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Autore: telesette    04/01/2013    0 recensioni
Viviamo davvero in un'epoca disgraziata.
Tanti che si credono dei "geni" o che, improvvisandosi grandi scrittori e scrittrici, si affidano alla sola tecnica ma senza metterci il cuore.
Dalle nebbie di Avalon, a dispetto di tutti coloro che ora negheranno con presunta logica e razionalità, è emersa però un'altra importante parte del mito. Un piccolo pezzettino minuscolo di ciò che era l'anima e il cuore di Camelot, chiamandoci tutti attorno a sé come un tamburo, riecheggia infatti nella mente e nel petto di chi sa cosa significa.
La pagina che quivi mi accingo dunque a scrivere, lasciandone testimonianza diretta fino alla morte e oltre, altro non è che una piccola sintesi di ciò che ci unisce tutti attorno alla medesima.
Una Pagina Rotonda, per ricordare ciò che molte persone qui sembrano avere dimenticato.
E se qualcuno ancora si domandasse "quando" e "se" questa storia troverà mai la sua conclusione, finché uomini e donne crederanno ai sogni e alle fantasie della vita, non ci sarà più bisogno di interromperla con un punto interrogativo...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli Autori della Pagina Rotonda

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Avalon!

Chi non conosce l'isola ove, secondo le leggende, Re Artù di Camelot giace sepolto?
Artù e i suoi Cavalieri: battaglie, avventure, giorni gloriosi, intrighi e magie, immagini fantastiche di un tempo che fu...
I canti e le gesta di quegli eroi straordinari, ispirando nei secoli innumerevoli serie di racconti, vivono tuttora nel cuore della cultura popolare inglese. C'è chi, respirando l'aria di questo luogo, ha addirittura l'impressione di rivivere ciò che ha sempre e solo immaginato. Complice l'atmosfera circostante, o qualche birra di troppo alla più vicina taverna, fatto sta che nulla può dirsi certo in quell'isola perennemente avvolta dalle nebbie di chissà quale incantesimo.
Gli uomini che hanno dato vita a tante leggende, ammesso che siano realmente esistiti, non erano come tutti gli altri.
In loro si concretizzò un fatto, un'idea, un principio tale da vincolarli per sempre.

"Colui che si fa grande, agli occhi di tutti, deve anzitutto essere umile. La sua forza non lo renderà mai grande, se non per servire una giusta causa, e solo sostenendo il fratello più debole senza esigere nulla in cambio egli si farà forte. Chiunque faccia del suo potere uno strumento di pace e giustizia, anziché giogo tirannico per costringere altri al suo volere, sarà uomo tra gli uomini e per gli uomini. Non chiederà mai nulla più di quanto gli spetti, né esigerà nulla che non gli appartenga, e accoglierà i doni secondo saggezza e commisurati alle possibilità di chi glieli offre. Il suo cuore guarderà sempre oltre quello che i soli occhi vedono, in modo da non cadere nell'inganno e nella stoltezza, e dal medesimo troverà sempre le parole giuste da dire per ogni occasione. Combatterà le sue battaglie contro chi aggredisce, schierandosi dalla parte di chi non può difendersi, e la forza della ragione sosterrà il suo corpo anche al prezzo della vita stessa. In lui non esisteranno catene, bensì saldi valori morali in accordo con la Madre Terra, e ciò che lo ha visto nascere lo vedrà vivere e morire in piena dignità. Non saranno altri a dirgli cosa fare, ma osserverà coi propri occhi le conseguenze di determinate azioni, in modo che egli possa compiere le sue scelte anziché obbedire a ciò che non reputa degno di lui. I suoi maggiori alleati saranno la conoscenza di ciò che è giusto e il coraggio di fare ciò che è giusto, indipendentemente da quanto questo possa arrecargli grande dolore e sofferenza personale, mentre i suoi peggiori nemici saranno la paura e la rassegnazione. La spada che stringerà in mano, forgiata col fuoco della verità e temprata con l'acqua della rinascita, sarà di quelle che non possono essere infrante e tale resterà perché altri dopo di lui possano impugnarla. Non ci sarà esercito, re o imperatore al di sopra della sua condizione, in quanto egli uguale tra gli uguali, e i fratelli nello spirito rappresenteranno per lui la sua vera famiglia"...

In questo e molto altro ancora nacquero Camelot e il suo Ordine.
L'Antico Codice dei Cavalieri, ormai perso e dimenticato, passava attraverso cose che molti oggi ignorano o semplicemente non riescono a concepire.
L'esperienza ci insegna a diffidare di ciò che non conosciamo, come se ciò possa essere pericoloso per il nostro quieto-vivere, e di conseguenza è preferibile ignorare o peggio "eliminare" dalla nostra mente anche la sola eventualità che simili idee tornino prepotentemente a galla.
Se ciò accadesse, molte convinzioni della società attuale crollerebbero.
Ad esempio non ci sarebbe possibilità di dominare le menti delle masse, riempiendo loro la testa di sciocchezze, e il mondo tornerebbe al tempo in cui "sognare" equivaleva davvero a cambiare le cose.
Come quel piccolo villaggio sulle rive del fiume Tevere, divenuto nella storia il cuore del più grande impero mai conosciuto, e oggi una delle più importanti città del mondo.
Come il marinaio genovese che, facendosi dare del matto da chiunque ascoltasse le sue parole, ebbe il coraggio di osare e dimostrare col suo viaggio la rotondità della superficie terrestre.
O come un russo che, dall'angolo della sua prospettiva nello spazio aperto, riesce altresì a contenere un intero pianeta tra il pollice e l'indice della mano, per sorridere al pensiero di quanto si è grandi e piccoli allo stesso tempo.
Viviamo davvero in un'epoca disgraziata.
Tanti che si credono dei "geni" o che, improvvisandosi grandi scrittori e scrittrici, si affidano alla sola tecnica ma senza metterci il cuore.
Dalle nebbie di Avalon, a dispetto di tutti coloro che ora negheranno con presunta logica e razionalità, è emersa però un'altra importante parte del mito. Un piccolo pezzettino minuscolo di ciò che era l'anima e il cuore di Camelot, chiamandoci tutti attorno a sé come un tamburo, riecheggia infatti nella mente e nel petto di chi sa cosa significa.
La pagina che quivi mi accingo dunque a scrivere, lasciandone testimonianza diretta fino alla morte e oltre, altro non è che una piccola sintesi di ciò che ci unisce tutti attorno alla medesima.
Una Pagina Rotonda, per ricordare ciò che molte persone qui sembrano avere dimenticato.
E se qualcuno ancora si domandasse "quando" e "se" questa storia troverà mai la sua conclusione, finché uomini e donne crederanno ai sogni e alle fantasie della vita, non ci sarà bisogno di interromperla con un punto interrogativo...
Per il semplice fatto che questa storia non finirà mai.



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