Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: D_Cocca    23/12/2012    1 recensioni
E' passato un anno dall'ultima epica avventura di Sora, nella quale aveva sconfitto l'Organizzazione XIII e salvato i mondi.
Il Custode del Keyblade si gode le sue giornate tranquille sulle Isole del Destino, sempre più spensierato e sempre più innamorato di Kairi. Decide infatti di dichiarare il suo amore alla bella ragazza, ma viene interrotto dall'arrivo di una tuonante Gummiship: è Re Topolino, che ha una richiesta da fargli; l'equilibrio dei mondi è di nuovo in pericolo, e solo Sora e i suoi amici possono aiutarlo a fermare la nuova Oscurità che giorno dopo giorno divora tutto. In più, sembrano essere comparsi sulla scena dei nuovi uomini incappucciati dal fare losco.
Sora, in un viaggio fisico e psicologico, affronterà una nuova avventura insieme ai suoi amici del cuore e nuovi personaggi del tutto particolari.
Il Custode parte e fa il suo dovere, ma non è entusiasta del suo compito ed è restio ad abbandonare la sua tanto cercata casa. Il rimorso delle cose non dette e il rancore per coloro che hanno disturbato la sua sudata pace insinueranno l'Oscurità nel suo cuore? L'odio e il dolore avranno la meglio su di lui? Questa volta l'amicizia basterà?
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Re Topolino, Riku, Sora
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3
~Arrivo al Q.G.~




Sora e gli altri erano già da un po' in volo, e Topolino non accennava a fermarsi. Vedevano passare nell'oblò tanti mondi, familiari e non, ma nessuno di loro era quello in cui era situato il Quartier Generale.
Paperino e Pippo discutevano con il Re sul da farsi, mentre Sora, Riku e Kairi erano seduti vicini, guardando il vuoto e meditando.
La ragazza dai capelli rossi interruppe il silenzio "Sora?"
"Si?"
"Prima che arrivasse Re Topolino a prenderci, mi dovevi dire qualcosa di importante, per caso?"
Sora sobbalzò, sorpreso, poi cercò di tagliare subito la discussione "No, niente di niente, una sciocchezza, anzi, me la sono già dimenticata!"
Il ragazzo mise le mani dietro alla testa e sorrise, nel tentativo di essere il più credibile possibile. Kairi ricambiò il suo sorriso dolcemente.
"Che cretino che sono" pensò il ragazzo.
Si voltò verso Riku, seduto alla sua destra. L'espressione dell'amico sembrava confermare il suo pensiero.
In quel momento Topolino uscì dalla cabina di pilotaggio "Siamo quasi arrivati a destinazione, ragazzi, ma prima di atterrare devo informarvi di una cosa importante: una volta arrivati, cercate di non fare il minimo rumore. Ci sono dei sensori installati nel terreno che fanno scattare l'allarme non appena avvertono un suono più forte di un respiro. E' alta tecnologia, sapete..."
Tutti annuirono.
"Maestà, siamo pronti per l'atterraggio!" disse Paperino dalla cabina di pilotaggio, che aveva preso momentaneamente i comandi.
"Bene, procedi" rispose il Re deciso. Poi si voltò verso i tre ragazzi "Da questo momento, shhhh!" e si portò un dito sulle labbra in segno di fare silenzio.
I ragazzi annuirono nuovamente. Si sentivano un po' dei robot che obbedivano ai loro padroni, non parlando e ricevendo informazioni a cui sistematicamente dovevano obbedire ed accettare. Ma dopotutto, cos'altro avrebbero potuto fare?


La Gummiship atterrò sulla superficie del pianeta in modo assolutamente silenzioso, e i passeggeri uscirono da essa in punta di piedi, attenti a non fare troppo rumore e far scattare l'allarme di cui il Re aveva parlato loro.
Sora però, una volta guardatosi intorno, era rimasto un tantino deluso.
Quando aveva sentito la parola "Quartier Generale" si era immaginato una grande stazione spaziale o un mega-palazzo pieno di roba supertecnologica da esplorare e da ammirare, sfavillante o imperioso, con armamenti e protezioni invalicabili tutt'attorno. Invece gli parve di essere atterrato sul suolo di Marte. Il terreno e la polvere erano stranamente rossi e in alcuni punti si poteva vedere qualche sasso del medesimo colore o qualche duna di sabbia, niente di più. Quel posto era l'incarnazione della desolazione più totale, senza il minimo segno di vita.
Re Topolino si avviò in una direzione precisa, solo da lui conosciuta tra i membri del gruppo, e gli altri non poterono fare altro che seguirlo, non sapendo dove andare a sbattere il naso.
Camminarono per qualche minuto in assoluto silenzio, finchè Topolino non si fermò di colpo, facendo arrestare anche la compagnia dietro di lui. Sora cercò di capire cosa ci fosse di così speciale in quel posto, ma non trovò assolutamente niente. Cominciò ad esaminare tutto nei minimi particolari.
Sasso, sasso, sasso, polvere, sabbia, sasso, sasso e.... Un sasso più rosso degli altri. Anzi, no. Era troppo liscio e innaturalmente rosso per essere un comune sasso. Un bottone!
Topolino si avvicinò proprio a quel pulsante incastrato nel terreno, che schiacciò con un piede.
La terra sotto il gruppetto cominciò a tremare, e solo dopo qualche secondo i ragazzi capirono di essere al centro di una piattaforma di metallo ricoperta e nascosta dalla terra, che li stava portando sottoterra, sempre più giù. Riku trattenne a stento un'esclamazione per la sorpresa, ricordandosi appena in tempo di dover fare assoluto silenzio.
Il sottosuolo era totalmente diverso dalla superficie. Sembrava di stare in una scatola di latta piena di cavi elettrici, pulsanti, strane apparecchiature e altre cose tecnologiche e sconosciute.
"A Cid piacerebbero tutte queste apparecchiature" pensò Sora, il quale si era ricordato del suo amico a Radiant Garden che usava sempre il suo computer altamente tecnologico e altre cianfrusaglie di quel tipo. Ricordando, il ragazzo non riuscì a trattenere un sorriso: Merlino odiava quel computer, e il mago litigava sempre con il biondo per i motivi più disparati.
In quella piccola stanza che apparentemente era una vera e propria scatola c'era solo una porta, situata davanti a loro e colorata di un rosso sgargiante, che molto probabilmente portava al vero e proprio Q.G.
Topolino si avvicinò alla porta, e fece cenno agli altri di stare indietro e continuare a fare silenzio.
Cominciò la bussata segreta: tre colpi veloci, due lenti, e altri tre veloci. Dopodiché il re posò un orecchio sulla porta e rimase in ascolto dei movimenti dall'altra parte.
Una finestrella situata sulla porta si aprì, e videro due occhi scrutarli uno ad uno, con fare clinico.
Dopo che la finestra si fu richiusa, la porta si aprì con un forte clangore e rumore di catene, per poi aprirsi e lasciar penetrare un po' di luce.
Sull'uscio c'era un uomo dai capelli corti e castani, vestito con un giubbotto di pelle nera e molto giovane, che li guardava sorridendo.
"Ragazzi! E' da un po' che non ci vediamo!" esclamò questo, allargando le braccia.
"Leon??" domandò Sora incredulo.
"Certo!" dichiarò l'uomo "Che fate lì impalati? Entrate pure, poi ci saluteremo come si deve"
Sora entrò nella stanza, seguito dagli altri. Dopo aver visto un altro viso familiare e conosciuto, si era sentito immediatamente a suo agio e spavaldo come sempre.
L'interno di quella stanza era quasi identico a quello della casa che c'era a Radiant Garden, l'unica differenza era che tutto era molto più grande e spazioso, nonché ordinato, e sul soffitto c'erano vari lampadari, per illuminare a giorno la casa anche nel sottosuolo.
"Ciao, Sora!!" dissero in coro Aerith e Tifa, sedute ad un tavolo posto al centro della stanza.
Yuffie, che era accanto alle due ragazze, esuberante e allegra come sempre si avvicinò velocemente a Riku ed esclamò "Però, che carino che sei! Tu chi saresti?" la ragazza era così vicina a Riku che poteva quasi sfiorargli il naso, fissandolo con i suoi gandi occhioni.
"R-Riku" balbettò il ragazzo dai capelli argentei, preso alla sprovvista dal complimento e dal carattere energico della sconosciuta "Sono il migliore amico di Sora" si affrettò ad aggiungere, per evitare che troppe persone si accorgessero del suo imbarazzo.
Yuffie sorrise "Piacere di conoscerti"
Poi si avvicinò a Kairi, subito dietro al ragazzo dai capelli argentei "Tu sei Kairi! Sei cresciuta tantissimo dall'ultima volta che ti abbiamo vista! L'anno scorso Sora ci parlava in continuazione di te, fino allo sfinimento, quando l'abbiamo aiutato a sconfiggere l'Organizzazione. Ti metteva sempre in mezzo a qualunque discorso sulla sua isola e..."
Prima che la ragazza riuscisse a dire qualcosa in più, Sora s'intromise e la fece allontanare di qualche passo, per paura che potesse dire qualcosa di ulteriormente imbarazzante. Il suo rossore era già abbastanza forte "Sono felice di rivederti, Yuffie!" esclamò.
"Anch'io, Sora" rispose lei.
"Ciao Cid!" salutò poi il castano dirigendo lo sguardo verso un uomo biondo davanti al mega schermo di un computer, che accennò un saluto con la mano "Ben arrivati"
Leon mise fine ai saluti tornando freddo e passando subito ai fatti "Credo che sappiate già perché siete qui" disse.
"Sì, dobbiamo rimetterci in forma" rispose il custode del Keyblade, battendosi una mano sul petto "Ma come mai voi siete qui?"
Alla domanda del ragazzo, una nuvola di grigiore parve scendere su tutti.
"Radiant Garden è stata attaccata e distrutta dagli Heartless e dai nessuno... un'altra volta" rispose Aerith, rivolgendo lo sguardo verso il basso.
"Oh... Mi dispiace, non lo sapevo" si scusò Sora, sinceramente rammaricato.
"Non ti preoccupare, l'importante è che siamo tutti vivi per poterlo dire. Pensiamo piuttosto al vostro addestramento, la cosa più importante al momento" intervenne Tifa, alzandosi in piedi.
"A proposito, chi ci allenerà?" chiese Kairi, curiosa.
"Nessuno di noi. Grazie a vari contatti, siamo riusciti a chiamare un professionista in combattimento da un altro mondo, che vi allenerà nei prossimi giorni e poi vi accompagnerà nel vostro futuro viaggio. Non lo conosco di persona, ma si dice che sia un tipo in gamba" poi si rivolse a Kairi "Non so se addestrerà anche te, però. Senza offesa, ma sei una ragazza e non molto esperta"
Kairi annuì senza ribadire. Sapeva di non essere molto abile in fatto di combattimento, però sperò che almeno avrebbe ricevuto qualche informazione in più. Voleva essere utile al cento per cento a Sora e Riku, che avevano sempre fatto tanto per lei.
"Non è già qui?" domandò Riku.
"Dovrebbe essere qui già da un'ora, ma a quanto pare è in ritardo. Di certo non è molto professionale, questo" disse Merlino irritato, mentre scendeva dalle scale che portavano al piano di sopra e facendo la sua comparsa nella stanza.
"Ehilà Merlino!" salutò Sora, sorridendo gioviale. Il mago ricambiò il suo sorriso, felice di rivedere il suo vecchio apprendisa di incantesimi.

Da quel momento passò un'altra ora, nella quale tutti quanti si accomodarono intorno al grande tavolo rotondo e chiacchierarono serenamente e bevendo del tè, parlando di tutto quello che era accaduto ad ognuno di loro durante l'anno di separazione. Sora era di sicuro quello a più agio di tutti, dato che conosceva bene i presenti e parlava loro senza esitazioni. Kairi e Riku invece erano più esitanti, dato che molte delle facce attorno a quel tavolo erano per loro sconosciute o non molto familiari.
Poi, improvvisamente, si sentì bussare alla porta, anche se quella, più che una semplice bussata, pareva un buon tentativo di sfondare la porta di ferro a suon di pugni.
Tutti si zittirono, in ascolto e allarmati. Chiunque ci fosse stato là fuori, di sicuro non era un amico, dato che non aveva usato la bussata segreta.
Si sentì di nuovo bussare alla porta, più forte. Leon si alzò e si mise allarmato vicino alla porta, teso e in silenzio, stringendo il suo Gunblade e pronto a combattere.
Altri colpi sulla porta.
Nessuno si mosse.
Dopo qualche secondo, si sentì una forte esclamazione provenire da fuori, che tutti udirono "E che palle!!"
Poi, con un solo ed unico colpo scagliato dalla persona all'esterno, la porta si staccò dai cardini e finì a terra, facendo un gran fracasso e spaventando Kairi.
Subito dopo si sentì urlare una voce abbastanza contrariata "Le porte sono state inventate per essere aperte quando le persone bussano, sapete?!"
Tutti i presenti seduti al tavolo si sporsero per vedere chi fosse la figura davanti all'uscio dell'ormai fracassata porta. Lì stava un ragazzo, con la gamba destra ancora sollevata per il calcio sferrato che aveva fatto fare quella brutta fine alla porta, ed era alquanto irritato. Sbuffando, riabbassò la gamba. Era molto alto e dalla corporatura apparentemente esile e slanciata, ma che non mancava di certo di notevole muscolatura. Aveva dei capelli corvini tagliati molto corti e dei grandi occhi di ossidiana, che gli conferivano un aspetto inquietante; a completare il suo singolare e leggermente lugubre aspetto, stava uno sfregio sul viso, una grande cicatrice che partiva dal suo occhio destro, passava sulla palpebra dello stesso occhio e finiva a metà della guancia destra. Quel segno di un vecchio taglio però non sminuiva il suo viso avvenente. Non sarebbe stato comunque piacevole però incontrarlo di notte, il suo sguardo trasudava innaturale freddezza.
In compenso, portava abiti normali e adatti al ragazzo quale era, non dimostrava più di diciotto anni, ne doveva avere al massimo venti. Indossava una semplice T-shirt bianca e dei blu jeans leggermente strappati al fondo, sopra alla maglietta portava un giubbotto a maniche larghe e lunghe anch'esso di jeans e indossava un paio di scarpe da ginnastica bianche. Al fianco portava una cintura, a cui era agganciato un fodero antico contenente una katana, con vari disegni sopra aventi un preciso significato però ignorato dagli altri, che stonava non poco con il resto del suo abbigliamento. Nel complesso era davvero uno strano tipo.
Con i suoi occhi neri squadrò i presenti uno ad uno, che erano rimasti ammutoliti.
Solo Cid si riprese in pochi secondi "Cos'hai fatto?!? Mi hai sfondato la porta, dannazione!! Hai una vaga idea di quanto mi sia costata una cosa del genere?"
"Non molto, dato che ha ceduto al primo colpo ben assestato dato dall'esterno" ribattè freddo il nuovo arrivato, con una punta di ironia nella voce. Però aveva parlato senza dare un minimo sguardo a Cid; sembrava avere occhi soltanto per Sora, che nello stesso momento stava cercando di evitare il suo sguardo, perché lo stava mettendo stranamente in soggezione. Un leggero sorriso si disegnò sul volto del ragazzo dai capelli neri, forse ricordandosi di qualcosa o qualcuno guardando il giovane castano.
Si avvicinò al Custode del Keyblade, tranquillo "Tu devi essere Sora"
Sora annuì semplicemente, dato che aveva perso di colpo la parlantina.
L'altro gli porse la mano in segno di amicizia "Piacere di conoscerti" disse "Io sono Lenn"






N.d.A.
Qui sopra, un capitolo che introduce il mio personaggio originale, che ricoprirà un ruolo attivo nella storia. Avviso che questo mio personaggio, Lenn, è già protagonista di un'altra storia che ho in corso qui su EFP, il Fantasy intitolato Il Drago e la Tigre. Siccome Lenn doveva comparire solo in questa fan fic, ma poi a posteriori ho deciso di scrivere tutta la sua storia in un racconto a parte, ho inserito vari spoiler su di lui e sulla sua vita. Perciò, se continuate a leggere, man mano che Sora scoprirà maggiori informazioni su di lui, altrettanti spoiler vi beccherete, di piccola o grande entità che siano. E' anche vero però che ne Il Drago e la Tigre, scritto molto più di recente, non ci sono riferimenti a Heart's Power, in alcun modo, quindi ho modificato anche molte informazioni; non prendete per oro colato tutto quello che leggerete su Lenn, quindi. Nel caso vi risultasse simpatico e voleste conoscere la sua storia, comunque, vi invito a leggere il racconto su di lui che sto ancora continuando ad aggiornare. E' un fantasy molto particolare su cui sto lavorando da molto, mi farebbe piacere se lo leggeste e mi lasciaste un commento.

Detto questo, ci vediamo al prossimo aggiornamento! :)

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: D_Cocca