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Autore: Ehyca    06/01/2013    1 recensioni
C'erano due periodi nella vita di Minseok; Pre-Lu Han e Post-Lu Han - e quando questi due periodi entrarono in contatto fu il momento che allineò ogni istante della sua esistenza.
Fino alla fine.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Aprile 2012

Ci vollero le goccioline che cadevano sulle sue dita tremanti perchè Minseok si rendesse conto che stava piangendo. Rivivere quel momento, il momento che gli aveva stretto il cuore, di vedere Lu Han giacere come un manichino di ghiaccio bastò a smuovere quelle fragili emozioni che era riuscito a tenere dormienti per così tanto. Poteva sentire il soffice involucro del suo cuore spaccarsi sotto il peso dell'immagine che la sua mente aveva creato; come il vapore in una pentola a pressione che tenta di uscire dalla valvola. Non aveva la forza di trattenersi ancora a lungo.

E la parte peggiore era che ancora non sapeva come tutto questo fosse successo.

Una valanga di immagini guizzarono agli occhi di Minseok: il corpo di Lu Han che giace piegato sul freddo pavimento di marmo di qualche pretenzioso hotel, nessuno che lava via il sangue fino a che non arriva la cameriera; le luci accecanti dell'ambulanza e le fotocamere che si accalcano; le pareti pallide con barre in vetro che lo tenngono una volta caduto. Minseok era arrivato quando ormai era troppo tardi, ma questo non impedì alla sua mente di fabbricare tutti i tipi di scena nella sua testa, che gli davano la caccia mentre dormiva.

Non sarei mai dovuto andare…

Non sarebbe mai dovuto restare solo…


Ma non c'era niente che potesse fare ora. Niente, eccetto scrivere l'articolo che aveva promesso quella notte al fiume, dove le luci danzavano sull'acqua come lucciole. Era una vergogna che la star protagonista del pezzo non sarebbe stata in grado di leggerlo, a meno che non ci fosse stato qualche miracolo.

Minseok usò l'orlo della maglia per asciugarsi gli occhi e la pelle umida, ora rossa e gonfia, e il suo sguardo cadde sulla porta d'ingresso. Sapeva cosa ci fosse dietro di essa, ad aspettarlo. Quella striscia di rosso che Jongdae aveva raccolto era tutto quello che gli serviva per finirla. Il suo cuore fece un tonfo.

Era pronto a rivederlo? Poteva sopportarlo?

C'era solo un modo per scoprirlo.

Minseok si riempì i polmoni d'aria e si spinse via dalla scrivania. Le mani stavano ancora tremando quando tirò la maniglia della porta. Deglutì ed esitò sull'ingresso per alcuni secondi prima di permettersi di abbassare lo sguardo sul pavimento.

Era quasi come se lo ricordava.

Quasi.

Si inginocchiò per terra e lasciò che le sue dita tracciassero la fanboard, ora coperta da righe bianche deformi, dove era stato stracciato. Le crepe erano lucide per lo scotch e il cuore sembrava più un cerchio bitorzoluto, ma il messaggio brillava ancora più luminoso che mai. Attaccato in cima c'era un piccolo post-it:

Minseok-oppa ~

Ho cercato di salvare quanti più pezzi del tuo cuore era possibile e li ho rimessi insieme. Spero che ora guarirà e non farà più male come prima.
Per favore non abbandonare le speranze. Ho sentito che puoi cantare agli angeli, e loro ti ascolteranno nonostante siano lontani.

Sii forte.

~ Minah.

P.S. Non ti ho mai ringraziato per aver dato il regalo a Chanyeol-oppa. Ho visto che lo indossava in TV, mi ha resa così felice! Grazie ~


Più lacrime caddero questa volta, più lacrime che non riusciva a fermare. Scivolarono dal suo mento sulle fotografie e sulle loro superfici lacerate – immagini di loro due che ballano la prima notte all'Enigma, le dita intrecciate accanto alla Mercedes, entrambi che posano con la band davanti allo Stripes così felici e spensierati con una birra in mano, e poi alla fine il famoso scatto sul ponte. Minseok non potè fare a meno di accarezzare quella con un dito; sembrava essere stata scattata sul set di un film.

Il bacio.

Abbracciò il poster per qualche momento, grato che Minah avesse perso tempo a riaggiustarlo e riportarglielo; grato che il vento avesse ignorato le sue preghiere. Aveva perso il conto delle cose di cui si era pentito quella notte, ma una delle più grandi era stato strappare il poster. Era solo un grande pezzo di carta coperto di immagini che poteva benissimo trovare su internet, ma era anche molto di più. 

Dentro, poggiò cautamente il poster sul tavolo e guardò l'orologio che ticchettava sul muro. Quasi le 7. Aveva abbastanza tempo per arrivare allo Stripes. Se se lo fosse perso Chanyeol non l'avrebbe mai perdonato, questo era sicuro. Doveva esserci, per il bene dei suoi amici che erano praticamente la sua famiglia, dato che erano stati lì per lui quando ne aveva avuto bisogno.

Nonostante non sapessero tutta la verità.

Comunque. Aveva abbastanza tempo.

Ho sentito che puoi cantare agli angeli... e che ti ascolteranno nonostante siano lontani…

C'erano un paio di cose che doveva fare, che finalmente credeva di essere pronto a fare.

Prima di tutto, camminò a grandi passi per la stanza piena di immondezza e si fermò davanti alla finestre, per poi aprire le tende prima che potesse cambiare idea. Stranamente, accolse il suono della serranda che scorreva e la sconosciuta luce che gli scaldò la pelle, anche se i suoi occhi non si abituarono subito al cambio di luminosità.

Successivamente, corse in camera da letto, rovistò in uno dei cassetti, e poi da sotto il letto tirò fuori la tastiera. Tornato al tavolo, sistemò tutto, agganciò una semi decente webcam al suo computer che spostò indietro per fare spazio. Attaccato lo strumento, Minseok entrò in internet e digitò YouTube nella barra di ricerca.

Una piccola lucina rossa si accese sul lato della webcam.

Minseok si schiarì la gola, guardando il suo viso pallido quando apparve sullo schermo, adeguatamente illuminato dalla naturale luce che ora entrava nell'appartamento. Si focalizzò sull'obiettivo e lasciò che le dita temporeggiassero sui tasti.

“Salve. Il mio nome è Kim Minseok e questo...” Qualcosa gli si incastrò in gola ma lo ingoiò. “Questo è il mio messaggio per un angelo.”

E allora cominciò a suonare.

Anche se sei lontano una galassia, dove neanche il Paradiso arriva, ascolta la mia canzone.

Ascolta la mia canzone, piccolo angelo.

E torna da me.
  
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