Il suono della tua voce
-Mi
dispiace Draco se c’è qualcosa che possiamo fare,
diccelo.-
-Draco
se vuoi rimango qui stanotte , io …-
-ragazzi
va tutto bene davvero, ora andate si è
fatto tardi! – Blaise , Pansy e Theodore guardarono
preoccupati l’amico ma
capirono che era meglio non aggiungere altro.
-Theo
vado a salutare Hermione e arrivo.-
La
ragazza si allontanò alla ricerca di Hermione, che
trovò seduta fuori in una panchina del giardino.
L’ex Serpeverde si sedette
accanto a lei e le posò una mano sulla sua.
-Hermione,
perché non vieni a stare da me per
qualche giorno, sai che anche per Theo non ci sarebbero problemi.-
La
giovane mezzosangue guardò l’amica.
-Grazie
Pansy ma … il mio posto è qui.- disse
sorridendo.
Pansy
sospirò. –testarda di una Grifona … e
va bene
ma sappi che domani mattina sono già qui!-
Hermione
rise – grazie Pansy ma ora vai, è stata una
giornata stancante e sai che non devi affaticarti troppo. Buona notte.-
-Buona
notte Herm- e dicendo così andò via.
Hermione
invece rimase ancora lì seduta a pensare a
tutto quello che era successo in quelle 24h.
Dopo
che Hermione corse a chiamare Draco, il ragazzo si alzò
subito correndo verso
la camera della madre. Quando arrivò ne prese il corpo e lo
mise a letto, la
ragazza invece era andata a
chiamare
immediatamente il medimago.
Quando
arrivò però , ormai non c’era
più niente da fare. Hermione scoppiò
in lacrime. Non poteva credere che
Narcissa, la sua Narcissa, la donna buona che le aveva aperto il cuore
e
l’aveva fatta sentire sicura e protetta in quel mondo, in cui
non c’era spazio
per persone come lei, adesso non ci fosse più.
Guardò Draco , era pallido,
stava parlando con medico.
-come
… come è potuto accadere dottore ,lei stava
meglio.-
-Non
lo metto in dubbio signor Malfoy, ma i problemi di sua madre non erano
comunque
scomparsi. Qualcosa la turbava nell’ultimo periodo?-
Il
giovane Malfoy sgranò gli occhi, capiva perfettamente cosa
intendesse il medimago.
-Si
… era sempre stanca ultimamente.-
Il
medicò sospirò. –Beh in ogni caso
Signor Malfoy, non è colpa di nessuno, anzi!
Se ricorda bene io ero piacevolmente sorpreso dai miglioramenti di
vostra
madre, siete riusciti in un impresa quasi impossibile, le avete dato
tanti mesi
in più e di questo , dovete solo esserne felici! Ora vado,
di qualsiasi cosa
abbiate bisogno non esitate a chiamarmi, arrivederci Signor Malfoy.-
Draco
però non rispose, poggiò semplicemente la schiena
contro la parete e si lasciò
scivolare a terra. Quel dolore era troppo anche per lui.
Il
pomeriggio seguente si svolsero i funerali della donna. Erano stati
invitati,
per volere di Draco, solamente le persone più vicine a
Narcissa. Nessuna
famiglia fu invitata solamente per rispetto del sangue.
Fu
una cerimonia semplice, di poche parole. Pansy rimase per tutto il
tempo
accanto ad Hermione e, Blaise e Theo, fecero lo stesso con
l’amico.
Quando
la cerimonia finì , come da tradizione, gli invitati si
intrattennero ancora un
po’. Proprio in quel momento accadde qualcosa che
lasciò tutti spiazzati.
Voldemort si materializzò nel bel mezzo della sala. Il
silenzio calò, poi ad un
tratto, dopo un primo momento di esitazione, tutti si inginocchiarono
al
cospetto del loro Signore. Tutti tranne Hermione ovviamente. La ragazza
infatti
rimase pietrificata. Non lo vedeva dal giorno della battaglia ad
Hogwarts e
ritrovarselo davanti ora, era qualcosa di strano. Il Signore Oscuro
però non si
accorse nemmeno di lei, troppo preso da Draco.
-Giovane
Malfoy, questa tua perdita mi addolora. Tua madre era una donna come
poche,
sempre ligia al dovere, sempre pronta a stare accanto a suo marito e ad
i
nostri ideali. La TUA FAMIGLIA ti è vicino giovane Malfoy.-
Hermione
vide che Draco, ancora a testa bassa ed inginocchiato davanti a
Voldemort, serrò
i pugni talmente forte che le nocche divennero bianche.
-ed
io sono grato alla mia famiglia …-
La
ragazza notò qualcosa nelle parole appena pronunciate,quasi
… disgusto.
Senza
aggiungere altro e compiaciuto di se stesso, Voldemort si
girò e ritornò al
centro della sala. Poi, dopo aver lasciato uno sguardo carico di
disprezzo ad
Hermione, si smaterializzò in silenzio.
Un
brivido percorse la schiena della ragazza e Draco, sembrò
essersene accorto
poiché iniziò a fissarla con sguardo preoccupato.
Senza aggiungere altro lei
uscì in giardino.
Ed
era proprio li che Hermione era ancora. Decise di
rientrare quando capì che tutti gli ospiti erano andati via.
***
Erano
passati quattro giorni ed il manor aveva perso
tutta la sua vitalità. Draco era sempre fuori,
così come Astoria, che ormai
stava quasi sempre dalla famiglia per tornare solo la sera, quando
sapeva di
poter trovare il marito.
Hermione
invece era l’unica che continuava a
rimanere tutto il giorno alla villa. Spesso Pansy le proponeva di
trasferirsi da
lei e Theo, in
fondo, ora che Narcissa
non c’era più , lei non aveva più
motivo di rimanere li. Nonostante ciò e
nonostante sapesse che ora niente e nessuno poteva salvarla dalle
grinfie di
Astoria, lei rifiutava sempre. Si sentiva quasi obbligata a farlo. Per
quasi un
anno il Manor era stata la sua casa ,
Narcissa era diventata una seconda madre per lei
e proprio per questo, non avrebbe mai potuto
abbandonare la villa.
Quella
sera , mentre Hermione andava verso la biblioteca,
sentì delle voci provenire dallo studio di Draco. Il ragazzo
e Astoria stavano
litigando.
-Draco
insomma! Ormai non c’è più bisogno di
lei
qui, perché continuare a tenerla?-
Hermione
fece una smorfia capendo che la donna stava
parlando di lei.
Perché
continuare a tenerla… neanche fossi una cosa vecchia da
buttare.
-Astoria
basta ne abbiamo già parlato! Sai benissimo
che non la manderò via, mi madre non lo vorrebbe …
-Tua
madre o tu Draco!?-
-Anche
se fosse non sono affari che ti riguardano.-
-Mi
riguardano eccome maledizione! Sono tua moglie
Draco quand’è che te lo metterai in testa?-
-E
tu quand’è che ti metterai in testa che per me
non lo sarai mai veramente! Sei mia moglie si … ma solo
legalmente. Mi dispiace
Astoria.-
La
ragazza non rispose. L’ex Grifondoro sentì dei
passi dirigersi verso la porta. Ebbe appena il tempo di nascondersi
dietro
l’angolo, che questa si aprì . Una Astoria in
lacrime uscì dalla stanza e si
smaterializzò, probabilmente a casa dei genitori.
Sapeva
che era sbagliato, la sua parte Grifondoro le
gridava di non farlo, ma lei per una volta decise di non ascoltarla e
di dar
retta solamente al suo cuore. Decise di andare da Draco .
Aprì piano senza
bussare.
-Astoria
basta non ho più intenzione di …
Granger…
scusa pensavo fosse…-
-si
tranquillo. Ho sentito che avete discusso…-
-Sai
che novità!-
Il
ragazzo si sedette sulla poltrona, tenendosi la
testa tra le mani. La ragazza si avvicinò e ad un tratto ,
notò che Draco
piangeva. Mai in tutta la sua vita Hermione Granger avrebbe pensato di
poter
assistere ad una scena simile, ma in fondo, non avrebbe neanche mai
pensato di
potersi innamorare di lui.
La
ragazza gli si inginocchiò accanto gli prese le
mani tra le sue.
-Draco
… -
-è
colpa mia! è SOLO COLPA MIA MALEDIZIONE! Mia
madre è morta per colpa mia.-
-Draco
non dire stupidaggini! Come può essere colpa
tua!?-
-Lei
soffriva ! Prima la morta di mio padre, poi per
me che sono diventato Mangiamorte senza oppormi … anzi, fino
a poco tempo fa
ero fermamente convinto di ciò che facevo! E adesso Astoria!
Non le ho mai dato
un motivo per essere felice e serena è solo colpa mia se
è morta …-
-DRACO!
Come puoi anche solo pensare una cosa del
genere? È vero, lei non era felice di saperti costretto in
questo matrimonio ma
pensi che questo l’abbia uccisa? Draco lei era malata! Quando
sono arrivata qui
lei era l’ombra di se stessa , e non solo per la malattia. Se
c’era qualcosa
che l’ha tenuta in vita fino ad ora sei stato proprio tu! Tu
che le sei stato
sempre vicino! Non devi rimproverarti di nulla stupido di un
Serpeverde!-
Draco
si girò a guardarla e le passò una mano sulla
guancia.
-perché
piangi mezzosangue?-
Hermione
si accorse solo in quel momento delle
lacrime che le scendevano lungo il viso.
-Perché
io odio vedere le persone che amo soffrire …-
-
Ripetilo …-
-che
odio vedere le persone che …- ma si accorse
solo in quel momento ,che non era quello ciò che il ragazzo
voleva risentire.
-Che
ti amo Draco … -
A
quel punto il ragazzo la attirò verso di sé e la
baciò.
Hermione
per un momento rimase come pietrificata da
quel gesto ma alla fine, fu costretta a cedere. Stare di nuovo tra le
braccia
di Draco, era l’unica cosa che la ragazza desiderava. Poi
però il pensiero di
Astoria la colpì come un pugno allo stomaco.
-Draco
noi non possiamo! Astoria …-
-Astoria
ci ha tenuti separati fin troppo
mezzosangue … -
Detto
questo, riprese a baciarla, lungo il collo e
le spalle che a mano a mano andava scoprendo. Hermione
sospirò , in fondo aveva
ragione. Lui amava lei maledizione, erano loro, quelli costretti a
stare
lontani. Decise di lasciarsi andare, decise di mandare al diavolo i
suoi sensi
di colpa e per una volta, lasciò che la sua parte egoista
avesse il sopravvento.
Si
accorse di essere in camera di Draco solo quando
lui la sdraiò a letto. Iniziò a spogliarla e
accarezzarla dolcemente, come mai
forse prima d’ora. Il ragazzo voleva che tutto fosse
perfetto. Sapeva quanto
lei stesse lottando contro la sua coscienza che le gridava quanto
quello fosse
sbagliato, doveva convincerla del contrario, doveva farle capire una
volta per
tutte, quanto la amasse e quanto soprattutto le fosse mancata. E le era
mancata
tanto … tutte quelle notti passate senza di lei, tutti quei
giorni nei quali a
malapena si parlavano, per lui erano stati una tortura.
L’ex
Serpeverde, iniziò a lasciarle una scia di baci
lungo tutto il corpo, soffermandosi sul suo seno , la sua pancia
,andando
sempre più giù. Voleva assaporare ogni centimetro
della sua pelle, ogni centimetro
di quel corpo, di quel frutto proibito.
Con
lei aveva capito cosa significasse la parola
amore. Amare qualcuno incondizionatamente e non poter vivere senza.
Fecero
l’amore fin quando le forze glielo permisero
e poi si strinsero l’uno all’altra in cerca di
riposo.
-Ti
amo Hemione…-
-è
bello il suono della tua voce quando pronuncia il
mio nome, è stranamente caldo e dolce.-
Lui
sorrise a quelle parole, si era soffermata più
sul suo nome che sulla frase in sé … era dolce
come una bambina e aveva bisogno
della stessa protezione. La strinse più forte a
sé .
-Comunque
ti amo anche io Draco.-
Lo
sentì a malapena poiché le forze lo stavano
abbandonando, ed il sonno stava per avere il sopravvento .
Riuscì solo a
pensare che la mezzosangue aveva ragione, il suo nome , pronunciato da
lei,
aveva un suono meraviglioso.
SIIIII
evviva finalmente
Draco ed Hermione di nuovo insime!!! Vi avevo promesso che dopo molti
capitoli
infinitamente tristi sarebbe successo qualcosa di bello!
Inoltre,
questo è il mio
piccolo regalo per voi. Per augurarvi un buonissimo Natale, ed un
felice inizio
d’anno!
Grazie
a tutti voi che
leggete , grazie a tutti!
Il
27 partirò, tornerò il 3
Gennaio e poi inizierà la sessione di esami, non so quando
riuscirò a postare
il nuovo capitolo ma cercherò di farlo il prima possibile
promesso!
Detto
questo, di nuovo un
Buon Natale a tutti voi…
Maya