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Autore: Top 3    28/12/2012    2 recensioni
[Storia a sei mani scritta da Flame_Fairy, Aki Kiyama e Bloody Alice] [AtsuAfu]
Dal capitolo 1 :
"Nonostante non gli seccasse più ammettere di amarlo davvero come nei primi mesi … doveva ammettere che il loro non era il migliore dei rapporti.
Sin da quando si erano conosciuti, avevano sviluppato la capacità di intraprendere discussioni pari a quelle di una vecchia coppia sposata.
La cosa, secondo il parere di Shirou, era a dir poco esilarante."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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{autrice del capitolo: Fairy}







Seasons ~
[Second :: Winter]


 


- Più a destra.
- Come?
- Ho detto più a destra. Ecco, lì, così. No, forse meglio un po’ più a sinistra.
Primo Natale soli, primi dolori. Atsuya malediva già il gemello -invitato a casa di amici per una settimana- e il suo ragazzo, che se ne stava pacifico a bersi una cioccolata calda mentre dava le direttive per il loro albero di Natale, giudicato essenziale per una magnifica e corretta settimana insieme. Giudicato dalla bionda, s’intende.


 

:: Have a nice Christmas, Afuro-kun ::



- Atsu-chan, non sbuffare!
- Non chiamarmi Atsu-chan! – replicò lui già al limite della sua pazienza, questa famosa anche per non essere delle migliori. – Vieni a darmi una mano, piuttosto!
- Hai ragione! La stella sulla punta si mette insieme.
Il povero Fubuki avrebbe tanto voluto esibirsi in un facepalm degno di nota, se solo una mano fosse occupata a tenere l’ultima pallina rossa e l’altra a reggersi sulla scala.
Aphrodi si alzò lentamente dal divanetto e appoggiò la cioccolata calda al tavolino. Indossava un adorabile maglioncino cremisi che s’intonava coi suoi occhi, e pantaloni neri non molto pesanti. Del resto, il fuoco che scoppiettava allegramente nel caminetto sapeva il suo lavoro.
- Togli la scala però, se no perde tutto il suo valore.
- Cosa?
- Mettere la stella sulla punta!
- E come ci arriviamo allora sulla punta, sentiamo.
- Io ti salgo in spalle. – rispose quello con disarmante semplicità.
Atsuya lo guardò fisso per qualche secondo, pensando di non aver capito bene. – Come scusa?
- Su su, poche storie. Forza, scendi.
Il ragazzo non poté far altro che abbandonare la scala e spostarla. Si era un po’ rassegnato all’idea di averlo come fidanzato e ormai pensava che non potesse fare poi molto per sfuggirgli.
L’impresa comunque andò meglio del previsto. Certo, il rosso sentendo quel calore sul collo rischiò quasi di venire, ma andò tutto liscio.
Appena Afuro scese con la solita eleganza, si massaggiò il collo. La sola cosa allarmò e irritò il biondo. – Sono pesante?! Quanto?! Quanto?!
Si catapultò come una freccia su per le scale e si fiondò in bagno, dove c’era la bilancia. Non passarono molti secondi prima che un urlo irrompesse per tutta la casa. – Trentotto chili! Ma questo è un incubo!!
- Troppa cioccolata… a proposito, posso finirla io?
Ma prima ancora che il rosso appoggiasse le mani sulla tazza, questa era già stata ripresa dal biondo, che ora guardava la blizzard che imperversava fuori. Questi si portò la tazza ancora fumante alle labbra e si appoggiò al muro. E poi se le leccò con seducente, meravigliosa sensualità.
Oddio.
Avete quando il vostro cervello parte? Stacca la spina e poi si ha l’impressione che non possa tornare più. Ecco.
Atsuya aveva la netta sensazione che il suo cervello fosse partito. Ma per un posto molto molto lontano. Si lanciò su Afuro e allungò le mani.
- Dammi quella cioccolata!
- Scordatelo!
- È mia!
- Tua?! Vattela a preparare se ci tieni tanto!!
- Ma io voglio questa!
- E perché?!
- Perché è mia! *
Afuro allungava il braccio per portare la tazza fuori dalla sua portata, ma il fidanzato –colto da un raptus di follia- non demordeva. Si ritrovò così a perdere l’equilibrio e cadere con un tonfo sul pavimento di legno. La tazza rovesciò il contenuto sul parquet.
- Adesso sarai soddisfatto! – esclamò il biondo accigliato. – Mi godrò la scena quando Shirou tornerà a casa. Perché pulirai tu!!
- Non penso proprio! – gridò l’altro.
E iniziarono una lotta selvaggia sul pavimento, rotolando a destra e a sinistra, dandosele di santa ragione. Finché Atsuya si accorse di un piccolo dettaglio.
- Hai i capelli sporchi di cioccolata. – disse solo.
Il biondo lo guardò a bocca aperta dal basso, tanto che Atsuya, seduto a cavalcioni sulla sua pancia, temette che non riuscisse a respirare. Poi si tranquillizzò un po’ quando, balbettando, sussurrò: - I… i miei capelli…
- Su, una lavata e via… - fece il fidanzato. – Non è poi così grave…
- I miei bellissimi capelli! – piagnucolò l’altro.
- Ti fanno assomigliare a una Barbie. – intervenne Fubuki. - Con gli occhi rossi sembri una bambola posseduta.
- I miei meravigliosi, stupendi capelli!!! – scoppiò in lacrime la Barbie ignorandolo.
Il rosso lo guardò accigliato. Era sempre il solito esagerato, specialmente se la cosa comprendeva i suoi capelli che trattava meglio di qualsiasi cosa. Istintivamente si abbassò col capo e diede loro una leccata. – Sono buoni. – scherzò. – Almeno ho ottenuto la cioccolata.
- Non scherzare!! – Afuro smise di deprimersi e lo scostò bruscamente. Si alzò impettito, guardando il ragazzo dall’alto in modo grave. - È una cosa serissima!!  
- Oh, certo. Seria quanto una telenovelas.
- Le telenovelas non hanno niente che non va! – strillò Aphrodi.
… Ed eccoli a litigare di nuovo.
Mai coppia fu più casinista.
Per fortuna la casa natale dei Fubuki si trovava letteralmente in mezzo al nulla, perciò nessun vicino avrebbe mai bussato alla porta chiedendo silenzio. Come avrebbero dovuto fare, essendo l’una di notte.
Volarono insulti di ogni tipo, commenti e prese in giro.
- SEI UN VERO ROMPIPALLE!
- E TU UNA BIONDA IMBRANATA!
- TI ODIO!!
A quel grido Atsuya ammutolì. Fissò il ragazzo, pensieroso.
Non gli aveva mai detto di odiarlo. Massimo un “Non ti sopporto più” detto a mezza voce, nient’altro. Doveva essersi davvero arrabbiato.
Afuro incrociò le braccia al petto e gli diede di spalle, deciso a non rivolgergli più la parola. Poi prese una decisione affrettata e salì le scale che portavano al piano superiore. – Me ne vado! – esclamò.
- No!! – fece il Fubuki rincorrendolo. Ma il biondo era più veloce e già aveva preso la valigia dal suo armadio, nella stanza che una volta era riservata agli ospiti. Ma Afuro era più di un ospite. Decisamente di più. E ora lo stava perdendo.
Terumi buttò con forza la valigia sul letto e iniziò a metterci vestiti a caso.
- Ehi Biondina, guarda che mi dispiace. – provò a dire. Niente. – E guarda che scherzavo. Cioè, è vero che sei un po’ imbranato, telenovelas-dipendente, pettine-dipendente eccetera, ma non volevo…
Per tutta risposta il ragazzo sbuffò. Il cioccolato aveva reso la sua capigliatura più scura, e aveva i vestiti macchiati. Fubuki, anche in quel momento, lo trovò irresistibile. Si morse le labbra, nervoso, poi gli cinse la vita.
- Mollami.
- No.
Gli leccò i capelli, piano. Si sentiva un po’ a disagio. Si prese una lunga ciocca tra i denti e si sporse in avanti, oltre la sua spalla. – Facciamo pace?
- Se la smetti di rovinarmi i capelli a quel modo può darsi di sì. – fece Terumi avvampando.
Si scostò bruscamente, ma con un accenno di sorriso. Poi sparì in bagno. – Vado a farmi una doccia.
Quando Afuro Terumi diceva “Vado a fare una doccia” significava anche “Non sperare di rivedermi prima di due ore”. Atsuya, la mattina, ne sapeva qualcosa.
Ridacchiò, mettendo a posto gli indumenti della bambola. Poi mise al suo posto anche la valigia, sperando che non l’avrebbe mai più estratta dall’armadio.
Decise, ispirato, che avrebbe pulito il disastro in salotto.
Scendendo le scale e osservando la macchia scura, pensò che una bella pulizia era del tutto fattibile … Non per lui, ovviamente.
Quando il biondo scese le scale due ore e mezza dopo, lavato e piastrato, guardò accigliato il tappeto leggermente spostato. – Le pulizie non sono il tuo forte, immagino.
Atsuya staccò gli occhi dalla televisione per guardarlo.
Pessimo errore.
Terumi si avvicinò al tappeto e lo scostò delicatamente con un piede candido. Era scalzo, e l’unico indumento che aveva addosso era un corto accappatoio bianco di spugna. Quando si chinò ad esaminare con lo sguardo la macchia scura, ad Atsuya mancò il fiato.
Si mise ad ansimare come un vecchio colto da un malore, e cercò aria con una rivista di calcio appoggiata sul tavolino davanti a lui. Per quanto si sforzasse di girare la testa dall’altra parte, questa non accennava a muoversi.
Afuro, sentendo il rumore del suo respiro, si voltò accigliato. – Atsu-chan, stai male?
- I-i-i-i-i-i-io? N-no. E tu? St-stai male?
Afuro si preoccupò sul serio. Si sedette sul divanetto accanto a lui e gli poggiò le labbra sulla fronte. Atsuya credette di morire.
- No, non sei caldo… - mormorò pensoso staccandosi. – Però sudi.
“Oh, razza di Barbie, sapessi dove sono caldo…” avrebbe voluto replicare il rosso. – C-cosa ti sei messo? – chiese invece senza fiato.
- Oh. Questo? – chiese la bionda studiandosi.
- Sì. Quello.
- Non lo so, l’ho trovato in bagno. Credo sia di tuo fratello, è più minuto di me.
- Vedo.
Afuro lo guardò fisso per attimi interminabili. Poi si decise ad alzare le spalle. – Sono  sceso perché ho dimenticato il pullover bianco nella valigia numero 5. Che tu non hai portato su. – Sottolineò il “tu”.
- Ah. D-Deve essere ancora nell’entrata. – riuscì a rispondere il rosso.
Quando Terumi uscì dalla stanza, il Fubuki tirò un sospiro di sollievo. E poi, ovviamente, lo seguì.
Afuro era accucciato sul pavimento dell’entrata davanti alla borsa numero 5, e gli dava le spalle. – Ma dove diavolo l’ho messo?! – borbottava fra se, trafugando nella borsa. Eh sì, Aphrodi non era esattamente un tipo molto ordinato. – Di sicuro l’ho messo qui. A meno che non sia nella valigia numero set-
Si bloccò di colpo quando sentì due mani fredde sulle spalle, che gli scostavano l’accappatoio e lo facevano scivolare giù per le braccia. Subito vennero sostituite da dolci baci.
- Atsu-chan! – esclamò un po’ irritato. – Cosa credi di fa-
E di nuovo le parole vennero meno quando quelle mani abili passarono a slegargli la cintura dell’unico indumento. Queste poi passarono a massaggiargli il ventre, delicatamente. Ormai poteva sentire il fiato del fidanzato sul collo e il suo petto a contatto con la schiena ormai nuda.
Si alzò lentamente, facendo scivolare l’accappatoio per terra. E rimase senza vestiti.
… A voi le conclusioni.




 


 

* Non ve l’aspettavate, vero? XD

 
Angolo di Fay ♫♪♫
Scrivo questo abominio nella consapevolezza di avvicinarmi sempre di più al Rating Rosso.
E non va bene.
Nono.
Cioè, la cosa è imbarazzante.
Comunque… questa esperienza è stata secondo me molto utile, per conoscere meglio Alicchan ed Aki ma anche per provare a superare me stessa =)
Apprezzo molto l’AtsuAfu, la trovo una coppia molto bella ma… litigarella ;D
E… be’, inutile dire ormai che mi sono fatta un sacco di cognati e cognate -.-
Perché io amo sia l’HerAfu che la AngyAfu, dalla KishibexAfuro alla AfuSein… e la AtsuAfu.
E’ più forte di me, non ci posso fare niente XD
Spero che questa orrenda schifezza vi sia piaciuta, almeno un po’. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate =) … Ma anche no ò_ò
Cioè… accetto le critiche, purché siano sensate.
Un grande bacio ^^
Fairy
 
 

  
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