Era un giorno come tanti, qualche nuvola copriva i raggi del debole sole di Settembre che illuminava il castello. Il lago nero scintillava, rifletteva i colori degli alberi che lo circondavano e in silenzio custodiva i segreti delle creature che lo popolavano.

James e Rose sedevano sotto una maestosa quercia nel piccolo bosco che costeggiava il lago.

Sai, gli incantesimi che circondano questo posto sono così potenti da proteggerlo e renderlo immune da ogni tipo di magia minore... - disse Rose rompendo il silenzio.

- E che cosa vorrebbe dire? - chiese James con indifferenza

- Che se, per assurdo, tu ora cercassi di colpirmi con un incantesimo, non ci riusciresti. - gli rispose lei con una leggera aria di superiorità.

- Proviamo? - le chiese lui sghignazzando.

- D'accordo. Prendi la tua bacchetta.

James rimase piuttosto sorpreso del fatto che Rose avesse accettato la sua sfida, lei era sempre stata decisamente più abile di lui con gli incantesimi, era brillante e aveva sempre ottenuto risultati eccellenti a scuola, ma negli scontri a colpi di bacchetta nessuno osava sfidare James Sirius Potter, impulsivo e coraggioso era lo studente migliore in difesa contro le arti oscure.

- Stupeficium! - gridò lui disturbando così il sonno di un ghiro che si era appisolato nei paraggi.

- Stupeficium! - provò di nuovo, ma dalla sua bacchetta non uscì altro che qualche scintilla. Rose non si era minimamente scomposta, sedeva lì davanti a lui a gambe incrociate con una piccola smorfia di soddisfazione sul viso.

James agitava furiosamente la sua bacchetta mentre lei scoppiò in una fragorosa risata.

- Sta tranquillo, la tua bacchetta non ha niente che non va. Sei un bravo duellante ma dovresti imparare ad ascoltare di più chi usa i libri anche per imparare qualcosa e non solo per fermare le porte, mio caro James.

- Ma sta zitta! Non ho mai trovato una ragazza più vanitosa di te! - rispose lui.

- Forse non l'hai mai cercata... - disse lei con un sorriso.

Ed era vero, James lo sapeva, Rose Weasley era la sua migliore amica, la sua compagna di avventure, era così da sempre, e in tutta la sua vita il pensiero di cercarsi una nuova amica non l'aveva neanche sfiorato. Lei era tutto ciò che lui non era, l'unica cosa che li accomunava era che i loro genitori li avevano cresciuti come due maghi estremamente capaci e non era difficile immaginare che insieme avrebbero fatto cose straordinarie.

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Questo è il primo racconto della serie, spero vi sia piaciuto, se poteste spendere 1 minuto per scrivermi una recensione (mi basta anche un piccolo commentino, vi sto implorando haha :3) mi farebbe davvero piacere, ci tengo a sapere cosa ne pensate ;)
Grazie per aver letto questo primo "capitolo" di It might happen, continuate a seguirmi!
Leda