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Autore: Loveismyescape    29/12/2012    3 recensioni
Un bigliettino trovato sul suo banco in una normalissima mattina:
Festa nella stanza delle necessità, sabato alle otto,non mancate.
«Malfoy, spiegami cosa diamine sta succedendo»
Il ragazzo era ormai vicino a lei, la zittì con lo sguardo.
«Shh,shh, Granger, non hai nulla da temere, in fondo è quello che vogliamo entrambi»
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                       Sicuri che ci sia una festa?


Festa nella stanza delle necessità, sabato alle otto,non mancate.

Il bigliettino si dissolse appena lo lesse. Hermione restò stupefatta, stringeva ancora il pezzo di carta in mano, incredula, ma attratta. Ripeté l'invito ancora una volta, come per assimilarlo bene. L'aveva trovato sul suo banco, in quella fredda giornata di dicembre. La lezione di pozioni era più impegnativa del solito e il professor Piton era più acido e più untuoso. Si girò verso Ginny, le diede un colpetto e poi sussurrò: «Anche tu hai trovato uno strano bigliettino?»

Lei stava scrivendo appunti, alzò il capo. «Che?»

«Non hai trovato niente sul banco?» ripeté Hermione.

«Signorina Granger»sibilò Piton. Hermione voltò lentamente la testa, cercando una scusa plausibile. «vuole provare lei a creare la pozione curabolle? Ho notato che è molto attenta stamattina...Sicuramente avrà seguito tutte le istruzioni»continuò il professore.

Nei corridoi, Hermione e Ginny camminavano a passo svelto, per raggiungere la sala grande. Ginny esclamò che aveva parecchia fame, non aveva fatto colazione quella mattina. «A proposito,»incalzò la rossa, «cos'è che volevi dirmi prima?» disse Ginny, una volta in Sala Grande.

Hermione quasi si era dimenticata del bigliettino, a furia di pensare alla punizione del professore che le aveva assegnato una pergamena da scrivere sulla pozione curabolle e sui suoi effetti. «Oh, nulla, volevo solo sapere che facevi questo sabato».

La rossa sembrò sorpresa. «Niente di particolare in verità...pensavo di uscire con Harry, sempre che lui non voglia allenarsi a Quidditch anche il sabato sera...».

Hermione scoppiò a ridere. Poi tornò al suo pollo in salsa d'arancia. Non sapeva cos'era ma quella festa l'attirava. Voleva scoprire da chi era stata organizzata,quanti partecipanti. Sicuramente Silente non avrebbe mai approvato una cosa del genere...

Il sabato pomeriggio lo passò a studiare. Scese nella sala comune dei grifondoro e scoprì che era deserta. Il sabato lei lo passava a leggere libri o a gironzolare per la biblioteca. Quando scese, trovò Ron che stava uscendo.

«Ron?»

Lui si voltò di scatto.

«Hermione»disse lui,quasi sorpreso.

«Sai perché....sai perché la sala è deserta?»

Il ragazzo sorrise. «Hermione è sabato...nessuno sta nei dormitori,di sabato»e fece un'espressione buffa, quasi a prenderla in giro.

«Che spiritoso» sbottò lei, ma il ragazzo era già uscito.

Saranno andati tutti a quella festa...sono sicura che non ha nessun permesso. Silente non approverebbe...o sì?

Non sapeva perché, ma quella festa l'attirava tanto, così decise di uscire da quella sala deserta. Con un colpo di bacchetta cambiò il colore del suo maglione che da rosso voltava a nero.

Si diresse al settimo piano, passò di fronte alla stanza tre volte, indecisa su quale necessità pensare. Si limitò a ripetere le parole del bigliettino.

Festa nella stanza delle necessità, sabato alle otto,non mancate.

Subito si creò una porta,si guardò intorno. In realtà le sembrava strano che non ci fosse nessuno. Guardò l'orologio che aveva al polso: Le otto e un quarto.

Non ci pensò due volte e si ritrovò nella stanza, trovandosi leggermente sbalordita.

Tutt'intorno divani di velluto rosso, candele che emanavano un fresco profumo di rose, un grande camino con un fuoco ardente, un tavolo svolazzante con champagne e ogni tipo di antipasto e dolciume. 'Quella non sembrava per niente una festa', si affrettò a pensare Hermione. Si stava un po' spaventando, sembrava non esserci nessuno, che razza di festa era? Decise di tornare indietro, e solo a quel punto si rese conto che anche il vestito che aveva in dosso era cambiato. Un abito lungo rosso le cingeva la vita con un po' di pizzo nero.

'Sto impazzendo' pensò.

«Non stai impazzendo Mezzosangue»sibilò una voce.

La ragazza si voltò di scatto. Il ragazzo dai capelli platino e gli occhi grigio-verdi era di fronte a lei. La situazione era delle più assurde.

«Malfoy, spiegami cosa diamine sta succedendo»

Il ragazzo era ormai vicino a lei, la zittì con lo sguardo.

«Shh,shh, Granger, non hai nulla da temere, in fondo è quello che vogliamo entrambi» continuò lui, girandole in tondo.

«Ma davvero? E dimmi,cos'è che vorremmo entrambi?» recitò Hermione, scherzando.

«Andiamo mezzosangue. So che muori dalla voglia. So come mi osservi. So che mi vuoi»il ragazzo prese il suo mento e alitò leggermente,sfiorandole le labbra, Era una dolce tortura, il profumo di muschio che trapelava dalla pelle del ragazzo... «Tranquilla quello che accade nella stanza delle Necessità resta nella stanza delle Necessità» disse poi, in un ghigno.

Hermione però, si sentiva presa in giro, insomma, era stata tutt'una inventiva di Malfoy per stare solo con lei? Le piaceva quest'idea, quella di stare sola con lui...ma che andava dicendo? Scacciò subito quel pensiero.

In un attimo prese la bacchetta che si ritrovò nel vestito e la puntò contro il ragazzo. Pronunciò l'incantesimo e improvvisamente i pantaloni del ragazzo si abbassarono,lasciandolo in mutande.

La ragazza di girò un'ultima volta,prima di uscire.

«Tranquillo,Malfoy. Quello che accade nella stanza delle Necessità resta nella stanza delle Necessità.»

Hermione si allontanò a grandi passi, seguita dalla risata di Draco.

  
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