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Autore: Raika    28/12/2012    2 recensioni
Gli opposti si attraggono e quando un demone e un agnello si incontrano la scintilla è inevitabile.
"Nei momenti critici il bene ha qualcuno dalla sua parte. Il male no."
E se il destino concedesse ad un demone l'aiuto di un agnello?
Bene e Male.. Demone e Agnello.. Destino e Scelta..
Il suo nome è Charlotte Hellenton e questa è la sua storia..
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Jin Kazama, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Security Level 6

Il bagno durò molto più di quanto Charlie avesse previsto e se non fosse stato per la sveglia del cellulare probabilmente sarebbe rimasta in acqua ancora per un bel po’.
Accorgendosi di essere in ritardo, per la prima volta a causa sua in tutta la sua vita, si vestì velocemente e dopo essersi truccata e asciugata i capelli in tutta fretta, corse verso il garage dove Ricardo la stava aspettando.
<< Lo so, sono in ritardo >> disse, salendo velocemente in auto.
<< Arriverà puntuale, non si preoccupi >> rispose l’autista.
La guida dell’uomo, nonostante rasentasse i 100 kilometri orari, fu sicura e pulita. Ricardo era un pilota straordinario e come promesso riuscì a portarla al Figh Club in tempo per l’inizio dell’incontro.
Come di consueto attraversò la cadente via di periferia che custodiva l’entrata al Club, ma quella volta uno schiacciante senso di pericolo le attanagliava lo stomaco, riportandola alla prima volta che aveva percorso quel vicolo. Era la prima volta che partecipava ad uno degli incontri organizzati da Tyler Durden da quando era stata aggredita da Fury e purtroppo non aveva pensato alla carica emotiva che quel luogo potesse causargli.
Stringendosi di  più nel soprabito affrettò il passo per raggiungere la porta e soltanto quando si trovò all’interno della catapecchia si sentì, se non al sicuro, almeno più tranquilla.
<< Qual è il tuo problema?! >> le chiese brusco l’usciere notando che Charlie si attardava a scendere.
<< Sempre così gentile eh? >> rispose ironica la ragazza.
L’uomo le scoccò un’occhiataccia, imprecando tra sé e sé. L’unica cosa che gli impediva di attaccare briga con lei era il suo illustre cognome, se non fosse stato per quello, e per il fatto che il suo capo gliela avrebbe fatta pagare cara se le fosse successo qualcosa, non ci avrebbe pensato due volte ad insegnarle il rispetto.
Ignorando le parole poche gentili che quell’energumeno stava rivolgendo al genere femminile Charlotte scese nel seminterrato dove la folla attendeva trepidante l’inizio dell’incontro.
Senza difficoltà raggiunse la sua postazione e dopo aver estratto dalla borsa il suo tablet - aveva deciso di sostituirlo al portatile più ingombrante e meno veloce nella raccolta dati - si accomodò con le gambe accavallate sul divano, attendendo l’arrivo di Alexis o ancor meglio di Steve.
La solitudine di Charlie non durò molto, ma a farle compagnia non furono miss Durden o il pugile, bensì un giovane ragazzo di fiammanti capelli rossi, che la ragazza aveva già avuto il piacere di conoscere poco tempo prima.
<< Ma non mi dire >> disse sorpreso Hwoarang, portandosi vicino alla pedana rialzata. << Claretta, dico bene? >>
La ragazza si voltò verso il nuovo arrivato e inarcando un sopracciglio rispose << Charlotte. >>
Il rosso fece spallucce. << Ci sono andato vicino. >>
<< No, non direi. >>
<< Come siamo fiscali.. >> protestò lui sbuffando. << Dimmi, Charlotte, cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo? >>
Lei sorrise e sfoderando quel pizzico di malizia che suo padre le suggeriva sempre di usare con gli uomini, rispose << Potrei farti la stessa domanda. >>
<< Io non ho un ricco e illustre papino come il tuo, uno come me li frequenta posti come questi. >>
<< Vede che, a differenza del mio nome, il mio cognome ti è rimasto impresso. >>
<< Hellenton non è certo un cognome che si dimentica facilmente >> si giustificò il ragazzo. << E poi.. >>
<< Ehi amico, stai importunando la signorina con i tuoi soliti discorsi insensati? >> esclamò un’allegra voce maschile attirando l’attenzione dei due.
<< Veramente quello che fa discorsi insensati sei tu, Steve >> rispose Hwoarang ridendo.
Il pugile rise a sua volta e salendo sulla pedana salutò Charlie andandosi a sedere al suo fianco.
<< Steve. >>
<< Ti ha infastidita parecchio? >> domandò lui facendo un cenno verso l’amico.
<< Nah, non più di tanto >> rispose lei sorridendo.
<< Ti è andata bene Hwoarang, altrimenti avrei dovuto sbatterti fuori a calci in culo. >>
Il rosso inarcò un sopracciglio scettico. << Non credo ci riusciresti. >>
<< Non mi tentare. >>
I due si fissarono con un accanito sguardo di sfida, poi scoppiarono a ridere di gusto facendo scuotere, divertita, la testa a Charlie.
Uomini.
<< Allora, tra quanto inizia lo show? >> chiese dopo pochi minuti il rosso. Non doveva essere una persona molto paziente.
<< Un paio di minuti >> rispose il pugile.
<< Che rottura. >>
<< Non starti sempre a lamentare. >>
<< La pazienza è la virtù dei forti >> si intromise la ragazza.
<< Parli bene tu biondina, seduta su quel morbido divanetto. >>
Lei sorrise. << Avere un ricco e influente papino come il mio ha i suoi vantaggi: quelle come me se ne stanno comodamente sedute su morbidi divanetti. >>
Hwoarang alzò gli occhi al cielo borbottando qualcosa, mentre Steve divertito rincarò << Mi sa che ti ha fregato. >>
<< Tu sta zitto. Sei seduto lì solo perché sei il cocco della figlia del boss! >>
<< Ti correggo: sono seduto qui perché sono il campione del ring >> precisò soddisfatto il pugile, scatenando un’ulteriore replica dell’amico, la quale però fu interrotta da Charlie. Ne aveva abbastanza del loro battibecco, inoltre aveva delle informazioni da chiedere al biondo e quel continuo botta e risposta glielo stavano impedendo.
<< Contro chi lotterai oggi? >> domandò la ragazza, ignorando le proteste del rosso.
<< Non scendo sul ring. >>
Charlotte lo guardò incuriosita, così il giovane spiegò << I miei incontri fruttano bene e il boss ha deciso di guadagnarci al meglio organizzando una serie di piccoli tornei. I vincitori riceveranno 110842 yen* e dovranno affrontare una seconda selezione battendosi tra di loro. I primi tre classificati lotteranno contro di me. >>
<< Wow. Immagino che le scommesse arriveranno alle stelle. >>
<< Già. >>
<< Non pensi di partecipare ad un po’ troppi tornei ultimamente, Steve? >> domandò con noncuranza la Hellenton.
A quelle parole sia il biondo che Hwoarang si voltarono verso di lei, la quale sorridendo innocentemente aggiunse << L’Iron Fist Tournament è piuttosto impegnativo da quel che ho sentito dire. >>
<< Non pensavo fossi interessata al Tekken >> rispose il pugile.
<< Neanche io a dire la verità.. >>
<< Cos’è che ti ha fatto cambiare idea allora? L’Iron Fist è pericoloso, non dovresti occupartene.. >>
Charlie abbassò appena lo sguardo. Cosa le aveva fatto cambiare idea? Uno sconosciuto che dopo averle salvato la vita l’aveva sbattuta fuori dalla sua senza spiegazioni né scuse, ecco cosa l’aveva spinta verso quel torneo. Uno sconosciuto il cui nome era: << Jin Kazama. >>
<< Mhm? >>
<< Puoi dirmi qualcosa su Jin Kazama, Steve? >>
La giovane vide il biondo cercare con lo sguardo di Hwoarang, il quale aveva iniziato ad innervosirsi.
<< Allora?! >> domandò nuovamente lei.
<< Niente che tu suppongo non sappia già: figlio di Kazuya Mishima e nipote di Heihachi; pessimi rapporti con la famiglia, cercano sempre di farsi fuori a vicenda ad ogni torneo; ragazzo strano e niente di più. >>
<< Aggiungici brutto bastardo e figlio di.. >> intervenne il rosso, interrompendosi però accorgendosi di avere gli occhi pervinca della ragazza puntati addosso. << Abbiamo un vecchio conto in sospeso. >>
<< Quindi lo conosci bene? >>
<< Diciamo che lo conosco quanto basta per prenderlo a calci in culo alla prima occasione. >>
Charlie avrebbe voluto  insistere con altre domande, ma la sua curiosità dovette essere frenata a causa dell’abbassamento improvviso delle luci sul ring: Alexis Durden stava per entrare in scena.
<< Si comincia >> sussurrò Steve, riportando l’attenzione dei due sul palco.
La giovane annuì poggiandosi allo schienale e scivolando fino al bordo della poltrona assumendo una postura tutt’altro che elegante. Ricordava di aver passato tre giorni in punizione quando frequentava il lice proprio a causa di quel modo di sedersi.
L’entrata di Alexis per quella sera iniziò con un’ipnotica musica araba che la vide protagonista di una sensuale e provocante danza del ventre, accompagnata da altre due ballerine ugualmente poco vestite.
Charlotte solitamente osservava sempre con curiosità quel piccolo rituale, stupendosi ogni volta della sicurezza con cui l’amica si muoveva di fronte a tutti quegli uomini urlanti; quella sera invece i suoi pensieri volarono altrove, dove erano sempre stati nelle ultime settimane, senza però mai trovare risposte.
“Dannato Jin..” pensò. “Perché diavolo continuo a pensarti?!”
Senza rendersene realmente conto allungò una mano verso il tavolino di fronte a sé e afferrando il tablet che vi aveva posato sopra, lo posizionò sulle sue gambe. Distrattamente accedette ai database della Hellenton Corporation e avviando una ricerca digitò: Jin Kazama.
Il programma partì e dopo pochi secondi annunciò un risultato.
Charlie si irrigidì di colpo, per quale motivo nei database della compagnia era presente un file sul ragazzo?
Delicatamente sfiorò lo schermo del tablet e ciò che lesse la lasciò ancora più sconcertata:
Permesso Negato
<< Cosa?! >> sussurrò. << Cosa significa permesso negato?! >>
Indispettita tentò di accedere nuovamente al file, ma di nuovo esso le negò l’accesso:
Livello di sicurezza 6.
Accesso Negato.
“Livello di sicurezza 6?!” pensò. “Da quando abbiamo un livello di sicurezza 6?! E perché non posso accedervi?!”
Questa le giungeva davvero nuova, non era al corrente dell’esistenza di un livello di sicurezza così elevato e per di più il suo account non era abilitato ad accedervi. Non le piaceva affatto tutta quella storia, odiava essere tagliata fuori da ciò che riguardava la sua futura azienda, soprattutto quando lei per essa faceva tutto ciò che suo padre le ordinava.
C’erano troppi segreti su cui era all’oscuro.
Adam Hellenton le doveva delle spiegazioni.
E in un modo o nell’altro le avrebbe avute questa volta.




*circa 1000 euro




..Spazio Autrice..
Come promesso non sono passati 2000 anni dall'ultimo aggiornameto xD Mi meravglio di me stessa!
Ma comunque.. Dato che questo è l'ultimo capitolo che aggiungo nel 2012 volevo augurarvi Buon Anno!
Grazie a tutti coloro che continano a seguire la storia!
All'anno Prossimo!
Raika
   
 
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