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Autore: danyazzurra    24/12/2012    13 recensioni
Una vigilia di Natale. Teddy è sveglio a guardare le luci e le palline. Spero che leggerete e recensirete !! Buon Natale a tutti !!
Questa storia è arrivata seconda al " Christmas contest- flash molto flash" di cami_ country dreamer
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“ Che cosa fai ancora alzato ?”
Harry aveva sentito dei rumori provenire dal piano inferiore.
Il suo sonno era sempre stato leggero e successivamente alla guerra, aveva cominciato a sentire tutto. Compreso il ticchettio dell’ orologio.
Il bambino si voltò verso di lui, guardandolo con i suoi occhioni castani e grattandosi i capelli celesti con indifferenza.
“ Niente, Harry “ disse abbassando gli occhi, ma nello stesso istante i suoi capelli divennero quasi Bordeaux.
Harry sorrise e si sedette vicino a lui “ Accio specchio” disse e dopo pochi secondi  uno specchio gli arrivò diretto in mano.
Teddy seguì i movimenti di Harry senza dire niente. Lo studiava soltanto.
Harry prese lo specchio e lo passò a Teddy “ non devi dirmi bugie” gli disse teneramente, guardandolo con un mezzo sorriso.
Teddy spalancò la bocca, guardando i suoi capelli e strizzò gli occhi, cercando di farli tornare alla normalità.
Harry rise per la sua espressione concentrata, poi spostò lo sguardo sull’ albero di Natale.
Era la vigilia di Natale e Harry era riuscito a convincere Andromeda a far dormire Teddy da loro.
Il giorno dopo si sarebbe svolto un enorme pranzo, dove sarebbero stati presenti tutti, compresi Teddy e Andromeda.
“ Cosa stavi guardando ?” chiese Harry, spostando di nuovo lo sguardo su Teddy.
Lui sorrise in un modo che ad Harry ricordò molto Remus. Un modo quasi colpevole.
“ Puoi dirmelo sai ? io so tenere i segreti ”  gli disse Harry, finendo la frase in un sussurro e cercando di sembrare suo complice.
Teddy fissò i suoi occhi in quelli verdi del padrino “ è una cosa stupida” disse ancora Teddy, giocherellando nervosamente, con le sue dita.
Harry rise “ Ehy, da quando ti vergogni di me” gli disse scherzoso “ non sarà che adesso che frequenti Hogwarts, ti senti troppo grande per parlare con il vecchio Harry, vero ?” gli chiese, fingendosi offeso.
“ No” disse subito Teddy, prendendolo seriamente.
Harry scosse la testa e scoppiò a ridere “ Teddy, scherzavo” gli disse, cingendogli le spalle con un braccio.
“ Comunque, puoi dirmi anche le cose stupide” gli disse “ sono abituato con Ron “ aggiunse, facendogli un occhiolino.
Teddy rise al pensiero di Ron, ma poi tornò serio “ è che le luci mi ricordano i miei capelli”  confessò.
Harry annuì, sospettava che non fosse finita.
“ E quelli della mia mamma” disse in un filo di voce.
Harry trattenne il respiro.
“ E quella pallina” disse Teddy, indicando la pallina che aveva disegnato lui qualche anno prima.
“ Chissà se gli piacerebbe” disse calmo.
Harry guardò la pallina disegnata da Teddy, raffigurava un lupo mannaro.
Nel suo albero, c’ era una pallina, per ognuno dei tre Malandrini morti con onore.
Un cervo disegnato da James, un cane nero, disegnato da Albus e un lupo mannaro disegnato da Teddy, oltre chiaramente, a una specie di cerva disegnata da lui insieme alla piccola Lily.
“ Non è stupido” disse Harry, comprensivo.
Non era stupido.
Era assurdo. Illogico. Ingiusto.
Teddy aveva perso i suoi genitori proprio nello stesso modo in cui li aveva persi lui.
Erano morti prima ancora che lui potesse averne un ricordo. Una sensazione. Un immagine.
Erano morti prima ancora di riuscire a dimostrargli quanto lo amavano.
Proprio come era successo a lui e proprio come Harry, Teddy era sveglio la notte della vigilia di Natale e stava pensando a loro.
Non aveva davanti uno specchio delle brame. Aveva davanti a sé un albero di Natale, ma nonostante questo la situazione era uguale.
Un piccolo bambino undicenne, orfano dei genitori che non riusciva a non pensare a loro la notte di Natale.
“ Secondo te a chi somiglio ?” chiese Teddy.
Harry strinse le labbra. Teddy non piangeva. Non aveva neanche gli occhi umidi.
Bramava soltanto di sapere qualcosa su di sé e sui suoi genitori.
“ Se lo chiedo a nonna Andromeda, mi dice che somiglio alla mamma ma che ho gli occhi di papà “
Harry sorrise, quante volte aveva sentito questa frase.
“ Sai, io credo che tu somigli molto ad entrambi” gli disse sincero.
“ Quando prima mi hai detto che era una cosa stupida, mi hai ricordato molto Remus e il suo modo di colpevolizzarsi” alzò gli occhi al cielo, ricordando quanto Remus avesse avuto paura, prima di sposarsi con Tonks o quando lei era rimasta incinta.
“ Però, quando hai avuto paura che io potessi davvero essere arrabbiato con te, mi hai ricordato molto tua madre e il suo animo Tassorosso” concluse.
“ Tassorosso, come me, allora assomiglio davvero a lei” disse Teddy, quasi un po’ deluso di non essere come suo padre.
Harry gli scompigliò i capelli “ il fatto che tu sia un Tassorosso, non significa che dentro di te, non ci sia un coraggio e un’ audacia pari a quelli di tuo padre” gli disse.
“ Tua madre era una Tassorosso e uno degli Auror più coraggiosi che io abbia mai conosciuto, mentre tuo padre era un Grifondoro, ma uno degli uomini più pazienti e leali che abbia mai visto” continuò.
“ Quindi, io credo che tua madre fosse anche un po’ Grifondoro e tuo padre anche un po’ Tassorosso”
Teddy sorrise felice “ Mi piace quando racconti di loro “ gli disse semplicemente.
Qualcun altro gli dirà per cosa sono morti i suoi genitori. Le parole di Remus gli entrarono nella testa, come se le stesse pronunciando in quel momento.
Sì lui avrebbe sempre parlato a Teddy dei suoi genitori.
E non solo di quanto erano coraggiosi, ma anche di quanto sapevano essere buffi e goffi o di quanto il loro cuore fosse immenso.
E non lo avrebbe fatto solo perché glielo doveva, non solo perché Teddy era il suo figlioccio, ma anche perché erano persone speciali e Teddy doveva saperlo.
Proprio come lui con i suoi genitori.
“ Credi che sia possibile che mi manchino?” chiese Teddy, studiandolo da sotto i capelli.
Harry sospirò “ so che è una cosa assurda” disse Teddy “ non ti può mancare qualcosa che non hai mai avuto, la nonna lo dice sempre”
Harry sorrise. Sapeva che Andromeda non si riferiva certo a Remus o a Dora, ma Teddy era una spugna.
Aveva undici anni e qualsiasi cosa sentisse lo applicava a quello che credeva fosse più giusto.
“ Teddy,  ricordi che anche il mio papà e la mia mamma sono morti quando avevo un anno?” gli chiese.
Teddy annuì, togliendosi finalmente i capelli da davanti agli occhi.
“ Anche io non li ho conosciuti, eppure, mi mancano ancora ogni giorno “ continuò.
Harry si spostò e si mise davanti a lui, di modo da poterlo guardare dritto negli occhi.
“ Sai cosa mi disse una volta uno dei migliori amici dei nostri padri?” gli chiese.
Credi davvero che le persone che abbiamo amato, ci lascino mai del tutto ?”
Gli occhi di Teddy erano luminosi e pieni di speranza.
“ Loro vivono con te, Teddy” gli disse, Harry.
“ Proprio qua” continuò, mettendogli una mano sul cuore proprio come a suo tempo fece Sirius.
Teddy sospirò, ma non sembrò molto convinto.
Harry sapeva che era una consolazione, ma non compensava comunque la forte mancanza dei suoi genitori.
“ Vuoi che te lo dimostri ?” gli chiese, cercando il suo sguardo.
Teddy alzò lo sguardo di scatto, sgranando gli occhi all’ inverosimile.
Harry sorrise e si alzò. Prese una delle foto che teneva sopra il mobile e la passò a Teddy.
Lui la guardò.
Guardò i capelli rosa di sua madre, il suo sorriso contagioso, poi guardò il viso di suo padre, deturpato da qualche cicatrice ma con gli occhi ed il sorriso che sprigionavano bontà e poi spostò lo sguardo su se stesso.
Era davvero piccolo. Indossava una tutina azzurra che si intonava ai suoi, pochi, capelli ed era posizionato esattamente nel mezzo ai suoi genitori.
Entrambi lo tenevano in braccio e le altre due mani si congiungevano.
“ Harry, ho visto questa foto decine di volte” disse Teddy.
Non capiva cosa intendesse dimostrargli il suo padrino.
“ Ed hai visto anche dove si congiungono le loro mani ?” gli chiese Harry, cercando la sua reazione.
Teddy guardò di nuovo la foto.
Era magica ed ogni tanto suo padre e sua madre alzavano le mani per salutare, ma quando le ricongiungevano e quella di suo padre copriva quella di sua madre, le loro mani erano posizionate sul suo busto e precisamente sopra il suo cuore.
Teddy alzò la testa. Le lacrime nei suoi occhi.
“ Sono sempre nel mio cuore” disse, come se avesse compreso.
Harry sorrise “ sempre” disse soltanto.
Teddy si lanciò addosso a lui, circondandogli il busto con le braccia e stringendolo forte.
“ Ehy, Ehy, stai diventando troppo forte per me” gli disse Harry, scherzoso.
Gli pose un bacio sulla testa “ e ora a letto, altrimenti Babbo Natale non passa”  continuò ironico.
“ Io sono grande” si oppose Teddy, guardandolo come se fosse impazzito.
Harry rise “ allora, andiamo a letto e aspettiamo che stanotte ci vengano a dare gli auguri” gli disse Harry, dolcemente.
Teddy annuì.
Guardò quella lucina fucsia e la pallina che rappresentava suo padre “ Auguri mamma. Auguri papà “  disse in un sussurro.
Harry gli circondò le spalle e salirono le scale insieme.
COMMENTO: OK NON SO COME MAI A NATALE MI VENGONO SEMPRE IN MENTE QUESTE COSE TRISTISSIME…E IMMAGINO ANCHE DI NON  ESSERE STATA L’ UNICA A IMMAGINARSI UNA CONVERSAZIONE DI QUESTO GENERE TRA TEDDY ED HARRY…MA COME SA CHI MI CONOSCE, QUANDO HO UNA STORIA IN TESTA NON RESISTO E QUINDI…ECCOMI QUA !! SPERO CHE VI SIA PIACIUTA E DI NON ESSERE SEMBRATA TROPPO SDOLCINATA O PATETICA MA HO SEMPRE PROVATO TANTA COMPASSIONE PER TEDDY COSI’ COME PER HARRY…PERDERE ENTRAMBI I GENITORI E NON POTERLI NEANCHE RICORDARE DEVE ESSERE TREMENDO !! AH NON CREDO CHE IMPORTI NEANCHE SPECIFICARLO MA LE DUE FRASI IN CORSIVO SONO DELLA MITICA ROWLING !!  BUON NATALE E SE MI FATE SAPERE COSA NE PENSATE NE SAREI FELICE !! UN BACIONE !!

   
 
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