†Aku no musume†
†La
Figlia del Male†
Capitolo 1: Che
cosa stupida!
“Che
cosa
stupida!”
“Non
è stupida
mia signora, è reale.
Non mi
crede?”
“Non
è quello
il punto!”
“E
allora qual’
è?”
“Semplice!”
rispose con un gran sorriso.
“Tutto
ciò che
desidero mi viene donato da Len, no?”
“Ha
detto una
cosa molto dolce principessa,” e a queste
parole
lei
divenne tutta rossa
“ma
ci sarà
qualcosa che io non posso darle.
Ci provi,
non
le costa niente! E poi le assicuro che funzionerà, non si
fida di me?”
“Uffi,
così
non vale! Lo sai che di te mi fido! Però in quanto
principessa e futura regina
di un regno credere
a una leggenda
popolare non va bene! Non mi si addice …”
“Allora
facciamo così …”
“Che
stai?!...”
Un lieve
movimento e la scintillante corona che dichiarava con la sua presenza
la
regalità della ragazza fu posata a terra con un lieve tonfo.
“Ora
non è più
la principessa, ma semplicemente Rin.
Così non
dovrà più prestare attenzione
all’etichetta, giusto?”
“Mhh…”
“Cos’è
che la
turba ancora?”
La
principessa
divenne tutta rossa alle parole del suo servo,
e si
voltò
dall’altra parte per non farsi vedere.
“…
hai un buon
profumo…” mormorò con un lieve sorriso.
“Come
ha detto
scusi? Parli più forte, altrimenti non posso
sentirla.”
“HAI
UN BUON
PROFUMO!!!” gridò la principessa Rin, diventando
ancora più rossa voltando le
spalle al servo, al SUO amato servo, così simile a lei.
“Ahahahahah!!!”
“Che
hai da
ridere?!”
“È
troppo buffa
principessa!”
“Come
osi-”
non riuscì a terminare la frase perché fu avvolta
dall’abbraccio del suo Len.
“La
prego, non
si offenda, l’ho detto in senso buono! Aveva un’
espressione così dolce,
serena, bella, totalmente differente da quella che mostra di solito ai
suoi
sudditi e al resto della corte! Dovrebbe essere sempre così
allegra e
spensierata, sarebbe davvero splendido.”
“Tsk,
sono solo
degli stupidi e degli approfittatori quei sudditi; se io mi dimostrassi
benevola diventerebbero degli avvoltoi. Devo essere severa con loro,
così come
lo era mio padre prima di me, prima che morisse; è
ciò che mi ha insegnato sin
da piccola, per essere una regina forte. Ma per fortuna ci sei tu, con
il quale
posso essere me stessa, semplicemente Rin, e non la
principessa.” Disse lei,
accoccolandosi tra le braccia di Len.
“La
ringrazio
per il suo affetto, principessa. Allora, tornando
all’argomento di prima: lo
facciamo?”
“…ok.”
Len prese
un
pezzo di carta e lo
divise in due,
porgendo una delle due parti all’ancora titubante
principessa. In seguito aprì
la boccetta d’inchiostro e porse la penna a Rin.
“Su,
scriva
prima lei.”
“Ok
ok!... Ecco
fatto! Contento?”
“Ovviamente!
Ora aspetti un attimo.” Dopo aver scritto anche lui sul
foglietto prese due
bottiglie vuote che aveva rubato dalle cucine e inserì un
foglietto per
bottiglia. Si alzò in piedi e tese una mano verso la
principessa “Su, andiamo.”
Mano
nella
mano si avvicinarono alla riva del fiume. “Ora stringa la
bottiglia con il suo
desiderio al cuore e lo ripeta mentalmente una volta.”
Restarono entrambi così
per un po’, con gli occhi chiusi e una bottiglietta di vetro
vicina al cuore.
“È
pronta?”
“Sì.”
Chiusero
le bottiglie con un piccolo tappo e le gettarono
nel fiume, seguendone il loro profilo fino a che non furono dei punti
lontani
che si dirigevano verso il mare.
“Ora
ci
penserà il mare ad esaudire i nostri desideri. Visto, non
era mica così
difficile.”
“Sarà,
però
non sono affatto convinta che il mio desiderio si avveri solo
perché bagnato
dal mare.”
“Non
è per
quello che si avvera, ma per l’intensità con cui
lo esprime. Il mare penserà a
proteggerlo. Su, è ora di tornare al castello, inizieranno a
chiedersi che fine
ha fatto.”
“Aspetta un attimo! Dimmi che cosa hai desiderato! ”
“Non
si può
dire cosa si ha desiderato, altrimenti non si avvera!”
“No
dai, ti
prego, dimmelo, ora sono ancora più curiosa di
prima!”
“Nono
principessa, su, ora andiamo.”
“Non
mi muovo
da qui fino a quando non mi dici cosa hai desiderato!”
“Oh,
quanto è
insistente! Si avvicini, glielo dirò, a patto che non faccia
più i capricci!”
“Finalmente!”
La principessa si avvicinò a Len e lui si
avvicinò pian piano e dolcemente al
suo orecchio sussurrando
“Ho desiderato
che il seno della principessa cresca!” e detto questo
scoppiò a ridere.
La
principessa
divenne ancora rossa e con uno spintono allontanò il servo
da se urlando “Ah
sì?! E allora io ho desiderato che tu diventi più
alto, tappetto!”
“Tappetto
eh?
Guardi che siamo alti uguali, così dicendo prende in giro
anche se stessa.”
“Non
è vero!
Io sono una ragazza, ed è un’altezza normale la
mia! Tu invece sei un ragazzo,
non è normale che tu sia ancora così basso! E poi
un servo non dovrebbe essere
così indisponente con la sua padrona, dovrei punirti per
avermi derisa cos-!”
non riuscì ha terminare la frase perché una
manata di acqua gelida la investì,
bagnandola da capo a piedi.
“Ahah,
sembra
un pulcino bagnato!” Len era vicino al fiume, con le mani
gocciolanti e piegato
in due dalle risate.
“Come hai osato! Ora me la pagherai!”
urlò Rin e così dicendo si lanciò su
Len
che nel frattempo stava tentando di ricomporsi, facendolo cadere nel
fiume
gelato con lei sopra. I due riemersero dall’acqua e
cominciarono a ridere
lanciandosi l’acqua del fiume addosso, bagnandosi ancora di
più di quanto non
lo fossero già.
“Principessaaaaa! Principessa Riiiin,
dov’è? È tardi e sta sera abbiamo
ospiti,
deve prepararsi! Principessaaaa!!!”
“Oh
no, è
arrivata la domestica!”
“È
meglio che
esca dall’acqua, e di corsa!”
“Principessa!
Come mai è tutta bagnata? E anche tu servo, che ci fai nel
fiume?”
“Colpa
mia
signora. La principessa si era avvicinata troppo al fiume in un mio
attimo di disattenzione
ed è caduta. Quando mi sono avvicinato per soccorrerla ho
avuto la sua stessa
sorte.”
“Inutile
servo, dovresti evitare che certe cose accadano. Su principessa Rin,
andiamo! E
anche tu, sbrigati!”
Rin
seguì la
domestica e con un ultimo sguardo salutò Len.
“Comunque…
“Comunque…
…ti
ho detto
una bugia…
…non
le ho
detto la verità…
…il
mio
desiderio è…
…il
mio
desiderio è…
…restare
per
sempre con te…”
…e
che tu
sorrida per sempre, sorellina mia…”
Qualche
tempo
dopo…: Non sono bellissima?
«Josephine!
Josephine! Più veloce, più veloce!»
Eccola
di nuovo,
faceva sempre così. Ogni volta che riusciva a trovare un
po’ di tempo libero (o
piuttosto, ogni volta che fuggiva dai suoi impegni) andava nella
stalla, saliva
in groppa alla sua adorata giumenta Josephine e si lanciava al galoppo
negli sconfinati
campi di proprietà del castello, divertendosi sempre come
una bambina, sempre
come se fosse la prima volta.
Le
bastava così
poco per essere felice: in fondo aveva appena 14 anni ed un intero
regno sulle
spalle; era ovvio che si divertisse con poco, purché fosse
lontana dai doveri
regali.
«Len,
Len!
Prendimi!»
«Cos-
uahhwww!!!»
La
principessa,
mentre Josephine era ancora lanciata nella sua frenetica corsa, gli si
gettò
letteralmente addosso.
«Ma
è impazzita
per caso?! Poteva farsi seriamente male!» gemette Len,
scostando dolcemente la
principessa dal suo corpo.
«No,
perché
sapevo che c’eri tu a prendermi e so che non lasceresti mai
che mi succeda
qualcosa.» disse lei, rotolandosi sul prato colmo di fiori
sul quale Len si
stava riposando prima di ricevere quel “dono”
dal cielo.
Era
vero.
Totalmente, assolutamente vero. Se anche tutto il mondo fosse stato
contro di
lei, Len non avrebbe mai permesso a nessuno di farle del male, anche a
costo di
diventare malvagio per lei, anche a
costo di morire per
lei, per la sua adorata Rin, la sua dolce
sorellina.
«Questo
è vero
miss Rin, così però rischiamo di farci del male
entrambi. In più è pericoloso
lasciare andare da sola Josephine a quella velocità,
potrebbe distruggere
qualcosa o qualcuno. Quindi, con il suo permesso, andrei a
cercar-»
«Guarda
Len, ti
piace?»
«…la…»
terminò
Len con un sussurro, guardando la principessa che dopo aver intrecciato
alcuni
fiori aveva formato una ghirlanda, in modo da creare una piccola corona
che
sembrava splendere sul suo capo.
«Non
sono
bellissima?» chiese con un gran sorriso.
“Hey
fratellone,
non sono bellissima?”
La sua
sorellina
si era messa una ghirlanda di fiori in testa, così da
sembrare la corona di una
principessa.
“Allora Len, che ne dici?”
Voleva
bene a
sua sorella e in quel momento la trovava più graziosa che
mai, però voleva
farle un piccolo scherzo. È questo che fanno i fratelli
grandi ai più piccoli,
è una sorta di tradizione.
“Dico che non sei affatto bella con quei fiori in testa,
sembri un vaso
fiorito!”
Non
l’avesse mai
detto. Il dolce volto della sua sorellina si fece più triste
che mai, e i suoi grandi
occhioni sempre allegri le si riempirono di lacrime.
“Cattivo Len, cattivo! Ti odio! Non ti voglio più,
vattene!!!” strillò la
piccola, strappandosi la ghirlanda dalla testa riducendola a brandelli
e
buttandola a terra, piangendo disperata.
“Scusami,
perdonami Rin! Non volevo farti piangere, ti prego, perdonami! Sono
stato uno
stupido! Io voglio che tu sorrida sempre, quindi ti prego, non piangere
più!”
disse in preda al panico Len, abbracciando la sorella e rimettendole in
testa
quel poco che restava della ghirlanda.
“Volevo dire che non sei bella, sei bellissima. Sembri una
regina, anzi, la
principessa delle fate, a cui tutti, persino i fiori più
belli del mondo, si
inchinano per ammirarne la bellezza!”
“Davvero?
Non mi
stai prendendo in giro?”
“Davvero davvero.”
“Ahhhh, grazie Len!” gridò la piccola
Rin, dimentica del pianto, abbracciando
forte il fratello.
-È vero- si disse Len –quelle cose le fanno i
fratelli maggiori. Noi siamo
gemelli, anzi, sei
nata prima nata tu,
per questo il nostro destino è di dividerci, ma io ti
proteggerò in eterno,
anche quando non ti ricorderai più di me.-
«Allora
Len, ti
sei incantato? Ti dai una mossa a rispondermi?»
«Scusatemi
principessa» si affrettò a dire Len, tornando al
presente, risvegliandosi da
quello che sembrava un sogno, ma che in realtà sarebbe stato
l’inizio di un
incubo. «Siete bellissima. Sembrate
la
regina delle fate, a cui tutti, persino i fiori più belli
del mondo, si
inchinano perché provano vergogna non potendo competere con
voi e con tanta bellezza.»
«Beh,
mi pare
ovvio!» disse Rin, dopo essere arrossita lievemente, tornando
ad essere per un
attimo la bambina di un tempo «Sono la futura regina del
regno più grande e
maestoso, è ovvio che io sia così
bella!» dichiarò, tornando alla sua solita
spavalderia.
«Ha
ragione, non
potrebbe essere altrimenti. Su, si rialzi e si rimetta la corona,
quella vera
intendo, che ha perso durante l’incredibile volo di poco fa.
Deve andare a
prepararsi, oggi deve incontrarsi con il Principe del Regno del
Blu.»
«Uffi,
odio
questi incontri! Sono noiosi, devo essere tutta rigida e pomposa e se
sbaglio
qualcosa la vergogna cadrebbe sull’intero regno e la
domestica non mi
permetterebbe più di vederti!»
«Allora
si
impegni, così non corre rischi. Le ricordo che io oggi non
ci sarò, quindi mi
raccomando, si comporti bene, altrimenti se verrò a sapere
che ha fatto la
bambina sarò io a punirla!» disse Len con un
ghigno stampato sulla faccia.
«Non
oserai-?!»
«E
invece sì!»
gridò, prendendola per i fianchi e cominciando a farle il
solletico,
provocandole una crisi incontrollata di risate.
«Basta,
basta!
Ok ok, mi comporterò bene! Ma ora basta, ti supplico, non ce
la faccio più!»
gridò lei senza fiato tra le risate.
«Perfetto.
Allora,
è un po’ più allegra adesso?
È pronta per l’incontro?»
«Ora
sì, grazie
Len.»
«È
il mio dovere
miss. Su, ora vada, altrimenti si arrabbieranno con me per il ritardo.
In più
devo andare in città a prendere i rifornimenti, e se non
parto subito arriverò
in ritardo.» concluse, posando un lieve bacio sulla fronte
della principessa.
«Ok,
mi
raccomando, torna presto, altrimenti mi annoio, bye.»
sussurrò all’orecchio del
servo e si allontanò, correndo verso una delle tante
domestiche del castello.
Len la guardò allontanarsi con un sorriso, ripensando a quell’ultimo sussurro, e con ancora in testa il sorriso di lei si diresse verso le carrozze che l’avrebbero condotto in città, dove lo aspettava l’incontro che avrebbe distrutto tutto.
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Nota d'autrice: e questo è il primo capitolo/one-shot dedicato ad Aku no Musume. Parlo di primo capitolo o one-shot perché dipenderà da quello che voi desidererete. Io ho pensato a questa come ad una long fic, che raccontasse tutta la storia di Aku no Musume, ma mi sono resa conto che questo primo capitolo funziona anche come one-shot. Comunque spero vivamente che preferiate vedere come procede la storia, ci tengo davvero molto, quindi spero di ricevere al più presto recensioni che ne richiedano la continuazione. Se così non fosse resterà una one-shot dedicata ai nostri gemelli. Fatemi sapere presto cosa ne pensate,
ElPsyCongroo