New York in inverno era davvero fredda. Lo sapeva bene, ci viveva da più di un anno, eppure dopo un'estate caldissima sembrava esserselo dimenticato.
Aveva finito tardi al lavoro, non poteva certo lasciare quel ragazzo del secondo anno da solo a piangere. Adorava il suo lavoro di consulente scolastico anche perchè si conciliava perfettamente col suo impegno col glee club. Anzi, molte volte i ragazzi che aiutava lo seguivano al glee, riconoscendo in lui una figura paterna di riferimento.
Ma ora doveva correre a casa, sua moglie non poteva aspettare. 
Quando arrivò a casa la trovò impegnata a fare le scale su e giù. Non capendo cosa stava succedendo, Finn si rivolse sotto voce a Kurt, che la stava osservando
"Kurt te la lascio per un giorno raccomandandoti di non farla stancare e tu le permetti di fare la maratoneta su e giù per le scale? Si può sapere perchè lo sta facendo?"
Kurt sospirò provato
"Oggi siamo corsi in ospedale perchè sembrava che dovesse partorire da un momento all'altro, ma poi le contrazioni si sono fermate. Il medico allora le ha detto che fare lunghe passeggiate o fare le scale molte volte induce il parto naturalmente! Secondo te non ho provato a fermarla? Sono tre ore che va avanti così!"
Finn sospirò. Conosceva Rachel troppo bene e sapeva quanto fosse testarda, tanto più da quando era incinta, sotto l'effetto degli ormoni che agivano in lei.
Il giovane fermò la moglie per parlarle
"Rachel, tesoro, forse è il caso che ti rilassi e ti prepari. Non mi pare il momento di partorire visto che stasera c'è la prima del tuo film..."
Rachel esplose
"Vuoi dire che preferisci che vada a una stupida première piuttosto che dare alla luce tuo figlio?? Ti sei bevuto il cervello Hudson?"
Kurt intervenne per salvare il fratello
"Cara, Finn sta dicendo che forse dovresti mantenere quest'ultimo impegno...Non credo che tuo figlio nascerà stasera e i tuoi fan vorrebbero vederti prima che tu sparisca, assorbita come sarai dal tuo bambino. E poi ti ho comprato il più bel vestito premaman da cerimonia che esista!"
Rachel si calmò, salì al piano di sopra e si preparò. Finn la seguì e fece lo stesso. Kurt aiutò la giovane col trucco e i capelli e poi se ne tornò a casa sua, distrutto da quella giornata. In cuor suo sperava che quel bambino nascesse il più presto possibile.

La serata trascorse tranquilla, Finn era sempre al fianco della sua bellissima moglie.
Rachel non poteva fare a meno di cercare sostegno nel marito e si accorse che lui e Kurt avevano ragione: l'ultimo impegno preso, almeno per un po' di tempo, doveva essere rispettato e ne era felice. Ora poteva ritirarsi tranquilla.

Quella notte qualcosa disturbava il suo sonno. Finn dormiva profondamente, ma lei era seduta nel letto da almeno 2 ore. Le contrazioni iniziavano ad essere forti...e vicine...
"Finn...Fiiiiinn...ahaaaaaa!!"
Finn si svegliò di soprassalto
"Ci siamo, tesoro stai calma! Io son pronto" 
Finn si mise i pantaloni, prese la borsa che era pronta da giorni e uscì dalla stanza
"FIIIIIIIIIIINN! Forse hai dimenticato qualcosa?" 
Il giovane tornò di corsa in camera, aiutò la moglie a vestirsi, la prese in braccio e la portò di peso in macchina. 
Quando arrivarono in ospedale le contrazioni erano a così breve distanza l'una dall'altra che furono spediti subito in sala parto.
Le urla di Rachel risuonavano anche nelle stanze vicine e Finn tentava di incoraggiarla a spingere.
Dopo un paio d'ore alle urla si sostituì un pianto. Era nata la piccola Elizabeth.
Finn e Rachel sorridevano felici tra le lacrime.
"Tesoro della mamma, quanto sei bella mia piccola Lizzy!"
Finn, che pensava di aver già toccato il cielo con un dito sposando Rachel, si rese conto che quella piccola creatura era il coronamento perfetto del loro amore.
Chiamò Kurt, Quinn e Will in lacrime nel cuore della notte per dare l'annuncio del lieto evento.
Quando tornò nella stanza della moglie, la vide coccolare la piccola Lizzy e si sdraiò nel letto accanto a lei per avvolgerle nel suo abbraccio.
La vita non era mai stata più perfetta!