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Autore: LostHope    29/12/2012    1 recensioni
Crossover tra Blue Exorcist e KH, ma solo con l'organizzazione XII, perché sono abbastanza folli da essere mischiati con demoni ed esorcisti *_*
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Persone che spariscono.
Strani varchi appaiono per le strade dell’Accademia della Vera Croce.
I nostri Esquire partiranno alla ricerca degli scomparsi, lanciandosi in una nuova avventura.
Ma troveranno quello che cercano ?
In un altro universo, un esperimento fallisce.
I Corridoi Oscuri sono fuori controllo.
L’ Organizzazione perde i suoi membri per i mondi Disney.
Riusciranno a trovare i Soul Phase e tornare al loro castello ?
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: KH 358/2 Days
Capitoli:
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Yukio uscì dal varco a passo svelto, ancora più nervoso.
Rilassarsi nell’oscurità ? Ma fatemi il piacere !
Si guardò attorno.
Non solo il posto in cui si trovava era cupo e inquietante, pieno di lanterne arancioni e cancelli in ferro battuto, ma era evidente che ci era arrivato da solo.
Si girò e tirò la corda.
Era molle.
Comincio a tirarla, finché il suo capo non arrivò dopo due minuti.
“.. Vatti a fidare di quell’ imbecille di Rin !”
Tabi si voltò, come se cercasse anche lui gli altri, disperato.
Pure lui non si aspettava una cosa del genere.
“Sai cos’è successo ?”
In risposta, la cosa cominciò a rimuginare e a formare delle piccole creste.
“… Santo cielo, pure io parlo con il varco …” il ragazzo si stropicciò gli occhi e si sistemò gli occhiali, spazientito “ Bene, ora che hai fatto il tuo lavoro, puoi benissimo andartene ! Su, sciò, via !”
Yukio si voltò e cominciò a camminare, notando benissimo che la cosa non lo ascoltava e che lo seguiva.
“Ti ho detto di andartene !”
Il varco si stoppò e si accucciò, triste.
Mamma mia, cos’è, un cane ?!
Rimase in silenzio per qualche minuto, poi sospirò e roteò gli occhi “ Ok, puoi venire, ma non devi farti notare !”
Tabi saltellò, o almeno, così sembrava, e scivolo nell’ombra di Yukio.
Il ragazzo rimase sorpreso, quando la sua ombra lo salutò allegramente.
“… Inquietante … ma lasciamo perdere, non è il momento di fare il pignolo !”
La strada per cui il professore si incamminò lo portò in una piazza ancora più inquietante. Una fontana che buttava acqua verde, edifici da film dell’orrore e persino una ghigliottina !
Un cartello sopra di lui.
“Benvenuti nella Città di Halloween … che razza di posto è ?!”
Da dietro un muretto , Yukio spiò quella strana piazza e gli abitanti, che erano arrivati, carichi di scatole e scatoloni.
In effetti, l’aspetto si addiceva alla città: mostri vari, streghe, un albero con degli scheletri impiccati.
Persino un cane fantasma che giocherellava con tutti.
Ma dove diavolo sono finito ?!
“Ehi, tu !”
Yukio si alzò dalla sua posizione scomoda da spionaggio e si girò.
“Dolcetto o scherzetto ?!”
Una zucca piena di liquido verde gli esplose in faccia, trasformando il suo vestito da professore in un grumo verde fosforescente.
L’aveva lanciata un bambino vestito da diavolo, che rideva con una strega e uno scheletro.
“Presto, SCAPPIAMO !!”
“Piccoli demonietti, se vi prendo !”
I tre se la diedero a gambe, lasciando Yukio annaspare nel liquido, che probabilmente era della fontana, con un’ombra che se la sghignazzava alla grande.
“Tobi, Lobi, Tani, come diavolo ti chiami, smettila, per il tuo bene.”
Tabi, sentendosi una minaccia nelle sue parole, fece il gesto di cucirsi la bocca e tornò a fare l’ombra.
Mentre cercava di ripulirsi, Yukio si rimise accovacciato, a spiare il via vai degli abitanti.
Erano tutti impegnati a mettere addobbi, scheletri, zucche e ragni ovunque.
Un ricordo gli tornò alla mente: lui e suo fratello che si travestivano, da bambini, per la sera di Halloween. Gli tornò in mente Rin che lo avvolgeva nella carta igienica per fargli le bende da mummia, mentre lui si era vestito da lupo mannaro. Gli scherzetti al vicinato, i bambini vestiti tutti dai loro mostri preferiti, i dolcetti. E suo padre, che si complimentava per i costumi e per la loro “caccia” ben riuscita.
“Suvvia figliolo” una mano calorosa gli si posò sulla spalla e una voce conosciuta rise, facendolo sobbalzare “Adesso sei grande, devi smetterla di piangere un vecchio come me”
Si voltò di scatto, puntando la pistola contro l’uomo.
Tremò.
Il buio li circondò.
Lui e l’uomo.
Shiro Fujimoto, suo padre.
“Che hai? Hai visto un fantasma ?”
Suo padre sorrise amichevole, ma lui non abbassò la pistola.
“Chi sei tu ?”
“Tuo padre”
“BALLE !”
“Uff, come sei antipatico ! Io provo ad essere gentile e tu … cough …!”
Suo padre si portò una mano alla bocca e sputò sangue.
“Merda, non ce la faccio più” l’uomo cominciò a disintegrarsi davanti a lui.
C-Cosa sta ….
“… pensavo di farcela …”
“Ma che stai facendo ?!
“ … ma evidentemente è inutile continuare.”
Davanti a lui, comparve un uomo piegato in due,inginocchiato davanti a lui, vestito con un capotto nero.
Nero come il buio che circondava i due.
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Ryuji Suguro, detto anche Bon, si trovava nell’oscurità, in una posizione non poco scomoda.
Si sentiva come rinchiuso in una scatola e non riusciva a respirare.
Non ci credo, sto diventando claustrofobico !
Cominciò a battere contro la scatola, cercando una via di uscita.
“… Yaaaaaaaamn … ehi … c’è qualcuno ?”
“Oh finalmente ! Ehi, sono qua dentro, vi prego, fammi uscire !”
“ … SANTO CIELO, ESCI DI QUIIIIIIIIIIII !!!”
Qualcosa lo spinse fuori e Bon si ritrovò disteso per terra.
Si trovava su un pavimento di mattonelle nere.
Una camera da letto molto lussuosa
“Ehi, ma che cavolo fai ?!”si voltò arrabbiato, ma dietro di lui non c’era nulla.
Solo un gigantesco armadio.
Che si piegò sopra di lui, con una faccia femminile e arrabbiata.
… UN ARMADIO CON LA FACCIAAAAAAAAAAAAA ?!
“TU ! VOLEVI ATTENTARE ALLA VITA DELLA NOSTRA OSPITE, VERO !? MA IO NON TI LASCERIO MICA SCAPPARE ! INTRUSO, INTRUSOOOOOOOOOOOO !”
“MA SMETTILA DI URLARE, BRUTTA CORNACCHIA !” il ragazzo si tappò le orecchie e corse fuori, in preda al panico.
Saltò le scale, ma si trovò bloccato da un’armata di scope e armature.
“MA STIAMO SCHERZANDO !?” scansò una scopa e superò un armatura con agilità, ma un poggiapiedi lo rincorse e gli si aggrappò alla gamba, facendolo inciampare.
“OKUMURAAAAAAA, SE TI TROVO, IO TI AMMAZZO !”
Continuò a correre, maledicendo il suo compagno di classe, inseguito da dei mobili, per un corridoio inquietante tanto quanto lo era la situazione.
Girò un angolo e qualcuno l’afferrò, tappandogli la bocca e stringendolo in una morsa di ferro.
L’armata di oggetti continuò a cercarlo, passandogli davanti senza notarlo.
“Bamboccio” sibilò la figura che l’aveva afferrato, con voce cattiva “Vedi di fare poco casino, stai rovinando il duro lavoro di una settimana, sai ?”
Okumura, se ti prendo, ti faccio fuori !
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“Nondevofarmiprenderenondevofarmiprenderenondevofarmiprendereeeeeeeeeeee !”
Konekomaru si era svegliato da solo dieci minuti e già una creatura del posto lo inseguiva.
Non era un demone, ma nemmeno animale: una creatura blu, vestita da spirito e con il volto coperto da un foglio.
Quel viaggio lo aveva reso fiacco, ma anche la neve della montagna dove si era risvegliato gli impediva la corsa, facendolo scivolare.
“Lasciami in pace !” prese della neve e cercò di colpirlo, ma lo spirito si scansò, continuando a pedinarlo.
Fa anche freddo … maledizione, io odio il freddo! Bon, Shima, dove diavolo siete ?!
Il giovane occhialuto inciampò e cercò di strisciare via.
La creatura stava guadagnando terreno.
All’improvviso un rumore.
Forse uno sparo.
E un rombo riempì il silenzio della montagna.
Si voltò verso l’alto e impallidì: lo sparo aveva fatto partire una valanga.
Persino la creatura si bloccò e girò i tacchi, terrorizzata.
Non riusciva ad alzarsi.
L’ultima cosa che vide fu una figura vestita di nero, a braccia aperte sulla cima della valanga.
L’angelo della morte …
E fu inghiottito.
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La tempesta di sabbia inghiotte tutto quello che si trova sul suo cammino.
Non lascia scampo e non perdona.
Uno spettacolo che, per Shima Renzo, mostrava la vera potenza di madre natura quando ci dava dentro.
Incredibile.
Meno incredibile era trovarsi DENTRO alla tempesta, con un demone gatto svenuto tra le braccia e la sabbia in bocca.
Una folata fece volare via l’animale, ma lui l’afferrò per la coda e lo strinse ancora più forte al petto.
Gli occhi non vedevano bene e i passi erano incerti, non capiva nemmeno dove andava.
Ho paura di cosa mi aspetta, dopo un inizio del genere, da solo e sperduto !
Pensato questo, inciampò su un sasso e imprecò, quando la sua testa si ritrovò immersa nella sabbia come uno struzzo.
MA QUANDO MAI PARLO, IO ?! MALEDETTI SASSI !
Si alzò e diede uno sguardo dietro di se.
E sobbalzò, quando comprese che era inciampato sopra una persona.
Pochi secondi dopo aveva un gatto tra le braccia, un ragazzo vestito con un capotto nero sulle spalle e la bocca piena di sabbia.
Il ragazzo in questione, poi, era più alto di lui e più pesante.
Il peso lo faceva sbandare spesso e doveva fermarsi, per riprendere l’equilibrio, ormai con la gola piena di sabbia.
Ancora un po’ e questa maledetta sabbia mi soffocherà !
Continuò a camminare, distrutto, finché la luce della salvezza non illuminò il traguardo: un portone.
Siamo salviiiii !
Comincio a tirare calci, dato che era l’unica parte del corpo libera, al portone, cercando di fare più rumore possibile.
Quando poi il portone si aprì, lasciando uno spiraglio aperto, il ragazzo coi capelli rosa entrò di straforo.
Appena comprese di essere dentro e al sicuro, mollò i due svenuti per terra.
“Ma sei impazzito ?!” un uomo dai vestiti strani e la pelle abbronzata gli urlò contro “CHE DIAVOLO CI FACEVI IN UNA TEMPESTA DEL GENERE !?”
Era troppo stanco per rispondere e annaspò alla ricerca d’aria.
Non avrebbe mai augurato a nessuno di trovarsi nel mezzo di una sfuriata di madre natura.
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Izumo era infuriata, come una leonessa a cui a cui hanno offeso i cuccioli.
Come ci si può fidare di quello scemo di Rin Okumura ?!
Non c’era nessuno dei suoi compagni e nemmeno i professori.
Si slegò la corda dal fianco e la buttò via: ormai aveva capito che era inutilizzabile.
Si lisciò la gonna e uscì dal vicolo dove si era svegliata.
E spalancò gli occhi: una città completamente buia, illuminata solo dalle luci al neon, che davano una sfumature inquietante.
A pensarci bene, il vicolo era molto più accogliente e gli balenò l’idea di tornare indietro e di riaddormentarsi lì.
Poi scosse la testa e si riprese.
Ma cosa sto pensando ? continuò a camminare, spavalda.
Quando, all’improvviso, un coltello gli sfiorò una guancia e la bloccò.
“I bambini dovrebbero stare a casa, a farsi allattare dalla mammina, mica a girare in posti del genere.”
La ragazza prese il foglietto per richiamare i suoi demoni servitore e si preparò.
Si, decisamente non era un tipo che dormiva sugli allori.
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Che cosa strana … ma sono morta ? Come posso vedere come mi succede in torno, se ho gli occhi chiusi ? Interessante … il sogno più realistico che abbia mai fatto da sobria !
Shura stava dormendo e si sentiva indolenzita.
Eppure vedeva dov’era e cosa succedeva intorno a lei: era seduta per terra, appoggiata ad un muro dai mattoni arancioni e davanti a se aveva qualcosa che sembrava un ring.
Non riesco … ad alzarmi … perché ho questo senso di pesantezza ?! VOGLIO ALZARMI ! EHI CORPO, SMETTILA DI DORMIRE, ALZATI ADESSO !
Nulla, continuava a dormire.
Sentì il rumore di passi che si avvicinavano.
Due ragazzi si erano avvicinati a lei e la fissavano incuriositi “Ma hai visto questa ? Che bomba !”
“Che ti dicevo Rai ? Saltare la scuola ha i suoi vantaggi ! Ehi Fuu, vieni a vedere cosa abbiamo trovato qui !”
“… Barbona …”
“Sei solo gelosa ! Ehi, capo, hai visto che tette ?”
“In effetti, è molto carina !”
“Pervertiti.”
“Senti Fuu, se vuoi stare qui a rovinarci la festa puoi pure andartene !”
“… Andiamo, Vivi ..”
“Ecco, brava ! Vattene !”
“E ora, caro Rai, c’è solo una cosa da fare …”
EHI, STATE LONTANI DA ME E LE MIE TETTE ! CORPO ! ALZATI, CAVOLO ALZATI E TIRA UN PAIO DI CALCI NEI LORO CULI DA MARMOCCHI! STATE LONTANI, MOCCIOSI !
“Ehi, ragazzini ! Non dovreste essere a scuola ?”
I due si girarono. Shura non vedeva chi parlava, gli coprivano la visuale.
“E TU CHE VUOI, IDIOTA ?”
“Voglio solo impedirvi di fare l’errore più grande della vostra vita, tutto qui .”
“SILENZIO, VECCHIO !”
“Vecchio a me … questo non vi aiuta a uscire dal guaio dove state per infilarvi …”
Ci fu silenzio per due minuti. Poi Rai diede dei colpetti al ragazzo biondo e bisbigliò un “Boss, andiamocene … questo qui mi fa paura …”
“Sì … forse è meglio … si vede che il vecchiaccio se la vuole scopare da solo, eh ?”
I due se ne andarono e la figura si avvicinò.
Ora vedeva sfocato.
No … NO ! NON POSSO ADDORMENTARMI ! NON ADESSO, NON ADESSO !
“Anche tu però …” sentì la voce della figura così lontana, mentre veniva presa in braccio braccia e si addormentava “una ragazza così carina non dovrebbe addormentarsi in un posto del genere, sai ?”
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Shiemi non aveva mai dormito così bene.
Si svegliò sbadigliando e si guardò intorno: un tavolo pieno di teiere e tazze di tè, circondato da poltrone e sedie.
“Dove sono ? Ragazzi ?”
“Alice …”
Sobbalzò e un topo uscì da una teiera “Alice, ancora la festa non è pronta … vai a fare un giro intanto … divertiti, divertiti …”
“Alice ? Io non mi chiamo mica Alice ..”
Nulla da fare, il topino era tornato nella teiera.
Scese giù dalla poltrona con la corda a strasciconi e passò un cancello.
Una foresta strana fatta d’erba e ninfee si mostrò a lei in tutto il suo splendore, facendola avvampare.
“Non ho mai visto delle piante così !”
Persino i fiori erano giganteschi !
“Ohi ohiiii”
Si girò e un tulipano rosso e gigantesco si mostrò a lei, mentre ondeggiava lento e sconsolato.
“T-Tu parli ?”
“Certo che parlo … ohi ohiii … sto maleeeeee …”
“Cos’hai ?” Shiemi gli si avvicinò, diffidente. L’ultima volta che aveva parlato con un fiore per poco non ci aveva rimesso le gambe.
“Sono … qua dentro … che dolooooore … non resistooo”
Il fiore si aprì e sentì una voce li vicino “ ALLONTANATI !”
Troppo tardi: uno sciame di creature attaccò la ragazzina, che urlò.
Cadde indietro e sentì una fitta alla gamba.
Petali rosa apparvero davanti ai suoi occhi e le creature sparirono, davanti alla falce di un uomo con un capotto nero. “Ehi, ti sei ferita ?!”
Non rispose.
Fissò solo il cielo.
Che blu …
---
Amaimon aspettava, fissando il cielo.
Rocce ovunque. Un caverna fatta a forma di teschio.
Molto carina …
Leccò il suo lecca lecca e sentì una voce dietro di lui.
“Sei tu … l’uomo che dovevo incontrare ? Mi sembri … diverso …”
Si girò e il demone sbuffò, annoiato “ Se hai problemi con il mio aspetto, sei libero di andartene ! Mi sto annoiando e non abbiamo tempo.”
Il suo interlocutore balbettò qualcosa, ma lui non lo ascoltò e continuò.
“È l’ora di un po’ di movimento, in questo mortorio !”

 
EEEeeeeEeeeEeeEeeEeeEEeh perchè ho messo di già il 2 ? Domande che fanno pensare ...
A parte questo sì, ormai si è capito dove sono e chi hanno incontrato, anche il mio cane l' ha già capito ... 'sto botolo peloso >_>
Allora, diciamo che ho deciso sul momento che metterò pure Xion, perchè mi fa tenerezza ... e sopratutto perchè questa cosa che lei non c'è quasi mai nelle ff con la nostra Orgy mi rattristisce: va bene che è una mary sue (che mi uccide gli heartless con mosse da figa, bastarda !), ma va amesso che è carina ... quando vuole U_U
Quindi aspettatevi una sua entrata ... da qualche parte *Xion entrà aggrappata ad una liana e si getta nel muio pc*
.... Ovvio, ok ...
Un bacio alla sempai, che alla parola Xion sarà già in una valle di lacrime, alle mie amichette bastarde e a te che hai letto e recensito !
Ti meriti un keyblade (tanto ormai ce l'hanno tutti, perchè non possiamo averlo anche noi XD ?)
Un bacione, ;O)

  
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