Buon
Natale a tutti voi, miei carissimi lettori! Come avevo promesso, seppur con un po’ (molto)
di ritardo, ecco a voi la seconda one shot. Anzitutto, volevo dedicarla ad
un’altra persona speciale: Rozen Kokoro, questa è only for you! Era il minimo
che potessi fare, dopo tutto ciò che ha fatto per me. È una Chess, perché so che adora
particolarmente questa coppia (e la amo anche io). Ci tenevo a precisare
che questa è una AU, dove tutti i
personaggi sono normali adolescenti e
dove Touko è una ginnasta (ascoltatevi
Spinning di Alyssa Atherton, vi conviene), così come
lo è Natural (N). Ci sono degli accenni di DualRival
(Komor/Belle, nella storia Cheren/Bel) e di ex!FerrisWheel (con ex!
Intendo che la coppia c’era in passato ma non esiste nel presente).
Perciò, carissime fan di N, non
picchiatemi. Detto questo, mi auguro che questa shot sia di vostro
gradimento! Buona lettura!
Prince and Princess
Chessshipping,
For Koh
Touko era pronta. Ammirò la sua figura
allo specchio e, istintivamente, il suo volto si dipinse di un’espressione
gioiosa e soddisfatta. Per la prima volta dopo innumerevoli anni, era riuscita
ad indossare qualcosa che non fosse abiti maschili o tute da ginnastica. Così
vestita e agghindata in modo semplice e
al contempo raffinato, quella sera avrebbe fatto sicuramente faville.
Sistemò un’ultima volta il collo del
lungo maglione rosa salmone e lisciò le pieghe dei pantacollant bianchi, mentre
sorrideva al suo riflesso allo specchio; per quanto detestasse tutto ciò che
trasudava femminilità da ogni poro o fibra di tessuto, dovette ammettere di
trovarsi a suo agio in quegli abiti confortevoli.
Bel sarebbe stata fiera di lei:
dopotutto, se aveva impiegato tutto il pomeriggio per prepararsi a dovere, lo
aveva fatto solo per farle un favore. Non capitava tutti i giorni di essere
l’accompagnatrice di una ragazza al suo primo appuntamento. Touko non voleva di
certo far sfigurare la sua migliore amica davanti al serioso Cheren.
Eppure, nonostante fosse contenta per la
sua compagna di classe, non riusciva a spiegarsi come mai avesse invitato
proprio lei in una simile occasione. In genere, una coppia preferiva
trascorrere la notte del ventiquattro dicembre in intimità, non con un terzo
incomodo pronto a rovinare tutta l’atmosfera romantica con la sola presenza.
Spiegarlo a Bel, però, si era rivelato inutile: dopo essere rimasta vittima del
suo rinomato No! spaccatimpani, aveva
rinunciato ad insistere e si era arresa al suo volere.
Chi era lei – se non la sua migliore
amica, ma in quel momento pareva non essere altro che un dettaglio ininfluente
– per giudicare le sue decisioni?
Tuttavia, più si soffermava a riflettere
sull’insolito comportamento dell’altra, più aveva la netta sensazione che
qualcosa stesse sfuggendo al suo controllo. Se fosse di rilevante importanza o
meno, non riusciva a capirlo.
Gettò un’ultima occhiata alla sua
figura, mentre avvolgeva il collo niveo in una morbida sciarpa verde, e si
augurò che tutto andasse per il meglio.
Quando giunse al ristorante, dove
avrebbe trascorso gran parte della serata in compagnia degli altri, Touko capì
quanto quel dettaglio precedentemente ignorato fosse di vitale importanza. Non
riuscì a proferire alcuna parola, non appena di fronte a lei si presentò
l’allegra figura di Touya.
Di tanto in tanto, curvava le labbra in
un sorriso imbarazzato, specie quando scorgeva con la coda dell’occhio lo
sguardo del vecchio amico d’infanzia puntato su di lei. Non che la ginnasta
fosse una persona timida – su questo teneva particolarmente a puntualizzare -,
tuttavia simili situazioni la mettevano a dir poco in soggezione. In quel
momento, nutriva il desiderio impellente di fuggire a gambe levate da
quell’orrida situazione.
La sola presenza del giovane riconduceva
a ricordi tristi e carichi di malinconia, risalenti ai giorni seguenti alla
rottura del suo rapporto amoroso con Natural. In questi istanti di puro dolore,
lui si era offerto come spalla su cui piangere, dimostrandosi l’unico in grado
di capirla e di sopire la sua tremenda agonia.
Avevano trascorso molto tempo assieme, a
causa di quello sgradito evento, e avevano vissuto giornate all’insegna di
gioia e felicità, pur di scordare tutto ciò che era inerente all’Harmonia.
Purtroppo, una volta seppelliti quei
ricordi, tutto era finito improvvisamente. Da quella svolta, vi furono giorni di
forzato silenzio, nonostante s’incrociassero spesso a scuola e sebbene Touya
assistesse ad ogni sua gara di ginnastica artistica.
Teoricamente parlando, il ragazzo
avrebbe dovuto serbare rancore nei confronti di Touko – dopotutto, era stata
lei a non voler più rispondere ai suoi messaggi e alle sue telefonate -, eppure
non sembrava covare vendetta, anzi.
Non appena incrociò per l’ennesima volta
lo sguardo benevolo e dolce che le stava riservando, la ginnasta intuì che
quell’incontro non era frutto del caso: qualcosa, o per meglio dire qualcuno, aveva fatto sì che il loro
ricongiungimento avvenisse.
Bel e Cheren avevano macchinato tutto a
sua insaputa e per questo l’avrebbero pagata molto cara. La resa dei conti
sarebbe giunta a momenti; doveva solo pazientare e aspettare che Touya si
allontanasse un istante dal gruppo, per dar sfogo alla sua rabbia.
No,
c’è qualcosa che non va, pensò Touko, in preda al
panico, mentre si ostinava a tenere lo sguardo fisso a terra. Avrei dovuto rovinare Bel e Cheren, non
restare da sola assieme a Touya!
Non si era mai spaventata di fronte agli
ostacoli, né aveva mai pensato di arrendersi nei momenti difficili. Dopotutto,
aveva affrontato sfide ben peggiori di quella: anche gli stessi allenamenti di
ginnastica artistica spesso rappresentavano un duello con la morte. Eppure
proprio lei, il maschiaccio senza paura, tremava all’idea di parlare con un
ragazzo. Se qualche suo conoscente avesse assistito a quella scena, sicuramente
avrebbe riso di lei.
«Allora, che cosa vuoi fare?» domandò
improvvisamente il giovane, destandola dai suoi pensieri e facendola sobbalzare
per lo spavento. Quando l’altra alzò la testa di scatto per guardarlo, scorse
un’espressione gioiosa dipinta sul suo volto.
Che cosa poteva rispondergli? Proporre
qualcosa ignorando il passato sarebbe apparso come un comportamento insensibile
da parte sua. Allo stesso modo, non poteva far finta di ignorarlo.
«Decidi tu» rispose istintivamente, pur
di porre fine a quell’agonia. Quanto avrebbe voluto che il tempo scorresse più
velocemente! Sopportare la sua vicinanza diventava sempre più difficile, poiché
i ricordi man mano prendevano possesso del suo povero cuore martoriato.
«Potremmo andare in piazza, per fermarci
a bere una cioccolata calda da qualche parte» propose l’amico, afferrandola
improvvisamente per mano e invitandola a seguirlo. Sfoderò un sorriso caldo e
sincero, non appena scorse le guance della giovane imporporarsi per
l’imbarazzo. «Sarà tutto come ai vecchi tempi. Ricordi?».
Come
ai vecchi tempi?, si chiese la giovane, confusa,
mentre veniva letteralmente trascinata dall’altro.
Per un breve istante, le parve di udire
ancora le loro allegre risate richeggiare nella sua mente, accompagnate dallo
scorrere di immagini rappresentanti gioia, dolore, lacrime e sorrisi. Poteva
ancora percepire quella familiare sensazione di calore che solo Touya sapeva
infonderle in quei giorni di difficoltà, specie quando la stringeva in un
abbraccio per mettere a tacere il suo dolore.
«Sono mancati anche a me quei bei momenti»
mormorò improvvisamente il ragazzo, quasi come se avesse letto i suoi pensieri.
Aumentò ancor più la presa sulla sua mano con fare possessivo, temendo di
perderla ancora da un momento all’altro.
La ginnasta non ebbe il coraggio di
sostenere il suo sguardo. In quel momento si rese conto di quanto vigliacca
fosse stata e di come fosse stato crudele da parte sua sparire senza degnarlo
di alcuna spiegazione; l’aveva trattato alla stregua di un oggetto senza
rendersi conto di avere accanto una persona meravigliosa.
Ci
si accorge di aver avuto tra le mani qualcosa di davvero importante solo quando
lo si perde, pensò con malinconia, nel vano
tentativo di reprimere le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi
color zaffiro.
«Sai che, l’altro giorno, ho incrociato
Harmonia per strada?» esclamò Touya, smorzando quell’aura di tristezza che
aveva preso ad aleggiare attorno a loro. «Ti sei mai chiesta come mai
ultimamente avesse un labbro rotto e un livido sotto l’occhio?».
Touko strabuzzò gli occhi, incapace di
comprendere il messaggio che l’altro voleva comunicarle. Quando lo vide
sfoderare un ghignetto beffardo, mentre metteva in mostra con orgoglio una
benda che fasciava la sua mano, comprese ciò che era successo. «L’hai
picchiato?!».
«Era da tempo che desideravo farlo, da
troppo ormai» sussurrò dolcemente l’amico, riservandole un sorriso ricolmo di
affetto ma oscurato da un sottile velo di tristezza. «Il buon dovere di un
cavaliere è proteggere la sua principessa dal re malvagio. Non è sempre così
nelle favole?».
Istintivamente, Touko si gettò tra le
sue braccia, stringendolo a sé mentre lacrime calde solcavano il suo viso. Solo
il cielo sapeva quanto gli era mancato il calore di quegli abbracci e quanto aveva
rimpianto la sua presenza.
«Sai che cosa ho chiesto per Natale,
Touko?».
«Che cosa?».
«Di cambiare ruolo: da cavaliere, a
principe».
Finalmente, dopo giorni di silenzio,
avevano avuto l’occasione di ricongiungersi una volta per tutte in quella
magica notte di Natale.
Parla
l’Autrice gusto sciroppo alla fragola:
Anzitutto, mi scuso per l’enorme ritardo. Teoricamente parlando,
avrei dovuto postare questa shot il 25
(circa mezz’ora fa), ma degli imprevisti me lo hanno impedito. Ciò non vuol
dire che oggi (26 dicembre) non posterò la prossima shot,
sia ben chiaro. Tornando alla storia, mi auguro che questa Chess delirante
sia stata di vostro gradimento! Sebbene non abbia dimestichezza con le AU,
spero di aver scritto qualcosa di decente.
L’ho composta di getto, come di dettava il cuore, quindi non assicuro nulla
riguardo il risultato (anche se ciò mi rende soddisfatta). Mi auguro che
sia stata di vostro gradimento, perché
per me ognuna di queste shot significa davvero tanto. Non ho scritto molte Chess fino ad ora, perciò mi auguro che la mia adorata Cognatuzza l’abbia
apprezzata. Detto questo, mi dileguo. Ancora buon Natale a tutti voi, carissimi!
AUGURI! <3
Pi esse:
il gioco di parole tra Re, Principe e Principessa è un chiaro riferimento al
game di Bianco e Nero, dove N è Re. Mi auguro che lo abbiate gradito!
Edit del 26:
ho modificato la storia, togliendo ogni errore. Adesso sì che mi auguro che sia
a posto!