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Autore: HelloGoodbye    24/12/2012    3 recensioni
Nulla di nuovo sotto il sole: fic scolastica, qualche pairing strampalato, amicizie bizzarre e un pò di fantasia! :) C'è una rossa che cerca di sistemare Naruto con una Hyuuga, mentre Temari si divide tra due fratelli da bastonare e una Tenten da femminilizzare.
- Brutto idiota!-
- Ahio!-
- Naruto ho studiato con te per ben due ore! E hai preso di nuovo quattro!-
Karin lo colpì con un libro - Mi dispiace!-
- Io ho dovuto saltare la mia seduta di g.a.g. per te!! E' così che mi ripaghi?-
gli infilzò la mano con una penna. Berserk-Karin faceva davvero paura.
[ estratto dal Capitolo 9]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Temari, Tenten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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.30. One in a Million

 

 

Buona lettura dell'ultimo capitolo!

 

 

“ E smettila di toccarmi~! ”

“ Riesci a stare in piedi da sola?”

“ … no ”

“ Allora, cara la mia pescivendola, continuerò a tenerti come un sacco di patate. ”

Dire che Suigetsu si stava godendo quel momento era un eufemismo,

si caricò la rossa su una spalla, tenendole la vita e le gambe per evitare che si sbilanciasse troppo, o più verosimilmente che lei lo prendesse a calci.

Dal canto suo Karin non aveva neppure la forza di ribattere,

era ubriaca,

e stanca, troppe buone azioni in una volta sola l'avevano scombussolata:

fare da intermediario per il suo migliore amico,

rassicurare per ore e ore la sua prima amica,

e infine fare da fata turchina a una cretina. Ma chi era?! La buona samaritana?!

“ Burp ”

“Ehi! Niente conati, siamo quasi arrivati! ”

La ammonì Suigetsu,

“ Piantala di sballottarmi così allora! Mi sembra di essere in un fott-…..in un frullatore! ”

sbottò lei,

pentendosene subito dopo, sentiva i succhi gastrici del suo stomaco in rivolta.

Un sacchetto, prego!

“ M-muoviti ” mormorò portandosi una mano alla bocca,

lo sentì trafficare con le chiavi,

“ Eccoci a casa ”

accese una luce,

Karin grugnì infastidita, venne depositata su una sedia, al contempo il ragazzo le mise sotto il naso una bacinella,

“ Ecco qua la tua ancora di salvezza, sfogati ”

lei alzò lo sguardo altezzosamente,

“ Ora non ne ho più bisogno. ”

si appoggiò allo schienale facendo lunghi sospiri, si sentiva uno schifo,

“ Non c'è nessuno? ”

l'appartamento era troppo ampio perchè Suigetsu ci vivesse da solo,

“ I miei sono fuori città, sai week end di coppia e robe varie ”

disse lui con un'insolita voglia di ciarlare, “ Mio fratello sarà già a dormire ”

lei alzò un sopracciglio,

“ Fratello? Un'altra triglia senza cervello come te? Burp”

Karin sbiancò,

“ B-b-bagno ” mugolò con una mano sulla bocca,

abbandonò la bacinella e seguì Suigetsu,

giusto in tempo per inginocchiarsi sul water e rimettere di tutto e di più.

“ Su su, shhhhh, vedrai che passa... ”

Il ragazzo non perse il suo tono ironico, mentre lei singhiozzava istericamente cercando di controllare gli spasmi involontari del suo corpo,

Cre–pa...burp ”

si piegò nuovamente sul sanitario sopraffatta da un nuovo conato,

“ Fuori tutto! ”

ghignò lui, col naso tappato, tenendole la fronte e accertandosi che i capelli non le si sporcassero;

poco prima accarezzandole le scapole scoperte, lì vicino al bordo del corpetto, era certo di aver sentito una cicatrice scorrere sotto le sue dita,

non ci aveva fatto tanto caso ma gli stuzzicava l'immaginazione, come se l'era fatta?

Finalmente lo scarico finì di portarsi via gli ultimi residui delle sue pazzie alcoliche,

si girò tenendo una guancia appoggiata alla tavoletta,

“ Ss–ui– getsu...”

“ Dimmi vomitina ”

Karin gli regalò un dito un medio nonostante fosse fisicamente debilitata,

lui rise apprezzando il gesto,

era rassicurante che, nonostante tutto, quella bisbetica rimaneva la stessa con o senza la sbornia,

“ Aiuta–mi ad al–zarmi”

con disinvoltura Suigetsu la prese all'altezza delle spalle e la sollevò,

“ Dovresti mangiare di più rossa, sei pelle e ossa ”

la appoggiò contro il lavandino e presa una spugnetta le pulì il viso,

“ Sciacqua, non bere ” le porse il bicchiere d'acqua aspettando lei si pulisse la bocca, poi con un braccio intorno alle spalle tornarono nella cucina.

La rossa abbandonò la testa sul tavolo,

“ Perchè mi hai portato qui? ” accennò con fare sospetto, iniziando a guardarsi intorno

lui si strinse le spalle “ Perchè sono un'anima pia? ”

ottenne solo un grugnito come risposta,

“ Vuoi qualcosa da mangiare? ”

scosse la testa guardandolo addentare una mela,

“ Sicura? Abbiamo anche un po' d'anguria in frigo ”

“ Odio l'anguria. Idiota dopo aver vomitato anche l'anima pensi che io abbia voglia di trangugiare qualcosa? No.” rimasero un poco in silenzio,

“ Ehi strega? ”

“ Mmm? ”

“ Da piccola hai avuto la varicella? ”

lei fece tanto d'occhi,

“ Che razza di domanda è?! ”

chiese, recuperando per un istante il suo temperamento iracondo,

“ Rispondi per una buona volta, l'hai avuta o no? ” ripetè lui beffardo come sempre,

era una goduria approfittarsi di lei in quel momento,

“ Non mi ricordo ” sbuffò Karin che dopo tutto aveva il cervello annebbiato,

“ La varicella dai! Ti vengono dei puntini rossi su tutto il corpo che prudono, alla fine della malattia ti rimangono delle crosticine.”

una lampadina si accese nei suoi ricordi,

sì ricordava che aveva sgridato tante volte Naruto di non grattarsi,

sorrise al ricordo, già all'epoca si occupava di lui come una sorella o una mamma,

“ Sì l'ho avuta da piccola ” rispose con una voce morbida e gentile,

Suigetsu non potè fare a meno di guardarla,

spesso le aveva visto sulla faccia il suo ghigno malefico ma mai quel sorriso caldo,

si chiese a cosa stesse pensando.

Scrollandosi di dosso quelle strane idee buttò via il torsolo,

probabilmente la cicatrice che aveva toccato prima era un conseguenza della malattia,

sua mamma gli diceva sempre di non grattarsi altrimenti sarebbe rimasto il segno,

“ Dove hai messo la mia borsa? ”

“ Camera mia ” la rossa senza aspettare un secondo si fiondò alla ricerca della camera da letto.

Dopo un serie di tentativi, che comprendeva l'entrata in uno sgabuzzino, in una camera da letto matrimoniale e in un piccola sala giochi, finalmente trovò la camera di Suigetsu. Indizio fondamenta per il riconoscimento: la sua meravigliosa Lockit Bouclette di Louis Vuitton.

Senza perder tempo estrasse dalla borsa il cellulare.

“ Cos'hai combinato Naruto? ” Mormorò Karin tra sé e sé, “ Diciassette chiamate senza risposta. Spero non sia niente di grave. ” chiuse il cellulare,

non aveva la forza che cavarlo fuori da pasticci ora,

si lasciò cadere sul letto,

la stanza del pesce lesso non era grande,

“ Non sdraiarti con l'abito sporco! ”

sbottò lui non appena la vide,

“ Non. Urlare. ”

Suigetsu si sedette sul bordo e preso tra le mani un lembo di vestito la guardò,

“ Strega, come hai fatto ad uscire di casa con questo? E' veramente brutto. ”

“ Non è mio...Non metterei mai una cosa del genere di mia spontanea volontà ”

lui ridacchiò,

“ Hai perso una scommessa? ”

“ No, ho fatto cambio d'abito con Sakuracchia. ”

“ Saku...? ”

“ Sakura la racchia, Sakuracchia, quella coi capelli rosa. ”

“ Oh!”

ora aveva capito, Sakura Haruno era in classe con lui, e non era una racchia.

“ Sono stanca ”

girò la testa dall'altra parte scostando alcuni capelli,

fu allora che Suigetsu le vide:

non era una singola cicatrice, erano tante, a forma circolare,

decisamente non dovute ad una qualsiasi malattia infantile,

allungò una mano toccandole il collo e le spalle ma lei scattò subito sull'attenti,

“ Cosa fai? ”

“ Volevo vedere... cosa ti sei fatta sulla schiena? ”

“ Lascia perdere ”

sussurrò lei agitata,

“ Karin che cosa– ”

sbuffò sperando che cambiasse argomento, ma quando sentì le sue mani tenerla ferma per le braccia iniziò a divincolarsi debolmente,

“ Non mi toccare, lasciami”

se non fosse stato preoccupato per quei segni l'avrebbe sicuramente lasciata libera,

sentire Karin supplicare era qualcosa di inspiegabile,

“ Dimmi cosa ti è successo? ”

“ No ”

“ Chi è che ti ha fatto questo? ”

lei scosse la testa,

sperava che il ragazzo, vista la sua reticenza, avrebbe lasciato cadere l'argomento,

sentendo le sue mani abbandonare la presa si sentì sollevata,

“ Ah! ”

ma poi le scappò un gemito improvviso,

Suigetsu, con una mano le teneva i polsi sopra le testa, con l'altra stava scostando tutti i suoi capelli rossi di lato, percepiva il suo corpo a cavalcioni su di lei,

l'aveva immobilizzata,

“ Karin dimmi che cosa ti hanno fatto? ”

“ No, no ” lei scosse la testa,

il cuore le batteva a mille per la paura, non voleva che vedesse,

nessuno poteva o doveva vedere quello,

allora Suigetsu, ignorando le sue preghiere, iniziò a far scendere la zip del vestito...

 

 

^^^^^^^

 

 

“ Signorina Tenten. ”

“ Buonasera signor Hyuuga ”

“ Sola? ”

“ Ho gentilmente chiesto all'autista di accompagnarmi a casa un po' prima. Hinata e Hanabi saranno a casa per il termine della festa. ”

“ Kō è già ripartito? ”

“ Sissignore, mi ha lasciato al cancello ed è torno indietro. ”

Hiashi annuì,

“ Come sta il malato? Sono qui per lui! ”

un sorriso sottile aleggiava sul viso non più giovane del signor Hyuuga,

conversò amabilmente con la ragazza prima di lasciarla andare,

“ Starà leggendo, vai pure. ”

lo ringraziò e per prima cosa si sfilò dai piedi quei maledetti sandali col tacco, per poi sparire nei corridoi della villa.

Toc, toc,

“ Avanti. ”

la porta scorrevole si aprì un poco, lo spazio necessario perchè lei infilasse la testa,

“ Disturbo? ”

senza attendere la risposta entrò nella sua stanza,

Neji era quantomeno contrariato e imbarazzato, cosa ci faceva lei lì ora?

La squadrò da capo a piedi, era certo che gli abiti che indossava non fossero i suoi,

sentì il naso prudergli e un principio di epistassi gli scivolò fino al mento,

“ Stai sanguinando! ”

fortunatamente la questione si risolse con qualche fazzoletto e nessuna macchia di sangue,

“ Che ti sei messa?”

disse lui infine, con una forte voce nasale,

“ Temari me lo ha prestato! E' comodissimo, anche se queste ” e sollevò le scarpe “ sono un'arma di tortura, spero di non doverle mettere mai più. ”

sospirò abbandonando l'oggetto di tanto rancore ai piedi del letto,

“ Guarda guarda! Mi lascia tutta la schiena scoperta!! ”

si mise di spalle, effettivamente il vestito, chiuso con un nodo alla base del collo, non sprecava stoffa, lasciandola scoperta fino all'osso sacro dove il tessuto viola tornava ad abbracciare i fianchi di Tenten,

si portò nuovamente un fazzoletto al naso mentre ammirava la linea ininterrotta della sua spina dorsale e la pelle vagamente olivastra,

“ Hn ”

la sua mente era impegnata a risolvere un unico quesito:

Tenten indossava o no il reggiseno?

La tentazione di alzarsi e scoprirlo era forte ma dovette trattenersi, cercò di concentrarsi sull'incessante e allegro chiacchiericcio dell'amica,

“ E poi vedi qui” indicò il cavallo “E' talmente largo da sembrare una gonna ma in verità... ”

allargò le gambe come per fare una spaccata frontale,

“ … sono dei pantaloncini! ”

esclamò facendogli notare i due lembi di stoffa separati poco sotto l'inguine.

Neji dovette fingere un attacco di tosse:

se non fosse stato assolutamente sicuro dell'ingenuità della ragazza, avrebbe giurato che quel vestito e l'intero spettacolino era stati messi in piedi per torturarlo,

“ Non ti è ancora passata la febbre? ” chiese avvicinandosi,

lui fece cenno di diniego, liberandosi fazzoletti che si era infilato nelle narici per bloccare le copiose emorragie che Tenten aveva scatenato nel giro di pochi minuti,

Secondo il dottore devo ancora fare due giorni di riposo. ”

“ Capisco... non ti annoi un po'? ”

“ Hinata e Hanabi mi tengono compagnia, a volte pure mio zio, più che altro passo il tempo a dormire. ”

era una delle frasi più lunghe che avesse mai composto, ma il desiderio di trattenere la brunetta lì gli faceva fare questo ed altro.

“ Già, hai un letto morbidissimo!”

Esclamò lei ridacchiando, Neji arrossì, attribuendo tutta la colpa alla febbre,

lei non era certo la prima ragazza a dirgli quando comodo fosse il suo letto, anche se le circostanze era ben diverse, le altre frequentatrici del suo materasso erano impegnate in altre attività e non a saltellare come Tenten stava facendo,

“ Oh quasi dimenticavo! Lee ti saluta tanto ”

si sedette a gambe incrociate, portando dietro alle orecchie delle ciocche di capelli,

“ Hn ”

“ La festa è veramente bella, la palestra è piena di studenti, e le decorazioni, e le luci e... ”

più che ascoltarla Neji la guardava,

notando certi dettagli a cui non aveva mai prestato attenzione.

Mai si era soffermato sulle gradazioni di castano delle sue iridi, o sulla forma delle sue labbra, aveva messo lo smalto, proprio lei che si tagliava le unghie corte per non graffiare lui e Lee durante gli allenamenti; sospirò perso nelle sue divagazioni annuendo e buttando lì qualche 'hn' per non dispiacere la sua interlocutrice.

“ Hai fame Neji? ”

“ Alle undici e mezza di sera? ”

“ Sì! Ti ho portato una sorpresa, hai fame? ”

Lui annuì e per l'ennesima volta sentì il cuore saltare un battito quando Tenten sorrise,

lei prese un vassoio e glielo posizionò in grembo, poi agguantata una voluminosa borsa iniziò ad estrarre alcune cose: tovagliolini, forchette, due piattini e bicchieri tutti in tinta,

un palloncino quasi sgonfio con su scritto 'Anno scolastico 2011/2012' che attaccò alla testiera del letto.

“ Ecco, per fortuna non si è schiacciata ”

Aprì una piccola scatola quadrata e ne svuotò il contenuto sul suo piatto,

era un pezzo di torta alla panna,

meticolosamente la divise a metà e prese la parte più piccola, infine tirò fuori una bottiglietta d'acqua frizzante e ne versò nei bicchieri.

“ Acqua? ”

Alzò un sopracciglio sdegnoso,

“ Sei un malato. ” gli ricordò lei prima di alzare in aria il bicchiere per un brindisi,

“ Buon ultimo giorno di scuola!!”

“ Hn! ”

Tenten trascinò una sedia vicino al letto e sedutasi prese il suo piattino con la torta,

e il seguito di forchetta e tovagliolino trafugati dalla festa a scuola,

con calma si gustò il sapore dolce della panna e del cioccolato,

“ Neji non ti piace? ”

chiese preoccupata poiché il ragazzo non ancora toccato il dolce,

“ Tutto bene ” e portò alla bocca la prima forchettata,

lo Hyuuga non amava i dolci, ma vedere lei gustare con tanto piacere quel tripudio di glucosio e grassi gli fece apprezzare maggiormente la torta,

rimasero a parlare per un po', la stanchezza influenzale era ormai un lontano ricordo da quando Tenten aveva messo piede nella sua stanza.

“ Non la finisci? ”

Scosse la testa,

il livello zuccherino del suo corpo era a livelli inauditi,

Tenten prese il piatto con il dolce avanzato,

“ Vado a metterlo in frigo!”

buttò nella spazzatura il resto, giunta alla soglia della porta si fermò,

“ Intanto preparati Neji, quando torno qui voglio un ballo con te! ”

e uscì.

 

 

^^^^^^^^

 

 

Allora Suigetsu, ignorando le sue preghiere, iniziò a far scendere la zip del vestito,

quando scorse le fossette dell'osso sacro si fermò,

e deglutì,

“ Non guardare, ti prego... ”

Karin continuava a ripetere quelle parole come una litania,

ma lui non poteva staccare gli occhi da quello scempio,

non era solo qualche cicatrice, l'intera schiena era straziata da segni circolari,

il respiro si fece più elaborato, si chinò per guardare più da vicino,

chi mai poteva aver marchiato la sua pelle in un modo così crudele?

A quella distanza poteva quasi vedere i segni dei denti, o forse era solo la sua immaginazione che gli giocava un brutto scherzo.

Karin era stata morsa a sangue ripetutamente, quale mostro poteva aver fatto questo?

Con la mano le sfiorò il collo facendola rabbrividire, scese giù passando in mezzo alle scapole e riempiendosi gli occhi di quelle penose cicatrici,

“ No non le toccare, non mi toccare... per favore ”

lei intanto recitava con quieta disperazione le sue preghiere,

si fermò al gancio del reggiseno,

a fatica lo aprì facendola nuovamente irrigidire,

e ignorando ogni sua parola continuò a far scorrere la mano lungo la sua schiena, accarezzando quella pelle martoriata.

Sentimenti contrastanti riempivano la mente, Suigetsu in tutti i suoi sedici anni non aveva mai visto nulla di così, certo ogni giorno si sentivano notizie di incredibili orrori ma vederli, e toccarli, per davvero era un'altra cosa... alla rabbia si mischiarono l'amarezza e la tristezza, certo lui e Karin si erano frequentati un paio di volte, e con frequentati non intendeva certo andare al cinema mano nella mano, eppure non aveva mai notato nulla.

 

Deciso a fare qualcosa per farla star meglio sciolse la presa sui polsi,

lei non si mosse mentre lui le accarezzò le braccia,

si piegò baciandole la cicatrice sul collo, e allora lei si mise a singhiozzare, aveva sottovalutato l'emotività indotta da un dopo sbronza.

Tuttavia Suigetsu continuò baciando ogni centimetro della sua schiena, toccando ogni marchio, quando giunse in fondo si rialzò, le chiuse il reggiseno e alzò la zip.

“ Scusami ”

Disse semplicemente,

si consolò pensando che probabilmente l'indomani non si sarebbe ricordata nulla di ciò che era successo,

“ Puoi dormire qui stanotte ”

mise sul letto una maglietta e un paio di pantaloncini “ Usali come pigiama ”

si inginocchiò davanti al letto,

“ Adesso esco così hai un po' di privacy, quando ti sei cambiata dimmelo, ok? ”

lei girò la testa verso di lui,

“ Tu dove dormi stanotte? ”

“ Sul divano. ”

uscì.

 

Sei tornato a casa presto ”

Una voce familiare giunse dalla cucina,

“ Mangetsu ”

l'altro piegò la testa di lato,

“ Beh? Ti ha dato il ben servito? ”

Suigetsu diede un'amichevole spinta al fratello,

“ E' complicato ”

“ Uhm complicato... dal rivoltante odore che infesta il nostro bagno sembra semplice ”

“ Domani pulirò il bagno. Per il resto fatti gli affari tuoi ” disse irritato il più giovane,

“ Dì un po', chi è? ”

“ Non la conosci ” ghignò “ E non avresti una chance con lei. ”

“ Questo è tutto da vedere ”

sentendo il cigolio familiare della porta di camera sua Suigetsu si allontanò, dando la buona notte al fratello maggiore.

Anche con i suoi abiti addosso Karin rimaneva sexy ai suoi occhi, aveva sempre apprezzato quella qualità del suo corpo, il viso pallido per la nausea e lo sguardo pudicamente abbassato,

“ Non vorrai dormire con quelli addosso ”

lei si tolse gli occhiali e si sedette,

Suigetsu stava aspettando per rimboccarle le coperte da vero cavaliere, ma la sua dama non collaborava, spazientito sbottò di andare a dormire,

“ Rimani ”

disse lei.

E sperando che la Karin sobria dell'indomani non lo ammazzasse lui si infilò sotto le coperte.

 

“ Pesce lesso sei sveglio? ”

“ Che vuoi strega bisbetica? ”

“ Se lo dici a qualcuno ti bollo in pentola. ”

 

_ _ _ _ _ _ _ _

 

“ Aspetta ”

Tenten corse ai piedi del letto e, recuperati i sandali, se li infilò,

odiava quelle maledette scarpe ma le regalavano diversi centimetri in altezza,

preziosissimi ai suoi occhi; ballarono un valzer quasi fermi sul posto, ma fu sufficiente:

lei sorrideva, parlava, rideva o ogni tanto lo guardava negli occhi,

lui annuiva, la ascoltava e moriva dalla voglia di stringerla a sé.

“ Neji? ”

“ Hn? ”

Smisero di ballare,

“ Mi sei mancato a scuola ”

guardò in basso,

“ Ho dovuto allenarmi tutta la settimana con Lee per colpa tua ”

lui fece sorriso,

E sopportare da sola i discorsi assurdi del maestro Gai”

abbassò le braccia,

mentre la mano di Neji era ancora sul suo fianco e non aveva mai smesso di fissarla,

era poca la distanza tra loro, meno di un passo.

Tenten si piegò in avanti premendo il viso nell'incavo del suo collo e accennando timidamente ad un abbraccio, lasciandogli la possibilità di liberarsi se avesse voluto,

ma non lo fece.

Le passò entrambe le mani intorno alla vita attirandola a sé,

“ Conosco quei due da diversi anni, e nelle trasferte condivido la stanza con loro. ”

le sussurrò all'orecchio,

“ Sopportarli per una settimana mi sembra il giusto contrappasso ”

Tenten rise stringendo tra le mani la maglietta di lui e respirando il suo buon profumo,

rimasero beatamente in silenzio, abbracciati, ascoltando il suono dei loro respiri,

di tanto in tanto le accarezzava la schiena nuda,

ad un certo punto sorrise ed emise un sospiro di sollievo,

“Che c'è?”

Niente ”

alzò la testa per guardarlo, “ Stai ridendo sotto i baffi, che c'è? ”

“ Niente ” rispose lui premendo nuovamente la testa contro la sua spalla,

in verità qualcosa c'era:

aveva scoperto che, con suo grande sollievo, Tenten indossava il reggiseno, uno di quelli con le spalline trasparenti, poi un nuovo pensiero gli passò per la testa.

“ Hai detto di aver ballato molto stasera? ”

“ Hum avrei preferito evitare, adesso ho un gran mal di piedi. ”

Disse lei sospirando,

“ Chi erano questi ragazzi? ”

“ Oh beh Lee in primis, poi Kiba, uno che non conosco e anche– perchè vuoi saperlo? ”

lui sbuffò tenendo il mento appoggiato sulla sua testa,

“ Per caso sei–”

la risata e la parola 'geloso' le morirono in gola guardando l'espressione seria di Neji,

lei deglutì,

non riusciva a distogliere gli occhi, ne era magneticamente attratta, stavano vicini, l'attesa per l'azione successiva era quasi estenuante,

eppure dare un bacio era tanto semplice.

“ SONO A CASA!! ”

L'urlo di Hanabi fu come una cannonata, i due si separarono come avessero preso la scossa, poco dopo la più giovane degli Hyuuga entrò nella stanza,

“ Neji è stato b-e-l-l-i-s-s-i-m-o ”

il ragazzo tornato a stendersi sul letto annuì,

“ Tenten ti sei persa una scena magnifica! Non si sa ancora chi sia stato, ma qualcuno ha dato da bere vodka a Rock Lee e lui– ”

“ Fuori ” le ordinò il cugino,

“ Ma Lee ha fatto– ”

“ Fuori. ”

sbuffando la ragazzina uscì,

“ Io volevo sapere cosa è successo a Lee! ” si lamentò la brunetta seduta sul bordo del letto, qualcuno bussò gentilmente alla porta,

“ Buonasera ”

Hinata fece capolino, augurò loro la buona notte e si ritirò in camera sua.

Rimasero soli,

la tensione e l'imbarazzo erano palpabili,

Tenten si guardava le mani giunte in grembo, Neji guardava lei,

“ Togliti le scarpe. Vieni qua.”

annuì, e incerta andò a sedersi vicino a lui,

“ Chiudi gli occhi. ”

“ Cosa? ” esclamò lei,

“ Chiudi gli occhi. ” ripeté lui un poco divertito,

lo fece,

si allungò per spegnere la luce e aspettò che i suoi occhi si abituassero al buio,

“ Neji? ”

“ Hn ”

“ Posso aprirli? ”

“ Aspetta ancora un attimo ”

poi le prese le mani tra le sue scoprendole gli occhi,

“ Guarda in alto ”

e Tenten rimase a bocca aperta,

sul soffitto della camera brillava la volta celeste,

“ Hai il tuo cielo stellato personale! ”

lui annuì.

L'atmosfera si fece più rilassata,

rimasero a guardare il loro spettacolo privato a naso in su, mentre Neji giocava con la sua mano o intrecciando le dita o tracciando cerchi sul suo palmo; quando sentì la testa di Tenten abbandonata contro la sua spalla le accarezzò una guancia, si era addormentata, passò il braccio intorno alle sue spalle esili e la portò più vicino.

E poi le ragazze dicevano che non era romantico, quella sera si era comportato come un bravo ragazzo!

“ Altri cinque minuti ”

Avrebbe dovuto portarla nella stanza di Hinata, dove la attendeva il letto degli ospiti, ma non voleva, ormai gli era tutto chiaro Tenten era quella giusta, con lei le cose sarebbero andate diversamente, guardò il suo profilo addormentato:

“ Resta al mio fianco.”

 

Fine.

 


 

.Note dell'Autore.

Bene siamo giunti alla fine!

E' in cantiere un sequel, ci sono tante belle idee ma, senza fare spoiler a nessuno, dopo gli ultimi risvolti del manga di Naruto preferisco prendermi una pausa.

 

Grazie per chi ha letto la storia, l'ha messa nei preferiti, nelle seguite o tra le storia da ricordare. Un ringraziamento maggiore va a chi ha speso tempo a lasciarmi una recensione: positiva o neutra, di commento o di suggerimento, di incoraggiamento o di apprezzamento. Un grazie ancora più grande va a Bani_chan la mia Beta, perchè ha fatto un lavoro eccezionale. Questa fic è stata una cosa colossale, un progetto a dir poco fantascientifico che si è concluso solo dopo 30 capitoli, non mi resta che dire:

GRAZIE LETTORI!

 

Con un po' di sforzi il capitolo è stato pubblicato il 24.12 secondo mio desiderio, così posso augurare a tutti voi un buon Natale e felice anno nuovo!

  
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