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Autore: HollyMaster    26/12/2012    15 recensioni
Questa fanficiton si svolge dopo la 4x09 (l’ultima puntata prima della pausa di Natale), quindi niente Silas e tutto il resto, ma comunque è ambientata un tantino dopo…
Elena è stata curata dall’asservimento e altre cose sono successe da quella puntata all’inizio della mia fanfiction ma verrà tutto ben spiegato.
Dal secondo capitolo: "-Cosa? Tu l’hai tolto ricordi?- Elena si era fiondata in piedi e ora urlava contro l’amica.
-Io ho fatto un incantesimo per farti agire e pensare di testa tua. Non ho fatto nulla per impedire al tuo corpo di rispondere in modo positivo agli stimoli che Damon ti manda.- Cercò di spiegarsi Bonnie.
-Cosa significa?- Ora anche Damon era in piedi al fianco della vampira dai capelli cioccolato.
-Che probabilmente hai detto qualcosa tipo: “Potremmo avere un bambino.” E il corpo di Elena ti ha obbedito. [...] -Il problema c’è Elena. Il tuo bambino sarà sotto totale asservimento di Damon. Sempre.- [...] -C’è un modo per riuscire a togliere l’asservimento?- Chiese Damon, lo sguardo che pregava ci fosse una soluzione che non implicasse il dover uccidere il bambino o peggio, Elena.
-Una soluzione c’è.- Disse Bonnie facendo calare ancora più silenzio in quella casa."
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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I.

Bisogna imparare a sperare nell'insperabile.

Eraclito.

 

 

Lost along the way - John Nordstrom

 

 

 

Non poteva credere di essere rinchiusa in quel bagno.

Non poteva nemmeno pensare di averci creduto davvero per qualche secondo.

Come era possibile?

Si sentiva sciocca, stupida.

Seduta nella vasca di Casa Salvatore, nel bagno di Damon.

Le braccia che circondavano le ginocchia tenendole unite.

Da lontano sarebbe potuta sembrare una scatola chiusa. La testa ripiegata sulle ginocchia e il volto coperto dalle braccia mentre i capelli le ricadevano lisci sulla schiena.

Non voleva vedere nulla, non voleva che Damon la trovasse lì. Si sarebbe fatto delle domande. Presto avrebbe capito le risposte e lei non avrebbe fatto altro che sentirsi ancora più stupida.

La cosa che la faceva riflettere di più è che ci aveva sperato.

Aveva veramente sperato che quel bastoncino bianco le avrebbe detto che sì, nonostante fosse un vampiro, avrebbe avuto un bambino da Damon.

Perché fra loro non era mancato niente.

C’era stato il sesso, e che sesso!

C’era l’amore.

C’era la voglia di stare insieme.

E soprattutto c’era il per sempre. Non quello che si dicono i comuni mortali. Non quel lasso di tempo che comprende una vita umana.

Quello che avrebbero potuto avere lei e Damon per essere genitori era una vera eternità.

Per sempre.

Come poteva aver creduto anche solo per un momento che potesse essere incinta?

Era una vampira e i vampiri non si riproducevano.

Era stata la prima lezione di Damon, durante il loro primo viaggio.

“Non possiamo riprodurci, ma ci piace provarci.” Adesso che anche lei era un demone immortale, doveva dargli ragione. Provarci gli piaceva.

Ma andare a credere che per lei le regole erano diverse era da pazzi.

Era una doppelganger.

Per lei molte regole erano diverse.

Perché questa no?

-Dove ti sei nascosta?- La voce di Damon proveniva dal piano di sotto. Stava ridendo, si sentiva dal suono della sua voce, così calda.

Elena sapeva benissimo che l’avrebbe trovata.

Il solo respiro poteva guidarlo da lei.

Neanche un secondo e anche Damon era in bagno con un sorriso sulle labbra che prometteva una serata veramente divertente.

Elena non si era mossa di un centimetro ma sentendo il silenzio che era calato in quella casa alzò la testa per incrociare i suoi occhi e sorridergli.

-Perché sei nella vasca? Vestita.- La guardava in modo strano. Aveva capito che qualcosa non andava.

-Ci sto comoda.- Mentì Elena con un’alzata di spalle.

Lui per tutta risposta si avvicinò al lavandino.

All’unico oggetto in tutta la stanza a cui non avrebbe dovuto avvicinarsi.

Elena avrebbe potuto scaraventarsi sul lavandino prima di lui e rompere quell’oggettino che la rendeva ancora più patetica del solito.

Ma non lo fece. Non ne aveva la forza.

Tutto ciò che sentiva ora era vergona e odio per se stessa e la sua fervida immaginazione.

-Questo cos’è?- Chiese Damon allungando la mano verso il bastoncino bianco e osservandolo attentamente quasi fosse cosparso di verbena.

-Una sciocchezza! Io…io sono una stupida!- Sospirò Elena gettando nuovamente la testa fra le ginocchia che le aveva fatto da scudo per tutto quel tempo.

-E’ un test di gravidanza?! Perché hai fatto un test di gravidanza?- Continuò con le domande Damon, alzando un sopracciglio come solo lui sapeva fare.

-Io…Niente te l’ho detto è una cavolata.- Sospirò da dietro il suo muro fatto di pelle e ossa la ragazza.

Damon sprofondò in un lungo silenzio. Elena alzò la testa dal suo rifugio per controllare che non fosse successo nulla.

-Elena. E’ positivo.-

 

 

 

Buogiorno :)

Sono tornata a scrivere in questo meraviglioso fandom con un'idea alquanto malsana.

Ora, io pensavo di chiuderla qui, ma poi avrei lasciato molti di voi sulle spine. Quindi vi chiedo se volete che vada avanti con la storia (vari problemi che sorgono ecc.) o se semplicemente nel prossimo capitolo volete un finale.

Fatemi sapere :)

Un bacio a tutti <3

Holly

   
 
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