha abbia soddisfatto
le tue aspettative…mwahahaha!! È quello che si merita per essere sempre così
rompiscatole!! E che mi dici…dell’esito della scommessa(finalmente!)tra Bulma e
Vegetino?? ^^ Spero tanto che ti sia piaciuta!! ^^ Tanti tanti baciotti
baciotti!!
wwwwwwwwww
Louis89:
Aww…ecco, ora divento tutta rossa!! ^////^ davvero, sapere che la mia storia sia
così…bella per te mi fa un piacere grandissimo! ^___^ Mi dispiace di aver fatto
passare ancora una volta un po’ troppo tempo rispetto allo scorso
aggiornamento(ma sempre meglio di otto mesi, no? ^__-), ma finalmente…ecco qui
il nuovo capitolo! Spero che ti sia piaciuto!! Grazie ancora per tutti i tuoi
complimenti super dolcissimi, tanti tanti baciottini al
limone!!
wwwwwwww
Nihal91: XD
Ebbene…ecco qui il nuovo capitolo…con tutti i protagonisti al gran completo!! ^^
Anche se era inevitabile soffermarsi su ognuno di loro almeno un pochino…e poi
c’era questo benedettissimo esito della scommessa che ha distrutto la pazienza
di tutti voi! XDXD Sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!
Mwahahah…così Yamcha impara a fare sempre il dongiovanni!! *risata perfidissima*
Grazie ancora tantissimo per tutti i tuoi complimenti, sei dolcissima! ^////^
Tanti tanti baciuzzoli alla cioccolata!
wwwwwwww
Faith15:
Fedeeeeee!!!! ^_______^ Che bello, non sai quanto i tuoi complimenti mi facciano
piacere…mi fai diventare il musino tutto rosso! ^////^ E stavolta, per
sdebitarmi con tutti voi fan di Bulma e Vegeta…finalmente il tanto sospirato
esito della scommessa!! ^^ Spero che ti sia piaciuto…in caso contrario puoi
anche linciarmi un pochino! XDXDXD Tantissimi baciuzzoli alla panna
montata!!
wwwwwwww
Tata: XD Per
riassumere lo scorso capitolo…Bulma ha beccato Yamcha in giro con un’altra
ragazza. Baba ha predetto la morte al ragazzo perché in un modo o nell’altro era
riuscita ad intuire con le sue doti di indovina che Bulma avrebbe lo avrebbe
massacrato di botte!! XDXD Bè, fortunatamente non mi sono spinta fino ad
ottobre, anche se quei quattro mesetti li ho fatti passare(chiedo venia!!
^^;)…ma finalmente ecco qui il nuovo capitolo! Spero tanto che ti sia piaciuto!
^______^
wwwwwwwww
Wolvie91:
*squagl squagl* ^//////^ Grazie mille mille per i tuoi complimenti! Sono
felicissima che la mia storia ti piaccia…per me significa molto, davvero! Mi
dispiace per avervi fatto attendere ancora troppo tempo rispetto agli
aggiornamenti precedenti, ma per fortuna…ecco qui il nuovo capitolo! ^^ Spero
che ti sia piaciuto! Tanti tanti baciottoli
dolcissimi!!
wwwwwwwww
Aras: ^^;
Ehm…sì…frasi tratte da fumetti e riviste in generale quando non so come colmare
gli spazi vuoti della mia immaginazione!! XDXD Che meschina che sono…XDXDXDXD
Grazie mille per tutti i tuoi complimenti, sono contentissima che la storia ti
piaccia! ^^ Ecco qui il nuovo capitolo(finalmente!)fresco fresco!! Tanti tanti
baciotti dolciosi!!
wwwww
Sirenis: ^^;
Ehm…lo so, avete tutto il diritto di lamentarvi per il ritardo dei miei
aggiornamenti…ma prima o poi arrivano, e per fortuna oggi è andata bene! XD
Grazie mille per tutti i tuoi
complimenti! Eheh…Goku e Chichi sono i miei preferiti, cerco sempre di rendere
le scene tra i due il più emozionanti possibili! ^^ Mi fa tanto piacere che ti
sia piaciuto il momento del loro bacetto…^////^ Grazie ancora, tanti
bacini!
wwwwwwww
Vegy_Kakashi_93: ^////^ Oddio…oddio!! *Ale si sotterra sotto la sedia*
Oddio, ma quanti complimenti!! Nuuu, me non se li merita, davvero!! Sigh, sei
veramente gentilissima…sapere che la mia ficcy ti piaccia così tanto mi rende
felicissima!! T___T In effetti è un tantino complicato portare avanti tanti
personaggi(soprattutto se ognuno ha le proprie pippe mentali a cui badare! XD),
ma credo che per il solo fatto che io ami Dragon Ball la cosa si faccia più
facile e scorrevole anche per me! ^^ E sono anche contentissima che anche tu
sia…*risata malvagia*…SODDISFATTA del trattamento che ho riservato a Yamcha
nello scorso capitolo!! *altra risata malvagia* Ho ho ho!! È la giusta punizione
che si merita…povero! XD Eheh…il tuo nick è molto eloquente(a proposito…potrei
dedurne che sei anche una fan del mitico…*__* …KAKASHI?? *sbav sbav* …io AMO
quel jonin!!), ma…spero che con il nuovo capitolo la mancanza di Veggy si sia
potuta colmare! ^^ Ho cercato di fare tutto il possibile per renderlo il
più…seducente possibile. Spero che questo suo lato del carattere ti sia
piaciuto! XD
Ti ringrazio ancora
moltissimo per tutti i tuoi complimenti dolcissimi…e spero che anche questo
nuovo capitolo sia stato di tuo gradimento! ^^ Tanti baciottini
grandissimi!
wwwwwwwww
Liz: ^^ Ecco
qua il nuovo capitolo! So che ci metto sempre un po’ a pubblicarne di nuovi,
ma…la pazienza non è mai troppa, giusto? ^__- Prima o poi arriveranno tutti
quelli in attesa, stai tranquilla! Spero che anhe questo ti sia piaciuto!
Bacio!
wwwwwwwww
wwwwwwwwwwwwwwww
E ora, o voi divini
membri e sostenitori e accaniti fan della coppia Bulma/Vegeta…a voi il giudizio!
Ho passato l’arduo verdetto o…*Ale corre a nascondersi* …farei meglio a
ritirarmi dal fandom di questa coppia?? ^^;
…Ce l’ho messa tutta,
spero che vi sia piaciuto l’esito di questa benedetta scommessa!!
XDXD
Fatemi sapere…VI PREGO!!
*occhioni lacrimosi stile gatto con gli stivali di Shrek
2*
Bacio bacio a tutti…e
buone vacanze!!
Alessandra