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Autore: _SamanthadettaSam_    25/12/2012    7 recensioni
"Gli Otherkin sono persone che sentono il proprio spirito legato a quello di alcuni animali..."
Da questa piccola frase letta in una pagina di Wikipedia è nata questa long Fantasy. Vi ho incuriosito?
Bhè che aspettate a leggere!
Buona lettura a tutti ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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           Otherkin - Capitolo 17

Il cielo era finalmente sgombro dalle nuvole. Il sole illuminava e riscaldava con i suoi tiepidi raggi il piccolo villaggio. Alcune barche, ritornavano a riva dopo aver riempito le reti di pesce.
Dawn aprì lentamente gli occhi, liberandosi in un gran sbadiglio. Si stiracchió per bene, prima di accorgersi che in quel letto c’era solo lei.

Lui non c’era.

La ragazza si guardò intorno. Per un attimo ebbe la terribile sensazione, che era stato tutto un’ orribile e bellissimo sogno.
Immerse la testa nel cuscino sconsolata, pronta a rimproverarsi per averci sperato così tanto, ma un odore strano e familiare l’attirò. Annusò con tutta l’aria che aveva nei polmoni il cuscino.

Aghi di pino e sangue secco.

Scott.

Un grande e radioso sorriso si dipinse sul volto candido di Raggio di luna.
Non era stato un sogno.
Si alzò subito dal letto, cercando le sue scarpe. Ma qualcos’altro attirò la sua attenzione.
La maglietta del rosso era ancora lì, sopra di essa c’era un biglietto. La ragazza lo prese e lesse quella calligrafia impressa su quel foglietto con mano ferma e decisa.


“Alejandro ci vuole parlare, scendi il prima possibile, non aspettiamo nessuno, neanche la Prescelta.

Scott
P.S: quella maglietta servirà più a te che a me.”


La bionda ripiegò il messaggio e lo infilò nella tasca della gonna, mentre s’infilava la maglia del rosso e correva di sotto. Nel piccolo salotto di quella casa, tutti gli Otherkin erano lì, a confabulare tra loro. Appena si accorsero della presenza della Prescelta, interruppero le loro conversazioni e osservarono la ragazza.
Dawn si sedette accanto a Scott, nell’unico posto libero disponibile, mentre quegli sguardi erano ancora fissi su di lei.
Alejandro si alzò e si posizionò al centro della stanza.
- Brick sta per morire, gli rimangono solo quattro giorni e noi siamo la sua unica speranza. In una grotta marina, cresce un’alga dalle foglie fucsia, l’antidoto. Quattro di noi, andranno in quella grotta, prenderanno l’alga e dovranno farlo prima di quattro giorni. Tutto chiaro? –
Il gruppo annuì all’unisono.
- Chi vuole partecipare si faccia avanti, ma vi avverto. È un viaggio molto pericoloso, per quello che mi ha raccontato Ellie. – Concluse il latino, prima di indietreggiare di qualche passo, per dar posto ai volontari.
Sierra fu la prima ad avanzare. Dato che era per metà polpo, era scontato che partecipasse a quella missione.
Dawn si alzò subito dopo, imitata immediatamente dalla Iena.
I due avanzarono verso la ragazza, in attesa di scoprire l’identità dell’ultimo volontario.
Esso non tardò ad arrivare. Jo si alzò immediatamente. Raggio di luna poté guardarla meglio, dopo giorni che era rimasta nella sua stanza a curare il moro. Il viso era stanco, ma gli occhi avevano ritrovato quelle fiamme che illuminavano la pupilla in modo impressionante.
Courtney porse a Calamity tre mute da sub.
- Torna presto, ha bisogno di quell’alga. –
- Non preoccuparti, sarò velocissima. Tu tienilo sveglio e digli che Jo è andata a salvargli il culo per l’ennesima volta. – Rispose la bionda, uscendo fuori, seguita a ruota dagli altri.
Appena arrivata sulla spiaggia, la ragazza si fermò, prese una corda e legò in un fagotto le mute, dopo aver intrecciato un paio si corde con nodi complicati e indissolubili, se lo mise in spalla come uno zaino. Si girò, incrociando gli occhi con quelli della madre, mentre si trasformava in leonessa.
Scott si trasformò anche lui e, con un gesto del capo, invitò Raggio di luna a salire. La bionda si arrampicò fino ad arrivare sulla sua schiena.
Sierra salì in groppa a Jo, molto più in fretta di come aveva fatto Dawn.
- Reggiti, non sarà per niente una passeggiata. – Disse la volpe, prima di cominciare a correre ad una velocità impressionante. La bionda ebbe giusto il tempo di aggrapparsi al pelo rossiccio dell’animale, mentre vedeva il paesaggio sfrecciare e cambiare rapidamente.


***


Gli alberi e le case del villaggio, sparirono immediatamente, lasciando posto ad una vegetazione lussureggiante e a spiagge deserte e incontaminate. Il giorno si tramutò presto in notte, e la notte lasciò posto al sole che sorgeva, mentre la velocità a cui il gruppo viaggiava diminuiva sempre di più.
Quando il sole fu ormai sorto e alcune nuvolette pigre cominciavano a comparire, i ragazzi si fermarono.
Dawn scese e osservò con attenzione la zona dove si erano fermati.
Era una piccola spiaggia, le cui rive erano costeggiate da scogli, dove il mare si scontrava impetuoso e irrefrenabile.
Percorrendo con lo sguardo quella sottile linea grigia di rocce, si scorgeva una piccola insenatura, che doveva essere per forza l’entrata della caverna.
- Forza, vestitevi, non abbiamo molto tempo. – Disse decisa Jo, mentre cominciava a slegare il fagotto e a distribuire le mute agli altri.
- Scott. – Lo chiamò Sierra, guardando il ragazzo.
- Che c’è? –
- Girati, dobbiamo cambiarci. – Esclamò Calamity
Il rosso alzò gli occhi al cielo e si voltò, mentre le ragazze cominciavano a spogliarsi e ad indossare le mute.
Dawn ritrovò delle sere difficoltà nell’infilarsi quell’indumento: la muta era stretta e aderente, e la sua pelle che era sudata per lo sforzo, non l’aiutava di certo.
- Vuoi un aiutino? – La ragazza si voltò immediatamente, scoprendo con orrore che il ragazzo la stava fissando, e anche da tempo.
Si portò le mani sulle sue nudità, anche se coperte ancora dalla biancheria, e arrossì completamente.
Lo schiaffo ben assestato di Jo, fece voltare il rosso, senza però cancellargli quel ghigno compiaciuto sulla faccia.
Sierra accorse subito in aiuto della bionda e l’aiutò ad indossare la muta.
- Ora che avete finito posso cambiarmi io, ma prima giratevi. – Disse Scott.
Le ragazze ubbidirono immediatamente.
- O forse Dawn vuole aiutarmi a infilarmi la muta? – Chiese provocatorio il ragazzo, ricevendo un secondo schiaffo, più forte del primo, da Calamity.
Raggio di luna arrossì ancora di più, ma una parte di lei, ebbe la meglio e le fece voltare leggermente il capo.
La guerriera che era in lei voleva vedere.
La bionda riuscì a scorgere con la coda dell’occhio, la schiena muscolosa del rosso, mentre cercava d’infilarsi la muta.

La ragazza notò però qualcos’altro.

Delle lunghe cicatrici, che percorrevano tutta la schiena della Iena.
Dawn voltò di nuovo il capo, giusto un secondo prima che Scott si girasse verso di loro.
- Pronto, andiamo. – Annunciò il ragazzo.
Il gruppo si equipaggiò di maschera, pinne e bombole per l’ossigeno, prima d’immergersi.
Sierra si tuffo con loro, prima di trasformarsi.
Sott’acqua, i tentacoli viola che prima erano i suoi capelli, ondeggiavano nell’acqua, mentre il corpo agile e perfetto per il nuoto della ragazza nuotava a tutta velocità verso la grotta marina.
Dawn era sicura di non aver mai visto un posto tanto magico.
Le pareti di quella grotta erano ricoperte da coralli di tutti i colori. Vari pesci, di tutte le forme e dimensioni, popolavano quei coralli e nuotavano incontro al gruppo, incuriositi da quella strana presenza nella loro casa.
La ragazza era impressionata dalla bellezza della grotta, ma non vedeva neanche un’alga. Era tutto un ammasso di corallo e pesci variopinti.
Gli Otherkin s’immersero ancora più in profondità nella grotta, notando che le pareti si facevano sempre più strette.
Verso la fine della grotta, quando ormai erano costretti a far attenzione a non tagliarsi con la roccia nuda delle pareti, trovarono l’antidoto.
L’alga era di colore verde acido, e le foglie, lunghe e somiglianti a lame di coltelli, erano di colore fucsia.
Jo nuotò in fretta verso di essa, la staccò e la ripose con cura nella tasca della sua cintura.
Ma qualcosa andò storto.
Il medaglione di Dawn cominciò a brillare ad intermittenza, di una luce rossa che non accennava a smettere.

Pericolo.

All’improvviso, un urlo sovraumano riempì la grotta, facendo tappare le orecchie al gruppo e scatenando un terremoto marino.
- VIA! – Urlò Sierra, mentre conduceva i ragazzi verso l’uscita. Il tetto della grotta stava cedendo e pezzi taglienti di roccia, si staccavano da esso, attentando alla vita degli Otherkin.
Nuotarono più in fretta che poterono, per poi uscire da quella grotta, prima che una frana ne bloccasse l’uscita.
Il gruppo riemerse dalla superficie, incontrando con piacere la sabbia candida della spiaggia.
Che si tinse stranamente di rosso.
Appena Raggio di luna vide quel colore, si voltò per scoprire chi dei suoi amici si era ferito.
Scott era steso sul bagnasciuga, mentre si staccava una scheggia di roccia appuntita dal fianco destro. La ragazza corse subito verso di lui, mentre delle grosse lacrime cominciavano a comparire sul suo volto.

Aveva promesso di proteggerlo.

Non doveva andare così.

La bionda cominciò a pulire disperata la ferita del ragazzo dalla sabbia, mentre cercava di ricordarsi una qualche pianta benefica che poteva crescere da quelle parti.
- Ferma. – La voce stranamente calma del rosso, fece bloccare di colpo la ragazza, che incrociò subito i suoi occhi pieni di lacrime con quelli dell’altro.
Scott appoggiò entrambe le mani sulla ferita, chiuse gli occhi e cominciò a pronunciare una poesia.
Quello che uscì però dalle labbra della Iena fu un linguaggio strano e sconosciuto a Dawn, che osservò allibita la scena, mentre dalle mani del ragazzo fuoriuscivano piccoli lampi di luce.
Dopo che anche l’ultima saetta penetrò nella ferita, il rosso tolse le mani e smise di recitare quella poesia.
Raggio di luna non credeva ai suoi occhi, del grande squarcio che aveva creato la roccia, non era rimasto nient’altro che una sottile linea rossa.
Scott si alzò e, con andatura traballante, scomparve nella vegetazione che costeggiava la spiaggia.
- Passeremo la notte qui. – Annunciò autoritaria Sierra.
Jo si alzò immediatamente, gli occhi sgranati dalla meraviglia.
- Non possiamo! Se non ci sbrighiamo, Brick morirà! – Urlò Calamity, sbracciandosi.
- è passato solo un giorno. – La ragazza appoggiò una mano sulla spalla della bionda.
- Te lo prometto, riusciremo a salvarlo. – E detto questo, Jo andò nel bosco, alla ricerca di legna da ardere.
Dawn si asciugò le lacrime, mentre la sua mente si popolava di mille domande.

Come aveva fatto Scott?

Era per caso uno stregone?

- Impressionante eh? – Chiese Sierra, che aveva capito quello a cui stava pensando Raggio di luna.
- Che cos’è successo? –
- Questo non lo so, Scott non si confida con nessuno. È sempre stato così. Se si fida di te, te ne parlerà, fidati. – Mormorò la ragazza, asciugando l’ultima lacrima sul volto della bionda e andando a prendere qualcosa da mangiare.


***


Quella notte, Dawn non dormì, gli incubi non l’abbandonarono mai, solo quando il sole cominciò a sorgere, sparirono nel nulla. Raggio di luna si alzò prima degli altri e corse verso il bosco.
Trovò un prato fiorito, si posizionò proprio al centro e cominciò a meditare.
Ma invece di rilassarsi, fu preda di un’altra visione.
Era di nuovo circondata dal buio più totale, da cui emerse Scott.
In mano aveva un pugnale dall’impugnatura color smeraldo. La guardava minaccioso, e lì, la ragazza notò il colore delle sue iridi.
Rosse.
La voce dentro di sé cominciò ad urlare, mentre la figura del rosso si avvicinava sempre di più a sé.

Scappa

Ti ucciderà

Attenta!

La bionda urlò con tutta l’aria che aveva nei polmoni, pronta a sentire la lama del pugnale nella sua carne.
- Dawn, svegliati! – Quella voce, la fece riportare subito alla realtà.
Scott era di fianco a lei, mentre l’aiutava ad alzarsi.
- Hai avuto un'altra visione eh? – La ragazza annuì e racconto di quello che aveva visto al ragazzo.
Il rosso rimase per un po’ sbalordito, ma poi ritrovò la sua solita espressione.
- Scott, dimmi la verità: tu conosci quegli occhi rossi. – Il tono di Dawn non ammetteva repliche.
Il rosso stava per ribattere, quando la voce di Jo li richiamò.
I due corsero verso la spiaggia, mentre le ragazze stavano sistemando le ultime cose nel fagotto.
La Iena si trasformò e la bionda gli salì in groppa, prima di partire.
Il viaggio fu però più lungo.
Scott, per colpa della ferita, non correva come prima e aveva un andatura disordinata e barcollante.
Impiegarono precisamente due giorni per tornare alla casa dei genitori di Jo.
La ragazza corse in fretta nella casa, urlando a gran voce la madre per farsi preparare l’antidoto.
Quando l’infuso fu pronto, Calamity corse nella sua camera.
Si precipitò di fianco a Brick e gli fece bere l’antidoto. Il moro la guardò e accennò un piccolo sorriso, prima di chiudere gli occhi.

Il suo respiro si fece sempre più lento.

E il suo cuore smise di battere.

- NO, NO NO! NON MORIRE! – La bionda cominciò a fare il massaggio cardiaco alla Recluta, nella remota speranza di riavviare il battito cardiaco.
Dopo un paio di minuti, la ragazza appoggiò l’orecchio al petto del ragazzo.

Niente.

Brick era morto.

Due grosse lacrime cominciarono a sgorgare dagli occhi color indaco di Jo, che si spensero del tutto.

Questa volta per sempre.

Immerse la testa nel petto del soldato, inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
Dawn non poteva crederci, Brick non poteva morire.

Era stata tutta colpa sua.

Aveva promesso che non gli sarebbe successo niente, e aveva fallito.

In quella guerra, le sue promesse erano polvere al vento.

- J-Jo – La flebile voce di Brick, riscosse Jo, che alzò la testa, incrociando gli occhi profondi del moro.
- TU! BRUTTO STRONZO! MI HAI FATTO PRENDERE UN INFARTO! SEI SOLTANTO UN EMERITO COGLIONE! – Inveiva la ragazza, che cominciava a dare pugni al soldato.
La Recluta gli bloccò i polsi, e la imprigionò in un bacio pieno d’amore e di passione.
- Anch’io sono felice di rivederti. – Sussurrò dolce Brick, accarezzando il viso della bionda.
- Ma stavi piangendo? –
- No mi è entrata una cosa nell’occhio. – Si giustificò Jo.
- A tutti e due? –
- Vuoi vedere come ti uccido io invece? – Lo minacciò Calamity, mentre i suoi occhi ritrovavano finalmente quella luce che, da quando il ragazzo era stato avvelenato, avevano perso.

Angolo dell'Autrice:

BUON NATALE A TUTTI!!!!
Eccomi qui, con il mio piccolo (si fa per dire xD) regalo di Natale.
Che, non per colpa mia, è arrivato un po' in ritardo... u.u
E' stata tutta colpa di Just Dance 4!
Quel gioco ti ipnotizza!
Ad ogni modo, spero che abbiate passato un buon natale, e che questo capitolo vi sia piaciuto.
Un bacione:^.^:

Samantha detta Sam

   
 
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