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Autore: bloodingeyes    06/01/2013    1 recensioni
Venivano chiamati pacificatori sociali e la loro era una particolare casta della società vampirica. Il loro unico compito era quello di rasserenare gli animi del popolo e dei nobili, di appianare qualsiasi divergenza e fare in modo che tutti potessero vivere una vita tranquilla e felice. Erano, agli occhi di Zane, soltanto delle puttane di alto borgo, nulla più.
Genere: Erotico, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
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Zane tornò alla Casa circa una quindicina di volte in meno di tre mesi. Quando si accorse di quante volte si fosse recato in quel posto in così poco tempo rimase lui stesso basito: non pensava neppure di ritornare dopo la prima volta. Non che se ne fosse andato insoddisfatto, tutt’altro, ma non pensava di essere una persona che aveva bisogno di quel tipo di compagnia e di quel modo per calmarsi. Certo, doveva ammettere che dopo qualche ora con uno dei ragazzi della Casa era decisamente più rilassato e contento ma, da ritrovarsi soddisfatto da una sporadica visita, a diventare cliente abituale c’era un bel passo. Zane non voleva essere uno di quei nobili che passavano la metà della sua vita nei bordelli, non lo voleva decisamente.

Sfortunatamente fra il suo proposito e la realtà c’erano due ostacoli: primo suo padre che continuava a incoraggiarlo a frequentare la Casa e secondo, sempre suo padre, che aveva capito di aver fatto centro al primo colpo con Safi. Zane ne era rimasto ammaliato già dal primo incontro ma poi ancora di più. Safi era sicuramente un ragazzo unico, fra i vampiri quell’allegria e quella spensieratezza che lo contraddistinguevano erano una vergogna. I vampiri non sorridevano mostrando i denti, con tutto il sentimento e la felicità che a Safi illuminavano il viso e gli occhi, e sicuramente nessuna altro giocava fuori e sotto le coperte come faceva lui. Zane ne era affascinato, gli piaceva vederlo sorridere e alle volte si trovava coinvolto nelle sue risate, tanto che poi le guance gli facevano male per mezza giornata.

Il padre di Zane aveva iniziato a fissargli appuntamenti su appuntamenti con tutti i ragazzi ma spesso Zane rifiutava. Solo quando notò che gli unici appuntamenti che gli era impossibile respingere erano quelli con Safi capì di aver fatto centro.

Zane si ritrovava ad essere tremendamente impaziente quando veniva fissato un appuntamento con Safi e, si accorse, ogni volta peggiorava. Temeva terribilmente che avrebbe iniziato a fiondarsi nella Casa come suo padre ma l’idea di poter avere ancora Safi fra le sue braccia, di baciarlo, di sentirlo ridere, cancellava tutto. Voleva chiedere a suo padre se sentiva anche lui la stessa cosa quando andava da Rama, ma aveva paura che poi si sarebbe dilungato su particolari che nessun figlio voleva sentirsi raccontare dal proprio genitore.

Safi si stava sistemando i capelli quando Zane entrò: aveva questa fissazione di intrecciare ogni mattina fra i capelli dei dischetti dorati che tintinnavano ad ogni movimento, l’aveva visto senza solo due volte e solo perché si era appena svegliato

-Buona sera signore- fece Safi alzandosi per andarlo a salutare con un bacio. Zane lo strinse per i fianchi per non dover interrompere quel bacio e l’altro ragazzo, ridendo, lo portò al letto senza smettere di baciarlo –mi sembrate impaziente, signore, vi è successo qualcosa?- gli chiese Safi mentre si separavano per riprendere fiato

-Nulla- gli rispose semplicemente Zane. Non intendeva dirgli che, semplicemente, non vedeva l’ora di rincontrarlo. L’altro ragazzo alzò appena un sopracciglio e gli sorrise, non gli aveva creduto ma non voleva contraddirlo quindi tornò a baciarlo, litigando con i bottoni della camicia così dannatamente piccoli. Zane però lo bloccò

-Ho un regalo per te- l’altro ragazzo lo guardò sorpreso

-Per me?-

-Si… ho pensato che ti avrebbe fatto piacere, non è normale fare dei regali al proprio… preferito?- gli fu difficile dire l’ultima parola perché aveva il suono di qualcosa di sbagliato, sporco. Safi spalancò gli occhi, sorpreso

-Sono il vostro preferito?- chiese sconcertato

-Si, immagino di si… -

-Ma siete sicuro?-

-Penso di si… - fece Zane, impacciato da quelle domande –comunque lo vuoi il regalo o no?- aggiunse rudemente per cambiare discorso

-Si- gli rispose l’altro ragazzo sorridendo entusiasta. Zane si alzò e andò a raccattare il sacchetto che aveva lasciato all’entrata e lo consegnò all’altro ragazzo che lo aprì senza indugio, estraendo una bottiglia dal collo molto lungo contenente un liquido rosato. Sull’etichetta nera e dorata si leggeva “Carsher” in caratteri nobili –oh! Mio Dio! È vero? Cioè, non è uno scherzo, vero?- chiese sorpreso ed eccitato Safi

-Si, è vero Carsher dell’Altro Mondo- gli rispose Zane, sorridendo di quella reazione così entusiasta –avevi detto di volerlo assaggiare e così me lo sono procurato- aggiunse con una scrollata di spalle, come se non fosse importante

-Ma è Carsher!- fece l’altro ragazzo, rigirando e ammirando la bottiglia come fosse una reliquia sacra –Costa dei milioni solo berne un calice! La bottiglia sarà costata… -

-Il suo giusto- lo interruppe Zane per poi aggiungere –allora lo beviamo?- Safi andò a prendere due bicchieri mentre l’altro stappava la bottiglia

-Persino l’odore è magnifico- fece Safi, per poi arrossire e aggiungere –non dovevate farlo… -

-Perché no?- gli chiese Zane stupito

-Perché io sono solo mezzo vampiro-

-Lo so, e allora? Ti farà stare male?-

-No, non penso… però io non sono un vampiro-

-E allora?- chiese ancora, non comprendendo dove fosse il problema

-A nessuno piacciono i bastardi- gli rispose tristemente Safi

-A me piaci- gli rispose Zane, alzandogli il mento e spostando i capelli per poterlo guardare negli occhi –sei splendido- l’altro arrossì e sorrise

-Siete probabilmente l’unico di questo mondo che la pensa così… -

-Tanto meglio… - gli rispose Zane sorridendo mentre faceva tintinnare i bicchieri l’uno contro l’altro –così sarai solo mio- e detto questo si portò velocemente il bicchiere alle labbra per nascondere l’imbarazzo dovuto a quella frase così sdolcinata che gli era scivolata dalle labbra con una naturalezza indecente. Safi gli sorrise e bevve a sua volta, spalancando gli occhi quando sentì il sapore. Il Carsher era una particolare miscela di sangue umano, vino bianco di uve Chardonnay e vaniglia, detto anche lo “Champagne dei Vampiri”, era il più ricercato e pregiato dei vini. Il sapore era indescrivibile: non sapeva né di sangue, né di vino ma aveva un gusto unico, mentre l’odore era delicato e la fragranza di vaniglia era a mala pena accennata

-È delizioso!- Zane rise per la sua espressione sconcertata

-Sono felice che ti piaccia- gli disse mentre ne beveva un altro sorso. Safi finì a sua volta il contenuto del suo bicchiere e si allungò a baciare l’altro ragazzo

-Adesso lasciate che vi ringrazi a dovere- gli sussurrò suadente mentre riprendevano a baciarsi e carezzarsi sempre più intimamente.

   
 
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