Il
padre di Zane stava guardando il ragazzo da un po’ e non
poteva trattenersi dal
sorridere
-Sei
impaziente- gli disse
-Non
è vero- gli rispose il figlio continuando a leggere il
giornale
-Si
che lo sei, altrimenti ti saresti accorto di stare leggendo il giornale
alla
rovescio- Zane sussultò e guardò il quotidiano
che teneva fra le mani per poi
appallottolarlo e gettarlo sul fondo della carrozza
-Sono
solo sovrappensiero- si difese mettendo il broncio. Suo padre sorrise e
gli
rispose con un verso poco convinto
-Preoccupato
per il tuo preferito?- gli chiese
-Non
è il mio preferito-
-Ah
no?- fece suo padre piuttosto scettico
-No,
è… è il mio amante!-
-Stessa
cosa- gli rispose suo padre, che non trovava differenza fra i due
termini –ma
mi spieghi cosa ci trovi?- gli chiese l’uomo
–cioè… è umano, è
particolare e
immaginavo che ti sarebbe piaciuto ma non mi aspettavo così
tanto… cos’ha che
gli altri non hanno?-
-È
umano- gli rispose Zane–e sorride come nessun’altro
vampiro è in grado di fare-
il padre di Zane non capì ma il ragazzo non si aspettava che
capisse, se
l’avesse fatto se ne sarebbe innamorato anche lui.
Safi
era sul letto, dentro un bozzolo di coperte, intento a fissare il vuoto
più
assoluto con in mano una tazza di the fumante. Zane si sedette al suo
fianco,
carezzandogli la guancia
-Ciao-
gli fece dolcemente. Safi si voltò a guardarlo e
cominciò di botto a piangere
–hey! Che succede? Stai male? Ti hanno fatto del male?- gli
chiese Zane
apprensivo mentre gli toglieva la tazza dalle mani perché
non si scottasse
-No,
scusi… sto bene… - gli assicurò Safi
fra le lacrime
-Sei
ben poco convincente- gli rispose Zane facendolo ridere per un attimo
–Cos’è
successo?- gli chiese ancora, dolcemente, cercando di sciogliere almeno
un poco
quel bozzolo di coperte dove si era rintanato
-Vi
state per sposare?- gli chiese Safi a bruciapelo, tanto che Zane rimase
imbambolato a fissarlo
-Si-
ammise
-Quando?-
-Fra
una settimana o poco più-
-Con
una vampira?- chiese ancora Safi
-Come
fai a saperlo? Te lo ha detto mio padre?-
-No,
me lo ha detto lei… Catalina- Zane ammutolì e ci
mise parecchio prima di
riuscire a riprendersi
-L’hai
incontrata?- gli chiese sorpreso
-È
venuta questa mattina, voleva parlarmi… -
-E
cosa vi siete detti?- chiese sempre più rigido Zane. Safi si
asciugò gli occhi
e sfiorò il ciondolo rosso che pendeva dal collo di Zane
-Mi
ha rinfacciato che lei sa chi siete, che sa qual è la vostra
identità, quel’è
il vostro vero volto… mentre io non sono neanche sicuro se
Zane sia il vostro
vero nome-
-Lo
è- gli assicurò l’altro
-Non
è questo il punto- fece Safi –il fatto
è che voi siete fidanzato e per giunta
con una donna, una vampira! Era la prima volta che vedevo una vampira
in vita
mia… non dovreste essere qui con me! Siete stato fortunato a
trovare una donna,
non dovreste farla soffrire in questo modo-
-Catalina
non soffre perché non le sono fedele- sbuffò Zane
irritato –lei ha solo paura
che non la sposerò e che non potrà avere i miei
soldi… se non fosse una donna
non si sarebbe neppure potuta avvicinare a me, figurasi sposarmi!-
-La
stessa cosa può dirsi di me- borbottò Safi
–se non fossi stato un pacificatore
voi non vi sareste mai neanche avvicinato a me-
-Non
è vero!- gli assicurò Zane.
L’occhiataccia che gli riservò Safi
però fu più
esaustiva di mille parole e Zane dovette ammettere che era vero: in
un'altra
situazione non l’avrebbe mai considerato. Safi era bellissimo
e unico ma era in
parte umano e gli umani erano una razza inferiore ai vampiri. Loro
così deboli
e imperfetti. Per un vampiro avere anche solo un antenato umano era un
grandissimo disonore
-Non
dovreste più venire qui- gli disse Safi, raggomitolandosi
ancora di più nelle
coperte –non dovete trattate vostra moglie in questo modo,
non è giusto per
nessuno-
-Ma
io non la amo!- cercò di difendersi Zane
-Allora
perché la sposate?-
-È
un matrimonio combinato… non posso sottrarmene-
-Persino
io so che ci sono almeno 80 modi per sottrarsi ad un matrimonio
combinato!-
Safi lo guardò irritato. Lui era mezzo umano ma non era
stupido: conosceva le
leggi dei vampiri e sapeva che nessuno, fra la gente comune e i piccoli
nobili,
era costretto al matrimonio.
-Per
me non valgono quei modi- gli disse Zane con amarezza
-Perché?
Siete così in alto nella gerarchia nobiliare da dover
sottostare alle leggi
straordinarie?- Zane ammutolì e si alzò, dandogli
le spalle. Safi rimase nel
suo bozzolo a guardarlo in silenzio per alcuni minuti e poi
sospirò, capendo
che l’altro non gli avrebbe risposto. Safi aveva capito da
molto tempo che
l’altro era un nobile e da qualche tempo aveva persino capito
che era piuttosto
in alto nella gerarchia ma non si sarebbe mai aspettato che fosse
così nobile a
dover sottostare alle leggi straordinarie, quelle che permettevano ai
vampiri
nobili di rimanere il più puri e incontaminati dal sangue
umano e che davano
loro grandi poteri e privilegi. Zane non aveva ammesso di appartenere a
quella
casta, ma il suo silenzio era molto più eloquente
–va bene- disse Safi,
cercando di non pensare che era in compagnia di un vero nobile, e
cercando di
essere il più rilassato possibile -penso di essere troppo
invadente… in fondo
voi non venite qui per sentirvi fare la predica, giusto?- Zane si
voltò appena
a guardarlo mentre Safi si alzava e le coperte scivolavano via e
rimanevano sul
letto. Safi andò affianco all’altro ragazzo, che
ancora non lo guardava, gli
accarezzò la spalla, scendendo il braccio e
intrecciò le dita con le sue. Zane
allora si voltò e lo baciò sulla fronte,
scendendo fino alle labbra. Safi
svestì entrambi fra un bacio e l’altro e poi lo
condusse sul letto sfatto
-Non
posso dirti chi sono, Safi, proprio non posso… - gli disse
Zane fra un bacio e
una carezza, guardandolo diritto negli occhi –ma sappi che se
potessi, se ci
fosse un solo modo per rompere il mio fidanzamento lo farei e ti
sposerei
immediatamente… -
-Anche
se non sono completamente vampiro?- gli chiese Safi sorpreso
-Non
mi interessa cosa sei, ti amo per quello che sei- gli disse Zane
baciandolo
-Mi
amate?- ripeté sempre più sorpreso Safi
-Si…
hemm… a quanto pare si… - balbettò
Zane mettendosi a sedere, arrossendo, impacciato
nell’esternare i suoi sentimenti –cioè
mi piaci e… mmm… non ti vorrei mai
lasciare e… sto dicendo un mucchio di scemenze, rendendomi
ridicolo-
-No-
gli assicurò Safi sorridendo –non siete ridicolo,
mi fa molto piacere sentirvi
dire queste cose: che mi volete, che vi piaccio…
nessun’altro me l’ha mai
detto-
-E
io ti piaccio?- gli chiese Zane, cercando di non far tremare la voce
per
l’emozione
-Si,
mi vi amo anch’io- gli assicurò Safi allungandosi
a baciarlo ma l’altro si
ritirò
-Smettila
di darmi del Voi, santo cielo! È troppo freddo! Chiamami per
nome!-
-Zane-
sussurrò l’altro ragazzo più e
più volte mentre riprendevano a baciarsi e a
rotolarsi nel letto.