L'inizio di un nuovo viaggio.
Non
c'è più nulla qui per me. Cosa mi può offrire ancora la vita? Mi ha dato solo
dispiaceri su dispiaceri. Tutti mi odiano. Nessuno mi sopporta.
Non
ho amici, sono troppo strana per loro. Sono sola e lo rimarrò sempre. I miei
genitori sono morti prima che imparassi a conoscerli; sono cresciuta con mia
nonna, ma quando compii 20 morì anche lei, lasciandomi sola, in quella casa
troppo grande per una ragazza come me.
Non
ho mai avuto un vero ragazzo, una persona di cui mi sia veramente innamorata.
Forse una c'è stata, ma mi ha mollata come se fossi una ciabatta vecchia.
Ho
avuto una vita, se la si può chiamare così, che non consiglierei a nessuno.
Se
adesso sparissi nessuno se ne accorgerebbe. Sono sola. Sono sempre sta sola.
Ormai
non ho più nulla da perdere. Le persone a cui volevo bene sono andate via e io
le vorrei tanto raggiungere.
Questo
non è il mio posto. Il mio posto è con la mia famiglia.
E
adesso sono qui, sul palazzo più alto di questa piccola città, a contemplare il
paesaggio che mi si mostra, tenendomi ad una ringhiera. Da questo punto vedo
tutta la città. Sotto di me si è formato un gruppo che ha la testa alzata e mi
guarda. Ci sono poliziotti, pompieri, tutti che mi dicono di scendere. In aria
svolazzano tanti elicotteri.
In
uno ci sono dei giornalisti, che riprendono tutto. Devo essere in diretta. Ma a
me non importa, voglio solo tornare a "vivere"... Tornare dalle
persone che mi sono più care.
-Scendi
da li! Non fare sciocchezze.- grida un poliziotto con il megafono.
L'unica
cosa che posso fare e sorridere. No, non scenderò, non lo farò mai. Nessuno mi
impedirà di realizzare il mio sogno.
-Tracey
ti prego scendi!!!- questa voce. Questa voce. Abbassai lo sguardo e lo vidi li,
con il megafono in mano, affianco ad un poliziotto.
-Perchè
fai tutto questo? Scendi di li. Non ne vale la pena. Ti prego!!!!- strillò.
Rimasi
a fissarlo. Era proprio lui. Mick.
TU....-urlai.
-TU NON HAI IL DIRITTO DI STARE QUI. VATTENE VIA.-
Non
doveva stare li, non dopo tutto quello che mi aveva fatto. -VATTENE VIA-
Ero
arrabbiata, Mick se ne doveva andare. Non aveva il diritto di restare.
-MICK
TI VOGLIO VIA DA QUESTO POSTO IN MENO DI DUE MINUTI. SEI SOLO UN BASTARDO CHE
NON PUO' DIRMI QUELLO CHE DEVO FARE. E' INUTILE CHE MI PREGHI, IO DA QUI NON MI
MUOVO. VA VIA. SEI L'ULTIMA PERSONA CHE VORREI VEDERE. SPARISCI.-
Ero
in preda al panico. Tutti mi guardavano stralunati. Sentivo troppi rumori
intorno a me. Mi misi le mani nelle orecchie e chiusi forte gli occhi. Non
volevo sentire nessuno. Volevo stare da sola. Lo sono stata per tanti anni. Non
capisco tutto questo interessamento proprio ora.
-ANDATE
VIA TUTTI. NON VOGLIO NESSUNO QUI.- le telecamere continuavano a riprendermi.
Distendo
le braccia e alzo il viso. Guardo il
cielo, prima limpido, poi scuro, con tante nuvole che lo coprono. Inizia a
piovere, dapprima piano, ma andando avanti sempre più forte. Il cielo piange
per me.
Ma
non deve essere triste. Andrò in un posto dove mi accetteranno per quello che
sono. Un posto felice, un posto dove reincontrerò le persone a me tanto care.
In
un attimo mi sporgo in avanti e mi tuffo nel vuoto. Ho gli occhi chiusi e un
sorriso che mi increspa le labbra. Sento il lontananza le urla della gente, ma
non ci bado, tanto sono presa dal vento che mi scompiglia i capelli. Aspetto
l'impatto col suolo e per l'ultima volta sento la voce di Mick che dice di
amarmi.
Mamma, papà aspettatemi. Questo viaggio è
arrivato al termine. Non vedo l'ora di iniziare il nostro. L'inizio di un nuovo
viaggio. Insieme.