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Autore: Rain_bow    28/12/2012    2 recensioni
Irina è un personaggio secondario e poco nominato in questa saga, ma certamente fondamentale. Bisogna comprendere però la sua vita e il suo dramma prima di poterla giudicare del suo gesto avventato conrto la sua famiglia. Leggendo già dai primi capitoli comprenderete l'animo tormentato di questa vampira.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irina, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Adoravo andare a caccia con le mie sorelle, e con i nostri congiunti “cugini” Cullen, ma quel pomeriggio non mi andava, Laurent mi aveva lasciato con un ultimo bacio per andare a caccia da solo, o almeno così mi aveva detto, anche se ero convinta che non stava seguendo la dieta che si stava imponendo di fare, ma dopotutto.. come biasimarlo? Stava cercando di imporsi del sangue animale, e se ogni tanto non ci riusciva era subito perdonato… dopo tutto nei suoi trecento anni, non aveva mai pensato ad una variante alla sua “alimentazione” -se così si può chiamare- mi aveva  promesso che sarebbe tornato presto, perché avevamo poi deciso di dividerci un po’ dal resto delle mie sorelle per goderci un po’ di intimità.
Quanto mi mancava Laurent… erano passate solamente 2 ore 26 minuti e 47 secondi e già sentivo la sua mancanza, non potevo resistergli lontana a lungo, così decisi di andargli incontro, ripensai a ciò che aveva detto:
“Andrò un po’ più lontano del solito, in qualche foresta con qualche problema di animali troppo feroci, ne ho sentito parlare di un posto del genere in una cittadina della penisola di Washington.”
Così seguii la sua scia ancora fresca, e durante la mia corsa sfrenata, mi rituffai nei miei tanti pensieri, sì, tanti pensieri, perché da quando mi ero trasformata circa un secolo di anni fa il mio cervello aveva avuto una mutazione, ed ora riuscivo a pensare almeno una dozzina di cose insieme, pensavo al mio Laurent, quanto era bello e saggio, con il suo simpatico accento francese, pensavo alle mie sorelle e ai Cullen, che ora si stavano godendo la caccia, pensavo a Edward, che non aveva accettato l’idea di vivere nella stessa casa con Laurent e quindi se ne era andato via, portando con sé il carico di un dolore che non riusciva a sopportare, data la sua scelta di andarsene dalla sua Bella; e allo stesso momento pensavo pure alla stupidità di Edward di innamorarsi di una sciocca umana e non trasformarla e quanto fosse stata stupida mia sorella Tanya che aveva pensato che avrebbe avuto una seconda possibilità con Ed… e mentre mi stavo concentrando sull’odore di Laurent, un idea che mi stava punzecchiando in testa già da un po’ mi fece bloccare, il mio vampiro si stava dirigendo a Washington, era possibile che stava andando a Forks, a vendicare l’amico James, o sotto ordine di Victoria?
Dopotutto non aveva mai detto che non sapeva più niente della vampira, e se Laurent stava andando proprio in quella piovosa cittadina ad uccidere Isabella? Edward non me lo avrebbe mai perdonato e se sarebbe morta, anche lui l’avrebbe seguita, e di questo ne ero certa, perché prima che partisse ci aveva citato una frase di cime tepestose: “se tutto il resto perisse. E lei rimanesse io continuerei a esistere e, se tutto il resto rimanesse e lei fosse annientata, l’universo diverrebbe per me un immensa cosa estranea.”
E così un nuovo pensiero più doloroso e terribile mi invase, e se Edward avrebbe vendicato la morte della sua Bella? Non volevo neanche pensare a cosa sarebbe successo al mio amato… 
Avevo voglia di piangere, ma non ci riuscii, il mio corpo me lo impediva, così mi accucciai a terra in un espressione di dolore, mi sentivo impotente, non potevo fare niente, Laurent aveva troppo vantaggio su di me e non sarei mai riuscita a raggiungerlo, mi vidi rispecchiata in una pozzanghera ero triste ma il mio corpo mi impediva di dimostrarlo, per la prima volta mi fece schifo la mia natura, e per la seconda volta da quando ero diventata un vampiro mi sentii realmente impotente, -la prima era stata quando mia madre era morta sotto mano dei Volturi-
Non so quanto tempo passò, avevo chiuso gli occhi e appena li riaprii mi sentii disorientata, persa com’ero nei miei pensieri il tempo era passato così veloce.
Ora tutt’intorno a me era più scuro, era una notte con molte stelle, e la luna era piena. Ora dovevo sapere la verità, lui era vivo? Tornai indietro, seguendo la mia scia, mi sentivo una sciocca e non riuscivo a perdonarmi di non aver seguito il mio Laurent.
Nelle vicinanze di casa mi fermai un attimo sperando almeno di sentire nuovamente il suo odore, ma non lo sentii, Laurent non c’era. 
Cercai di farmi coraggio e varcai la porta di casa; ad attendermi c’erano dieci vampiri dagli occhi gialli che mi fissavano, fui sconvolta e travolta dal dolore. Per la testa mi passarono mille immagini del poco tempo che avevamo vissuto insieme, lui non c’era più, il mio istinto aveva detto giusto.
Alice si fece avanti con un passo elegante e timido, mi guardò fissa negli occhi scrutando qualche emozione, il mio viso era neutro, mi sentii sbiancare ancora di più.
"Quello che sto per dirti è una supposizione, niente di più." Abbozzò un sorriso amichevole, e incoraggiante "Ho visto il suo futuro sparire all'improvviso, lo stesso per Bella, ma poi il suo destino mi è tornato nuovamente chiaro, scappava, era terrorizzata, e per spaventare Bella ce ne vuole" disse con un tono orgoglioso nell'ultima parte della frase. Mi disgustai. " E' probabile in qualche modo, che lei, abbia incontrato Laurent, ma lei è viva quindi.. " Lasciò la frase a metà, cercò di sorridermi di nuovo.
Lasciava trapelare quanto fosse felice per Bella, senza preoccuparsi di mostrarsi triste per Laurent.
Ad un tratto una rabbia rossa mi colse alla sprovvista ero pronta per attaccare, non perdonavo la sua noncuranza della vita del mio amato.
Delle mani mi bloccarono, Kate che era la più vicina a me mi trattenne, attorno a me sentii dei ringhi inferociti, e sopra a tutti sentii Tanya che mi mormorava nell’orecchio: “Ma che diamine ti è preso Irina! Cosa pensavi di fare?” non ebbi la forza di rispondere: “L’ho vista chiedervi se poteva essere uccisa, e di seguito è andata in Italia, voleva proporgli ai Volturi di ammazzarla” rispose Alice al mio posto, le sue visioni raccontavano gli eventi futuri se una persone era decisa ad intraprendere quella strada, e quindi io ne ero convinta.
Carlise cercò di cambiare argomento.
“Ha chiamo Edward, ha detto di aver seguito le tracce di Victoria, fino a Rio, poi si è tuffata, voleva avvertirci, e dirci di stare in guardia, se sentite una scia nuova avvertitemi subito"
Decisi di calmarmi, e di chiamare Edward, se si trovava nella penisola di Washington e seguire la scia di Laurent in caso l'avesse sentito. Mi buttò giù scortesemente.
Ma ormai mi ero tranquillizzata.
Ora che ero tranquilla domandai ad Emmett se aveva voglia di andare a caccia, adorava il nostro bosco, soprattutto per la fauna da cui era popolato, ed era solo contento di fare un “pasto” in più anche se era sazio, tutta la famiglia si dedicò ad attività al quanto normalissime, Rose Kate e Alice andarono a fare una passeggiata, Eleazar e Jaspel stavano dibattendo sul potere di quest’ultimo, Carmen ed Esme cercavano di placare l’ira di mia sorella Tanya, che non sopportava come mi ero rivolta ad Edward.
 
La caccia era stata abbondante, terminai il mio pasto molto prima di Emmett, montai su un albero e mi ci sdraiai con la faccia verso il basso, degna delle movenze di una pantera, e lo guardai a caccia, ripensando al nostro "spuntino":  non mi ero mai divertita così tanto, Emmett aveva le stesse movenze delle prede, e invece di ucciderle subito e succhiare il loro sangue amava accompagnarle lentamente al loro patibolo, ma come non capirlo? Nella sua vita umana era stato quasi sbranato da un orso ed ora che aveva la forza per vendicarsi, lo faceva.
Mentre tornavamo a casa non sentii la scia di Laurent, brutto segno, e quindi i miei timori precedenti mi invasero di nuovo, cosa gli poteva essere successo? Mi aveva promesso che sarebbe tornato presto..
Appena varcata la soglia i miei sospetti si fecero confermati, tutta la mia famiglia, si era riunita nuovamente in salotto, e Emmett prese il suo posto vicino a Rosalie, mi sentii vulnerabile, ora mi sentivo veramente sola.
Il mio vampiro era morto, e con sé aveva portato una parte di me, feci uno scatto e mi raggomitolai a terra, era finita, la mia vita era finita, la visione di Alice aveva ragione, avrei scongiurato i Volturi o le mie sorelle di uccidermi, non aveva più senso esistere senza una parte di me.
Carlisle mi si avvicinò, era il vampiro più carismatico, e forse era per questo che avevano scelto lui per darmi la triste notizia, “Dolce Irina, non ti rammaricare di ciò che è accaduto, non è colpa di nessuno, è accaduto per disgrazia” dichiarò, ma qualcosa nel suo tono di voce mi fece alzare la testa, le sue mascelle erano contratte, e cercava di mantenere il viso neutro, senza trapelare emozioni, ma con scarsi risultati, sembrava arrabbiato non era convinto di ciò che diceva.
Continuò a parlare dopo un interminabile secondo in cui in mente mi passarono mille modi per vendicare l’assassinio della sua morte, “Non ne siamo sicuri, ma preferiamo avvertirti, Alice non riesce a vederlo, le sue visioni non sono ancora tornate. Buio. "
Persa com'ero dentro quella stanza così familiare, cercai uno sguardo che mi potesse sostenere, e mi fermai su Alice, era triste.. per un millesimo di secondo mi passò l'idea che era per Laurent tutta quella malinconia, ma invece ripensandoci bene, forse era arrabbiata, come aveva detto Carlisle non riusciva a vedere le visioni, e sapevo bene quanto questa cosa la irritasse.
Non mi sentivo più appartenente a quella famiglia, non volevano capire il mio dolore.
Jaspel che fino a quel momento si era tenuto in disparte si fece avanti e usando il suo potere riuscì a tranquillizzarmi parzialmente, e riassunse i fatti che sapevo fin troppo bene: Laurent molto probabilmente aveva attaccato la loro  Bella.
Esme ringhiò, sapeva che la morte di Bella, inevitabile se la mia supposizione era vera, corrispondeva alla morte di Edward.
Cercai nuovamente gli occhi rassicuranti di Carlisle. 
"E' un fatto da non sottovalutare, cercheremo di non parlarne con Edward, sarà più sicuro"
Alice si fece avanti, ricordandoci che riusciva a vedere il futuro di Bella, NON quello di Laurent.
Cercai di immaginare un mondo in cui fosse stato possibile che Bella, dopo un attacco di Laurent fosse riuscita a difendersi e ad ucciderlo. Impossibile.
Ma questo mi fece pensare l'inevitabile. Laurent era morto, forse attaccando Bella.
La mia rabbia rossa mi riinvase, ma come potevano reagire così?
Preferivano un umana ad un vampiro, ad una parte della sua famiglia… tutto ciò di cui mi ero convinta sul conto di Carlisle si infranse, un intero muro mi cadde addosso, e mi fece molto più male del previsto, come poteva essere lui il più saggio di tutti i Cullen, come poteva dirmi una cosa del genere in faccia?
Ringhiai, ed il mio corpo si inclinò, ero pronta all’attacco, non m’importava chi dovevo uccidere per avere giustizia, avrei combattuto per me e soprattutto per lui.
Otto vampiri si misero tra me e Carlisle, si stavano rivoltando contro di me,  la mia famiglia, le mie sorelle, tutto ciò che mi era rimasto di più caro al mondo si stava mettendo contro di me per proteggere una fragile umana.
"Alice non vede più il suo futuro, e inoltre vede Bella, impaurita, che corre.. non siamo sicuri, ma questo non cambia le cose" rispose Carlisle, duro in volto, ora non cercava di nascondere l'odio che provava verso il mio amato..
A quel pensiero, ne seguì subito un altro in maniera così rapida che quasi mi sorprese, stavo correndo lontana dalla mia casa, volevo rimare sola per un po’, volevo riflettere. 



Questa è una storia che avevo scritto un po' di tempo fa, ma solo dopo essermi iscritta a questo sito e aver iniziato a pubblicare un altra storia sempre riguardante twilight, mi sono decisa a continuare questo testo.
Spero che vi piaccia, ma ancor di più, spero che commentiate il primo capitolo, per capire se lo stile che ho deciso di usare vi piace o no, e cosa ne pensate di Irina e di cose le passa per la testa. Fatemi sapere.
  
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