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Autore: kiara_star    26/12/2012    6 recensioni
"È ancora notte quando Loki apre gli occhi.
Nero manto sicuro, come l’ala di un corvo benigno. La notte è una coperta che ti avvolge per difenderti dal freddo, da quel freddo che non è sulla pelle, ma nel cuore.
La notte è gentile con le creature smarrite, la notte evita di dare giudizi. Ti accetta perché tu l’accetti, perché non le ricordi quanto essa sia niente in confronto alla bellezza del giorno. "
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[post The Avengers]
[Thorki a libera interpretazione]
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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notte Avevo scritto questa storia qualche tempo fa. Credo fosse durante l’ennesimo periodo depressivo. Poi l’ho archiviata perché per fortuna il periodo era passato ^^ Ma stasera mi è spuntata davanti agli occhi.
Gli ho dato un’editata e ho deciso che in fondo non facevo male a nessuno pubblicandola.
La dedico davvero di cuore a Callie_Stephanides, perché mi ha fatto uno splendido regalo ed i regali vanno sempre ricambiati, soprattutto quando sono davvero graditi!
Non è uno scambio equo, però spero tu voglia accettarlo lo stesso ^^
Grazie a chiunque leggerà
kiss kiss Chiara








Occhi rossi e piume di corvo




È ancora notte quando Loki apre gli occhi.
Nero manto sicuro, come l’ala di un corvo benigno. La notte è una coperta che ti avvolge per difenderti dal freddo, da quel freddo che non è sulla pelle, ma nel cuore.
La notte è gentile con le creature smarrite, la notte evita di dare giudizi. Ti accetta perché tu l’accetti, perché non le ricordi quanto essa sia niente in confronto alla bellezza del giorno. Perché essa protegge la luna che rincorre sempre il suo sposo luminoso, senza mai riuscire a raggiungerlo.
Loki ama la notte ed ama la luna, a cui si sente affine, quasi fosse il suo stesso figlio roccioso. Lui, per cui essere un figlio, è stata una condanna sin dalla nascita.
Anche su Midgard la notte oscura mantiene il suo caldo abbraccio, anzi, la notte di Midgard è una notte splendida.
Gli uomini sono indegni di tale dono. Gli umani deboli e meschini, che hanno rubato le attenzioni di suo fratello, e con esse il suo cuore.

Midgard ha avuto ciò che lui ha corteggiato per una vita immortale senza neanche fare un millesimo del suo sforzo. L’amore di Thor è piovuto su di essa con generosità. Loki è rimasto sempre una landa arida.
Thor, fratello dalle belle parole ma dai gesti nulli.
Thor, dagli occhi infiniti  e dal sorriso buono.
Thor, che l’ha avuto davanti a quegli occhi infiniti  per un’eternità, ma non l’ha mai davvero guardato.

Sei mio fratello, Loki. Lo sei sempre stato.” Eppure il suo pugno si è alzato con ferocia al cielo e tempeste di fulmini gli hanno saettato il corpo.


È chiuso in una cella metallica, con decine di occhi meccanici che lo vegliano indecentemente. Non ci sono finestre. Non ci sono fenditure nella parete. Eppure Loki sa che la notte magnanima è calata su di lui. Lo avverte dall’odore. La notte di Midgard profuma di aria bagnata, anche quando non piove. Profuma di segreti e promesse che non saranno mantenute all’alba. La notte di Midgard è seducente come le parole taglienti che danzano sulla sua lingua, e che bruciano chi le pronuncia.
Il sonno l’ha abbandonato, ma in realtà ha finto di cullarlo. Non ci sono più sogni ad aspettarlo fra le palpebre chiuse. Non ci sono neanche più incubi. Per avere incubi devi conoscere i sogni e Loki ha perduto memoria di entrambi.
Il suo giaciglio ha la consistenza di una roccia, ma è semplice metallo liscio. Ma non è freddo.
Gli umani sono patetici quando fingono di provare a se stessi di essere meno crudeli di quanto non siano in realtà. Ti tagliano la gola e poi ti avvolgono un drappo attorno alla ferita. Ti gettano fra le spine e ti porgono un cuscino per non farti pungere. Ti rinchiudono come una minaccia in una sterile gabbia di ferro, e ti scaldano un letto di acciaio affinché tu possa riposare. Ti fanno sperare nella libertà mentre ti tengono le mani in catene.
Gli uomini sono un paradosso disgustoso. Gli uomini, destinati a morire ma che combattono la loro unica vita per vivere.
Gli occhi che lo osservano brillano di una luce rossa. Lo seguono nei suoi passi, ne catturano le espressioni, lo derubano del più breve sospiro. Gli occhi meccanici degli uomini, che aspettano che lui si mostri nella sua vera veste. Perché Thor, sebbene incapace di tessere fini discorsi, ha sempre avuto un’incredibile abilità nell’aprire la sua bocca a sproposito. Ed ora Loki di Asgard è per tutti il figlio rinnegato di un mondo fatto di ghiaccio.
Ma il principe degli inganni conosce la raffinata arte della pazienza. Sa attendere, sa fare attendere. La sua costanza prima ancora della sua vita eterna, gli concede il lusso e il diletto di lasciare che quegli occhi inanimati lo scrutino per un tempo che non può essere misurato dalle vite degli uomini. Nascerà il sole un miliardo di volte ancora, prima che Loki conceda a Midgard di farsi beffa ed orrore di lui.

La porta metallica si apre. Il suono è simile al rantolo morente di una bestia. Non c’è bisogno di voltarsi per incrociare il suo sguardo.
«Porgi visite ad ora tarda, figlio di Odino.»
«Ti sapevo sveglio.» Loki sente il freddo dei suoi occhi.
«Dedica il tuo tempo al riposo. Ne trarrai di certo un guadagno maggiore.» Loki sente il calore del suo corpo farsi più vicino.
«Le tue azioni scellerate mi hanno portato a fare ciò che non avrei mai voluto. Ma tu, Loki, perché ti ostini ad odiarmi? Non ti è bastato il male che ci siamo già fatti? Quante altre vite vuoi spezzare in nome della tua insensata vendetta?»
Sorride il principe delle menzogne, il figlio di roccia della luna. Sorride, e quel piegare di labbra è un urlo muto.
«Midgard non offre vite a sufficienza per recarmi soddisfazione. Se questo insulso pianeta si triplicasse nel suo marciume, neanche allora mi direi pago.» La presa di Thor è sempre ferrea. Nulla puoi sfuggire dalle sue forti mani. Il legittimo re di Asgard ama far suo ciò che più gli aggrada e non chiede mai permesso.
«Ritorna in te, Loki. Torna ad essere il fratello che ho amato!»
Gli occhi rossi lo guardano. Li guardano.
Le esili braccia strette fra le falangi possenti. Il ringhio sofferente sul viso di uno, la smorfia di scherno a piegare le labbra dell’altro.

«Sono giorni mai esistiti, se non nella tua illusione.» Argento liquido che si tramuta in verbo. E ferisce, e prova piacere nel farlo. «Il fratello che ricordi non c’è mai stato.»
«Ascoltati! Ascolta il veleno che esce dalla tua bocca! Tu non sei così, non c’è così tanto buio nel tuo cuore!» Ed è un confine misero quello che divide i loro visi. È un respiro che si perde fra le labbra che mentono e quelle che pregano. È lo spazio di una piuma di corvo.
«Non darti altra pena. Preserva la tua bontà per il mondo che hai scelto di difendere. Ne avrà bisogno!» Un ringhio ed uno strattone. La morsa è distrutta e gli occhi infiniti del tuono in carne, mirano la schiena del principe del caos.
«Perché rifiuti il mio amore, Loki? E non rispondermi con altre menzogne. Sii sincero, almeno una volta.» Ma la verità è una lama senza elsa che lacera il palmo di chi la impugna, e Loki non ha abbastanza ghiaccio per impedire al filo di affondare nella sua carne.
«Guerra e morte è ciò che chiedo. Il tuo amore vale meno della polvere sotto le mie suole.»
Un altro ringhio, un altro rantolo, e freddo e fuoco che sparisce.
Loki fissa quegli occhi rossi che lo guardano impudenti e sorride avido.
La notte di Midgard è gentile come quella di Asgard, ma ad essa non è concesso di vedere le lacrime rigare il volto del figlio della menzogna.








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