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Autore: lulubellula    30/12/2012    2 recensioni
Cosa butteresti via del passato prima di iniziare l' anno nuovo?
La bicicletta di Mark (Addison)
Il ventilatore (Cristina)
Gli stampini per i muffin (Izzie)
Le scarpe con le rotelle (Arizona)
La chitarra (Owen)
L' agendina rossa (April)
Il vecchio taglio di capelli (Callie)
La matita portafortuna (Jackson)
I ferri da maglia (Meredith)
La palla di vetro con la neve (Lexie)
Le scarpe di Addison (Derek)
La pasta al formaggio (Teddy)
Sicuri che basterà gettare via un oggetto per eliminare il problema alla radice?
Io non ne sarei così certa.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Cristina Yang, Izzie Stevens, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Cose da  buttare via prima che inizi il nuovo anno

Owen

La mia chitarra: ecco che cosa butterei istintivamente dalla finestra prima dello scoccare della mezzanotte.
L' avevo portata con me in Iraq, avevo trascorso molte serate intorno al fuoco insieme a Teddy e ad altri colleghi, suonando e cantando canzoni semplici e popolari come "Oh, Susannah", "Sweet home, Alabama" e "Amazing Grace", quando sentivamo la nostalgia di casa.
Una notte era scoppiata una mina a poche centinaia di metri dal nostro accampamento.
Erano morti dodici uomini, dodici amici, fratelli, compagni di avventura e di sventure.
Dodici vittime e la mia chitarra non aveva nemmeno un graffio.
L' avevo portata con me durante il trasferimento e al mio ritorno in patria.
Non avevo più suonato nulla, se non il giorno di Natale, "Baby it' s cold outside".
Faceva freddo fuori anche quella notte nei loro occhi spenti e senza vita, freddo nel mio cuore che si era gelato per sempre, fredde le note di quello strumento maledetto che sapeva solo comporre le note di una marcia funebre.
Gettarla via non mi avrebbe giovato, non avrebbe giovato a nessuno.
Allora perché non riuscivo più nemmeno a sfiorarla un' ultima volta?

[179 parole]

April

La mia agendina rossa: ecco quello che dovrei gettare via e dimenticare, in vista del nuovo anno.
"Solo tu sei l' artefice del tuo successo", "Sei veramente più in gamba e brillante di quanto credi" oppure "Credi fortemente in te stessa e gli altri riporranno in te la loro fiducia".
Andiamo, chi volevo prendere in giro con quella agendina? Chi aveva bisogno di scrivere, leggere e rileggere ossessivamente questi motti, se non una persona con un bassissimo livello di autostima?
Buttarla via non mi farà diventare una donna più intelligente o più stimata dagli altri, non se io non comincerò davvero a credere in me stessa.
Non bastano delle stupide frasi scritte nero su bianco per fare di me la donna e il medico che voglio essere.
Forse non mi sarà sufficiente nemmeno una vita intera.
Per questo motivo, devo smetterla di buttare via il mio tempo a leggere frasi che altri hanno scritto e a far finta di sentirle mie.
Io non sono così.
Io sono diversa.
Sono come sono e adesso.
Tutto il resto non mi importa o almeno non dovrebbe importarmi.

[174 parole]

Callie

Il mio vecchio taglio di capelli: ecco cosa vorrei che non mi seguisse nell' anno nuovo.
Avrei potuto chiedere allo coiffeur di lasciarmi portare a casa qualche ciocca corvina da lanciare dalla finestra allo scoccare della mezzanotte.
Probabilmente mi avrebbe presa per una pazza e forse lo sono anche.
Insomma, chi, sano di mente, avrebbe lasciato la sua chioma in mano a Cristina, fidandosi ciecamente?
Solo io posso, perché ultimamente non sono molto sobria.
Non che io mi ubriachi tutte le sere o che faccia qualcosa di strano o di folle, semplicemente il dolore e la delusione per la fine della mia storia con Arizona mi hanno distrutta.
Le sue mani sui miei capelli, sul mio volto, sui miei fianchi, guardarmi allo specchio tutte le mattine e non vederla alle mie spalle, ma solo il fantasma di me stessa, mi ferisce più di ogni altra cosa.
Posso tagliarmi i capelli, tingermi le punte di blu, dare fuoco a tutti i nostri ricordi, se credo che tutto questo possa farmi stare meglio, ma non posso cancellare un ricordo, non posso cancellare il suo ricordo, il suo profumo, il suo sorriso.
Solo una lobotomia potrebbe portarmeli via e annullare me stessa, quello che sono, quello che siamo state.
Tagliare i capelli non servirà ad un bel niente, penso mentre osservo Cristina  che sta bevendo un frullato alla fragola, é utile come mettere un cerotto ad un paziente con un' emorragia.
Inutile e stupido.
Tuttavia quale altra scelta ho in questo momento?

[237 parole]

Jackson

La mia matita portafortuna: ecco un oggetto inutile e psicologicamente ingombrante di cui dovrei disfarmi.
Sono un medico, uno scienziato, un uomo che crede in ciò che vede e in tutto quello che si può dimostrare.
Posso eseguire una ricostruzione facciale in autonomia, ricucire un orecchio, eseguire un lifting, tutto questo senza aver bisogno di quella dannata matitaa.
Non mi serve, non per passare questo esame, che per giunta é un colloquio orale, non un test scritto.
Sembrerei uno sciocco con una matita in mano, persino un po' svitato a dirla tutta.
Non mi serve una stupida matita per passare l' esame del quinto anno, sono un chirurgo, un ottimo specializzando in chirurgia plastica, uno dei migliori, ho studiato, mi sono impegnato, non sono teso, non ho paura, non mi serve nient' altro, sono troppo maturo per certe cose.
Se dovessi scegliere qualcosa da relegare nel passato, opterei per quella.
Allora perché sono così sollevato del fatto che mia madre abbia portato con sé il mio portafortuna?

[160 parole]

NdA:
Grazie a chi ha letto e recensito, a domani con l' ultimo capitolo della raccolta.
Grazie a _Elizabeth_ che mi ha suggerito l' oggetto di April.
   
 
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