“Mi stia
vicino, signor Hatter. Se per qualche strano motivo dovesse allontanarsi da me
non ho nessuna intenzione di venirla a cercare, le è chiaro questo?” esclamò
stizzita Alice, facendo scattare la serratura della grande porta d’entrata
della scuola di danza. Il signor Coleman si sistemò il cappello sulla testa,
ridendo a bassa voce e lanciando occhiate dietro alle spalle della piccola
ragazza.
“Alice cara, credo proprio che tu non debba ripeterglielo tante volte.” Disse
l’uomo, sorridendo nel vedere Hatter in piedi dietro alla ragazza, un sorriso
compiaciuto sulle labbra screpolate dal freddo e piene di lividi a causa della caduta di poco prima. Alice gli
lanciò un’occhiata veloce, piegando le labbra in un espressione leggermente
scocciata.
“Se lo porto a casa con me è finita. Come farò a dire a David che ho portato
nel nostro appartamento un tizio pazzo senza dimora che ha sfondato il soffitto
della mia scuola di danza?” esclamò la biondina, infilando le chiavi nella
tasca del pesante cappotto azzurro, controllando un ultima volta che la porta
fosse ben chiusa. Il marciapiede davanti alla scuola era deserto. La neve aveva
ricoperto ogni centimetro della strada e il vento, freddo e tagliente, sferzava
il loro viso in modo costante.
“Oh, il caro vecchio David. E’ un bravo ragazzo, vedrai che se li spieghi la
situazione lui capirà.” Disse il signor Coleman, stringendosi nel suo soprabito
scuro. Scesero lentamente i gradini innevati, stando attenti a dover mettere i
piedi. Hatter si guardava in giro silenziosamente, non prestando molta
attenzione alla neve che si stava posando sui soffici capelli castani.
Alice si fermo a pochi passi da lui, lanciandogli occhiate dubitanti.
“Che cosa sta facendo fermo lì in quel modo? Ha per caso ricordato dove abita?”
Hatter poso gli occhi su quelli di Alice, fissandola intensamente. Alzò lentamente
un braccio e con l’indice pallido che sbucava dalla manica della giacca troppo
larga, indicò il cielo.
“ Non credi anche tu, Alice, che quando nevica i rumori diventino magicamente
ovattati? Le persone secondo me non ci fanno tanto caso nel tuo mondo. E’ come
se la Regina Bianca facesse cadere, insieme alla neve, un incantesimo sulla
città. E’ come vivere in un grande ,bianca , soffice e ghiacciata palla di
vetro!” disse il ragazzo, aprendo le braccia e piegando la testa all’indietro.
Un fiocco di neve gli solleticò il naso e il castano non riuscì a trattenere un
starnuto che risuonò per tutta la strada deserta. Alice salì gli scalini, prendendolo
delicatamente per la manica della giacca e trascinandolo verso il marciapiede.
“Benché sia uno spettacolo bellissimo la neve, se rimane un altro po’ sotto
questa bufera si prenderà una polmonite, signor Hatter!” esclamò Alice,
cercando a stento di far suonare il tono della voce più autoritario possibile
benché, nascosto dietro alla pesante sciarpa rossa, un sorriso divertito le si
era fatto strada tra le labbra rosee. Hatter tirò sul col naso, lasciandosi
trascinare dalla biondina lungo il marciapiede innevato.
“Anche prendere la polmonite può essere una cosa interessante. Come dice sempre
lo Stregatto: “Ciò che non ti uccide ti
fortifica Cappellaio!””
“Ma la polmonite non è una cosa con cui scherzare, signor Hatter. Solo
l’ospedale può…” disse il Signor Coleman ma venne prontamente fermato dalla
voce di Hatter che, avvicinatosi minacciosamente a lui, picchiettava l’indice
sul suo petto mormorando: “ Ancora questo signor Ospedale! Mi può dire dove
diavolo abita questo uomo così sapiente che riesce a curare così tante cose? Vorrei
proprio fare quattro chiacchiere con lui!”
“Dovrebbe proprio incontrarlo sa?! Almeno potrebbe curare quella botta in testa
che si è preso e farle tornare un po’ di sano buonsenso in zucca!” esclamò
Alice, strattonandolo per la manica della giacca in un vano tentativo di
allontanarlo dal pover uomo.
“Oh no. La mia pazzia non si prende mica con una semplice botta in testa! E’ una cosa che si tramanda per
generazioni, dopo molto uso di mercurio per costruire cappelli, lunga giornate
a chiedere risposte a indovinelli impossibili, the annacquato con zucchero
…” Lo sguardo minaccioso di Alice lo
fece zittire per alcuni secondi. Si sistemo il colletto della camicia,
guardando altrove. “ …… dai bambina non aveva quello
sguardo….così….spaventoso…direi quasi folle…...Alice, sei impazzita come me? Ma
allora siamo perfetti!”
“Io non sono pazza, è lei folle!”
“Alice, Alice… così mi farai arrossire.”
“Ma cosa diavolo è lei esattamente??”
“Un cappellaio. No, no. Più precisamente IL Cappellaio.”
“Un cappellaio senza cappello?”
Hatter spalancò la bocca per ribattere ma le parole li morirono in bocca. Schioccò
la lingua, per la prima volta stizzito.
“E’ una nuova moda di sottomondo, ragazzina. I cappellai potranno anche girare
senza cappello, no?”
“Ma allora non si chiamerebbero più cappellai se non avessero un cappello, no?”
“E allora un fabbro perde il suo titolo se non si porta sempre appresso un
martello?”
“ e allora perché lei non ha il cappello?”
“ e allora perché lei non ha il tutù?”
“Perché dovrei portare il tutù?”
“ Perché è una ballerina, no? E le scarpette dove sono? E le calze? Lo chignon?
I nastrini?”
“Ma non posso portarli sempre! Non portarli non significa che non sono più una
ballerina.”
Hatter sorrise compiaciuto, alzando la mano e puntandogli contro un indice.
Alice, dal canto suo, aveva la bocca spalancata e la fronte corrugata per lo
stupore.
“Ho vinto, guarda un po’.*” Esclamò Hatter, gongolando come un bambino che ha
appena ricevuto una scatola di cioccolatini per Natale. “ Non lo sa il detto:
“Mai sfidare un uomo folle se sai che è un Cappellaio”?”
“Non esiste quel detto!”
“Un detto comincia ad esistere nel momento esatto in cui qualcuno lo inventa.”
“Ma…ma…”
Il signor Coleman batte le mani, attirando l’attenzione dei due verso di se.
“D’accordo bambini, smettetela di litigare. Alice, tesoro. Il tuo taxi è
arrivato. A quanto pare eri troppo concentrata a battibeccare con il signor
cappellaio che non l’hai nemmeno notato.” Disse l’uomo, indicando un taxi nero
che si era appena fermato vicino al marciapiede.
“Perché la chiama tesoro?” esclamò Hatter, visibilmente stupito.
“Perché non dovrei, signor Hatter?” rispose Coleman, già pronto a farsi quattro
risate dalla risposta del ragazzo.
“Non è un tesoro.”
“Perché non lo è?”
“Non sta in un scrigno. E nemmeno in un isola deserta.”
Alice si passò un mano sul viso, scuotendo la testa, mentre Coleman rideva di
guasto sotto lo sguardo perplesso di Hatter.
“La prego, signor Coleman, almeno lei.” mormorò la biondina, lanciando
un’occhiata disperata al vecchio uomo. Coleman le batté una mano rossa e fredda
sulla spalla.
“Se lo porti a casa, Alice. Con quei vestiti bagnati e leggeri rischia di
morire assiderato. Ci vediamo domani mattina.” disse l’uomo e, dopo aver fatto
un cenno al castano, attraversò la strada. La sua figura massiccia e scura era
in netto contrasto con il candore della neve attorno a se.
Alice sospirò, voltandosi verso Hatter.
“Non vuole proprio andare all’ospedale?”
Hatter scosse la testa, accennando un sorriso.
“Se la porto a casa con me, mi promette che rivaluta l’idea di andare
all’ospedale?”
Hatter sorrise ancora di più, annuendo.
Alice sorrise appena, indicandogli il taxi. “Andiamo allora.”
Hatter seguì la ragazza, le braccia
dietro alla schiena, una posa da bravo bambino ubbidiente.
Alice non sapeva che tante cose si posso nascondere dietro alla schiena di un
uomo. E tra queste, poteva capitare che un cappellaio matto ci nascondesse le
sue bugie, che da semplici parole diventavano due dita incrociate.
Angolo dell'autrice:
Ok, decisamente è passato un SACCO di tempo dall'ultima volta
che ho aggiornato questa fic. Chiedo umilmente scusa a quelli che la
seguivano e che volevano vedere un continuato. Ho fatto un capitolo corto
corto perché non so quanta gente segue ancora questa storia.
Spero comunque che vi sia piaciuta! °(^O^)°
* Mentre scrivevo mi è venuto in mente il "guarda un po'" che usa solitamente Jack Sparrow. Non ho saputo resistere e l'ho messo anche con Hatter! ^^
Allora, Hatter me lo immagino come Johnny in " Jack lo squartatore":. ^^ e con la matita da Jack Sparrow sotto gli occhi ^^