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Autore: parveth    31/12/2012    2 recensioni
[Cast Once Upon a Time]Il mio amore incondizionato per questa serie mi ha spinta ad immaginare una situazione a dir poco surreale con me stessa come protagonista
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Born in the usa Uno degli aspetti del "soggiorno americano" che lasciava piu' perplessi i miei parenti era come le persone si rivolgevano l'un l'altro.

Mi spiego: come ho gia detto nessuno di loro sapeva l'inglese, non tanto da sostenere una conversazione almeno, percio' ignoravano tutta quella girandola di "honey"  "dear"  e "sweetheart" che correva ogni giorno tra me ed i ragazzi (e dovetti pure ringraziare che Robert ci avesse ridotto i "dearie"  ai minimi sindacali, perche' prima almeno un paio di volte al giorno lo diceva a me o agli altri, ora si limitava a farlo quando i miei non c'erano)  essendo quegli epiteti assenti nella cultura e nella mentalita' italiana, o meglio si usa "caro"  e "cara"  solo tra amici e parenti intimi, almeno per quanto mi riguarda se in Italia una persona semisconosciuta mi avesse chiamato "cara"  99 su 100 sarebbe tornata a casa senza i denti, forse proprio perche' da noi non si usa a me suonerebbe falsissimo detto da un'italiano, con loro ormai ci avevo fatto l'abitudine.

"Il fatto che un uomo si rivolga cosi' ad una donna non significa che voglia provarci con lei: e' solo un modo di dire colloquiale"  stavo spiegando ai miei quel martedi' mentre ci recavamo in mensa  "gli unici honey e sweetheart che dovete prendere sul serio qui sono quelli tra Josh e Ginny  e tra Sebastian e Jenny dato che loro stanno insieme per davvero"  proseguii sedendomi al tavolo col vassoio davanti  "e come mai vi siete guardati tutti quando ho detto che siamo sposati da 28 anni?"  chiese mia madre  "beh sai...qui abbiamo delle idiosincrasie tutte nostre verso quella cifra e le mele"  ghignai  "e le tazze"  pensai tra me e me,  avevamo fatto vedere ai miei gli episodi fino al sette ("oh mi scusi, l'avevo scambiata per un lupo"  "ho dimenticato di radermi",  poco ci manco' che cascassi dalla sedia) e gia' quello mi pareva strano: nella mia famiglia son sempre stata io quella piu' "malata"  di telefilm e in ogni caso il genere dei miei era piu' sul poliziesco che non il fantastico, comunque sia, dopo quell'episodio non ne avevamo piu' visti.

"Quanti caffe'?"  chiesi rivolgendomi ai miei per poi andarlo a riferire ai baristi,  tutti mi guardano come se mi fosse appena spuntata una seconda testa, per giunta  sento i ragazzi ridacchiare dietro di me,  "che c'e' da ridere?"  chiedo lievemente accigliata,  "ma non ti sei accorta di aver parlato in inglese?"  mi chiede Meghan,  mi siedo sconvolta: "oddio, non so piu' nemmeno che lingua parlo"  dico ad alta voce, in italiano  "vorrei saperle io le lingue come te"  interviene mia zia,  "se fai confusione e' un bene: significa che stare qui ti aiuta molto" mi dice Ginny che nel frattempo si e' avvicinata,  "rimango sempre una straniera"  commento io tristemente  "che significa? ma tu lo sai quanti di noi sono nati negli Usa?"  mi dice lei alzandomi il viso, "io sono canadese"  interviene Meghan, "cosa dovrei dire io: sono australiana di discendenza francese per parte di padre"  dice Emilie avvicinandosi mentre io traducevo la nostra conversazione per i miei  "e io allora che sono scozzese?"  dice Robert "e loro che sono una irlandese e l'altro nordirlandese?" continua indicando Sarah e Jamie  "io sono italiana come te" interviene Claudia  "si ma tu vivi qui da dieci anni: e' come se fossi americana"  obietto io,  "ascoltami: tu la nostra lingua la parli bene, certo con qualche difetto, ma e' normale se non sei abituata, cio' non fa di te una straniera, non per noi almeno"  dice Lana prendendomi le mani  "Ormai siamo tutti talmente mescolati che non ha piu' senso fare questi discorsi"  mi dice Raphael, io sorrido commossa e li ringrazio abbracciandoli.

Il giorno dopo verso le 14 andammo come di consueto ognuno in camera sua ma io sono sola: Sarah e Meghan sono rimaste al bar,  dopo un po' stanca di leggere decisi di scendere in sala relax: se ci fossero stati gli altri bene, senno' anche da sola non mi sarei certo annoiata. Appena varcata la porta vedo che non solo ci sono i ragazzi ma anche tutti i miei parenti e la tv e' accesa: di certo e' un dvd sottotitolato perche' dubito altamente che Claudia che pure e' presente, stia li a tradurgli una trasmissione per filo e per segno,  faccio qualche passo avanti e finalmente vedo quello che passa sullo schermo:

"i'm not looking for...love"

Avete presente l'espressione di Rachel, la protagonista di the Ring quando vede il figlio che si sta guardando il video maledetto?  Ecco, la mia faccia era identica.

Non fraintendetemi: sono contenta che i miei abbiano visto tutti gli episodi, solo avrei preferito farlo con loro anche se l'impulso che provo ora e' quello di scappar fuori dalla stanza,  "no! non puoi farlo, sei una Oncer e come tale devi comportarti: se lo fai e' come un tradimento nei loro confronti: guarda solamente cosa porti al collo"  penso mentre con le mani che tremano manco avessi il Parkinson scarto un cioccolatino preso dalla ciotola sul tavolo a fianco del divano,  "ehm, Gloria..."  esordisce Robert toccandomi un braccio  "che c'e'?"  chiedo un po' troppo bruscamente e scusandomi subito dopo mentre mi metto il cioccolato in bocca e inizio a masticarlo  "non so se ti piace"  continua lui,  "perche' no?"  chiedo stupita, gli occhi mi cadono sulla carta stagnola che ancora tengo in mano mentre ho la sensazione che le mie gengive abbiano preso fuoco.

Era un cioccolatino ripieno di peperoncino!  Ne avevo gia provati ma il piccante era molto lieve e quasi non si sentiva,  questo invece e' come se mi fossi mangiata direttamente un peperoncino! e poi io ODIO il piccante.  "tu lo sapevi!"  mugugno con le lacrime agli occhi indecisa se ridere o piangere e avanzo verso di lui che e' praticamente piegato in due dal ridere con fare minaccioso "no, non ho neanche visto subito cos'avevi preso, volevo solo avvisarti"  mi dice con un sorriso, io ricambio e l'abbraccio,  subito dopo mi siedo sul tappeto per vedermi l'episodio, con aria solenne ma credo che i miei l'abbiano percepita piu' come l'aria di chi va ad un funerale di Stato.   "Non ti piace quest'episodio?"  chiede mia madre  "e' il mio preferito" rispondo.

" Quindi la tazzina che porti al collo..."  dice mia zia indicandola mentre scorrono i titoli di coda  "il tuo intuito e' formidabile"  commento io sarcastica,  "che gentili son stati"  dice mia madre guardando Robert ed Emilie  "per questo era firmato RumBelle:  Rumpelstiltskin e Belle" rispondo io,  "ma lui l'amava perche' allora..."  comincia la compagna di mio cugino  "perche' perdendo i poteri temeva di tornare ad essere il vigliacco che era prima, gli danno sicurezza ma si e' reso conto di aver fatto la scelta peggiore"  spiego pazientemente mentre vedo i ragazzi annuire: l'italiano non lo capiscono ma era assai improbabile che stessi parlando della Coppa del mondo di sci no?  "quindi quella non la togli mai?"  chiede mio cugino ridacchiando  "solo quando mi lavo"  rispondo, e lui ghigna ancora di piu',  so che non vuole offendermi ma se li' dentro c'era una cosa che anche i muri sapevano era: "scherza coi fanti, lascia stare i santi ma per l'amor del cielo non toccare skin deep a Gloria",  certo ci avevo riso e scherzato all'infinito ma con loro era un conto, con altri...

"Ecco i caffe'"  dice Lana entrando e reggendo un grosso vassoio, io mi volto e le lancio un'occhiata che definire di fuoco e' un'eufemismo:  purtroppo non riesco a controllare la mimica e le cose mi si leggono in faccia, si capisce subito se qualcosa mi piace oppure no: figuratevi che una volta mentre provavo dei vestiti in un negozio, la commessa, che mi conosceva da un po' appena mi mostro' dei jeans al solo vedere la mia faccia rinuncio' a farmeli provare.

"Cazzo, Lana!  proprio ora dovevi entrare??"  penso tra me e me: siamo sempre andate d'accordo, e lei e' dolcissima, ma cosi, appena dopo skin deep proprio non mi controllo,
"qualcosa non va?"  mi chiede   "skin deep"  rispondono in coro Robert ed Emilie  "ah, capisco..."  dice lei   "credo che se Gloria fosse stata nella serie ti avrebbe dato del filo da torcere"  ride Josh,  "probabile...vuoi un caffe? devo farne altri"  mi dice sorridendo,  "ma certo"  dico io seguendola nell'altra stanza dove c'e' la macchinetta,  "so che tu le fiabe le conosci tutte o quasi"  io annuisco  "bene: in quante vince il cattivo?"  mi dice con noncuranza prendendo i bicchierini di carta pieni e mettendomeli sul vassoio,  i miei occhi s'illuminano mentre torniamo nella sala:  "ehi, che bel sorriso: cos'e' successo?"  mi chiede Emilie stupita,  "se lo sapeste credo che i produttori dovranno cercare un'altra attrice perche' la spellereste di sicuro" penso porgendo il bicchiere a lei e a Robert cercando di non tradirmi con lo sguardo, li' dentro sapevano tutti che loro erano i miei preferiti, anche se cercavo di distribuire affetto in maniera equanime, odiavo fare preferenze in maniera spudorata  "no niente" dico passando prima a Claudia e poi ai miei.

Era mercoledi, e mancavano due giorni: in quel momento sperai vivamente che ci fosse anche per me un happy ending.

  
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